Quello che è successo all’Eurogruppo 10 giorni fa è molto grave: da una parte un ministro dell’economia filo EU come Gualtieri – noi spingiamo per la sua sostituzione da settimane – non ha voluto ribaltare il tavolo dell’Eurogruppo [lasciando la patata bollente di rifiutare l’accordo al primo ministro Conte, ndr] con la scusa che “è ruolo del primo ministro“. Dall’altra l’EU ha fatto una proposta capestro, altro debito e pur condizionato oltre che insufficiente come quantità concessa, addirittura ritardando la decisione finale sugli eurobonds dopo ben 13 giorni, a domani, un’eternità se si è preda del virus come succede nella Penisola. In fondo, al di fuori della delusione di un week end che doveva andare diversamente, l’EU ha dimostrata la sua vera faccia, che è quella di un soggetto che vuole annichilire l’Italia, per annichilire il paese con più basi USA in Europa: l’Italia. Ora è arrivato il momento di difendersi con le unghie; infatti in EU avremo pochi amici se non nessuno (forse la Spagna, l’unico paese in crisi come noi, certamente NON la Francia) fino a quando non daremo lauta contropartita a paesi che aspettano solo lo stimolo giusto per abbandonare l’EU di Schauble e Sinn, tanto, entità troppo simile a quella che fu di Walther Funk.
Oggi Conte non ha soldi da spendere per il Paese, ha infatti a disposizione solo il margine di tesoreria della banca d’Italia, circa 4 mld di euro, null’altro. Stampare senza autorizzazione è precluso, altrimenti la BCE taglierebbe immediatamente le linee. Dunque l’Italia deve attendere il 23.04.2020 quando Conte formalizzerà la posizione italiana ossia se accettare o meno la proposta EU senza eurobonds (senza eurobonds non accetterà alcunchè, ndr). O, scopriamo oggi, proposta spagnola, di “debito irredimibile” concesso a fronte di nessuna garanza, se ci sarà anche la clausola che non rientra nei parametri del debito/PIL sarebbe la più grande presa in giro della storia dell’Unione ai parametri austeri tedeschi (…)*.
Nel mentre gli USA, come promesso, fanno passare provvedimenti addirittura di legge per aiutare l’Italia nella crisi del COVID-19, dando alla Penisola un privilegio unico (al LINK):
L’Italia è l’unico paese al mondo con la pistola carica, ossia con una legge USA in cui da oltreoceano si è pronti a concedere più soldi e con meno condizioni dell’EU soldi per uscire dalla moneta unica se i tedeschi non mollano sull’austerità (bel vantaggio per Conte!).
Ossia, volendo, l’Italia potrebbe farsi anticipare i soldi direttamente dagli USA, in dollari, saltando a piè pari l’EU che invece sembra davvero assai matrigna. Per non dire addirittura neocoloniale…
Pompeo è stato chiarissimo nel contesto: nessun paese è in grado di darvi i soldi che vi daremo noi. Tanto – aggiungo io – per loro basta stampare! Infatti i dollari si stampano in abbondanza laggiù e anzi più se ne stampano più il dollaro si deprezza, che poi è il desiderata principe di Donald J. Trump per uccidere i competitors mondiali, cosa che viene fatta regolarmente da almeno 75 anni. Infatti il dollaro in svalutazione è la vera arma competitiva degli USA, come lo era la lira per l’Italia. In tale constatazione c’è una verità assoluta: l’Italia è sempre stata molto più approssimabile economicamente agli USA che alla Germania o la Francia. Questo dentro l’ EU franco tedesca lo sanno bene, tanto che ci hanno fatto aderire all’EU austera con il fine di tagliare il primo anello della catena che ci collegava ad oltreoceano, con il trattato di Maastricht, firma avvenuta guarda caso nel bel mezzo di Tangentopoli costringendo Guido Carli a fare le veci del governo, “gli tremò la mano” firmando, poi raccontò.
Cambio Lira italiana / Marco tedesco: enorme svalutazione (un po’ come il dollaro…)
Ora abbiamo Mike Pompeo che dice, solo mercoledì scorso, in una intervista incredibilmente sottaciuta dai media italiani che gli USA possono fare più di tutti gli altri Paesi per l’Italia, di non preoccuparsi, sono in grado di far risollevare l’economia dello Stivale. Le parole di Pompeo sono davvero pesantissime, soprattutto se comparate all’avidità franco-tedesca:
“Non esiste alcun Paese che fornirà al mondo più aiuti e più assistenza di quanto faranno, in forme diverse, gli Stati Uniti. E questo vale anche per l’Italia. Noi continueremo ad aiutare l’Italia e a breve annunceremo altri interventi di assistenza diretta. Sarà un’azione molto significativa. Non credo che altri Stati saranno in grado di fare la stessa cosa. Mi piacerebbe che lo facessero”
E ancora:
“Gli italiani devono sapere che non solo il governo, ma tutti gli americani saranno al loro fianco in questa crisi e che faremo tutto ciò che sarà necessario per consentire all’economia italiana di riprendersi quando l’epidemia sarà finita (il segretario di Stato lascia cadere la domanda sui dazi e i contributi Nato ndr)”
Parole a cui gli USA hanno dato immediatamente seguito, senza formalità “EUropeiste“. Ecco il testo di legge [Memorandum] approvato ieri in USA per l’aiuto all’Italia causa COVID-19, art. 6:
Or dunque, emerge con forza chi è amico e chi nemico dell’Italia.
A parte questo, visto che l’EU ci vuole affamare facendo trascorrere ben 13 giorni fino a quando deciderà che non ci saranno eurobonds, perchè non prendere nel mentre un’altra strada? Ossia:
farsi prestare 400 mld di dollari dagli USA, pronti ad essere erogati, magari con una linea di credito a cui attingere anche in euro, ossia uno swap della FED, salvo far vendere istantaneamente dollari contro euro dalle istituzioni USA eroganti facendo tracollare il dollaro.
Dunque farsi finanziare dagli States. L’Italia potrebbe tranquillamente, in un secondo tempo, tramite accordi intergovernativi, ripagare tale debito in future lire, una volta segregato via art. 65 TFUE. Appunto, stampando oltre che dollari in USA anche le lire in Italia, ma a fronte di una crescita reale del PIL!
“Attendere – Pazienza – Attendere”, della serie, lato Bruxelles: “operazione perfettamente riuscita, ma il paziente è morto”
Si, perchè tale mossa sarebbe prodromica alla segregazione italiana: si ottengono 400 mld di dollari come swap disponibili in euro, si pagano gli imprenditori, le famiglie, si fa ripartire l’economia, l’Italia risorge. Parallelamente si manda a quel paese l’EU, si segrega e ci si impegna che tale prestito sarà ripagato in lire, una volta usciti dalla moneta unica: il dollaro si svaluterà, assieme al nostro debito, l’Italia riparte, gli italiani ottengono i soldi che l’EU non vuole concedere e tutti saremo felici di tornare competitivi con una lira più debole…
Alla fine è facile, la strada da seguire è chiara
Evidentemente c’è qualcuno che invece, per interesse personale, tale strada NON vuole percorrerla mettendo alla fame 59 milioni di italiani. Costoro sono soprattutto gli industriali del nord che hanno svenduto le proprie aziende agli stranieri ed hanno investito in larga parte i proventi nell’immobiliare di Milano, che infatti è salito senza senso, in un paese in declino. Forse il piano era 3D, restare nell’euro mantenendo i propri patrimoni in euro, facendo diventare Milano la capitale di una nuova entità associata all’EU franco-tedesca , magari anche attraverso una forma di secessione del nord Italia là da venire, via accordo previo con Berlino.
Peccato che chi pensa in tal guisa non abbia capito nulla: il settentrione è industrialmente morto se percorrerà tale strada. Da una parte perchè con una EU in forte crisi i produttori tedeschi, che usano in gran parte gli italiani come terzisti, non avranno per i prossimi anni alcuna necessità di comprare beni soprattutto intermedi dalla Penisola. Dall’altra, lato commercio con oltreoceano, bisogna leggere le ultime NON parole di Pompeo nella sua intervista:
[il segretario di Stato lascia cadere la domanda sui dazi e i contributi Nato ndr]
Della serie, se un nord Italia separato ed integrato nella Germania, ossia che tradisce l’asse USA – che invece offre un nuovo piano Marshall senza troppe condizioni, ossia tanti soldi – pensa di scampare ai dazi USA e alle spese Nato si sbaglia di grosso. Collegate dunque eventuali dazi USA – oggi praticamente inesistenti – alle produzioni del nord Italia (Settentrione che ha tanto da perdere in termini di industrializzazione rispetto al sud, ndr) ed alla crisi imperante in Europa attuale e futura e capite immediatamente che il Nord le sue industrie se le può mettere tranquillamente dove non batte il sole se nessuno comprerà – come succederà per i prossimi anni – i suoi prodotti. Se ci aggiungete che per l’EU l’auto elettrica è cosa fatta, ossia la metalmeccanica da autotrazione a ciclo termico italiana verrà decimata, capite il futuro che aspetta i “lungimiranti imprenditori del nord” diventati più “rentiers” che immobiliaristi, “alla Benetton” direi, che infatti hanno investito pesantemente in mattoni e/o in oligopoli.
Nessuno ha notato il primo ministro Giuseppe Conte alla conferenza stampa post Eurogruppo “emozionalmente turbato”? (per il tradimento ricevuto?) Noi si…
Voi direte, comprerà la Cina i prodotti del nord Italia: forse, ma vedo ben difficile i cinesi che possano comprare prodotti italiani nel medio termine quando ne hanno già di propri a prezzi inferiori. Al massimo i cinesi potranno comprare, quello sì, le aziende del nord Italia per copiare la loro tecnologia e poi chiuderle.
Il succinto messaggio ai votanti leghisti è quindi oltremodo chiaro:
siete sicuri che i vostri vostri governanti padani, facendo gli interessi dei grandi potentati che governano la cuspide della Lega, non vi stiano in realtà mandando sul lastrico, a termine?
Segnatevi queste parole per il futuro, vi serviranno.
Per intanto attendiamo gli eventi.
Mitt Dolcino
* La Spagna ha avanzato tale ipotesi ieri, bond perpetui; ben sapendo che Madrid è vicinissima a Berlino avendo salvato tutti i nazisti che contavano – che altrimenti sarebbero stati appesi al cappio a Norimberga -, facendoli dileguare (basti pensare che Otto Skorzeny operava post-rendition alla CIA da Madrid, ndr). Inoltre ha un’ampia colonia tedesca, con assonanze innegabili a troppi nipoti di coloro che governarono 75 anni fa in Germania, derivate dal franchismo. Dunque la proposta spagnola di bond irredimibili pesa, eccome! La Francia invece non va secondo lo scrivente seguita, alla fine è interessata a fare il sacco dell’Italia, come sempre…
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