Tom Luongo per Gold Goats’n Gun (sintesi)
Ogni santo giorno vacillo fra due pensieri: se la “Gente di Davos” sia davvero in preda alla disperazione o se crede, invece, di avercela fatta — e quindi di poter cavalcare il caos per andare verso il futuro che più desidera.
Uomini come Donald Trump e Boris Johnson sono stati scelti per fermarli.
Di conseguenza, la Casa Bianca è diventata un bersaglio fin dal novembre del 2016, analogamente alla Brexit, attaccata senza sosta dal giugno dello stesso anno.
La rivolta populista ha accelerato i piani della “Gente di Davos” volti a cancellare la sovranità nazionale, quadrare il cerchio di progetti come l’Unione Europea e attivare le truppe d’assalto per attaccare le fondamenta della società.
Da una settimana guardiamo tutto questo, con il fiato sospeso, sui nostri iPhone.
Prima della rivolta, avevano chiuso le persone in casa e poi negato l’efficacia di una cura basata su medicinali facilmente reperibili (quello studio è poi stato ritirato).
Il loro odio per Donald Trump era a tal punto grande da indurli a credere al rapporto dello screditato Lancet Study senza nemmeno averlo letto.
Facile porsi qualche domanda … questa ad esempio: “perché le persone al potere sono così contrarie a una cura rivelatasi efficace?“.
Il distanziamento sociale, l’isolamento e l’uso delle mascherine hanno messo in cortocircuito la sanità mentale delle persone, ponendole in uno stato di emotività che le ha rese suscettibili a un virus molto più insidioso, quello mentale.
Chi ci è cascato continua a difendere l’uso delle mascherine anche se il virus si è estinto. Servono solo a rendere ipossiche le persone sane (mentre la cura per il Covid-19 è economica ed efficace).
Perché? Perché le persone sono state investite da una bufera emotiva che non è frutto della logica.
Esattamente come per i saccheggi e le rivolte per George Floyd. Tutti concordano nel condannare la morte di quell’uomo. Su questo non ci sono “due film”.
Ma allora, cos’è che sta succedendo veramente?
Dopo mesi passati a “socializzare a distanza” e a mettere il nastro adesivo sui pavimenti dei negozi (per tenerci a un metro e mezzo di distanza), la gente è ora là fuori intenta a saccheggiare il Paese, nascosta dietro ad una maschera.
L’immagine dell’Antifa si è trasferita sulla normale popolazione “bianca”, oltraggiata dalla brutalità della polizia e dallo sciacallaggio dei nostri politici, banchieri, Amministratori Delegati etc. — gli artefici della nostra miseria, nel caso non abbiate tenuto il passo.
Ora sono tutti adeguatamente confusi per protestare pacificamente, ma non per distanziarsi socialmente.
Si mostrano “in maschera” per segnalare la loro virtù sul Covid-19, mentre i saccheggiatori li incitano all’insurrezione e alla violenza per destabilizzare le già fragili e sopraffatte infrastrutture pubbliche.
Visto da qui, sembrerebbe un piano ben eseguito … oppure no?
Perché, allo stesso tempo, la gente sta ponendosi domande come questa: “Se è sbagliato andare in spiaggia … perché è giusto, invece, marciare in massa verso la Casa Bianca?”
E allora ecco pronta la dichiarazione di “copertura” di più di 1.200 “professionisti della sanità”, che hanno lanciato un messaggio: “il razzismo è più importante del Coronavirus”.
Questo però è vero, perché il razzismo è un problema reale mentre il Covid-19 non lo è.
Anche George Soros ha dichiarato di non aver nulla a che fare con la rivolta [https://www.zerohedge.com/political/rare-statement-soros-denies-paying-protesters-riot].
Deve dirlo per forza perché sia lui che i suoi amici del DNC sono l’obiettivo d’indagini ufficiali sul finanziamento degli Antifa.
Ma la questione non è così complicata, nella realtà.
Perché, quello che stiamo vedendo, non è altro che l’evoluzione di “Occupy Wall St.” in “Occupy White House”, niente di più e niente di meno.
Stanno cercando di creare una sorta Hobson’s Choice [una scelta apparentemente libera, ma in realtà obbligata] a favore di Joe Biden, per riportare l’ordine alla Casa Bianca, per continuare con i loro piani e per permettere agli Antifa di assaltare Washington, completando la “Rivoluzione Colorata” iniziata il giorno stesso delle elezioni del 2016.
La “mascherina” è il “new black”.
Però, guardando all’approssimazione con cui quest’operazione si è sviluppata negli ultimi mesi (nonostante la folle distruzione che ne è derivata), è comunque poco probabile che funzioni.
Perché, per quanto le cose possano mettersi male, è chiaro che poco di tutto questo è colpa di Donald Trump.
Alla fine, hanno solo teletrasmesso la rivoluzione sbagliata [https://tomluongo.me/2020/06/05/revolution-us-need-not-televised/].
La scorsa settimana i Democratici hanno comunque bruciato la loro base morale. La buona volontà che la “Black Lives Matter” ha usato con i bianchi della classe operaia e con gli ispanici è andata in cenere.
Questa gente non vuole il caos … e rappresenta la stragrande maggioranza degli elettori.
Gli studenti dei college non votano … e i ragazzi che giocano a fare i rivoluzionari non raggiungeranno le periferie e le comunità rurali. Ci riuscissero, verrebbero presi a fucilate.
Il meglio che questo “virus mentale” potrà fare è di far radere la testa alle mamme malate di calcio e alle celebrità vittime di Harvey Weinstein.
Oh, certo, qualcosa è cambiato e ci saranno persone che non si sentiranno mai più a loro agio ad uscire di casa senza mascherina.
Ma, progressivamente, tutto questo sarà visto come un tentativo per coprire la loro fragile psiche.
Meglio nascondersi dietro il simbolo della virtù, quello di chi si preoccupa della salute o della disuguaglianza (ma nessuno ci crede davvero).
Quindi, toglietevi la maschera e chiedete scusa. Meglio ancora, statevene zitti perché gli adulti stanno parlando e potreste imparare qualcosa.
La parte peggiore è che sono proprio queste le persone che, mentre protestano contro un sistema ingiusto, fanno in realtà il “lavoro sporco” per conto delle persone che lo gestiscono.
E Trump, pur con tutti i suoi difetti, è la migliore possibilità che abbiamo per evitare il futuro totalitario che ci propongono.
Non perché non sia un bugiardo, un coglione … o un buon Presidente, ma perché la “Gente di Davos” la conosce bene e sa perfettamente che è piena di merda.
Quindi, che questa gente vada pure avanti con l’operazione “Occupy White House””.
Ma sappia che ha premuto il grilletto troppo presto. Ci sono armi a sufficienza, negli Stati Uniti, per garantire che a novembre Trump venga rieletto.
Basti pensare ai 70 milioni di persone che fino ad oggi hanno visto Candace Owens inveire contro l’ipocrisia che circonda l’omicidio di George Floyd.
Questo non dissuaderà gli organizzatori di “Occupy White House”. Sono troppo coinvolti e continueranno ad alimentare il fuoco fino al giorno delle elezioni.
Sperano in un sempre più improbabile momento magico che possa allontanare il paese da Trump.
Ma, con la maggioranza degli americani a credere che la Polizia sia fin troppo indulgente, con il 40% degli elettori neri che approva la gestione di Trump … ebbene, buona fortuna.
Ecco perché sono combattuto nel giudicare la situazione. Malizia o incompetenza?
Gli eventi dovevano raggiungere uno scopo particolare, porre fine a Trump. Ma, fino ad ora, hanno spinto le cose nella direzione opposta.
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Link Originale: https://tomluongo.me/2020/06/06/operation-occupy-white-house-enters-final-act/
Scelto e tradotto da Francoù
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