di Megas Alexandros
Ci eravamo illusi nuovamente, come si illude l’innamorato eternamente tradito. L’improvviso passaggio del testimone da Borghi a Bagnai all’interno della Lega, con quest’ultimo che scavalca il compare al vertice, come responsabile degli indirizzi economici del partito di Salvini, non vi nascondo che per un attimo ha fatto sperare noi tutti che scriviamo in questo blog, che i tremendi incubi europeisti del “vogliamo cambiare la EU da dentro”, fossero definitivamente messi alle spalle.
Leggevo ieri, quanto il Prof. Alberto Bagnai postava sul suo blog “Goofynomics”, articolo poi riportato anche sul blog di Maurizio Blondet.
Goofynomics, il famoso blog con cui si e’ costruito la sua campagna elettorale che lo ha portato nelle comode poltrone del Senato della Repubblica.
Una campagna elettorale, che ad oggi possiamo definire in perfetto stile Lega. Con una trasformazione degna del dottor Jackyl and mister Hide, che ha portato il prof. Alberto Bagnai a mutarsi nel Senatore Alberto Bagnai, con la stessa modalita’ con cui la sua convinta voglia d’Italexit sia diventa oggi una completa accettazione di quelli che sono in tema di economia, “i mantra europei” fondanti di questa disastrata unione monetaria.
E’ leggendo ed analizzando quanto scritto in questo articolo che viene fuori il capovolgimento a 360 gradi dei suoi pensieri di qualche anno fa, tanto da farlo apparire un fautore convinto delle ormai famose lezioncine che la EU ci impartisce da anni. Ossia base fatti, seguitemi e fatevi la vostra opinione.
Ecco l’articolo (se volete leggerlo cliccate sulla foto), poi passeremo all’analisi:
Il Prof. Bagnai comincia il suo pezzo con una analisi giusta ed approfondita della storia del debito pubblico italiano dal 1992 al 2019, esponendo, come piu’ volte anche il sottoscritto vi ha evidenziato, come i vari governi italiani che si sono succeduti in questi anni, abbiano sempre perseguito ed ottenuto un surplus di bilancio, eccetto che per gli anni 2009 e 2010.
Preme ancora una volta ricordare che “surplus di bilancio” significa: lo Stato spende meno di quello che incassa con la tasse.
Dobbiamo anche ricordare che tale surplus, e’ al netto degli interessi che l’italia paga sul debito, che sommati algebricamente danno il risultato finale di un bilancio in deficit.
Bagnai, in una comparazione con Francia e Germania, afferma come logica vuole (visti i surplus) che: “al netto degli interessi, l’Italia è il Paese che ha risparmiato di più negli ultimi trenta anni”.
Indicando anche le cifre di tale risparmio cumulato: per la Francia, i saldi cumulati ammontano a -716 miliardi, per la Germania a 419 miliardi, per l’Italia a 702 miliardi.
Per arrivare alla prima seguente conclusione: “visto che l’Italia non ha mai fatto default e negli ultimi trent’anni ha il record di avanzo primario, non si capisce perché tanto nervosismo a proposito del debito italiano”.
Caro professore, lei dovrebbe perfettamente sapere che
il default per un paese sovrano nella moneta, non dipende assolutamente dai surplus di bilancio dello Stato, ma dalla garanzia della Banca Centrale come prestatore di ultima istanza.
E non devo certo ricordarle qua, che il nostro paese fino al primo gennaio 1999, sovrano nella moneta lo era.
Per poi certo, essere in balia dei mercati e sottoposto a possibile default quando con l’entrata nell’euro, decidemmo di rinunciare alla nostra moneta.
Lei sa benissimo queste cose, uno Stato che puo’ controllare la sua moneta e con un”click” stamparne in quantita’ illimitata, non puo’ certo fallire. Proprio perche’ ha la famosa “ability to pay”, cioe’ puo’ pagare qualsiasi assegno che stacca.
Quante volte lei ha ricordato la “falsita’ del giochino dello spread”, ed anche in questo articolo ci ricorda che non sono le dichiarazioni di Borghi a far aumentare lo spread, ma bensi, come ripeto la mancata garanzia della banca centrale.
Con il giochino dello spread nel nostro paese e’ stato fatto cadere un governo democraticamente eletto, per poi scoprire tutti che, con una semplice frase di tre parole pronunciata dal nostro connazionale Mario Draghi: “whatever it takes”; questo spread crollo’ immediatamente.
Ma l’uomo del Britannia, non pronuncio’ questa frase, come un normale cittadino italiano dalla sua residenza umbra, ma la proferi’ dalla sede della Banca Centrale Europea in qualita’ di Presidente della stessa.
A conferma, ancora una volta che e’ la garanzia della Banca Centrale a far si che un paese possa’ fallire oppure no.
Se poi vogliamo arrivare ai giorni nostri, arriviamo all’apoteosi di questa verita’. Oggi la BCE e’ costretta a fare tutto quello che si puo’ fare e di piu’, pur di salvare quella che e’ l’arma di colonizzazione dei poteri europei: cioe’ la moneta EURO.
Lo fa in barba agli impedimenti dei regolamenti europei, ai quali in teoria sarebbe sottoposta, lo fa comprando tutto senza limiti, finanziando gli Stati e perfino comprando “junk” ossia spazzatura. Lo fa addirittura assumendosi il potere di andare contro ai voleri delle varie corti costituzionali degli Stati membri – Karlsruhe docet.
E viste le quantita’ in cui lo fa, viene da dire con estrema franchezza, onesta’ intellettuale e senso della realta’, che lo fa con il solo ed esclusivo scopo di salvare l’euro, ma non le famiglie e le imprese.
Quindi professore, come vede non sono i surplus che scongiurano i default degli Stati a moneta sovrana, bensi’ la perdita della sovranita’ monetaria ed il conseguente controllo della banca centrale . E per questo solo il fatto che lei prefigura questa eventualita’, dimostra come lei ed il suo partito non avete la minima intenzione di far riprendere la sovranita’ monetaria al nostro paese.
Una cosa, pero’ devo ricordarle: in verita’ i surplus del settore governativo un default lo provocano: quello del SETTORE PRIVATO!!!!!
E lei dovrebbe saperlo bene come funzionano i saldi dei bilanci settoriali, visto che insegnava economia all’Universita’.
Ma, ormai vedo che seduto sulle comode poltrone del parlamento, lei ha metabolizzato appieno i dettami europei sulla bonta’ dei surplus del settore governativo, quasi un miracolo.
Nel passaggio successivo, preso da reminescenza oppure da rimorsi di coscienza (questo solo lei puo’ dirlo), si accorge che se lo Stato non fa deficit per sostenere il PIL, allora si, che potremmo avere seri problemi – queste sono le sue parole:
“Certo, il debito crescerà, ma il suo rapporto al Pil crescerà soprattutto se, non facendo debito per far ripartire l’economia, ammazzeremo il Pil. A quel punto sì che il debito diventerà insostenibile, perché avremo eliminato la capacità dell’Italia di creare valore e quindi gettito fiscale con cui onorare i propri impegni (cosa che è sempre riuscita a fare)”.
Qui si evince alla perfezione, come militare nella Lega e seguire i “multi cambi di direzione” del suo leader Salvini sul tema euro, sia praticamente impossibile da gestire a livello di scienza economica, anche per un ottimo conoscitore della materia come lo e’ lei.
Lei, mi dovrebbe spiegare come un governo possa, fare surplus per evitare il default (sto usando parole sue) e nello stesso tempo fare deficit per sostenere il PIL – quindi per sostenere il settore privato?????
Ma non e’ tanto questa follia che mi preoccupa, convinto che quando la ripensera’ nella notte l’aggiustera’ nella sua mente – altrimenti, gliela aggiusta l’Europa – “stia tranquillo, tanto il deficit non glielo fanno fare”.
Quello invece che mi preoccupa e’ il secondo concetto da lei espresso, concetto anche questo che certifica la ferma e folle volonta’ di rimanere in questa unione monetaria.
Affermare che lo Stato ha bisogno del gettito fiscale per far fronte ai propri impegni e’ la dichiarazione ufficiale di matrimonio stile Mario Monti, nella buona (per i poteri europei e le elite italianie) e nella cattiva sorte (per il popolo italiano), finche’ morte non ci separi.
Caro professore lei sa benissimo che uno Stato a moneta sovrana non ha bisogno delle tasse per finanziare la spesa pubblica, anzi non gli sarebbe possibile, neanche se lo volesse. La spesa dello Stato e’ sempre antecedente alla raccolta per mezzo della tassazione, prima lo Stato spende e poi se vuole tassa. Come si fa a chiedere indietro qualcosa, essendo noi i primi ad emetterla in regime di monopolio, se prima non l’abbiamo distribuita.
Le tasse come lei ben sa, in uno Stato a sovranita’ monetaria, hanno tutt’altra funzione, anzi due per la precisione:
- Le tasse servono allo Stato per imporre una moneta ai cittadini;
- Le tasse servono per regolare il ciclo dell’economia;
Ma, non sono qua certo, per farle una lezione su cose che lei ben conosce, ma solo per esprimerle il mio pieno disappunto nel vederla appieno asservito ai principi di questa delinquenziale e catastrofica unione europea.
Altro punto che vorrei contestarle, e’ la sua forte preoccupazione per il tasso di interesse, preoccupazione piu’ che legittima per chi vuole rimanere nel sistema euro, ma alquanto innocua se invece ne fossimo fuori. Caro professore, se torniamo alla nostra moneta i tassi di interesse li decide direttamente il governo e non i mercati – scusi e’, se le sembra poco!!!
Ma c’e’ di piu’, a pagarli non sarebbero gli italiani con le tasse ma direttamente il governo con una semplice partita di giro fra il Tesoro e la Banca d’Italia – ma questa per lei non e’ certo una sorpresa.
Ma c’e’ di piu’ ancora, se non vogliamo dare redditi a chi sta seduto sul divano, come lo sono i redditi da interessi sui bond, il governo puo’ seguire direttamente i dettami del mio amico Warren Mosler ed abolire completamente l’emissione di titoli di stato, finanziandosi direttamente emettendo moneta per mezzo della banca centrale.
Ma quante sorprese oggi!!!!!
Sono frasi come queste da lei pronunciate e che riporto fedelmente qui sotto, che fanno veramente arrabbiare:
“E allora, dobbiamo preoccuparci per uno Stato che dal 1992 ha risparmiato 700 miliardi, o per uno Stato come la Francia, che dal 1992 ne ha dilapidati altrettanti e che è in piena crisi da deficit gemelli?”
Certo che dobbiamo preoccuparci e’ proprio questa politica trentennale di surplus che oggi ci ha ridotto ad un paese del terzo mondo, con una crisi economica irreversibile che ha portato il popolo italiano ad una perdita di ricchezza e benessere senza precedenti.
Immagini solo se oggi potessimo disporre di quei 700 mld che lei indica e che, invece sono poi volati nelle tasche di chi ha intascato gli interessi sui nostri titoli. Che poi non sono solo 700 mld, perche’ poi al lordo degli interessi siamo andati in deficit ed anche questa differenza e’ finita a beneficio degli stessi soggetti.
E non mi venga a dire la balla che poi questi soldi sono tornati nelle tasche degli italiani, visto che dal 1988 al 2018 i possessori di titoli del debito italiano, sono passati dal 57% al 6% – nelle tasche del mondo finanziario certamente si (vedasi tabella sotto).
Certo che dobbiamo preoccuparci, ma dove vive lei – certo, comodamente seduto su uno stipendio da parlamentare le preoccupazioni sono molto minori rispetto a chi non fattura un euro da quattro mesi.
Bagnai conclude le sue esternazioni con l’estrema convinzione che al MEF non sono cattivi e non c’e’ nessuno complotto, sono solo degli arroganti ignoranti:
“Di una cosa però sono certo: al MEF non sono cattivi, non c’è nessun complotto. La subalternità ce l’hanno iscritta nella doppia elica del loro DNA, ed è, se vogliamo, il duale del loro sentirsi superuomini, del loro considerarsi una spanna sopra quei cialtroni degli (altri) italiani”
Per controllare un paese oggi basta controllarne il portafoglio, ed in uno Stato moderno il portafoglio lo controllano due uomini, il Ministro delle Finanze e del Tesoro ed il Governatore della Banca Centrale.
All’attento Bagnai, non sara’ certo sfuggito che dai tempi di Giulio Tremonti, i titolari del MEF in Italia, sono sempre stati uomini di Bruxelles. Dove era Bagnai quando la EU ha messo il veto su Savona in favore di Tria??? E poi Gualtieri.
Caro Bagnai, vi state affannando per non far firmare il MES (direi giustamente) altrimenti arriva la Troika – non vorrei svegliarla improvvisamente, ma la Troika al MEF e’ gia’ presente da anni.
Quando il mercato accetterebbe 100 mld di BTP ed il MEF ne emette solo 14 mld, nonostante il forte bisogno di liquidita’ che ha il nostro paese martoriato dal Covid, la risposta e’ una e solo una, “non glieli fanno emettere”, “gli dicono questi e rizzati”.
Ed il fido Gualtieri obbedisce e ce lo viene anche a dire in faccia, al sole del bel giardino di villa Pamplji: “il governo garantisce la cassa integrazione ed i mancati introiti fiscali”.
Praticamente si persegue il solito pareggio di bilancio come se la guerra del Covid non fosse neanche esistita. Come se il PIL perso, quello che si perdera’ da qui a fine anno e negli anni addivenire, lo dovesse rigenerare da solo il mercato, in una sorta di miracolo divino della moltiplicazione dei pani e dei pesci.
E torniamo sempre li, vogliono salvare l’euro ma non le famiglie e le imprese, stanno lottando contro le forze dell’economia, dimenticandosi che queste non hanno padroni e lo fanno con la follia teutonica di spingersi fino all’infinito, trascinando con se nel baratro tutta la mandria.
Ed oggi, Lei ci viene a dire e certificare che dobbiamo stare nell’euro, che le sue idee sono di restare in questa nave diretta verso l’iceberg con il pilota automatico.
Mi sono permesso, Caro Professore di scriverle un commento al sopra citato articolo, naturalmente sul suo blog, quel blog che in passato, le confesso, seguivo assiduamente, e lei si e’ degnato di rispondermi.
Ecco il mio commento e la risposta di Bagnai
Premesso che quello che lei mi dice “te l’ho insegnato io”, l’ho imparato da altri; solo il fatto che sottolinei di avermelo insegnato, dimostra che i concetti sono giusti, visto che pensa di avermeli insegnati lei.
Ora, delle due l’una, o lei, era mancante di onesta’ intellettuale quando questi concetti li insegnava, oppure lo e’ mancante oggi che li rinnega.
Ma e’ dando del piddino-sovranista a me, che rende il miglior servizio alla sua anima, perche’ con questo cancella subito dalla mia mente il brutto pensiero di vederla in malafede, proprio perche’ mi appare l’immagine di un uomo in confusione, la normale e giustificata confusione in cui si puo’ cadere facendo il responsabile economico di un partito, il cui leader si fa i selfie mentre mangia le ciliege nelle impareggiabili colline della mia amata Toscana.
Io, secondo lei, sognerei un’altra Europa come i piddini!!!! ma siete voi della Lega che volete cambiare la EU da dentro, ma lei si rende conto di quello che dice. Se non ricordo male c’e molto piu’ PD nel suo passato di quanto ce ne sia stato nel mio, ovvero zero.
Io, caro professore non sogno affatto un’altra Europa, io sogno l’Italia fuori dall’Europa, non fisicamente , sarebbe impossibile, ma fuori da questa unione europea e fuori da questa moneta. La mia storia, i miei scritti parlano chiaro, ma sopratutto, cosa importante, parlano sempre nella stessa maniera.
Io non ho da difendere un posto in parlamento, ed al mio posto di lavoro ed alla mia pensione ho rinunciato sei anni fa, per onore e rispetto della verita’; mentre coloro che per mantenere il loro posto di lavoro e la loro pensione si sono venduti alla falsita’, tra pochi mesi dovranno affrontare un processo come imputati.
Io quando mi alzo la mattina e mi guardo allo specchio sono felice, perche’ vedo una bella faccia pulita, serena, consapevole, forte e professionale.
Io non sono un turista come lei si permette di dirmi, io le vacanze non le faccio da sei anni, casomai, il turista lo fa lei a Roma se rinnega le sue idee, a spese del popolo italiano.
Addirittura, in uno stato confusionale progressivo e di ira offensiva (darmi del turista non e’ certo l’educazione che ci si aspetta da un senatore), lei mi invita anche a votare VOX dopo avermi dato del “piddino”, ammetto di non conoscere bene VOX, ma sicuramente se promuovono l’Italexit e manterranno questa linea, a differenza della Lega che ho votato, dimostreranno molta piu’ serieta’ verso il popolo italiano.
Ci invita a stare saldi perche’ state lavorando. No, grazie… noi saldi non ci sentiamo proprio, con gente come voi, anzi le dico che ci stiamo adoperando in maniera pesante e decisa per spazzarvi via, questo quanto le devo nel mio diritto di cittadino ed elettore.
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