Redazione (prefazione):
Un ns. stimato autore, che di professione fa analisi di bilancio, ha analizzato i conti di Autostrade negli ultimi 9 esercizi! Da leggere per capire il dramma di questa privatizzazione disastrosa per il Paese: in pillole, Autostrade, venduta per 8 miliardi, soldi praticamente anticipati in toto dalle banche che in cambio percepivano ca. il 15% di oneri finanziari annui rispetto al fatturato. Tutto sarebbe funzionato bene, lo Stato avrebbe incassato oneri concessori ecc, i Benetton avrebbero preso i dividendi una volta pagati gli oneri bancari. Il problema sta nel fatto che, evidentemente, facendola breve, per fare più utili Autostrade negli anni ha ridotto al minimo le manutenzioni con il risultato davanti agli occhi di tutti, il ponte Morandi che crolla ed i viadotti che cedono in serie. E le tariffe autostradali che aumentano – assieme alla redditività dell’azienda – oltre il limite della decenza, diventando addirittura un vero freno dell’economia nazionale: tanto per usare un metro terzo, permettetemi, non è possibile che fare andata e ritorno tra Milano e Torino – tangenziali incluse – costi come la tariffa di anno intero per utilizzare TUTTE le autostrade svizzere!
In aggiunta a ciò resta il dilemma se davvero Autostrade poteva distribuire i dividendi come ha fatto negli anni, elemento che ci riserviamo di valutare più approfonditamente con la collaborazione dei soggetti preposti alle valutazioni (…).
Buona lettura
In questo articolo ho fatto il mio lavoro e lo ho fatto solo per un motivo: vorrei che lo Stato Italiano capisse che Atlantia Spa (holding che controlla Autostrade) gli sta preparando l’ennesimo “pacco” che ormai lo Stato Italiano inghiotte da 30/40 anni. Ho fatto esattamente ciò che faccio per i miei clienti quando mi chiedono di assisterli per ottenere un finanziamento bancario. Oggi ho pensato (magari!!) di aver ricevuto un incarico da Autostrade Spa per farle ottenere un finanziamento bancario. Mi sono quindi scaricato bilanci e relativa documentazione dal sito www.autostrade.it e ho fatto il lavoro che faccio normalmente.
La prima fase del lavoro è stata quella di analizzare i bilanci e cercare di cogliere indicazioni sull’andamento della società. In base alla analisi di bilancio possiamo vedere se abbiamo buone probabilità di ottenere un finanziamento bancario. Normalmente si opera sugli ultimi 2 bilanci ma, siccome tale società deve fare accordi con lo Stato, abbiamo voluto fare una analisi abbastanza lunga.
Naturalmente questa analisi deve essere sintetizzata in un articolo, ma sono stati svolti tutti gli approfondimenti che qui non mettiamo, ma rimango a disposizione per coloro che volessero approfondire l’argomento
METODO
Ho scaricato 9 bilanci (dal 2011 al 2019) e abbiamo fatto la riclassificazione per indici. La prima cosa che voglio mettere in evidenza prima di procedere all’analisi è la struttura e l’andamento dei RICAVI DA PEDAGGI in modo che ognuno si possa rendere conto del livello di questi ricavi che ricordiamo vengono dalle tasche di chi lavora.
Ricordiamo inoltre che Autostrade svolge la propria attività in regime di monopolio assoluto.
Notiamo immediatamente che i Ricavi da Pedaggio (tranne che nell’anno 2012) sono sempre stati in costante aumento, mentre i “Ricavi per servizi di costruzione” sono sempre stati in costante diminuzione. Ma questa è solo una osservazione.
Veniamo ora alla analisi vera e propria
ANALISI I BILANCIO DI ATLANTIA – Margine di Struttura
La prima analisi affrontata è la cosiddetta Analisi Per Margini.
Tale analisi ho lo scopo di mettere in evidenza gli aspetti statici della struttura aziendale.
I MARGINI che sono costruiti sullo STATO PATRIMONIALE sono:
-
Margine di struttura (MS)
-
Margine di tesoreria (MT)
MARGINE DI STRUTTURA (MS)
MS = (PATRIMONIO NETTO – ATTIVO NON CORRENTE)
Il margine di struttura è rappresentato dalla differenza fra il patrimonio netto (calcolato secondo i criteri finanziari e quindi al netto dei crediti verso i soci per versamenti ancora dovuti, delle azioni proprie in portafoglio e degli utili per i quali si è deliberata la distribuzione) e l’attivo a medio/lungo termine (valore netto dell’attivo immobilizzato secondo il criterio di liquidità).
La logica di questo margine risiede nel fatto che una situazione ideale sul piano del rapporto fra Impieghi (Passivo di stato patrimoniale) e Fonti (Attivo di Stato Patrimoniale) si ha quando l’attivo immobilizzato è “coperto” da fonti durevoli rappresentate dai mezzi propri non destinati alla distribuzione.
Il margine di struttura indica la capacità dei mezzi propri di coprire il fabbisogno durevole rappresentato dalle attività a medio/lungo termine.
Se il margine è positivo significa che il capitale proprio copre tutto il fabbisogno durevole;
se il margine è negativo significa che parte del fabbisogno è coperta da debiti.
La negatività del margine è in ogni caso considerata fisiologica se la differenza è coperta da debiti
consolidati a medio/lungo termine. Vediamo i dati di Autostrade per l’Italia.
Notiamo un Margine di struttura fortemente già negativo nel 2011 e non coperto dai debiti a medio/lungo termine.
Notiamo anche che tra i debiti a medio/lungo termine sono presenti “Derivati con fair-value negativo” per 429.144.426. Sarebbe interessante analizzare questi contratti, ma ben sappiamo che trattandosi di contratti derivati, le incognite possono essere moltissime e molto spesso spiacevoli per i clienti della banca.
Normalmente i debiti a medio/lungo termine rappresentano investimenti in asset strategici e questo dà l’idea di come Autostrade per l’Italia guardasse agli investimenti a lungo termine. Gli investimenti venivano già ridotti all’osso a partire dal 2011 e la società era già orientata ad investimenti speculativi invece che a basso rischio. I derivati invece hanno avuto un andamento sempre crescente e hanno toccato il massimo valore nell’esercizio 2019.
Finiamo qua le domande perché continuando potrebbero divenire molto spiacevoli. Finito l’esame del primo indice concludiamo che
Autostrade Per L’Italia non passa l’esame.
QUESTIONI APERTE
E’ lecito farsi un paio domanda. Come mai un’azienda che gestisce in monopolio una infrastruttura statale con ricavi a rischio zero sottoscrive contratti derivati?
Come mai un’azienda che gestisce in monopolio una struttura statale fa operazioni speculative?
Forse per favorire i rendimenti finanziari degli istituti di credito?
ANALISI I BILANCIO DI ATLANTIA – Margine di Tesoreria
Proseguiamo nell’analisi e vediamo il cosiddetto
MARGINE DI TESORERIA (MT)
che è calcolato dalla seguente formula :
MT = (LIQUIDITÀ DIFFERITE +LIQUIDITÀ IMMEDIATE) – PASSIVITÀ a BREVE
Il margine di tesoreria è calcolato sottraendo alle attività liquide immediate (già in forma liquida) e differite (destinate a tornare in forma liquida a breve termine) le passività a breve (debiti esigibili entro il successivo periodo amministrativo, tra cui anche:
quote a breve dei debiti di finanziamento a medio e lungo termine, quote dei fondi costi futuri e di altri fondi.
MT dovrebbe essere sempre fortemente positivo.
Se il margine è negativo significa che l’impresa si trova in zona di tensione finanziaria a breve termine perché, di fronte ad una richiesta di rimborso immediato di tutti i debiti a breve termine, non avrebbe i mezzi finanziari necessari per farvi fronte.
Per spiegare meglio, tale indice vuole segnalare la capacità dell’impresa di far fronte alle uscite future connesse con l’esigenza di estinguere le passività a breve, con i mezzi liquidi a disposizione e con il realizzo delle attività a breve.
Vediamo nella seguente tabellina i dati di Autostrade per L’Italia :
Vediamo che il Margine di Tesoreria era già negativo nel 2011 ed è stato positivo solo negli esercizi 2012 e 2016. Nel 2019 addirittura è quasi raddoppiato rispetto all’esercizio precedente.
Gli analisti direbbero che si riscontra una tensione finanziaria molto forte e che la società potrebbe non essere in grado di rimborsare il debito a breve.
Quindi anche sul secondo indice
Autostrade Per L’Italia non passa l’esame.
ANALISI I BILANCIO DI ATLANTIA – Il Capitale Circolante Netto
Passo ora a un altro indice importantissimo che in alcuni tipi di istruttoria è addirittura fondamentale per la prosecuzione della pratica di finanziamento:
Il Capitale Circolante Netto o CCN.
Viene calcolato con la seguente formula :
CCN
=
ATTIVITA’ CORRENTI-PASSIVITÀ CORRENTI
Il capitale circolante netto è dato dalla differenza fra le attività a breve (disponibilità, liquide differite e liquidità immediate) e le passività a breve.
In termini di copertura finanziaria e di relazione strutturale il capitale circolante netto corrisponde alla differenza tra fonti durevoli e consolidate (patrimonio netto e passività a medio/lungo termine) ed impieghi durevoli rappresentati dalle attività a medio/lungo termine.
Il capitale circolante netto finanziario deve essere per forza fortemente positivo perchè se il margine è negativo significa che impieghi durevoli sono finanziati da passività a breve termine con riflessi preoccupanti sulla solvibilità.
Significa che l’azienda ha una struttura finanziaria squilibrata in quanto finanzia con mezzi a breve termine attività a lungo termine.
Notiamo che solo nel 2012 e nel 2016 il CCN era positivo, mentre nel 2017 diventa fortemente negativo e nel 2018 e 2019 addirittura raddoppia ogni esercizio.
Una banca o un analista finanziario direbbero che ci sono forti preoccupazioni riguardo la solvibilità aziendale. Un comico direbbe forse che potrebbe sembrare il comportamento di un imprenditore che vuole scappare con la cassa e cambiare identità e paese.
Possiamo affermare che, in un qualsiasi istituto di credito l’istruttoria della pratica di finanziamento si sarebbe già ultimata e la pratica sarebbe stata respinta. Non solo nel 2019, ma anche nel 2011.
Ma forse la proprietà e il management avevano qualche santo in paradiso (o magari in banca).
Anche per questo indicatore:
Autostrade Per L’Italia non passa l’esame.
ANALISI I BILANCIO DI ATLANTIA – La Posizione Finanziaria Netta
Veniamo ora ad analizzare un altro indicatore:
La posizione finanziaria netta (PFN) è data dalla somma di disponibilità monetarie e attività finanziarie cui vengono sottratti i debiti finanziari.
PFN
=
DISPONIBILITA’ LIQUIDE+ATTIVITA’ FINANZIARIE-PASSIVITA’ FINANZIARIE
I dati per Autostrade sono i seguenti :
Il segno algebrico finale della PFN esprime un giudizio sul livello complessivo dell’indebitamento nei termini seguenti:
-
se il segno è positivo indica una eccedenza delle disponibilità liquide e delle disponibilità finanziare rispetto all’indebitamento;
-
se negativo indica una insufficienza delle disponibilità liquide e delle disponibilità finanziarie a coprire l’indebitamento finanziario, ovvero l’esposizione netta dell’impresa nei confronti dei finanziatori.
Sembra che in questo caso i finanziatori e le banche non abbiano grandi garanzie che la loro esposizione possa venire coperta visto che i dati sono negativi per miliardi di euro fin dal 2011.
Anche in questo caso:
Autostrade Per L’Italia non passa l’esame.
Per maggiore completezza calcoliamo anche la POSIZIONE FINANZIARIA NETTA A BREVE.
I due indicatori si differenziano solo per l’orizzonte temporale di riferimento.
La posizione finanziaria netta a breve è costituita dalla somma di disponibilità monetarie e attività finanziarie a a breve a cui devono essere sottratti i soli debiti finanziari a breve termine.
Quindi abbiamo :
PFN(A breve)
=
DISPONIBILITA’ LIQUIDE
+
ATTIVITA’ FINANZIARIE A BREVE
–
PASSIVITA’ FINANZIARIE A BREVE.
Dalla tabella possiamo notare che la posizione finanziaria netta a breve rimane in terreno positivo, ma è in preoccupante peggioramento rispetto agli esercizi precedenti e questo dovrebbe sollevare notevoli preoccupazioni per i finanziatori della azienda.
Possiamo affermare che anche in questo caso, essendo il dato in netto peggioramento negli ultimi esercizi:
Autostrade Per L’Italia non passa l’esame.
CONCLUSIONE PARZIALI
Possiamo concludere che, per quanto riguarda la prima parte dell’analisi, Autostrade è una società che dovrebbe suscitare molte preoccupazioni nelle banche, nei finanziatori e negli enti preposti al controllo sulle società quotate.
Ora facciamo un piccolo approfondimento con la seconda parte dell’analisi usando gli indicatori appena calcolati e rapportandoli ad altri parametri come il fatturato e l’EBITDA.
Da questa analisi si possono ottenere indicazioni interessanti riguardo la capacità di restituzione del debito.
La capacità dell’impresa di restituire il debito dipende anche dalla sua capacità di generare flussi di cassa che possano rimborsare i suoi finanziatori.
Tali flussi dipendono dai ricavi (i pedaggi che paghiamo) e dalla gestione caratteristica.
Facendo così riferimento al Fatturato e all’EBITDA possiamo ottenere:
PFN/Fatturato | Esprime la capacità dell’azienda di coprire il debito mediante i flussi finanziari derivanti dalle vendite |
PFN/EBITDA | Esprime la capacità dell’azienda di coprire il debito mediante i flussi finanziari derivanti dalla gestione caratteristica. |
Per entrambi gli indicatori, quanto minore è il rapporto, tanto più velocemente l’’impresa rientra dall’esposizione finanziaria.
Vediamo i numeri dell’azienda:
Vediamo che i tre indicatori hanno andamento diversi ma a questo c’è una spiegazione.
Vediamo che il primo indicatore PFN/FATTURATO è in peggioramento costante.
Quindi la capacità della società di coprire il debito mediante i flussi finanziari derivanti dalle vendite è in diminuzione nonostante l’aumento continuo della voce di bilancio ricavi da pedaggi.
Il secondo indicatore è in leggero miglioramento negli anni, ma è nettamente peggiorato nell’ultimo esercizio 2019 mentre il terzo è in deciso peggioramento.
Quindi l’azienda migliora leggermente la capacità di coprire il debito mediante i flussi derivanti dalla gestione caratteristica.
Il risultato dovrebbe in teoria essere molto migliore in quanto l’azienda ha ricavi da pedaggi certi e in aumento sistematico.
Ricordiamo che Autostrade opera in regime di monopolio e i ricavi possono essere definiti certi e a rischio 0.
Il Terzo indicatore è in preoccupante peggioramento nell’esercizio 2019 dopo un lieve miglioramento nel 2018. Ma il punto da sottolineare è che il Patrimonio Netto dell’azienda, tra l’esercizio 2016 e l’esercizio 2017, è calato da 3.605.113.569 a 1.986.808.214.
Possiamo affemare che anche in questo caso:
Autostrade Per L’Italia non passa l’esame.
Nell’esercizio 2017 sono stati letteralmente “spazzolati” via 1.101.311.641 (1,1 miliardi di euro) di riserve come si può chiaramente vedere dallo spezzone del rendiconto finanziario qui in seguito riportato.
CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA SITUAZIONE DI ATLANTIA
Al Bar Sport forse commenterebbero come il comico precedente e direbbero che si stavano preparando già da anni prima per scappare con la cassa. Inoltre da tale documento si evince la quantità di dividendi distribuita agli azionisti negli anni dal 2011 al 2019 che ammonta a 5.513.142.789 (ricordiamoci che i ricavi della società sono i nostri pedaggi).
La cosa singolare è che nel 2019, nonostante la copiosa perdita di esercizio, sono stati distribuiti oltre 300 milioni di euro di dividendi.
Commentando invece in termini appropriati possiamo dire che l’azienda aumenta la propria dipendenza da capitale di terzi nonostante il continuo aumento dei ricavi da pedaggi e dobbiamo dire che, secondo questi indicatori, la solidità aziendale è in deciso peggioramento rispetto agli esercizi precedenti. Questo dovrebbe suscitare grande allarme da parte dei finanziatori e degli organi di controllo.
ANALISI PER INDICI SULLA SITUAZIONE DI ATLANTIA
Dopo questi primi indicatori vediamo di fare una analisi per indici più approfondita che ci consenta di valutare l’assetto economico di Autostrade nelle sue componenti finanziarie, patrimoniali, monetarie e reddituali).
Vengono costruiti rapporti e quozienti al fine di indagare sulla gestione aziendale nelle diverse dimensioni. Si identificano come base i risultati ottenuti dalla lettura dei documenti presenti sul sito di Autostrade.
L’analisi per indici ha il vantaggio di trasformare i valori assoluti in valori relativi consentendo raffronti oltre che nel tempo anche nello spazio.
Gli indici rappresentano un buon modo di analisi della gestione, ma la loro applicazione deve essere oggetto di ragionamento in base ai dati e agli andamenti di bilancio. Tutto questo deve essere anche coerente con le finalità perseguite dalla analisi.
Autostrade non è una comune società, ma è una società che gestisce un bene di proprietà dello Stato, quindi un bene comune.
Quindi tale bene dovrebbe essere gestito non con criteri di solo profitto, ma anche con criteri di servizio per la collettività.
I paragrafi precedenti si possono qualificare come “sistema generale” mentre ora scenderemo più nel dettaglio e cercheremo di individuare i sotto-sistemi con cui indagare l’assetto economico globale dell’impresa.
Quindi individuiamo i sotto-sistemi di :
-
Liquidità
-
Solidità
-
Redditività
Gli indici di liquidità sono collegati all’equilibrio finanziario e monetario nel breve periodo. Una equilibrata liquidità produce flussi finanziari e monetari che consentano di fare fronte ai propri impegni.
Alcuni indici fondamentali, da valutarsi unitamente al Margine di tesoreria e al Capitale Circolante Netto che abbiamo analizzato nei paragrafi precedenti sono:
Liquidità primaria
=
(Liquidità immediate+Liquidità differite)/Passivo a breve.
Dati di Autostrade :
Questo indice consente di valutare l’attitudine dell’azienda a soddisfare gli impegni di breve periodo attraverso le risorse già liquide o liquidabili.
Tutta la letteratura economica afferma che la condizione ottimale si realizza quando questo indice è pari o superiore ad 1. Un indice inferiore ad 1, al contrario, segnala uno stato di insolvibilità e vediamo che anche in questo caso la situazione di Autostrade risulta preoccupante.
Quindi:
Autostrade Per L’Italia non passa l’esame.
Liquidità secondaria
=
Attività Correnti(comprese scorte di magazzino e attivi per lavori in corso)
/
Passività Correnti
Dati di Autostrade :
Questo indice consente di valutare quanto le risorse liquide comprese le scorte di magazzino e gli attivi per lavori in corso, permettano di fronteggiare gli impegni assunti a breve termine.
Facendo la differenza in valore assoluto tra numeratore e denominatore, nei paragrafi precedenti, abbiamo calcolato il capitale circolante netto o CCN che abbiamo visto risultare negativo e fornire segnali preoccupanti.
Il dato del CCN viene sostanzialmente confermato dal dato di liquidità secondaria.
La condizione ottimale per l’azienda si realizza quando l’indice è compreso tra 1,5 e 2.
In altre parole, l’attivo a breve deve essere superiore al passivo a breve, mentre vediamo che in Autostrade questo è ben lontano dal realizzarsi ed è in costante calo negli ultimi esercizi
Questa combinazione fornita dal CCN negativo e dall’indice di liquidità inferiore a 1,5 dovrebbe essere inteso come un segnale preoccupante per finanziatori e risparmiatori.
Collegati a questi vi sono altri due indici che ci danno indicazione dei tempi medi di pagamento sia attivi che passivi. Questi indici sono:
-
Durata media dei crediti commerciali = Crediti commerciali / (Ricavi/365)
-
Durata media dei debiti commerciali = Debiti commerciali / (Costi per beni e servizi (esclusi oneri di gestione)/365)
Con tali formule, vengono calcolati i tempi medi di incasso dei crediti e pagamento dei debiti commerciali.
Il primo indice dà indirizzo di quanto sia circa il periodo medio di riscossione dei crediti verso i clienti mentre il secondo dà indirizzo circa il periodo medio di pagamento dei debiti verso fornitori.
Vediamo i numeri di Autostrade.
In questo caso, la letteratura economica dice che una condizione soddisfacente si realizza quando i due indici sono simili o quando i tempi medi di pagamento tendono ad essere superiori a quelli di incasso.
In questa gestione Autostrade è insuperabile. Tempi di incasso velocissimi e tempi di pagamento biblici.
In questo caso i flussi finanziari sono assolutamente equilibrati. Quindi autostrade si dimostra imbattibile nel “Non Pagare”.
Per essere fornitori di Autostrade bisogna non avere fretta nell’essere pagati.
In questo caso:
Autostrade Per L’Italia passa l’esame a pieni voti.
ANALISI AGGREGATA INDICI E PARAMETRI REDDITUALI
Nei paragrafi precedenti abbiamo calcolato l’indice base detto Margine Di Struttura dal quale derivano i cosiddetti indici di indebitamento e di solidità.
La solidità è la capacità di un’impresa di reggere il passare del tempo e può essere interpretata secondo due diverse accezioni:
-
Le condizioni di equilibrio in modo di far fronte alle scadenze temporali di investimenti (struttura patrimoniale) e finanziamenti (struttura finanziaria);
-
La dipendenza finanziaria da terzi, cioè l’equilibrio tra mezzi propri e mezzi di terzi sia a breve che a lungo termine.
I principali indici collegati al Margine di struttura sono:
-
Indice di copertura delle immobilizzazioni=Mezzi propri/Attivo immobilizzato
-
Rapporto di indebitamento (globale) = Mezzi propri/Mezzi di terzi
Il primo indice mette in relazione i mezzi propri con le attività durevoli e strumentali alla gestione caratteristica.
-
Se > 1 si ha una situazione solida
-
Se = 1 si ha una situazione di sostanziale equillibrio
-
Se < 1 si ha una situazione degna di ATTENZIONE
I valori < 1 sono tipici:
-
nei primi anni di attività e non è il caso di Autostrade
-
nelle fasi di notevole sviluppo e anche qui Autostrade ha grosse criticità sul rispetto del piano di investimenti statale come è ben visibile dai dati di bilancio.
Tale indice andrà interpretato comunque considerando:
-
la capacità di generare flussi di cassa e qui Autostrade non ha certo problemi in quanto incassa ben oltre 3 mld/anno di pedaggi dai contribuenti.
-
l’onerosità dei mezzi di terzi che andremo ad analizzare in seguito e vedremo essere molto elevata.
Vediamo che i dati di Autostrade, anche per questo indicatore, forniscono notevoli segnali di criticità.
Il capitale netto è insufficiente per la copertura delle immobilizzazioni. Già nel 2011 la copertura era molto bassa, ma il calo preoccupante si è avuto tra il 2016 e il 2017 con l’indice dimezzato causa una supermaxi distribuzione di Dividendi e Riserve per quasi 2 miliardi di €. Riteniamo una cosa piuttosto strana vedere una società che gestisce un bene pubblico fare una simile distribuzione di riserve.
Tale operazione presenta secondo noi notevoli criticità.
Qui la tabella con l’indice di copertura delle immobilizzazioni che dovrebbe suscitare grande allarme.
Anche in questo caso:
Autostrade Per L’Italia non passa l’esame.
ANALISI Rapporto di Indebitamento Globale
Il Rapporto di Indebitamento Globale è costituito dal rapporto fra Capitale proprio e Capitale di terzi.
L’indebitamento globale esprime il rapporto tra debiti complessivi e mezzi propri.
-
Se = 1 indica una situazione di equilibrio tra mezzi propri e mezzi di terzi.
-
Se <1 implica mezzi di terzi superiori ai mezzi propri quindi l’azienda presenta una prevalenza di debiti rispetto al capitale proprio.
-
Se > 1 implica Mezzi propri superiori ai mezzi di terzi.
Vediamo i dati di Autostrade che, essendo una società che gestisce un bene pubblico, dovrebbe, secondo il parere di chi scrive, avere un rapporto di indebitamento molto più prudente.
Nell’esercizio 2016 l’indice ha avuto un consistente miglioramento. In questo caso Autostrade è corso immediatamente ai ripari distribuendo quasi 2mld di euro tra riserve e dividendi.
Da questo dato possiamo vedere che il grado di prudenza nella gestione di Autostrade è piuttosto basso e l’indice è in netto peggioramento negli anni.
Veniamo ora all’analisi con altri tipi di indici che sono gli Indici di Redditività.
Per redditività s’intende il rapporto tra reddito ed il capitale necessario per produrlo.
L’analisi della redditività verifica la coerenza tra i risultati economici del conto economico riclassificato rispetto alle risorse impiegate per ottenerli.
I principali indicatori della redditività sono:
ROE (Return on Equity)
=
Reddito Netto/Patrimonio Netto
Consente di apprezzare la remunerazione del capitale di rischio.
Vediamo dai dati che la propensione a remunerare il capitale di rischio e il capitale proprio è nettamente aumentata durante l’esercizio 2017. La redditività netta dei mezzi propri è in aumento esponenziale rispetto all’esercizio 2016. La prima causa di questo è chiaramente la diminuzione del Patrimonio Netto che come vediamo dai dati di bilancio è diminuito in modo preoccupante causa la massiccia distribuzione di Riserve.
Nonostante la perdita di esercizio 2019 Autostrade ha distribuito ben 311 milioni di euro di dividendi.
Vediamo ora la parte di indici relativi al costo e alla gestione dell’indebitamento.
Il costo medio delle risorse finanziarie è determinabile in approssimazione con il seguente rapporto detto indice ROD (Return On Debt) o Costo Del Capitale Di debito.
Tale indice è composto da Oneri Finanziari / Capitale a Debito.
In Autostrade abbiamo questo risultato :
La performance per una azienda di questo tipo e caratura ci sembra decisamente bassa, perché il costo dell’indebitamento è decisamente alto dato il livello di tassi del 2017.
Sarebbe interessante fare una analisi dei conti correnti e dei contratti di finanziamento perché Autostrade, guardando tale indice, ha tassi equivalenti a quelli di una piccola azienda.
Probabilmente gli istituti di credito le assegnano un rating molto basso, ma la finanziano lo stesso in quanto hanno come garanzia i ricavi da pedaggio.
Con questo fanno profitti altissimi come si evince dagli oneri finanziari pagati da Autostrade.
La letteratura economica comprende gli indici più disparati, noi abbiamo scelto quelli che normalmente sono più usati e più significativi. Si può approfondire l’analisi con altri indici, ma riteniamo che quelli usati diano già un buon quadro della situazione della società Autostrade Per L’Italia.
Analizzando Stato Patrimoniale, Conto Economico e Rendiconto Finanziario presi direttamente dal sito www.autostrade.it, risaltano particolarmente alcune voci :
-
Distribuzione di riserve da patrimonio netto per 1.101.311.641.
-
Dividendi Corrisposti agli azionisti per 5.513.142.789 di cui 311.013.500 distribuiti nell’ultimo esercizio in perdita.
La società presenta molte criticità a livello di bilancio e non si capiscono tali prelevamenti di utili e di riserve. Già nel 2011 si riscontravano criticità a livello di analisi.
Tali criticità si sono enormemente amplificate nel corso degli anni.
Lo scrivente non capisce cosa ci sia dietro questa “strategia di svuotamento”.
Approfondiremo, ma siamo portati a pensare che la capogruppo volesse dalle controllate liquidità per affrontare nuovi investimenti (Abertis e altri).
Chiaramente Autostrade, causa i suoi ricavi da pedaggi è la gallina dalle uova d’oro che viene sfruttata a vantaggio della capogruppo, degli azionisti e delle banche finanziatrici che applicano tassi assurdi per una azienda di questo genere.
Basta vedere la percentuale di oneri finanziari sul fatturato che vediamo nella tabella seguente:
GRAVE CRITICITA’ DI BILANCIO (DA APPROFONDIRE)
Il commento del Bar Sport sarebbe che Autostrade raccoglie pedaggi dai contribuenti italiani per arricchire banche finanziatrici a rischio zero ed azionisti pure loro a rischio zero. Ritengo che a volte, al Bar Sport, esprimono quella che presumibilmente può essere la verità, ma detta con linguaggio folcloristico. Inoltre segnaliamo una ulteriore criticità sul bilancio :
L’Articolo 2426 5° comme Codice Civile recita testualmente :
“I costi di impianto e di ampliamento e i costi di sviluppo aventi utilità pluriennale possono essere iscritti nell’attivo con il consenso, ove esistente, del collegio sindacale. I costi di impianto e ampliamento devono essere ammortizzati entro un periodo non superiore a cinque anni. I costi di sviluppo sono ammortizzati secondo la loro vita utile; nei casi eccezionali in cui non è possibile stimarne attendibilmente la vita utile, sono ammortizzati entro un periodo non superiore a cinque anni. Fino a che l’ammortamento dei costi di impianto e ampliamento e di sviluppo non è completato possono essere distribuiti dividendi solo se residuano riserve disponibili sufficienti a coprire l’ammontare dei costi non ammortizzati.
Prendendo per esempio l’esercizio 2017 dove sono stati distribuiti 764 milioni di euro Autostrade aveva a bilancio:
-
“Costi non ammortizzati” € 17.402.993.583
-
“Avviamento” 6.111.201.000
-
“Patrimonio Netto” 1.986.808.214
-
“Capitale Sociale” 622.027.000
-
“Riserve” 1.364.781.214
In base al 5° comma art. 2426 Codice Civile le Riserve (4) dovrebbero “coprire” i costi di impianto e ampliamento (1) o almeno l’Avviamento (2). Siamo molto lontani dalla copertura e la domanda che ci poniamo è come mai Autostrade abbia distribuito dividendi. E qui emergono delle domande imbarazzanti.
A che titolo solo sono stati distribuiti ai soci dividendi visto che in base alle norme del codice civile i dividendi non erano distribuibili ?
Gli analisti bancari che sono così selettivi con un microimprenditore che usa i suoi soldi, come mai non hanno rilevato queste potenziali criticità su una società quotata in borsa e che impiega il risparmio anche di piccoli risparmiatori?
Al Bar Sport forse penserebbero che, dato lo svolgersi degli avvenimenti, stanno preparando un “pacco” ai danni dello Stato. Tutti commenterebbero che è una cosa assurda, non si può fare un pacco allo Stato; ma, in periodi di neoliberismo si potrebbe pensare che è possibile.
Per concludere, se Autostrade fosse una società sul “normale” mercato del credito riteniamo difficilmente troverebbe alcuna banca disposta a prestarle un solo euro.
Ollie Savio
*****
Le immagini, i tweet e i filmati pubblicati nel sito sono tratti da Internet per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio (nessun visibile contrassegno di copyright). In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.