Redazione:
Con il mondo ostaggio del Coronavirus — e con l’Italia epicentro di uno scontro epocale — sembra quasi che tutto il resto sia fermo, immobile, di scarso interesse. A nostro parere non è così.
L’Amministrazione Trump, ad esempio, ha appena intentato un’azione penale contro il Presidente Venezuelano Nicolàs Maduro e i membri più importanti del suo Governo, soprattutto il Vicepresidente Diosdado Cabello.
Giovedì, il Procuratore Generale William Barr ha accusato il Regime di “traffico di droga”, annunciando una ricompensa di 15 milioni di dollari per coloro che forniranno informazioni utili all’arresto di Maduro, accusato di reati quali “traffico di armi” e “narcoterrorismo”.
Ma anche di “violazione dei diritti umani”, fra i quali la tortura, la detenzione e l’assassinio di cittadini venezuelani. Inoltre, sono state presentate accuse separate contro il Ministro della Difesa e il Presidente della Corte Suprema.
La pena minima per queste accuse potrebbe superare i 50 anni, mentre il totale delle ricompense arriva a 55 milioni di dollari.
William Barr ha definito il Regime “corrotto e criminale” con, sullo sfondo, il popolo venezuelano che soffre atrocemente: “questa cabala si riempie le tasche dei soldi della droga e dei proventi della corruzione”.
Il Regime di Maduro, in effetti, permetterebbe al “gruppo terroristico colombiano” delle FARC la produzione di cocaina sul territorio venezuelano ed il suo trasporto aereo verso gli Stati Uniti, inondando quel Paese di droga.
La legge e le norme internazionali degli Stati Uniti prevedono, in generale, che i leader stranieri in carica siano immuni da procedimenti giudiziari.
Tuttavia, considerando che molti Paesi non riconoscono Maduro come Capo di Stato (e magari dando un’occhiata a qualche precedente), queste norme non sembrerebbero un ostacolo insormontabile.
Offriamo, a seguire, l’informazione ufficiale fornita, fra i tanti, da The Gateway Pundit.
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Gli Stati Uniti offrono una ricompensa per i più importanti Funzionari del Regime di Maduro in Venezuela — L’Amministrazione Trump può porre fine al malvagio regime
Elda Primera per The Gateway Pundit
L’Amministrazione Trump sta aumentando la pressione contro il Regime del Venezuela.
Il Presidente aveva promesso di trovare una soluzione alla crisi di quel Paese e sta mantenendo la sua parola.
Il popolo venezuelano spera che gli Stati Uniti utilizzino le ultime vicende per rimuovere finalmente il tiranno Nicolàs Maduro.
Giovedì, il Procuratore Generale William Barr, insieme alla DEA e ai Procuratori del “Dipartimento di Giustizia”, ha sporto denuncia contro il Regime di Maduro.
Il “Dipartimento di Giustizia” lo ha accusato di “narcoterrorismo, traffico di droga, corruzione e riciclaggio di denaro”. Le accuse sono state mosse contro Maduro, Diosdado Cabello e 12 membri del “Cartello Venezuelano”.
Gli Stati Uniti offrono una ricompensa di milioni di dollari per la consegna di quei criminali, rendendo l’annuncio molto più attraente.
Secondo la Venezuelana “Radio RCN” la Casa Bianca di Trump sta preparandosi a dichiarare il Venezuela “sponsor statale del terrorismo”.
Uno dei ricercati, Cliver Alcalá Cordonez, sostiene che Juan Guaidó abbia firmato un contratto per l’acquisto di armi a favore del “movimento contro Maduro” e che lui si consegnerà alle Autorità Colombiane.
L’opposizione venezuelana guidata da Juan Guaido non è abbastanza forte per abbattere il dittatore Maduro, perché il tiranno ha ancora l’appoggio dei militari, i cui vertici sono coinvolti nel traffico di droga.
Nonostante Juan Guaido sia il “Presidente in Carica”, sostenuto da decine di Paesi in tutto il mondo (compresi gli Stati Uniti), le Forze Armate Venezuelane hanno mantenuto Maduro al potere.
Le decisioni che il Governo Statunitense prenderà nei prossimi giorni potrebbero portare alla fine del Regime.
La prossima sarà una settimana importante per il Venezuela, considerando che anche il Coronavirus ha colpito le sue coste.
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Scelto e tradotto da Franco
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