Conte deve trasformarsi in statista. Per tale fine è necessario attivare mosse strategiche, OGGI, visto che la crisi lo permette. Sappiamo infatti che l’Italia è diventata luogo di shopping franco-tedesco negli scorsi anni: questo trend va fermato, ne va dell’interesse del Paese. Anche perchè oggi solo le grandi imprese possono investire nell’immediato per creare valore domani, se spariscono loro è finita!! Dunque se lo Stato investe/investirà in infrastrutture e chi ne trae beneficio daranno solo aziende italiane divenute straniere, in tal guisa semplicemente si trasferirebbero gran parte dei benefici delle gandi opetre all’estero, tramite i bilanci e i transfer prices aziendali. Dunque, l’unica azione che Conte deve attuare oggi è ciò che suggerisce il ministro dell’economia tedesco Peter Altmaier in una intervista allo Spiegel: nazionalizzare le imprese strategiche nazionali, causa coronavirus. E’ una occasione UNICA. E di ragioni a supporto ce ne sono tantissime. Forza Conte, diventa Statista, avrai il supporto che non ti aspetti!
Naturalmente i grandi media italiani, interessati a fare il sacco delle imprese italiane, come fecero a fine anni ’90 dello scorso secolo (Debenedetti, Agnelli, Benetton, Berlusconi ecc., ce poi in larga parte hanno svenduto agli stranieri, i nostri “pontieri”….), non vi fanno vedere questa notizia, passata letteralmente al silenziatore in Italia, non citata guarda caso nemmeno dai (post)sovranisti (romai diventati EUropeisti)!
Prima di tutto, il momento è unico: Altmaier, peso massimo tedesco, lo consiglia. Anche la Boeing in America chiede il supporto dello Stato. Dunque, onde evitare che ad esempio i francesi facciano incetta di titoli di aziende strategiche italiane, quanto va fatto è oltremodo semplice: comprare pacchetti di controllo di ENEL, ENI, Leonardo, Generali approfittando dei prezzi bassi. Questo aiuterebbe anche i titoli azionari a risollevarsi in un momento di crisi. Diciamo far comprare a Cassa Depositi e Prestiti (CDP), che è il meme di KfW tedesca, che è stata recentemente attivata dalla Germania per superare la crisi, i pacchetti di controllo di dette aziende, ossia quanto meno arrivando al 51% delle aziende strategiche italiane. Direi che a questi prezzi si potrebbe comprare anche Autostrade, poi i Benetton se ne andrebbero da soli conuna frazione del valore che intendevano ricavare…
E poi attivarsi anche su Unicredit, Intesa ed anche Mediobanca se necessario, creando una nuova IRI bancaria, lavorando con le Fondazioni per l’interesse nazionale. E’ una occasione UNICA!
Gli argomenti a supporto ce ne sono tantissimi. A partire dal caso EDF, il gigante della difesa-energia francese, detenuto, al 70%+ dallo Stato francese ed incontendibile per chiunque, alla faccia delle leggi EU che sono fatte sempre per fregare gli stessi a vantaggio dei soliti noti franco-tedeschi: l’Italia può e deve fare lo stesso! Ma soprattutto facendo leva sulla necessità di preservare i campioni nazionali. Se qualcuno poi dovesse lamentarsi, si può sempre dire “è emergenza, rivenderemo dopo“. Si, ma lo si rifarà a prezzi anche doppi, ossia con plusvalenze enormi da investire nel rilancio economico (..).
Faccio infatti notare che il dividendo distribuito da dette aziende nazionali è oggi ben superiore al costo di finanziamento dello Stato dei BTP a 10 anni.
Ossia, che so, ci si finanzia allo 1.5-1.7% ma la redditività di dette aziende è il 6% almeno, a questi prezzi. Finanziaramente si fa bingo!
Della serie, oggi si investono 80 miliardi di euro della CDP e fra qualche anno, solo alcuni, se ne ricavano 50 di miliardi più dividendi incassati rivendendo eventualmente la posizione, sempre che la si voglia rivendere, dunque creando l’occasione giusta per rivedere anche la legge (monca) sulla golden share voluta da Mario Monti; ossia mettendo al riparo le aziende nazionali non solo da acquisti extra EU ma anche EU! (Mario Monti elaborò una legge sulla golden share che non permette – se non a pena di elucubrate interpretazioni di legge facilmente attaccabili – di proteggere le aziende strategiche nazionali da attacchi di soggetti EU, solo di soggetti extra EU, ndr).
Dunque i vantaggi di tale mossa strategica sarebbero molteplici per lo Stato e per l’Italia:
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- mantenere la proprietà in Italia delle aziende strategiche, ossia gli utili e tasse in Italia di aziende che fanno montagne di utili
- fare surplus all’atto della rivendita eventuale
- incassare nelmentre un dividendo superiore al costo di finanziamento dei BTP a 10 anni
- evitare che tali aziende delocalizzino all’estero
- si sosterrebbero anche i corsi di borsa, oggi rasoterra, aiutand anche gli investitori italiani (la Banca Centrale Giapponese da anni acquista azioni di aziende giapponesi via ETF)
- si può sempre rivendere a fine crisi, facendo una montagna di utili, che potrebbero essere utilizzati per grandi progetti di rinascita
Sappiamo infatti benissimo che i francesi stanno accumulando azioni dei nostri campioni nazionali a questi prezzi, basta che Conte chieda al DIS per trovare conferma di quanto affermiamo. Bisogna dunque usare questa finestra temporale per mettere al sicuro quello che rimane delle ricchezze strategiche del Paese.
Anche l’americana Boeing , per non salare, chiede aiuto temporaneo allo Stato (“Bailout”)!!!
Primo Ministro Conte, treni come questo ne passano pochi. Per quello che può valere, a fronte di una misura del genere, Lei avrebbe il nostro totale ed incondizionato supporto se decidesse di seguire questa strada (dopo tante parole al vento dei governi precedenti – ed anche dei sovranisti, tante promesse non mantenute – finalmente ci sarebbe un fatto).
Faccio per altro notare che nessuna proposta del genere stia arrivando dai cd. (post) sovranisti, ormai assimilati dal sistema EUropeo in forza di ritorni personali ai parlamentari interessati, evidentemente.
Mitt Dolcino