Redazione di Renovatio 21 (sintesi e rivisitazione)
In questi giorni si accalcano notizie che riguardano il tema forse più raccapricciante: l’esistenza di “network pedofili” in tutto il mondo.
La sincronia degli eventi è disarmante. Sembra che si sia tutto concentrato in pochi giorni.
Perché?
— 29 giugno. La polizia tedesca indaga su 30.000 sospetti pedofili. I soggetti si scambiavano informazioni su alcuni forum, dando anche consigli su come rendere “accomodanti” i bambini.
— 4 luglio. Si ha notizia dell’«Operazione 50 Community»: la Polizia Postale sgomina una rete-online di pedofili residenti in 15 diverse regioni. E’ girata voce che sarebbe coinvolto un personaggio famoso del web, ma nessuno ne ha fatto il nome.
— 6 luglio. Un Tribunale Sudcoreano respinge la richiesta di estradizione proveniente dagli Stati Uniti, relativa a un cittadino sudcoreano condannato per la gestione sul dark web di uno dei siti di “pornografia infantile” più grandi al mondo.
Son Jong-woo, 23 anni, aveva gestito il sito “Welcome to Video” dal giugno 2015 al marzo 2018, quando fu arrestato.
Le Polizie di tutto il mondo hanno lavorato per tracciare gli utenti del sito, la maggior parte dei quali sudcoreani, arrestando centinaia di persone in una dozzina di paesi.
— 11 luglio. In un evento organizzato a Dublino per combattere la pedofilia, la «March of Innocence», alcuni manifestanti hanno chiesto le dimissioni del Ministro Roderic O’Gorman.
I manifestanti l’accusavano di essersi fatto fotografare con un famoso esponente LGBT inglese, sospettato di avere contatti con alcuni membri dello sciolto “Pedophile Exchange Network”.
— 15 luglio. I Carabinieri di Siena, coordinati dalla Procura dei Minori di Firenze, informano i media dell’«Operazione Delirio», avviata nell’ottobre scorso con 25 indagati (19 minorenni e 6 maggiorenni).
Partita da una chat fra ragazzi, «Shoah Party», l’inchiesta rivela lo scambio di video pedofili fra minorenni.
Non solo. Si parla di torture e persino di uccisione di bambini in diretta sul dark web, il tutto pagato con i Bitcoin.
La Nazione ha scritto che:
«A far scoprire l’esistenza di siti criptati dove assistere in diretta a sevizie di ogni tipo (che terminano quasi sempre con la morte del bambino), compiute verosimilmente nel sud est asiatico, sono state le perquisizioni eseguite a carico di due minorenni piemontesi: un ragazzo e una ragazza entrambi 17enni, che ora sono indagati per istigazione a delinquere e pedo-pornografia.
Le attività investigative hanno fatto affiorare la parte più oscura e drammatica delle risultanze indiziarie, quella relativa al “deep web”.
Un contesto internet criptato dove circolano immagini di efferata violenza, anche in situazioni “live”, in cui agli utenti viene consentito di interagire in condotte di violenza sessuale e tortura su minori, attuate in diretta da adulti».
Se si chiudono i giornali e si aprono i social va ancora peggio.
Gli utenti americani cominciano a mettere insieme le tessere di un collage allucinante.
Non c’è stella di Hollywood che non sia sospettata di frequentare la rete malefica.
Vengono riconsiderate le morti di attori e personaggi che, si dice, avrebbero voluto ribellarsi alla cospirazione.
Viene inventata di sana pianta una implausibile intervista a Mel Gibson, che avrebbe denunciato una cabala pedo-satanica che comanda segretamente la “Mecca del Cinema”.
Per condire il tutto, ecco la storia dell’adrenocromo: le élite si nutrirebbero di questa sostanza, secreta dai bambini “sacrificati.”
Ma c’è anche chi porta qualche elemento di maggiore concretezza.
Per molti utenti dei social statunitensi, ci sarebbe un sito per lo e-commerce di mobili dove talvolta comparirebbero pezzi di mobilio stranamente costosissimi (anche decine di migliaia di dollari), con nomi esotici che talvolta corrispondono a quelli di persone scomparse.
Lo stesso sistema sarebbe filtrato in alcuni siti che vendono libri.
Dai social emerge di tutto: ad esempio un vecchio video di Demi Moore che bacia in bocca un ragazzino quindicenne, in una situazione che non sappiamo contestualizzare ma la cui visione comunque c’inquieta [ https://youtu.be/YT9GWfm-ffY ].
Chrissy Teigen, modella e personaggio TV famoso negli USA, ha ammesso di aver eliminato 60.000 tweet e di aver bloccato un milione di utenti su Twitter.
Questo, dopo essere stata accusata di avere una qualche connessione con Ghislaine Maxwell.
Alcuni tweet della Teigen, in ogni caso, hanno destato inquietudine.
E’ solo “suggestione” quando twitta frasi come «andrò in galera per la pizza»?
Come noto, «pizza» è una parola-chiave nel linguaggio delle reti pedofile, dove «cheese pizza» starebbe a significare «child pornography».
Oppure quando chiede di vedere in TV un programma di teenager che partoriscono, o quando scherza sul sesso con i tredicenni: «sono il miglior piacere».
Riemerge d’imperio il Pizzagate: una pizzeria di Washington, Comet Ping Pong Pizza, venne considerata come il fulcro di un sistema para-satanico di traffico di bambini.
Il Pizzagate partì nel fatale 2016, quando fu hackerata la casella-mail di John Podesta, il capo della “campagna elettorale” di Hillary Clinton.
Fu davvero una cosa bizzarra: persino le più complottiste testate di controinformazione, improvvisamente, smisero di parlarne, degradandola a bufala, senza che nessuno osasse porsi delle domande (c’erano strane coincidenze, simboli pedofili etc.).
Del Pizzagate non si parlò più.
Ma quella storia sembra che non sia stata affatto digerita. Finisce sempre con il riproporsi in mille nuovi rivoli.
Chi seguì la vicenda ricorderà che nelle e-mail di John Podesta si faceva riferimento allo «spirit cooking» dell’artista serba Marina Abramovic: performance a metà strada fra arte ed esoterismo, con cui la donna intratteneva i potenti.
L’immaginario dell’Abramovic, fra teschi di capra e stelle a cinque punte, suggeriva un preciso coté magico-satanico.
L’artista ha sempre detto di non curarsi delle «teorie del complotto che la riguardano», anche in una recente intervista al New York Times.
Tuttavia, con grande sorpresa (oppure no!) il Venerdì Santo del 2020 è rispuntata in uno spot della Microsoft, l’azienda trilionaria di Bill Gates.
Ma è ovviamente il “caso Maxwell”, ovvero il “caso Epstein”, quello su cui si sta concentrando l’attenzione più forte.
L’arresto di Ghislaine Maxwell, i cui segreti possono far tremare i potenti della Terra, ha avuto luogo proprio al centro di questa tempesta.
Nonostante le minacce che la Maxwell avrebbe rivolto a coloro che si allontanavano, gli scheletri veri e propri non sono ancora saltati fuori.
Tutto questo per dire: “e se Epstein fosse solo la versione patinata del sistema pedofilo internazionale, che ci stanno sbattendo in faccia per sviare l’attenzione da quello vero?”.
E se tutta la storia della Maxwell (il cui arresto è per qualche verso sbalorditivo: aveva tre passaporti, milioni di dollari, contatti ovunque. Cosa ci faceva nell’unico Paese dal quale doveva scappare?) fosse solo una cortina fumogena?
Epstein e la Maxwell ricattavano probabilmente un numero notevole di potenti, dei quali (forse) custodivano film imbarazzanti (secondo qualcuno vere e proprie orge) con ragazze minorenni soggiogate.
C’è poi una pedofilia ancor più intricata, fatta di crudeltà ancor più mortifere — come quella presente sul dark web — attorno alla quale girano personaggi del “potere politico”.
Lo scorso 26 giugno George Nader, un testimone chiave del Russiagate, è stato condannato a 10 anni di reclusione per pedofilia.
A gennaio, Nader si è dichiarato colpevole del possesso di pornografia infantile e di aver portato un ragazzo di 14 anni negli Stati Uniti per attività sessuali.
Lo scorso dicembre è stato anche incriminato per accuse legate al finanziamento della “campagna” di Hillary Clinton: avrebbe nascosto i contributi ricevuti dietro il nome di donatori fittizi.
Nader non è nuovo a vicende giudiziarie: nel 1991 (in Virginia) fu condannato a 6 mesi perché beccato nell’aeroporto Dulles con una scatola di dolciumi (riporta Al Jazeera) contenente film pedofili tedeschi.
A Praga, nel 2003, fu condannato a un anno di reclusione per ben 10 casi di minori abusati.
Nader, di origine libanese, è un personaggio dalle importantissime relazioni diplomatiche. Agisce come collegamento con i poteri del Medio Oriente, ma non solo di quella regione.
[ … ]
Nader, dicevamo, è stato nuovamente condannato per pedofilia ma, di questo caso, non parla davvero nessuno.
Come non si parla, tornando in Italia, del Forteto.
Lo scorso mese il Sostituto Procuratore Ornella Galeotti è stata ascoltata dalla “Commissione d’Inchiesta Parlamentare”, dove ha ricostruito gli anni dell’inchiesta sul Forteto aperta nel 2011:
«Ho ricevuto pressioni incredibili, come mai più mi è capitato. Ho detto in aula e lo ripeto in questa sede che in Toscana, per 30 anni, abbiamo assistito alla sospensione di tutte le Leggi che regolano questa materia».
Nella ricostruzione si parla dell’improvvisa comparsa di personaggi legati ai Servizi Segreti (bizzarro, trattandosi il Forteto di un “cooperativa agricola”) e di un livello di sicurezza, nelle telecomunicazioni, davvero inaspettato:
« … Abbiamo fatto una valutazione, con la Polizia Giudiziaria, su possibili intercettazioni telefoniche e ambientali — ha aggiunto la Galeotti — e abbiamo scoperto che il Forteto aveva un livello di sicurezza altissimo. Avevamo pensato a un “trojan” ante litteram, ma non c’era proprio modo di intercettare alcunché».
In tutto il mondo, da Epstein in giù, i misteri sull’internazionale pedofila si sprecano.
Statene certi, è solo la punta dell’Iceberg — quello che viene nascosto potrebbe essere ben peggiore di un’isola dove si stupravano ragazzine.
Detto questo, vedendo l’improvviso accalcarsi di indagini e di notizie, non possiamo non chiederci: “cosa diavolo sta succedendo?”.
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Link Originale: http://www.renovatio21.com/pedofilia-globale-che-cosa-sta-succedendo/
Scelto e pubblicato da Franco
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