Molti ci chiedono su Paragone, se è davvero pro ITALEXIT o è un bluff elettorale, come ne abbiamo visti troppi in passato. Il rischio infatti è che sia sovrapponibile ad es. a Antonio Maria Rinaldi, il prototipo di traditore dell’ITALEXIT, per giunta della elite romana, che parlava di Piano B, uscire dall’euro ecc.. E poi una volta eletto è letteralmente sparito. Quanto va fatto in questi casi è verificare appunto i fatti, per capire. E per evitare di sbagliare due volte, sarebbe colpevole. Su Paragone rileviamo quanto segue.
Appunto Paragone è storicamente legatissimo ad un partito politico e fu come tale stipendiato da professionista, vedasi oltre. Poi si è inventato una posizione appunto nella politica, in seno al M5S ma con “appartenenze” passate chiare. In tale contesto conosciamo la grande abilità del “giro” di Berlusconi a creare “sue anime” anche dentro a partiti teoricamente avversari, vedasi il “nipote” Enrico Letta e/o Matteo Renzi a carro di Verdini e viceversa.
Oggi Paragone dice cose belle, senza dubbio, ITALEXIT ecc. Ma ci si può fidare delle sue parole? No, non ci si può fidare a prescindere della persona, la fiducia senza fatti a supporto è morta! Andiamo dunque a valutarli, i fatti, che non mentono. Abbiamo puntato il dito anche su Thomas Fazi, suo stretto collaboratore, cosa scrive su Facebook, lo specchietto dell’anima. Leggiamo sostanzialmente questo, tradotto, al LINK: oggi il team di Paragone sta attaccando Conte per la firma del Recovery Fund, senza dire che è un bene che non sia stato firmato il MES. Addirittura tirando in ballo il super-sinistro Federico Fubini!
Ooops! Stesse parole di Thomas Fazi ossia di Paragone. E su Libero.it (vedasi sotto)
Senza dimenticare che il MES – sento oggi in stereofonia – vorrebbe essere firmato addirittura da Forza Italia (Brunetta et al.), Italia Viva (il Ras Renzi), il PD, la sinistra in genere ecc. Mentre solo Conte, Fratelli d’Italia, gran parte del M5S e qualche sparuto leghista giustamente dice che il governo ha fatto bene a rifiutarlo.
La premessa: firmando il MES sarebbe arrivata la troika e K. Regling, il fuehrer/direktor tedesco del MES, avrebbe potuto scegliere quali basi militari chiudere, quali scuole chiudere, dove spendere fino all’ultimo centesimo ecc. Dunque era ed è essenziale non firmarlo. Vero, il MES portava soldi immediati, il RF molto più tardi, quando il danno economico sarà definitivo: con la scusa dei soldi subito aspettatevi dunque nei prossimi tre mesi enormi pressioni da parte di tutti i partiti affinchè Conte firmi il MES, suicidandosi. Cosa che invece Conte NON farà.
Il Recovery Fund al contrario ha vincoli di VERIFICA di dove saranno spesi i soldi, non di indirizzo ex ante su come spenderli come invece impone il MES, c’è una grande differenza. Il punto saliente, al di fuori della dimensione dell’aiuto che vi accorgerete presto che resta comunque insufficiente, è che i soldi dell’RF arriveranno solo nel 2021 e gradualmente negli anni successivi. Tradotto: il RF “lento” è parte di una grande piano atto a costringere l’Italia a firmare il MES, per far arrivare la Troika, per le ragioni esposte sopra. Tanto per farvi capire cosa significherebbe firmare il MES: a breve giro, in qualche mese, l’Italia si troverebbe a dover far pagare l’IMU sulla prima casa oltre ad imporre ad es. una patrimoniale sui risparmi delle famiglie dell’ordine del 10% del patrimonio appunto famigliare, per imposizione di Regling.
Torniamo a Paragone, chi è [estratto], da Wikipedia:
“ha iniziato la carriera giornalistica al quotidiano varesino La Prealpina, che lo incarica di seguire come inviato le attività di Umberto Bossi, Roberto Maroni[2] e di altri membri della Lega Nord, documentandone comizi e incontri.”
“Nel 2005 arriva a dirigere un quotidiano, venendo scelto per guidare l’organo ufficiale della Lega Nord[4].
“Mantiene il ruolo di direttore per due anni, per passare poi al quotidiano Libero, in cui riveste la carica di vicedirettore e, per un breve periodo, nel 2009, direttore vicario in sostituzione di Vittorio Feltri[5][6][7].”
“Il 24 settembre 2009 [col governo Berlusconi, ndr] Paragone lascia la vicedirezione di Rai 1 per passare a quella di Rai 2[14]. In questo periodo, durante una puntata della trasmissione radiofonica Un giorno da pecora, suscita varie polemiche una critica rivolta all’allora direttore di Rai 2 Massimo Liofredi per aver riempito il palinsesto della rete di telefilm con risultati di ascolto definiti “mediocri”[15].
Andiamo a Thomas Fazi: costui attacca oggi Conte perchè ha firmato il Recovery Fund, che ha condizionalità. Però tace che il bene di non aver firmato il MES che ha condizionalità ben peggiori, come indicato sopra.
Ora, vi chiedo: un qualsiasi altro governante, ad esempio, che so, della Lega, cosa avrebbe potuto ottenere a Bruxelles meglio di Conte? E’ una domanda la mia. Ossia, Conte, come giustamente ha detto Giorgia Meloni – che si sta dimostrando il politico più trasparente e corretto in circolazione, sebbene nei propri limiti economici speriamo in via di compensazione – ha solo limitato i danni, avendo fatto comunque il suo lavoro, sebbene non è sufficiente.
Verissimo, sottoscriviamo tutto!
Quello che rileviamo invece da Fazi, ossia da Paragone, ossia in relazione alle parole di Brunetta, dunque di Libero, ovvero l’ex datore di lavoro mediatico pasdaran leghista, è che il team Paragone sta mandando precisamente lo stesso messaggio disoggetti sovrapponibili alla Lega.
Partito – la Lega – che, lo ricordo, ripete ormai regolarmente che l’uscita dall’euro NON è una opzione, che bisogna cambiare l’EU dal di dentro (fesseria colossale), che il MES si può firmare con due sole modifiche ecc. (sul caso del MES sappiate che è lo strumento ad essere micidiale, il MES/ESM, in quanto ente privatistico che può modificare le sue decisioni senza mediazione politica, come invece avviene comunque con il Recovery Fund).
Ovvero, encore, Fazi e Paragone parlano lo stesso preciso identico linguaggio della lega, partito che però anche formalmente NON vuole l’ITALEXIT. Ben conoscendo la parabola di Vox, in cui fortunatamente Fusaro ed Amodio si sono rifiutati di prendere in giro gli italiani diventando la “scuola quadri” della Lega, chapeau.
Dunque, i fatti invece ci dicono che Paragone e Fazi possono tranquillamente essere uno specchietto delle allodole del centrodestra per non perdere tutti i voti pro ITALEXIT che prima erano della Lega.
In breve, Conte NON aveva scelta nel fare quello che ha fatto a Bruxelles. ben ricordando come addirittura Carlo Debenedetti si è detto disponibile a far andare al governo addirittura il nemico Berlusconi pur di cacciare l’odiato Conte. Spero abbiate capito il perchè: Conte, come fu prima per Andreotti, dispone dell’Anello del potere made in USA che gli permette di tenere a bada tutti, e dico tutti, i politici italiani (…). Ed anche gli imprenditori. Che quindi NON lo possono attaccare personalmente ma possono togliergli la maggioranza.
Spero vi sia chiaro come noi siamo prima di tutto filo USA, in quanto riteniamo siano l’unico soggetto strategico in grado di poterci portare fuori dall’euro, per loro interessi per altro. Che però coincidono con quelli italiani: l’Italia della prima repubblica è andata avanti 40 anni usando questo metro nella politica internazionale, stare a carro USA.
Solo usando la ragione, a volerlo fare, a saperlo fare, è immediato dedurre che quanto accaduto a Bruxelles è stato un ricatto all’Italia, per farla cadere nelle mani della troika. Oggi infatti è in corso un attacco agli USA in veste di dominus globale da parte dell’asse EU-Iran-Turchia-Cina, tutti paesi che nel loro piccolo o grande ambiscono ad essere Impero. Contro invece l’Impero anglo, che Impero è da solo. Per annientare gli USA è essenziale mettere in ginocchio l’Italia, che ha troppi oriundi di potere negli USA per non essere l’alleato naturale americano in Europa e Vicino Oriente.
Ossia, a noi sembra lampante che Conte sappia benissimo che questo Recovery Fund è insufficiente, farlocco, tardivo, una fregatura e da qui ai prossimi mesi ne sentiremo di ogni per i soldi che non arrivano subito e dunque bisognerà firmare il MES. Dunque Conte, che NON è scemo, necessariamente ha un piano, che NON PUO’ ESSERE UN PIANO SOLO ITALIANO.
Pompeo è stato chiaro: nessun paese è in grado di dare tanti soldi come gli USA all’Italia PER USCIRE DALLA CRISI DEL COVID. Ma solo dopo la rielezione, visto che Trump NON può mettere a rischio la sua campagna per aiutare l’Italia.
Il motivo dell’aiuto italico degli USA è semplice: spaccare l’EU e diffondere dollari nel mondo (…).
Ma dobbiamo aspettare per gli eventi prossimi venturi, sapendo perfettamente che questo COVID è economicamente un arma letale. Sappiamo anche – perfettamente – che la causa del caos economico attuale è stato lo scellerato “Chiudete tutto”. Sappiamo che chi diceva “Chiudete tutto” nei fatti voleva e vuole tenere l’euro ed ha nella sua direzione soggetti in simbiosi con la Germania e con l’EUro. Sappiamo per altro che il virus lombardo, che di poco causa una secessione con la “zona rossa economica” annunciata dal vice del governatore lombardo, non arriva dalla Cina ma dalla Germania…
Riteniamo di sapere tante cose ma per adesso non possiamo formalizzarle in atti concreti. Da settembre in avanti e cose cambieranno, necessariamente.
In tutto questo Paragone forse è meglio si riallinei verso la chiarezza nei fatti di essere pro ITALEXIT, che dite? Poi, faccia lui…
MD
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