di Megas Alexandros
La cosa chiara che ieri e’ emersa al Consiglio Europeo e’ che questa Europa sbagliata e profondamente ingiusta, non si cambia dal di dentro. Dobbiamo prenderne noi tutti atto e coscienza piena, e se non lo fanno i nostri politici, Presidente Conte e Lega in testa, lo dobbiamo fare assolutamente e senza indugio noi italiani.
Ci sono giorni in cui credi tu possa fare la storia mentre poi ti accorgi che stai andando a sbattere contro un muro, ieri e’ stato uno di quei giorni. Folle e’ continuare a fare sempre le stesse cose pensando e sperando che il risultato possa cambiare.
Per giudicare il Giuseppe Conte statista dobbiamo ancora aspettare qualche giorno, mentre il Conte uomo e politico sta venendo fuori; le sensazioni non sono promettenti ma queste sono le mie sensazioni per l’uomo che sono e per quello in cui credo.
Ma per dare un giudizio netto sul Premier Giuseppe Conte statista, ripeto, dobbiamo avere un’altro po’ di pazienza, la pazienza che ci viene suggerita, dalla nacessita’ che l’uomo politico ha, di far sue le macchiavelliche virtu’.
Dunque l’Europa non si cambia e questo e’ un avviso per i naviganti, sperando che il Premier Conte lo abbia compreso; ma lo devono assolutamente comprendere anche gli esponenti in prima linea della Lega ed il resto dei sovranisti che hanno avuto la sciagurata speranza e pretesa di cambiarla.
L’Europa non si cambia per il semplice motivo che non e’ adesso e forse non lo e’ mai stata una “DEMOCRAZIA”.
In questa Europa non comanda la maggioranza ma il piu’ forte, il piu’ potente, quello che riesce a controllare tutto, dal controllore al controllato. Quello che riesce a controllare i governi e le banche ed in piu’ ti amministra.
Se ci pensate bene e’ un sistema di potere molto simile a quello che avviene in ognuno dei tantissimi Comuni dei nostri paesi, dove ancora e’ presente il Signore che ti amministra, fa il Sindaco ed il Consigliere della “banchetta locale” e che agendo di imperio decide sulla vita di tutti.
Ecco perche’ e’ tanto difficile per l’Italia e gli italiani arrivare ad uscire da questa trappola, proprio perche’ le resistenze al nostro interno sono fortissime, ma sono le resistenze della minoranza, difese ed unite da quella unione diabolica benedetta dai “grembiuli” che venne fuori tra le correnti dei catto-comunisti, che erano presenti all’interno della vecchia DC e del vecchio PCI, che oggi dopo vari passaggi si identifica nel PD. Se pensate bene i principi calvinisti che si trovano a fondamento della cultura tedesca sono fortemente gli stessi che animano queste persone.
Questa Europa non si cambia e non vorrei ripetermi ancora nelle ormai piu’ volte, appassionatamente spiegate, ragioni economiche. Basta solo questa ultima evidentissima considerazione che vi ho gia’ esposto ieri:
“Consentono alla BCE di stampare soldi dal nulla per comprae la spazzatura, mentre per curare la gente che sta male e muore ti obbligano a prendere a prestito i soldi tuoi dal MES…. MALEDETTI!!!”
Prima di esprimermi su quello che e’ successo ieri e sul cosa eventualmente si puo’ fare… vorrei veramente con forza e speranza che il concetto che questa europa non si cambia sia ben compreso da tutti voi, perche’ la nostra storia e la nostra battaglia si fa sempre piu’ una lotta fra l’istruzione, il sapere, l’essere consapevoli e la catastrofe che potremmo affrontare a breve.
Ed eccoci a ieri… di quello che e’ venuto fuori ieri sappiamo molto per quello che ci interessava ma pochissimo per quello che ci potrebbe interessare per pianificare il nostro futuro.
Sappiamo adesso con certezza che il concetto di “mutalizzazione del debito” cioe’ avere, come logica economica di uno Stato moderno vuole, un “debito comune”, non e’ stato accettato dalla Germania e dai suoi fidi scudieri. Lo sappiamo perche’ gli eurobond non sono stati accettati e come vi ho spiegato nei giorni scorsi, gli eurobond erano l’unico strumento per arrivare a questo obbiettivo. Da qui, chi aveva, ancora speranze per cambiare la EU da dentro, le deve immediatamente abbandonare. Se la Gemania non mutalizza il debito nemmeno durante una pandemia non lo fara’ nemmeno il giorno che Cristo tornera’ sulla terra. Sono tedeschi non ce lo dimentichiamo, ci stanno guadagnando un sacco di soldi dentro questa unione monetaria, e’ il loro progetto, ci provano da oltre 70 anni e ci hanno fatto due guerre… andate, per favore a rivedrvi la storia e da quando e’ partito questo loro progetto egemone in Europa.
Per quanto riguarda invece quello che ci interessa per pianificare il nostro futuro, dobbiamo parlare di questi “fondi” che dovremmo avere dall’Europa. Uso il condizionale perche’ a tutt’ora non sappiamo niente e non mi resta che dare una valutazione su quelle che sono le voci piu’ ottimistiche, voci che naturalmente vengono dall’entourage del Presidente del Consiglio.
Andiamo subito al sodo, si parla di 225 miliardi che pare il nostro Premier abbia ottenuto dalla EU per il nostro paese.
Dico subito che nel caso fossero a debito… vale a dire in prestito, mi limito ad uno strozzato in gola “non comment”, lasciando a voi l’onere degli insulti e delle imprecazioni che ognuno ritiene a giusta ragione poter esprimere.
Nel caso fossero come si dice a Firenze “a babbo morto”… cioe’ gratis… cioe’ a fondo perduto. Dico, che nella situazione drammatica in cui siamo a “caval donato non si guarda in bocca”….. ma attenzione non si faccia passare questa cosa come l’opera del Botticelli o minimamente pensare che questa cifra possa risolvere i problemi del nostro paese…. sia per quanto riguarda la mancanza di liquidita’ immediata… sia per quanto riguarda il problema fondamentale che ci affligge dal giorno in cui siamo entrati in questa maledetta unione monetaria.
I 225 miliardi di euro, io stimo che sono appena la meta’ del danno che l’Italia contera’ per la crisi del COVID19, stima che risente di una percentuale di perdita di blackPIL difficilmente stimabile, ma visto che tra i settori piu’ colpiti ci sono il turismo con tutto quello cha gira intorno, hotels, ristorazione, divertimento, professionisti.. tutti settori dove il non dichiarato raggiunge alte percentuali, la stima potrebbe tendere piu’ ad alzarsi che abbassarsi.
Quindi abbiamo un problema immediato di quantita’ e poi abbiamo il problema piu’ grosso che ad oggi tutta la politica italiana ma sopratutto chi ha attualmente le redini del governo ha deciso di lasciare intatto, vale a dire l’appartenenza a questa Unione Monetaria che di fatto ci onora a pieno titolo della qualifica di “Colonia”.
Sapete ormai come la penso da tempo, a parer mio vorrei dire “abbiamo perso”, ma per non abbandonare le ultime speranze diro’ “stiamo perdendo”…… la piu’ grande occasione che la storia ci da per ritornare ad essere un popolo SOVRANO
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