Si, bisogna alzare il tiro, quando la situazione è estrema – come capita oggi – non bisogna nascondersi. Dunque, evidentemente avete capito due cose dai nostri interventi delle scorse settimane: la prima, che l’euro rischia di saltare, facendo scoppiare la testa a mezzo nord che tifa per Berlino e a tutta l’elite nazionale. Due, il problema alla fine dei conti è il clintoniano-obamiano Matteo Renzi, lo stesso che si scambiava messaggi con Fontana durante il sospetto tentativo di secessione economica del nord durante il COVID o appena prima. In mezzo c’è, appunto, l’ex sindaco fiiorentino, che se Trump verrà confermato, precisamente come successe a Berlusconi con Obama, che ritengo corra il serio rischio di essere disintegrato politicamente. Solo che Renzi NON è l’eroe di Pratica di Mare, ossia non ha nemmeno i soldi di Berlusconi: che farà se si scoprirà che dietro il Russiagate italiano c’era lui?
Primo appunto: qualsiasi governo italiano – in rappresentanza del Paese – non dovrebbe MAI schierarsi faziosamente con una fazione politica di un paese esterno, a maggior ragione negli USA. Infatti, per come la penso io, l’Italia dovrebbe solo essere filo USA, senza distinzione di partito. Il motivo è semplice: aprite un libro di storia e capite che l’Italia non è più stata regolarmente invasa dai vicini solo a partire da quando è finita sotto l’ombrello anglosassone, ossia della potenza dominante dell’epoca. Visto che non mi sogno nemmeno di morire tedesco o francese, gli USA sono una scelta obbligata.
La Toscana merita una storia a parte: terra bellissima, prima del 1860 si chiamava “il Granducato”, terra di vacanza degli austriaci che scendevano a svernare. A Firenze c’erano i signorotti semi feudali ed festosamente esoterici che facevano da anfitrioni. La gente, beh, la gente… Erano i Guido Orefice dell’epoca, invece che coi tedeschi sopravvivevano con gli Asburgo che, essendo cristiani, per lo meno erano assennati nei loro vizi. Quando Benigni inventò la geniale figura di Guido Orefice ne “La vita è bella” utile per risolvere i quiz germanici esprimeva tutto il suo retaggio culturale e storico (più o meno anche quello che i Guido Orefice di 100 anni prima facevano con gli austriaci, farli ridere, ma senza il rischio immediato di finire a Bergen Belsen). Nel tentativo di secessione economica che sembra poter esserci stata da parte del Nord durante la crisi del virus, avete dunque inquadrato il triangolino di potentato che qualcuno con accento di Dante voleva forse ritagliarsi in centro Italia.
Passiamo oltre, a Feltri di Libero: penso che le sue esternazioni anti-sud siano chiarissime, ossia nascondono odio contro i nostri meridionali. Che certi dissennati del nord chiamano ancora “terroni”. Sappiate che per latitutidine un bergamasco, dove sono nato io, era praticamente un terrone, notando che provo enorme rispetto per tale gente nordista, come me. Come provo rispetto per i nostri meridionali, avendo provato io stesso sulla mia pelle cosa significa “non affitto case ai meridionali“. Nel senso, andando a studiare a Torino tanti anni fa e parlando il dialetto del posto, superavo tutti gli altri candidati del sud per trovare un appartamento “buono”. Anni dopo capii la povertà di tale deriva, significava essere divisi ossia non avere letto l’Inno di Mameli, che già ci ammoniva già circa un secolo prima:
“Calpesti e derisi, perchè non siam popolo, perchè siamo divisi“.
Sappiate che vivendo all’estero so cosa significa fare gruppo, per altro con mezza famiglia straniera e assai fiera della propria Patria (…).
Dunque, il Feltri, dalle nostre parti lo chiamiamo “baùscia“, non “cùmenda“, direttamente “baùscia” (leggete il significato e vedete che vi ritrovate col personaggio): fate conto che quando in gioventù andavo a fare l’ultima pista sulle montagne, essendo cresciuto sulla neve, dunque rigorosamente fuori pista, trovavamo sistematicamente qualche soggetto che finiva nei guai sotto i piloni e naturalmente lo si aiutava. La prima domanda era sempre la solita, “Sei di Milano?” L’ironia era palese: se non sei del posto e non sei capace a fare certe cose, limitati a quello che riesci! Ecco, Feltri non è come moltissimi amici onestissimi e rispettabilissimi nonchè nobilissimi di Milano, lui è quello che “vorrebbe ma non può“, ossia quello che non ama evidentemente i meridionali ma non lo può dire (evidentemente Feltri preferisce i negri come sostituto a basso costo degli italiani del sud, come manodopera, come fanno tedeschi con gli italiani oltre Reno, ndr). Questo però non vale quando capitano cose come quelle di oggi, ossia Feltri che picchia su Matteo Renzi – alleato del suo Salvini nel tragico renzusconi – perchè evidentemente “aveva promesso qualcosa” [cfr. di fare fuori Conte grazie all’aiuto dei suoi amici”, magari aggiungendo anche che Trump “non sarebbe durato“, si è visto…].
Qualcuno inizia a capire che Giuseppe Conte, nonostante il disastro del COVID, innegabile, è oggi incredibilmente solido. E che a settembre penso si dimostrerà davvero uomo dell’America, a tutto tondo (…).
In ultimo, ecco cosa riteniamo capiterà dopo le ferie. Prima di tutto l’euro è morto, alla fine o la Germania esce assieme al blocco tedesco facendo l’euro del nord, come da noi spiegato settimane fa, o l’Italia ne esce per non implodere ossia facendo inflazione previa segregazione (se l’Italia non ne esce tempo a fine 2022 e salta per aria, ndr). In più, l’Italia non ha soldi, ripeto, NON HA SOLDI DA SPENDERE e l’EU ha concesso solo 37 mld €, quando solo la caduta del PIL nel 2020 sarà di 150+ mld €: aggiungeteci le spese dello Stato per ammortizzare la caduta e a Roma mancano 200 mld €. Sottraete i 37 mld € e vedete che all’appello vuoto per pieno ne mancano 160+ di mld €. Cosa significa questo? Che l’Italia ha una sola chance per sopravvivere come Paese contemporaneamente democratico, relativamente benestante ed unito: uscire dall’euro. E lo farà, che ce lo faccia fare Washington o lo facciamo noi (ma non coi sovranisti, per inciso, che sono per restare nell’euro in forza dei dettami delle elites del nord che comandano il partito, ndr).
All’Eurogruppo invece ci siamo sbagliati, ritenevamo che la proposte che sarebbe stata elaborata avrebbero previsto gli eurobonds. Cosa è successo? Il blocco globalista, assieme ai cooptati locali, Renzi e pure Salvini – si, avete letto bene, chi comanda nella Lega è la fazione nordista di Feltri, Zaia, Giorgetti, Molinari, Caparini ecc. CHE NON VUOLE USCIRE DALL’EURO , ndr -, hanno cercati di abbatterlo, all’unisono con l’EU fanco-tedesco da cui molti di loro dipendono.
Luttwak NON parla a caso… (LINK)
Che ha fatto Conte? A braccio, ha fatto una conferenza stampa con le lacrime agli occhi in cui ha distribuito anatemi. Ma soprattutto ha detto “Broken Arrow“: visto che Conte sarà molto utile agli USA da qui a un po’ (…), il messaggio è arrivato. Dunque ecco Conte comprare tempo coi 37 mld € e silenziare i critici, soldi che andranno bene giusto fino a Luglio, al massimo: poi ci saranno le ferie e poi….
Certo, non illudetevi della cd. “ripartenza” post COVID, non ci sarà. Il blocco dell’economia è infatti innegabile e secondo chi scrive dipende bellamente dall’assenza della volontà politica di fare l’ITALEXIT. Dunque, l’ITALEXIT verrà fatta con le cattive, ossia previa la messa in ginocchio del Paese – col COVID -, a cui il nord vorrebbe magari ovviare con la secessione che però NON è prevista dagli USA, Feltri se ne faccia una ragione.
Chiaramente tutto questo nasconde nemmeno in modo troppo celato la guerra tra Cina e USA, ma questo è troppo difficile da spiegare per chi legge Liberoquotidiano evidentemente.
In tutto tale marasma noi siamo qui, come sempre filo-USA e dunque a supportare Conte, non necessariamente per la fiducia nell’uomo – comunque scaltrissimo -, ma per la fiducia negli USA, gli unici che possono salvare la capra italiana (i cavoli a tal punto qualcuno se li saranno già fregati).
MD
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