Redazione: Finiremo mai di dover parlare di John F. Kennedy?
Quello che stavolta apprendiamo è che l’avversione della CIA verso la sua famiglia precedeva la figura stessa del Presidente.
Su JFK abbiamo già pubblicato qualcosa. Lo scrivente difficilmente dimenticherà il lavoro di Edward Curtin: “Bob Dylan: Messaggio di Mezzanotte al Fantasma di JFK”.
Lo trovate qui: https://www.mittdolcino.com/2020/04/07/bob-dylan-messaggio-di-mezzanotte-al-fantasma-di-jfk/
Chi vuole la pace, e il Presidente Trump la vuole, non ha molta fortuna con la CIA.
Look behind you, Mr. President: https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/08/17/laereo-con-trump-a-bordo-quasi-colpito-da-un-drone-per-i-media-usa-lincidente-e-stato-sfiorato-durante-latterraggio-a-washington/5902764/
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Jacob G. Hornberger per fff.org
L’ex membro del Congresso Ron Paul e il suo collega Dan McAdams hanno recentemente intervistato Robert F. Kennedy Jr.
Inevitabilmente, hanno finito con il parlare dell’assassinio del Presidente John F. Kennedy, che era suo zio.
L’intervista ha avuto luogo nel programma “Ron Paul Liberty Report”.
Conseguenza dei documenti federali che sono stati rilasciati su quell’assassinio (grazie soprattutto agli sforzi dell’Assassination Records Review Board negli anni ’90), molti americani sono consapevoli della guerra che si è combattuta fra JFK e la CIA durante la sua presidenza.
I dettagli sono esposti nel libro di Douglas Horne “JFK’s War with the National Security Establishment: Why Kennedy Was Assassinated“, edito da FFF.
Nell’intervista, Robert Kennedy Jr. ha rivelato un aspetto di questa guerra che non conoscevo.
L’animosità della CIA verso la famiglia Kennedy risaliva a un qualcosa che il patriarca della famiglia, Joseph P. Kennedy, aveva fatto negli anni ’50 suscitando l’ira di Allen Dulles, il Direttore della CIA.
Kennedy Jr. ha dichiarato che suo nonno, Joseph P. Kennedy, aveva fatto parte di una Commissione incaricata di esaminare le attività segrete della CIA.
Facendo parte di quella Commissione, Joseph Kennedy (padre di John e Bobby Kennedy) aveva sostenuto che la CIA avesse fatto delle cose davvero brutte.
Ad esempio dei “cambi di regime” che avevano distrutto alcune Democrazie, come in Iran e in Guatemala.
Di conseguenza, Joseph Kennedy raccomandò di porre fine allo strapotere della CIA.
L‘Agenzia doveva limitarsi a raccogliere informazioni senza il potere di fare altro.
Secondo Kennedy Jr.: “Allen Dulles non glie l’ha mai perdonata — e non ha mai perdonato nemmeno la mia famiglia”.
Non ero a conoscenza di questo fatto.
Pensavo che la guerra fra il Presidente Kennedy e la CIA fosse iniziata con la fallita invasione della “Baia dei Porci” a Cuba.
Le informazioni aggiuntive di Kennedy Jr. collocano le vicende in un contesto molto più affascinante e rivelatore.
Facendo qualche ricerca su Internet, ho scoperto che la Commissione cui Kennedy Jr. fa riferimento era la “President’s Board of Consultants on Foreign Intelligence Activities”, che il Presidente Eisenhower aveva istituito nel 1956 attraverso lo Executive Order 10656.
Eisenhower aveva chiamato Joseph Kennedy a far parte di quella Commissione.
Erano già passati tre anni dal “cambio di regime” effettuato in Iran (1953), che aveva distrutto il sistema democratico di quel Paese.
Due anni dopo, un’analoga operazione in Guatemala aveva distrutto il sistema democratico anche di quel Paese.
Da tener presente che la CIA s’era impegnata in quelle operazioni per “proteggere la sicurezza nazionale” — che nel tempo è diventato il termine più importante del lessico politico americano.
Anche se nessuno ne ha mai trovato una definizione oggettiva, la volontà della CIA di combattere le minacce portate alla “sicurezza nazionale” era diventata irrefrenabile.
Nonostante questo, Joseph P. Kennedy aveva dichiarato che quello strapotere doveva essere eliminato e raccomandava che l’Agenzia dovesse limitarsi alla raccolta d’informazioni.
Facile immaginare quanto forte dev’essere stata la rabbia del Direttore della CIA (Allen Dulles) e delle sue coorti verso Kennedy.
A nessun burocrate piace che il suo potere sia limitato.
Per Dulles, ancor più importante era che, se Kennedy avesse avuto la meglio, la “sicurezza nazionale” sarebbe stata gravemente minacciata, visto che era in atto la Guerra Fredda contro Unione Sovietica, Cina, Cuba, Corea del Nord e altre nazioni comuniste.
Ora passiamo a quello che successe nella “Baia dei Porci”.
Il piano della CIA per invadere Cuba ed effettuare il classico “cambio di regime”, fu concepito sotto il Presidente Eisenhower.
Credendo che nel 1960 sarebbe stato il Vicepresidente Nixon ad essere eletto Presidente, la CIA fu piuttosto sorpresa dall’elezione di Kennedy.
Per assicurarsi che l’invasione sarebbe comunque andata avanti, la CIA garantì che l’invasione non avrebbe avuto bisogno del supporto aereo degli Stati Uniti.
Era una bugia.
La CIA pensava che, se l’invasione avesse rischiato di fallire, Kennedy avrebbe dovuto necessariamente fornire un supporto aereo per “salvare la faccia”.
Quando l’esercito di esiliati cubani (organizzato dalla CIA) stava per essere rigettato in mare, la CIA chiese il supporto aereo americano, convinta che la tentata circonvenzione del nuovo Presidente avesse funzionato.
Ma non fu così. Kennedy si rifiutò e l’invasione della CIA fallì clamorosamente.
Ora, prendiamo in esame gli eventi successivi.
Sapendo che la CIA aveva fatto il doppio gioco, John Kennedy licenziò Allen Dulles da Direttore della CIA, insieme al suo Vice, Charles Cabell.
Poi, affidò al fratello minore Bobby Kennedy il compito di monitorarla, facendo infuriare i dirigenti dell’Agenzia.
Passiamo quindi alla “crisi dei missili cubani”, che Kennedy risolse promettendo che gli Stati Uniti non avrebbero invaso Cuba.
In questo modo lasciava il regime comunista a Cuba, che la CIA riteneva minaccioso per la “sicurezza nazionale”.
Una minaccia molto più grande di quelle poste dai Regimi dell’Iran (1953) e del Guatemala (1954).
Dopodiché Kennedy fece una cosa imperdonabile, almeno per quanto riguarda la CIA.
Nel suo famoso “discorso di pace” all’American University (giugno 1963), dichiarò la fine della Guerra Fredda e annunciò che gli Stati Uniti avrebbero stabilito relazioni pacifiche, se non amichevoli, con il mondo comunista.
Kennedy aveva lanciato il guanto di sfida alla CIA. O i suoi metodi, o quelli dell’Agenzia.
Non c’era spazio per un compromesso ed entrambe le parti lo sapevano.
Nella mente dell’ex Direttore della CIA e delle persone che aveva formato, quella di Kennedy era una scomunica.
Peggio ancora, la più grave minaccia alla “sicurezza nazionale” che gli Stati Uniti avessero mai affrontato.
A quel punto l’animosità della CIA nei confronti del Presidente Kennedy superò di gran lunga quella che aveva nutrito verso suo padre, Joseph P. Kennedy, diversi anni prima.
Il resto della storia lo conoscete.
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Link Originale: https://www.fff.org/2020/08/18/the-cia-versus-the-kennedys/
Scelto e tradotto da Franco
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