Qui (https://www.mittdolcino.com/2020/04/12/il-fisagate-di-pepito-sbazzeguti/) abbiamo tracciato il quadro generale, per comprendere di che cosa si tratta, sapendo che lo scandalo presenta numerosi riflessi che riguardano il nostro Paese. In questo articolo cercheremo di comprendere le implicazioni dei due filoni italiani dello scandalo, con particolare attenzione per quanto accaduto ai Fratelli Occhionero.
CONTE LICENZIA CAPI DELL’INTELLIGENCE, VERTICI USA IN MASSA A ROMA
ANCORA SU PAPADOPOULOS ED IL MISTERIOSO PROF. MIFSUD
Abbiamo parlato ampiamente di George Papadopoulos nel precedente articolo sul FISAgate, spiegando che un contatto inglese dell’FBI gli ha indicato l’opportunità di conoscere il professore maltese Mifsud, frequentatore di ambienti romani e della Link Campus University; è l’università fondata dall’ex Ministro Roberto Scotti e considerata una fucina per membri dell’ intelligence.
Mifsud, che poi scomparirà nel nulla, promette a Papadopoulus sia contatti con la Russia, sia materiale “sporco” su Hillary Clinton. Papadopoulos in viaggio a Londra riferisce ad un diplomatico australiano (Downer) quanto gli dice Mifsud, l’informazione giunge all’FBI che apre un’indagine denominata “Crossfire Hurricane”; l’FBI chiede alla Corte FISA un’autorizzazione alla sorveglianza della Campagna di Trump, ai sensi del Foreing Intelligence Surveillance Act. Papadopoulos viene incastrato, la campagna Trump spiata.
Papadopoulos ha sempre smentito ogni collusione con la Russia, tanto da uscire indenne da un’indagine del Procuratore Speciale Robert Mueller. Per questo riteniamo che si possa dare credito a Papadopoulos, che ha sempre sostenuto di essere stato incastrato ed ingannato, nell’ambito di un’ampia cospirazione che aveva il suo epicentro in Italia, che mirava a delegittimare il candidato Trump prima delle elezioni del 4 novembre 2016, oppure a deporlo se le avesse vinte.
Del resto, sappiamo ormai che l’indagine del Procuratore Speciale Durham, è iniziata nel 2017 ed è ormai un’indagine penale, di cui William P. Barr continua a parlare in pubblico in termini dirompenti.
E’ interessante che pochi giorni fa, zerohedge.com ha pubblicato l’incredibile trascrizione di un colloquio di Papadopoulos con un infiltrato dell’FBI che ne aveva guadagnato la fiducia (https://www.zerohedge.com/political/papadopoulos-denied-trump-campaign-involvement-dnc-hack-secretly-recorded-conversation) in cui Papadopoulos negava energicamente, con linguaggio certamente scurrile ma indice di genuinità, sia ogni legame della campagna di Trump con la Russia, sia il furto delle e-mail della Clinton dai server del partito democratico. Una vera prova a discarico.
E’ presto detto: perfino CBS news è stata costretta a definire scandaloso che la trascrizione della conversazione dell’infiltrato con il sorvegliato Papadopoulos, sia stata nascosta dall’FBI alla Corte FISA, al momento della richiesta dell’autorizzazione alla sorveglianza.
https://www.cbsnews.com/amp/news/george-papadopoulos-former-trump-campaign-adviser-denied-campaign-was-involved-in-dnc-hack-in-recorded-call/#
IL FILONE OCCHIONERO, COME NASCE
Veniamo al caso dei fratelli Occhionero, che presenta aspetti anche più inquietanti rispetto a quanto abbiamo scritto su Mifsud e Papadopoulos. Il 9 gennaio 2017, i fratelli Giulio e Francesca Maria Occhionero, vengono arrestati per gravi accuse inerenti il cyberspionaggio. Vengono accusati di essere entrati negli account di posta elettronica di 18.237 tra politici, banchieri, e rappresentati delle istituzioni italiane, rubando milioni di e-mail. Giulio Occhionero ha la cittadinanza americana e per la sua azienda, la Westland Securities, gestisce due server negli USA.
https://www.agi.it/cronaca/chi_sono_i_due_fratelli_arrestati_nellinchiesta_sul_cyberspionaggio-1359212/news/2017-01-10/
Nel luglio 2018 vengono condannati in primo grado per accesso abusivo a sistemi informatici. Per quanto riguarda il procedimento per il reato di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, continuano a proclamarsi innocenti e, anzi, accusano ripetutamente le autorità giudiziarie e di polizia italiane di aver fabbricato le prove contro di loro.
Il sospetto di Giulio Occhionero – esposto lo scorso 20 settembre 2019 quando ha concesso ad Atlantico Quotidiano una delle poche interviste – ma anche avanzato e circostanziato nelle sue denunce sia alla Procura di Perugia sia al Congresso degli Stati Uniti, è di essere finito in un disegno precostituito, il cui scopo era quello di utilizzare i suoi server situati in territorio americano, per far rinvenire elementi di collusione fra la Campagna Trump e la Russia, magari piazzandovi le famose email della Clinton.http://www.atlanticoquotidiano.it/rubriche/speciale-italygate-8-parla-giulio-occhionero-non-solo-mifsud-dallitalia-anche-il-caso-eyepyramid-per-incastrare-trump/
I fratelli Occhionero sono stati accusati di Violazione di un imprecisato numero di caselle email, ma tramite i loro legali hanno più volte riferito che i dettagli sono rimasti a lungo non noti. Secondo Occhionero, non solo il PM e Sostituto Procuratore di Roma Albamonte che li ha condannati ed il CNAIPIC (Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche) non sono stati in grado di definire quando questi account sarebbero stati violati, ma non hanno neppure specificato quali account precisamente sarebbero stati violati.
LA POSIZIONE DI GIULIO OCCHIONERO
Veniamo ad alcune delle dichiarazioni rilasciate ad Atlanticoquotidiano.it (chi è interessato può approfondire al link riportato in precedenza, dove si evidenziano anche altri strani accadimenti).
Occhionero riferisce di aver pensato di essere finito in uno “spygate” a fronte di fatti a dir poco sospetti, li riportiamo come vengono riferiti:
le prove masterizzate dalla Procura della Repubblica di Roma ai fini dell’accusa, sono state masterizzate il 21 gennaio 2016, cioè 5 giorni prima della data della notizia di reato;
Il 26 gennaio 2016, tutto nasce da una mail inviata ad ENAC, che contiene un malaware che provocherà violazione dei sistemi informatici e furto di dati, attribuita agli Occhionero, ma di cui loro dicono tuttora di non avere alcuna conoscenza; il consulente della procura Ramondino, poi rinviato a giudizio dietro querela degli Occhionero, accedeva ad uno spazio web, che nell’inchiesta a carico degli Occhionero è considerato parte del malware, solo 2 minuti e 40 secondi dopo l’invio della prima mail del 26 gennaio 2016 (v. sopra, di cui vengono accusati gli Occhionero): costui non avrebbe ricevuto l’incarico di consulenza tecnica almeno fino alla sera dello stesso giorno;
il 5 ottobre 2016, Occhionero subisce una perquisizione. In quella circostanza gli agenti del CNAIPIC tentano di accedere ai suoi server in remote desktop. Lui, osservando, li diffida dal commettere quello che ritiene essere un illecito, ed è la materia per cui poi sporgerà querela;
ll 9 gennaio 2017, simultaneamente all’ arresto, un funzionario di polizia chiede a Maurizio Mazzella, un amico di G. Occhionero: “Chi è il vostro contatto nella Campagna Trump?”. Questo fa sospettare ad occhionero che vi fossero collegamenti con l’inchiesta FBI su Mifsud.
Sembra il disperato tentativo di giustificazione di uno scaltro cyber criminale colto “con le mani nel sacco” vero?…
…Ebbene, va preso atto che le dichiarazioni di Occhionero sono state ritenute credibili dall’autorità giudiziaria: Il PM Albamonte, due funzionari del CNAIPIC, ed il Consulente Tecnico Ramondino, sono tutti stati rinviati a giudizio a Perugia (competente per territorio sulle indagini che riguardano la Procura di Roma). Albamonte ed i due funzionari di Polizia, verranno prosciolti a gennaio 2020.
ll coinvolgimento nel rinvio a giudizio di soggetti quali Telecom, Poste, ENI ed ENAV sembrerebbero suffragare proprio le affermazioni di Occhionero (da cui ci dissociamo energicamente, in attesa del pronunciamento definitivo della magistratura, suvvia, ovvio…).
http://ilcappellopensatore.it/2019/06/scandalo-csm-procura-perugia-caso-occhionero-russia-gate/
Occhionero, in varie lettere ed esposti, dichiara che Albamonte ed il CNAIPIC non risulta che abbiano mai prodotto in giudizio alcuna prova informatica del furto di files. Ma quando la Procura di Perugia ha acquisito ed esaminato i file (su esposto di Occhionero contro Albamonte/CNAIPIC) si è scoperto che era stato Ramondino (il consulente tecnico d’ufficio) ad effettuare l’accesso non autorizzato a quegli account. Sarebbe proprio questa una delle ragioni per cui vi sono stati i rinvii a giudizio.
OCCHIONERO SULLE ATTIVITA’ DELLE AUTORITA’ ITALIANE
Vediamo che cosa scrive G. Occhionero in uno degli esposti alla Procura di Perugia.
«faccio seguito ai miei numerosi precedenti esposti riguardanti la Procura della Repubblica di Roma e la sua polizia giudiziaria, Polizia Postale e CNAIPIC; le cui pratiche di attacco informatico avverso lo spazio cyber Americano, ed avverso quelli di altri paesi, sono state lungamente descritte alla ricevente. Questi hackeraggi a mio avviso vengono condotti […] nella maggior parte dei casi, senza alcuna preventiva autorizzazione da parte delle autorità giudiziarie straniere.»
Torniamo per un attimo all’intervista ad Atlanticquotidiano.it, Occhionero dichiara:
«Noi vorremmo molto leggere la corrispondenza tra la Procura di Roma, la Polizia Postale e l’FBI, perché il 9 maggio 2017 viene acquisito il primo dei nostri server a Seattle, Washington, e il 12 quello in West Virginia. Il 12 è il giorno in cui viene licenziato Comey [ex direttore FBI] e, pochi giorni dopo, viene anche allontanato il numero due [McCabe]. Noi – e non solo noi, nella ricostruzione di molti giornalisti americani che hanno collegato questi eventi agli sms tra gli agenti FBI Strzok, Page e altri – crediamo che si fosse creata una grandissima aspettativa di far rinvenire le email della Clinton sui server.»
A quali messaggi potrebbe riferirsi Occhionero, forse a questo dove P.&S. scrivono “We need to lock POTUS in a formal chargeable way. Soon”? Chissà…
I LICENZIAMENTI DI CONTE E LA CADUTA DEL GOVERNO GIALLO-VERDE
Conte licenzia i vertici dei servizi a giugno 2019, dopo circa un mese di discussioni e pressioni. I principali quotidiani italiani, il 15 maggio 2019 rendono noto che nella seconda metà di aprile il Presidente Conte (che, ricordiamolo, volle mantenere le competenze sui Servizi per sé, senza delegare Giorgetti della Lega che pure era Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, la figura che normalmente assume tale delega sui servizi) chiese ai vertici delle agenzie di rassegnare loro dimissioni.
Ma non è che questi licenziamenti eccellenti, ebbero qualcosa a che fare con il celebre “se non ora quando” di Giorgetti, che avviò la caduta del governo gialloverde?… non abbiamo certezze, ma sorgono legittimi interrogativi.
https://www.affaritaliani.it/blog/cose-nostre/giorgetti-se-non-ora-quando-604743.html
CHI E’ COINVOLTO?
Per avviarci alle conclusioni, riportiamo fedelmente un passaggio di uno degli esposti di Giulio Occhionero alla Procura di Perugia, perché è interessante identificare la natura ed il livello del potere coinvolto nella vicenda, a prescindere dall’accertamento o meno di fatti di rilevanza penale da parte della magistratura italiana (attenzione, potrebbe muoversi anche il Dipartimento di Giustizia degli USA…):
«Papadopoulos venne attirato in tale incontro a Roma, in un’operazione ritagliata sul classico modello dell’agente provocatore in cui, se la Procura di Roma non avesse avuto alcun coinvolgimento, allora avrebbe dovuto dar corso a diversi procedimenti e, persino, arresti per gli atti gravissimi che in quelle circostanze furono compiuti, tanto verso l’alleato Americano, quanto verso il governo Russo. E sto parlando di Atti Ostili verso due Stati Esteri; cioè Art. 244 del Codice Penale! Ad integrazione di quanto esposto nello scorso Novembre 2018, si ritiene di segnalare a questa Procura ricevente, il fatto che proprio diversi attori della vicenda Occhionero sono ora emersi proprio come docenti di, o in altro modo collegati a, Link Campus University. In particolare:
Il Pubblico Ministero Eugenio Albamonte;
L’ex Capo della Polizia Postale Roberto Di Legami;
Il Direttore del CNAIPIC Ivano Gabrielli
L’On. Gianni Pittella, intimo amico del Prof. Joseph Mifud
E, persino, l’ex Vice Presidente del COPASIR al quale il sottoscritto (…) intendeva rivolgersi proprio perché si evitassero scenari come quello che qui si delinea:
Il Sovrintendente Capo Francesco Cappotto risulta aver svolto un Master presso la Link.
E poi, naturalmente, per meglio far esercitare coloro che sono specializzati nel vedere solo coincidenze, persino Francesco Di Maio, guarda caso, vittima dell’attacco ad ENAV.»
Per la verità, Giulio Occhionero e l’amico Maurizio Mazzella, si spingono anche un po’ più in là; sui social network e su siti vicini al partito Repubblicano fanno altri nomi, spiegando che i governi del PD, guidati da Renzi e Gentiloni, hanno agito secondo richieste provenienti direttamente dai Clinton & Obama.
Noi ci dissociamo sempre con vigore, ci mancherebbe…
Pepito Sbazzeguti
Materiale pubblico e reperibile in rete, riguardante l’inchiesta:
20180219-Government-Sponsored-Cyber-Threat20190409-Integrazioni-Perugia20190111-Rinvio-a-Giudizio-Albamonte-Gabrielli-Pereno-Ramondino20190308-Pec-Pignatone-Miliani20191010-Nuovo-Esposto-Perugia
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