Cesare Sacchetti per La Cruna dell’Ago
Gli Stati Generali in Francia del 1789 non furono di buon auspicio per Luigi XVI.
La testa del monarca francese finì per rotolare pochi anni dopo sul patibolo della furia rivoluzionaria.
Quegli Stati Generali avevano lo scopo di preservare il potere dello status quo (la monarchia e il clero) sul terzo stato, composto prevalentemente dalla borghesia.
Quelli convocati da Conte non hanno la funzione di preservare lo status quo, quanto quella di ridisegnare completamente la faccia della Penisola, che non assomiglierà in nulla a quella vecchia.
Non a caso ci saranno, tra gli altri, il Presidente della Commissione UE, Ursula Von Der Leyen, il Presidente del Parlamento UE, David Sassoli e il Governatore della Bce, Christine Lagarde.
Nessuno di questi si trova lì grazie a un mandato elettivo, ma sono tutti il prodotto di compromessi raggiunti al chiuso delle stanze dei palazzi comunitari, laddove i popoli europei non hanno mai avuto voce.
Non è altro che un piccolo gruppo Bilderberg in miniatura, dedicato esclusivamente all’Italia, che si riunisce per attuare le direttive già tracciate in larga parte dal piano Colao.
Si deve procedere alla fase finale della globalizzazione ed è per questo che si deve privare l’Italia della sua ricchezza residua.
Colao, anch’egli membro del Bilderberg, ha indicato nel suo piano la via per facilitare le dismissioni pubbliche e consegnare i gangli vitali dello Stato nelle mani dei grandi gruppi finanziari esteri.
IL 5G, l’ultima generazione della telefonia mobile, sarà lo strumento che consentirà di instaurare un tecno-totalitarismo che sorveglierà i cittadini in ogni istante della loro vita.
La privacy sparirà del tutto così come la libertà personale. L’ultima fase del globalismo prevede, infatti, la fine del dissenso e il controllo assoluto della popolazione.
Il Governo Unico Mondiale, agognato dalle famiglie più facoltose della finanza internazionale, come i Rockefeller e i Rothschild, sarà molto simile ad un totalitarismo perfetto.
La tecnologia e gli strumenti di controllo del nuovo tecno-totalitarismo arriveranno probabilmente a partorire una società simile a quella descritta da Huxley, nella quale i cittadini si ritrovano ad adorare o accettare la loro condizione di servitù.
Gli Stati Generali, quindi, sono stati espressamente concepiti come appuntamento delle “grandi élite internazionali” per accompagnare l’Italia verso l’ultimo ciclo del Nuovo Ordine Mondiale.
In quest’ultima fase, gli Stati Nazionali europei perderanno le loro caratteristiche originarie.
Saranno più simili a post-nazioni gestite e dirette da strutture sovranazionali senza alcun legame con i popoli europei.
Il potentissimo “Club di Roma” (braccio operativo del “Comitato dei 300”, secondo l’ex Agente dei Servizi Britannici John Coleman) fu fondato da Aurelio Peccei che disegnò, già nei primi anni’70 la mappa del mondo secondo la visione globalista.
Il potentissimo “Club di Roma” (braccio operativo del “Comitato dei 300”, secondo l’ex Agente dei Servizi Britannici John Coleman) fu fondato da Aurelio Peccei che disegnò, già nei primi anni’70 la mappa del mondo secondo la visione globalista.

Il pianeta dovrà essere suddiviso in 10 blocchi geopolitici e l’UE, con ogni probabilità, lascerà il posto agli Stati Uniti d’Europa, vera e propria ossessione delle élite.
Gli Stati Generali sono il nuovo Britannia
Gli Stati Generali avranno pertanto questa funzione. Serviranno a portare l’Italia verso l’era della deindustrializzazione nella quale lo Stato, giuridicamente, sarà un simulacro nelle mani di queste “organizzazioni sovranazionali”, dominate a loro volta dai club privati delle élite.
Sono la fine del lavoro di smantellamento delle Nazioni, iniziato molti decenni addietro.
Sono la naturale prosecuzione di un altro appuntamento, nel quale si decise che la Repubblica doveva morire.
Mi riferisco alla riunione che ebbe luogo il 2 giugno 1992 a bordo del famigerato panfilo della Regina Elisabetta, il Britannia, al largo delle acque di Civitavecchia.
Fu lì che Mario Draghi, allora Direttore Generale del Tesoro, consegnò l’industria pubblica nelle mani della Goldman Sachs e dei predatori della finanza anglosassone.
A bordo c’erano anche Carlo Azeglio Ciampi, all’epoca Governatore di Bankitalia, Beniamino Andreatta, Deputato della “Sinistra DC” e già Ministro del Tesoro, Mario Monti, Emma Bonino e i vertici dell’ENI e dell’IRI.
Secondo un’intervista attribuita proprio ad Emma Bonino, e ad oggi apparentemente non smentita, sul panfilo c’era anche Beppe Grillo, una circostanza che, se confermata, confermerebbe quanto i piani delle élite fossero di lungo respiro.
I club globalisti avranno probabilmente ospitato il comico per prepararlo ad un ruolo di contenimento del dissenso contro le politiche della globalizzazione — che, in effetti, hanno distrutto la classe media e minato l’integrità nazionale dell’Italia.
Il 1992 fu sicuramente un anno fondamentale nella lunga guerra dichiarata all’Italia da questi poteri.
Il clan di Mani Pulite in questo senso fu decisivo.
Attraverso una vera e propria “caccia alle streghe giudiziaria”, si perseguì l’abbattimento scientifico della classe dirigente del Paese con la sola eccezione dell’ex PCI, divenuto PDS, deputato ad essere l’esecutore privilegiato del processo di globalizzazione della Nazione.
La Magistratura e la Stampa (che riportava in prima pagina ogni avviso di garanzia, rappresentato agli occhi dell’opinione pubblica come una condanna) furono la “macchina da guerra” che scatenò l’intera opinione pubblica contro la politica di allora.
L’operazione di distrazione di massa fu perfetta. Mentre l’uomo della strada lanciava monetine a Craxi, i predoni della finanza si compravano il Paese a prezzi di saldo.
Non ci fu mai nessuna inchiesta sulla riunione del Britannia, che ebbe a tutti gli effetti le caratteristiche di un attacco alla Repubblica, perpetrato grazie a uomini che hanno tradito la loro Patria e la Costituzione.
Due mesi dopo il Britannia, un Parlamento falcidiato dalle inchieste giudiziarie e gravemente delegittimato firmava l’adesione al Trattato di Maastricht, che sanciva l’ingresso dell’Italia nell’UE e nella moneta unica.
L’operazione riuscì alla perfezione. La crisi costruita dalla Magistratura e dall’apparato mediatico traghettò il Paese verso il traguardo prestabilito. L’Italia, da allora, è ingabbiata nel “vincolo esterno”.
Ora si sta per fare un altro passo avanti verso questo progetto, probabilmente quello decisivo.
La crisi da Covid è stata perfetta per compiere l’ultimo atto. Occorre rimuovere l’ultima presenza industriale pubblica e spianare la strada ai grandi gruppi privati.
Occorre, in altre parole, privatizzare l’Italia.
Gli Stati Uniti d’Europa, infatti, non saranno composti da Stati Nazionali ma da entità substatali prevalentemente in mano a delle grandi corporation.
Gli Stati Generali di Conte sono quindi la chiusura del cerchio.
Le élite avevano bisogno di un “evento catalizzatore” e questa volta si sono servite di una pandemia — che i numeri ufficiali dicono esista solo sui media, ma non nella vita reale.
La crisi va alimentata perchè serve a mantenere in vita l’emergenza, senza la quale sarebbe molto più difficile raggiungere l’obbiettivo del “Club di Roma” e dei Circoli Mondialisti: ovvero un Nuovo Ordine Mondiale che comprenderà gli Stati Uniti d’Europa.
Quest’ultimi porteranno il nome di “Europa”, ma non avranno nulla in comune con essa.
Saranno un’impostura perché, il loro vero obbiettivo (come disse chiaramente uno dei suoi primi ideologi, il conte Kalergi), è quello di rimuovere l’identità europea per sostituirla con una allogena, che nulla ha in comune con quella originaria.
Per farlo, è indispensabile colpire il cuore dell’Europa, la sede della Chiesa Cattolica e il Paese che custodisce la storia di questo continente, l’Italia.
Ecco perchè l’odio viscerale delle élite verso questa Nazione ed ecco perchè gli Stati Generali sono l’ultimo passaggio di questo progetto.
E’ probabile che tutto questo riesca.
Gli USE (United States of Europe) nasceranno, ma la loro antistoricità e l’antieuropeismo la porteranno verso tensioni costanti con la vera Europa.
Ci sarà un’inevitabile crisi di rigetto. Il globalismo nega le radici dei popoli e per questo, in ultima istanza, è destinato a fallire.
La “vera Europa”, prima o poi, respingerà inevitabilmente la “falsa Europa”.
Le Nazioni prima o poi torneranno. La storia dell’umanità non si può cancellare e negare per sempre.
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Link Originale: https://lacrunadellago.net/2020/06/15/gli-stati-generali-sono-il-nuovo-britannia-che-porteranno-litalia-verso-il-nuovo-ordine-mondiale/
Scelto e pubblicato da Franco
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