Temo che il golpe sia come il coronavirus: ce l’hai davanti e non lo vedi. Oggi, dopo una notte insonne, dopo una conferenza stampa nel week end alle due di notte, dopo comunicati stampa alla CNN filo globalista che si sono accavallati tra Regione Lombardia (che dovrei stimare, ma ultimamente mi risulta impraticabile) e Roma (che in realtà dovrei amare, ma oggi è difficile), ecco che ben 29 carceri si ribellano contemporaneamente. Ripeto, contemporaneamente.
Dunque spunta la fila di carri armati nel centro di Palermo, diretti all’Ucciardone, quasi l’ordine di ribellione dei carcerati italiani fosse partito dalla Sicilia, un retaggio di una repubblica ormai finita, la seconda.
Or dunque, mi chiedo,non è che stiamo vivendo un golpe sotto mentite spoglie? Ecco forse spiegato il silenzio di Sergio Mattarella, siciliano, coinvolto in mille storie sicule, da Bernardo a Piersanti, con una storia di famiglia ancora tutta da scrivere.
Tempismo perfetto del contagio, ma evidentemente non è servito
Anzi, forse proprio un certo ambiente potrebbe anche essere dietro le rivolte nelle carceri? Gli esperti puntano forse su questa traccia; dunque arriva puntuale la prova di forza dello Stato. Ma dobbiamo andare al motivo di quanto sopra per capire: sembrerebbe che l’EUropa francotedesca, nel tentativo di rompere il cordone ombelicale con gli USA, possa aver potuto concedere il limite dei trent’anni di carcerazione in sede Europea a quei soggetti apicali incarcerati da anni, in realtà una marchetta per comprare coloro che sconfissero i nazisti 75 anni fa, appunto, in Sicilia. Peccato che i tedeschi siano riconosciute teste di legno e non abbiano capito che oggi chi conta sta a 100 kilometri più a est, gente che ha legami istituzionali con il mondo USA indissolubili, che nessuno oggi può vantare, passando per i rapporti privilegiati con realtà difficilissime altrimenti inavvicinabili, da chiunque (…). Ma questa è un’altra storia.
Sta di fatto che vedere i carri armati transitare nel centro di Palermo fa pensare. E tremare. Come fa specie il molto casuale e tempista infezione da coronavirus del comandante dell’esercito Italiano, nonchè uomo di fiducia degli USA in Italia, gen. Farina, ex capo delle truppe di terra della NATO nel Vecchio Continente, primo italiano a ricoprire il ruolo. Ricordiamo infatti che tutti i golpe tentati in Italia furono fermati dagli USA, penso che nel caso anche questo non faccia nel caso eccezione, magari qualcuno pensasse che fosse Londra a tirare le fila (…). In realtà chi si schierò con Londra negli ultimi 75 anni ha sempre fatti buchi nell’acqua all’atto di segnare il gol della vittoria (Renato Mieli potrebbe scrivere qualche libro al riguardo, fosse ancora vivo, ndr).
Sta succedendo qualcosa di grosso, ma i media non ce lo dicono. C’è da aspettarsi una stretta dello Stato in tutta Italia, con controllo del territorio, vi avverto. A breve (blindati ovunque?).
Occhi aperti, qui stiamo scrivendo la storia. Noi stiamo dalla parte dello Stato ossia dell’Italia Unita. E dunque restiamo dalla parte di tutti quelli che lo sostengono lo Stato. Ossia stiamo col Governo, che è lo Stato.
MD
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