Ho reiteratamente affermato che pur di uscire dall’euro mi sarei alleato con qualsiasi forza politica. Da anni sostengo questo. Mai avei pensato che alla fine l’unico soggetto veramente pro ITALXIT sarebbe stato un vero comunista, mai, io che sono per il ritorno allo spirito di Adam Smith. Pensandoci bene, è però facilmente provabile che Marx non era contro la libera imprenditoria, anzi, era a favore alle PMI, andando a ristudiare l’argomento mi sono accorto che il filosofo tedesco era infatti contro le grandi accumulazioni di capitale, non contro i piccoli imprenditori. Diciamo che, difendendo il mio non essere comunista, appunto da fedele seguace di Adam Smith, la proprietà privata deve restare inattaccabile, comunque: immaginate come mi posso sentire oggi quando leggo sull’Economist che, forse, anche detenere una casa diventerà uno spreco di risorse in futuro, andando contro il vero simbolo di proprietà privata diffusa nel mondo occidentale… Più altre folli facezie che tenterò di riassumere di seguito.
Il game changer di Marco Rizzo sarà evidente fra qualche mese, ritengo, quando si presenterà col suo programma in Toscana. Anche perchè proprio in Toscana in molti sembrano ormai stufi dei renzismi e verdinismi vari, in fondo ipotetici metodi di arricchimento che farebbero leva sulla politica, verrebbe quasi da dire, vedremo le indagini sulle varie famiglie coinvolte a cosa porteranno.
Infatti ad andare vedere il programma di Marco Rizzo, c’è da restare di sasso. Prima di tutto, ITALEXIT, e qui ci troviamo totalmente d’accordo. Poi lasciandolo parlare, è un buon oratore, arriviamo alle misure da attuare, che poi sono prima di tutto una grande imposta patrimoniale: appunto, anche l’EU vuole la patrimoniale per l’Italia, come Marco Rizzo… Dunque, in cosa sarebbe diversa la patrimoniale EU da quella di Rizzo? In fondo in niente, ma…..
Il programma del Partito Comunista per le elezioni europee 2019: una prima introduzione
Tra i primi elementi che risaltano nel manifesto del PC, spicca l’estremo euroscetticismo.
“La partecipazione alle elezioni europee non muta il nostro giudizio sulla natura irriformabile dell’Unione Europea, e delle sue istituzioni. Utilizzeremo queste settimane di campagna elettorale per denunciare la reale natura dell’Unione Europea, senza ipocrisie e opportunismi di sorta. (…) il voto al Partito Comunista è un voto al rafforzamento della prospettiva storica di abbattimento della società capitalista e di accumulazione di forze nella direzione della costruzione di una società socialista.”
Fonte: al LINK
Semplice derivare che quella del comunista italiano sarebbe comunque una imposta patrimoniale comunque assai migliore di quella ipotizzata dal Berlino per l’Italia. In quanto tale mega imposta patrimoniale di Rizzo sarebbe associata all’uscita dalla moneta unica, ossia servirebbe per poter quanto meno sperare di tornare a fare crescere il PIL, cosa invece impossibile restando nell’euro.
https://scenarieconomici.it/patrimoniale-per-uscire-dalleuro-pagando-il-debito-estero-sarebbe-un-prestito-richiesto-ai-cittadini-e-costerebbe-quanto-la-patrimoniale-che-la-germania-vuole-imporre-allitalia/
Ovvero Marco Rizzo propone una patrimoniale per uscire dall’euro, mentre i globalisti e le elites EU – ormai fazioni dichiaratamente associate – propongono invece una patrimoniale per restarci, nella moneta unica!
Sarà che avevo teorizzato la stessa soluzione tempo fa, quando l’Italia poteva ancora farlo, una patrimoniale per uscire dall’euro, ma penso sia ormai chiaro a tutti che restando nell’euro la patrimoniale sarebbe solo la prima di una lunga serie…
Corriere della Sera, 20.8.2020, al LINK
Vogliamo parlare dei globalisti milanesi che parlano apertamente di co-living, ossia condividere la casa come si faceva all’università giusto per nascondere – ossia per rendere accettabile se non bella – la povertà in arrivo? Se uniamo anche le folli proposte di, di fatto, eliminazione della proprietà privata sulla casa, da parte del re dei globalist, l’Economist, oltre a varie forme di reddito di cittadinanza pagato dallo stato non tanto per tenere tranquille le masse, quanto per evitare che le grandi elites debbano condividere il bottino globalista accumulato negli ultimi 20 anni, ecco che il quadro è completo.
Noi più che mai abbiamo infatti bisogno OGGI di Adam Smith, della piccola imprenditoria, dello spirito animale, NON di una nuova totalitocrazia costruita ed anzi forgiata con il fine unico di proteggere le elites miliardarie e le loro ricchezze.
In tale contesto sinistra e destra rischiano davvero di terminare, con un corto circuito che collegherà comunismo e fascismo in difesa delle masse destinate alla povertà più nera, contro i grandi arricchimenti elitari.
Come ribaltare la realtà: Enrico Letta e la patrimoniale “se si esce dall’euro” (IN REALTA’ E’ IL CONTRARIO, RESTANDO NELL’EURO I TEDESCHI VORRANNO IMPORRE LA PATRIMONIALE “MEGA” AGLI ITALIANI!)
Naturalmente i “venduti” italici pro-Euro manipolano la realtà, dicendo il contrario delle fattualità… (oggi Enrico Letta lavora ed è stipendiato dallo Stato francese, ndr)
Appunto, fino ad oggi in Italia non c’è nessuno che la pensi così, nessuno è tanto forte da non aver paura di pagare sapendo che, essendo capaci, comunque si ri-emergerà e si guadagnerà ben di più di quanto si spende in mega imposte re-distributive. E qui arriviamo alla 4. dimensione, la meritocrazia inesistente in Italia, la radice dei mali italici che ha tarpato le ali ad un popolo portato per natura ad innovare, assieme alle tasse folli ed asimmetriche pagate solo o quasi da chi ha poco ma non nulla, ossia preservando unicamente le ricchezze della cuspide.
In tutto questo il comburente resta l’assenza della salvifica inflazione, non solo in Italia: il dominio e schiavismo 4.0 si gioca con l’assenza di inflazione, che invece era il condimento del colonialismo britannico, con aggiustamenti periodici insomma. Qui invece, oggi, nessun aggiustamento, si va diretti verso il neofeudalesimo: l’inflazione, ossia la nemica della ricchezza elitaria, che da sempre erode il credito ossia i grandi patrimoni, allentando il debito ossia “rimettendo i debiti ai nostri debitori” (ideale cristiano, ndr), non è più nei programmi.
Il colonialismo sino-tedesco del III millennio si basa precisamente su tale principio, senza inflazione.
Ed ha come futuro cardine, nei piani,un nuovo sistema monetario simile a quello aureo che IMPEDISCA i grandi esportatori di rivalutare la loro moneta, come era appunto nel gold standard, infatti gli USA lo abbandonarono quando passarono da essere creditori globali o anche grandi esportatori, a debitori globali, ossia grandi consumatori.
Faccio notare che, da filo-atlantico, ogni volta che leggevo il programma di Rizzo mi arenavo sull’uscita dalla NATO, inconciliabile con i miei ideali fondamentali di società civile inserita in un contesto europeo dove da secoli tutti i vicini della Penisola vogliono portarsi via un pezzo d’Italia, mentre gli USA di fatto lo impediscono: oggi fa pensare che la stessa Germania, assieme alla Francia, memento che Parigi fino al 2008 ne era fuori, vogliono di fatto arrivare alla fine della NATO in Europa a valle della firma del trattato di Aquisgrana. Ossia i due epigoni del centralismo EU di fatto puntano a termine alla fine dell’Alleanza Atlantica…
Come voi capite in tale contesto un Marco Rizzo che propone l’uscita dalla malvagia moneta unica – malvagia quanto meno per il 99+% della popolazione – usando come escamotage di fatto un’imposta patrimoniale per uscirne, sebbene con limitazioni alla proprietà privata ma comunque di grado assolutamente inferiore al sistema organizzato e perverso che sta proponendo l’asse globalista-elitario incentrato sull’EU, unitamente alla perdita di dignità di un reddito di cittadinanza universale, con co-living e non proprietà della casa, potrebbe essere tutto sommato una scelta vincente. Se poi Rizzo riuscirà a varcare il Rubicone supportando le PMI ossia evitando la morte “per tasse folli” puntando invece a colpire le elites miliardarie, alla lunga – sempre che Rizzo non lo “facciano fuori” prima – il comunista rischia anche di diventare un eroe, giocoforza, sempe che la democrazia liberale venga mantenuta. A patto quanto meno di avere il supporto della stampa e dei media.
Questa vuole essere una riflessone, prima di tutto. Di come un buon progetto SULLA CARTA, l’EU, in realtà finisca per nascondere le solite asimmetrie di sempre, in Europa quanto meno. Asimmetrie basate come da secoli succede, sulla ricchezza concentratissima ed asimmetrica, mai dimenticare che il feudalesimo nacque in Europa.
La conclusione, tragica, è che nemmeno un progetto comune europeo è stato in grado di correggere la solita protervia tedesca atta a sottomettere qualsiasi paese che si opponga alle sue smisurate ambizioni. Se poi la protervia tedesca si unisce all’invidia francese per i beni dei vicini il mix diventa letteralmente esplosivo, come ai tempi di Vichy. Ossia come ai tempi del patto di Aquisgrana dei nostri giorni.
Finirà a cazzotti, come sempre. Inevitabile direi.
Grazie comunque a Marco Rizzo per avere svegliato con il suo programma ex PCI le coscienze anche a destra, ossia aver reso palese la tragica assonanza tra comunismo ed EU, due progetti che in fondo nascondono – con il progetto EU come metro – l’interesse asimmetrico ed elitario dei paesi del nord; ovvero quelli di un manipolo di miliardari diventati, grazie all’EU, signorotti sovranazionali dietro il paravento dell’Unione. Mentre la povertà resterà comunque nazionale, appannaggio del 99%+ della popolazione, mescolata alla perenne necessità franco tedesca di un rinnovato spazio vitale a danni delle altre genti.
Tutto come da lezioni del bisnonno insomma…
MD
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