Sta tutto nel titolo: un bravo italiano a capo del team di esperti che ha salvato Boris Johnson dal COVID-19!. BoJo ha subito sottolineato,” merito della sanità statale”, non privata, in UK si chiama NHS, National Health System. Ho vissuto per qualche tempo in UK e so quanto fossero fieri i britannici della sanità migliore del mondo, una volta. Poi, post Thatcher, ci fu un crollo della qualità dei servizi, non più sovvenzionati dalle colonie, di fatto. Oggi forse una nuova strada è stata intrapresa, grazie a bravi medici stranieri che lavorano in UK. Ad esempio il nostro Luigi: in Italia i medici si formano e poi scappano all’estero, magari per fuggire dai baroni e dall’antimeritocrazia? Si, è più o meno così, in Italia se nasci figlio di nessuno difficile che diventi primario… Se l’Italia vuole risorgere deve partire da lì, dalla meritocrazia. Ma poi, nel caso, cosa si manderà a fare la schiera di raccomandati che hanno posizioni grazie ad inciuci? Encore, senza un terremoto strutturale in Italia nulla cambierà (e non ditemi che in Italia del Nord le cose sono migliori per favore…)
Leggere di Camporota mi ha ripagato dello schifo che provo quando leggo da tempo sui giornali nazionali, tra sistema pubblico che non funziona e mancanza di respiratori. Senza dimenticare il solito Burioni a fare l’incendiario, non dimentico infatti che fu lui stesso nel gennaio 2018, durante una epidemia di semplice influenza che causò una carenza di posti in terapia intensiva a Milano, a denunciare sul Corriere della Sera che c’era carenza di strutture adeguate all’emergenza, salvo arrivare impreparati al collasso del sistema sanitario causa COVID-19.
Quello che emerge chiaramente anche dalle parole di Boris Johnson è che nelle emergenze è il sistema sanitario pubblico a vincere.
La Lombardia ad esempio si diceva fosse il fiore all’occhiello della sanità nazionale. Si, forse meglio dire il fiore all’occhiello della Sanità privata, vedasi il famoso prof. Burioni citato sopra che lavora ad esempio anche lui per un ente ospedaliero associato, il San Raffaele, che fa parte della sanità privata. Chiaramente la politica, soprattutto lombarda, è la prima a difendere il sistema lombardo, ossia privato. Come mai? Mai dimenticare il caso di Formigoni condannato per faccende ed illegalità varie legate alla sanità lombarda privata ad esempio….
Certo, il caso del COVID-19 ha dimostrato perfettamente come la sanità lombarda non sia stata all’altezza, nonostante gli eroici comportamenti di medici , infermieri ed assistenti. Dall’altra abbiamo invece BoJo che ci dice che il sistema pubblico in UK è vincente, ovvero Johnson NON si è fatto ricoverare in una struttura privata come il San Raffaele nel caso di Berlusconi: in gran Bretagna i Premier va nelle strutture statali. E guarisce.
Un caso? Quelli sopra sono solo fatti.
Forse con 54 mld di euro di residuo fiscale anche la Calabria avrebbe una sanità di livello…
Il dubbio sorge, la domanda rimane. Al che basta fare una semplice ricerca su google per ottenere lumi, sebbene non si debba generalizzare, come sempre nella vita: è chiaro che la politica lombarda difende la sanità lombarda, il motivo lo capite da soli. A quanti di noi è successo di dover pagare privatamente un’analisi per accorciare drasticamente i tempi, che so, da 3 mesi a 3 giorni? Contribuendo di tasca nostra naturalmente. In Lombardia la sanità è più rapida, non si aspettano 3 mesi, magari nemmeno 3 giorni ma certamente meno che la media nazionale. Il motivo è semplice: non pagate voi cittadini al sistema privato – che è integrato nel pubblico – ma paga la regione coi soldi che voi versate di tasse. Ossia capita lo stesso che in altre regioni, sistema nazionale che paga per servizi privati, solo che voi non vedete l’esborso. Questo dipende anche dal fatto che la Lombardia ha un residuo fiscale molto elevato, ossia la differenza tra quante tasse si incassano e quanto lo Stato contribuisce alla Regione, circa 54 miliardi di euro. Capite che con cifre del genere è facile prestare buoni servizi.
Tale residuo fiscale, così si chiama, deriva dal fatto che molte aziende ricche, grandi e sane sono basate in Lombardia rispetto alla media nazionale. Pagando molte tasse. E moltissime aziende sono basate soprattutto a Milano. Dove date le molte aziende ci sono molte meno possibilità di ricevere un controllo fiscale, lo sanno anche i sassi che la sede a Milano è ambita anche per tale ragione. Fatevi due ragionamenti e ci arrivate…
Discorso lungo. Certo è che, post COVID-19, NON possiamo dire che nelle emergenze il sistema privato sia migliore di quello nazionale se il pubblico è gestito bene. Parimenti fare un mix tra pubblico e privato nasconde connivenze che sono presenti, base sentenze, sia a livello nazionale che regionale. BoJo ci illumina oggi dicendo che il sistema pubblico è quello su cui dobbiamo puntare, secondo il punto di vista di chi scrive anche in tale caso di assolutismi non ce ne devono essere. Ma, nel caso, se il sistema pubblico dovesse diventare l’eccezione in una determinata regione, beh, allora qualche domanda bisognerebbe porsela, o sbaglio? Ad esempio in Lombardia ed a Milano in particolare, dove i grandi gruppi ex-industriali sembra abbiano investito fior di soldi in sanità, magari investendo i proventi delle svendite agli stranieri delle proprie aziende industriali in un settore protetto come la sanità, dove per definizione i clienti non mancano mai. Sotto ve ne propongo un lista, andate a vedere in internet a chi fanno riferimento.
Andiamo ora a Camporota: questo bravissimo medico, capo dei pneumologi de St. Thomas Hospital di Londra che ha curato Boris Johnson, ha studiato in Calabria, è cresciuto in Calabria, è diventato medico in Calabria (non in Lombardia). Poi è andato in giro per il mondo ed è rimasto fuori dai confini nazionali. Con grande successo.
L’Italia ha perso una risorsa, gli UK ne hanno acquisita una, ottima. Pagandolo profumatamente. In Italia invece abbiamo un medico infettivologo richiamato in servizio causa COVID-19 che è stato immediatamente licenziato perchè ha criticato alcune scelte strategiche – che gli impedivano di fare un buon lavoro, di fatto – della struttura sanitaria che lo ha ri-assunto sebbene in pensione. Vi basta?
Qualcuno dirà certamente, i soliti meridionali… Attenti però a fare certe affermazioni: basta forse un nome per ricordarvi altre degenerazioni, ad esempio Brega Massone che si è scoperto facesse operazioni ad anziani, per fare business, in sostanza si operava gente che non necessitava dell’operazione. Naturalmente tutto silenziato quando il Brega Massone affermò che era un “capro espiatorio”, magari molti traevano beneficio da tali operazioni in eccesso, chissà…. Guarda caso il Brega Massone prestava servizio presso un istituto privato lombardo. Non aggiungo altro, non penso sia necessario.
Questo pezzo vuole dunque essere un contributo per mettere in dovuto risalto un grande Italiano, Luigi Camporota, che con pochi mezzi e senza raccomandazioni è emigrato ed ha salvato uno dei grandi del mondo. Dall’altra per porre in risalto come il caos lombardo sul COVID-19 vada analizzato con attenzione, correlando la presenza costante ed imperante della sanità privata, che non è prona a gestire le emergenze ma preferisce i rapporti di elite, con la diffusione fuori dalla grazia divina di un virus sostanzialmente presente in forma pesante e diffusa solo in Lombardia. In attesa di sapere cosa diranno i giudici sui casi di COVID-19 in eccesso nelle case per anziani di Milano, Pio Albergo Trivulzio su tutti.
In ultimo per evidenziare la costante italica, l’antimeritocrazia. Una costante micidiale, che non permetterà comunque all’Italia di risorgere, nè dentro nè fuori dall’euro. Infatti è ormai degenerazione culturale.
Dunque, se qualcuno nel caso volesse parlare di secessione economica bene forse fare qualche considerazione ulteriore in riguardo.
MD
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