Ci sono talmente tante cose da scrivere da perdersi. Oggi ho scelto questa, riprendendo nei fatti un articolo de Il Giornale il quale, avendo evidentemente qualcuno in redazione con intelletto sufficiente per capire che Trump ed i suoi militari vinceranno e di seguito fracasseranno gli avversari prima di tutto all’interno nei paesi cd. alleati, inizia a prendere le distanze. Dunque ecco che la prensa italica inizia, dopo aver tentato gli ultimi colpi per abbattere Conte – ricordo che tra Libero ed Il Giornale non passa giorno senza un articolo che annunci che Giuseppe Conte sta per dimettersi, da inizio anno almeno… -, ora teme il peggio. Ed inizia quanto meno, senza schierarsi su fatti interni al Paese onde evitare di essere redarguito, a dire quanto meno la verità sui macro-temi. Per altro la stessa verità che raccontiamo noi da qualche anno: il caos che vedete oggi in mondovisione non è altro che l’epilogo dell’eterna sfida tra Germania e Mondo Anglosassone, parte III., dove noi – è chiaro – parteggiamo deliberatamente per i secondi (non fosse altro per evitare altre tragiche guerre mondiali, tutte causate da Berlino).
Interessante dunque la lettura di tale articolo, assolutamente. In sostanza si dice quello di cui all’incipit, la Germania sta tentando il tutto per tutto – allenandosi anche con Pechino – per avere il controllo dell’EUropa scalzando gli USA. La Turchia disperata dopo reiterate crisi economiche e la Francia sempre traballante nella sia grandeur appaiono come meri strumenti, figli di un asse che fa da Versailles a Pechino, passando per Ankara, Teheran e Qatar.
Washington per altro sa benissimo che la fame di potere tedesca è praticamente infinita, rappresentando a pieno titolo le derive che abbiamo tristemente conosciuto durante il secolo breve. E che quindi, lasciando spazio a Berlino, poi il passo successivo sarà mandare le solite V2 su New York, vecchio progetto nazista. O qualcosa del genere.
Lettura edificante in quanto evidenza una crepa nella compagine dei falsi sovranisti, dove gli economisti svenduti ormai la fanno da padrone nella svendita generale dell’economia del paese: proprio ieri scenarieconomici.it si è addirittura esposta dicendo, con un tempismo degno del miglior kamikaze, che oggi supporta l’euro, altro che Piano B d i Antonio Maria Rinaldi, il proprietario del sito! Ossia il problema non è più la moneta unica che ammazza l’Italia ma Giuseppe Conte che non permette ai filo euro di andare al potere… e quindi va abbattuto anche se questo comporta governare sulle macerie! Ossia verrebbe quasi da dire che conta prima di tutto la cadrega di Rinaldi, Borghi et al.
Senza parole.
Si sa, Banfield lo aveva sotto certi versi previsto: il famiismo amorale applicato alla politica avrebbe ammazzato il Paese a forma di Stivale. Ci siamo quasi, fatto salvo il salvataggio degli Oriundi, come 75 anni fa… A patto di fare pulizia radicale in Italia nel post intervento.
Buona lettura
MD
Usa-Germania: l’ultima controffensiva tedesca per riprendersi l’Europa
di F. Giuliani – 2.9.2020
al LINK – https://it.insideover.com/politica/usa-germania-lultima-controffensiva-tedesca-per-riprendersi-leuropa.html
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Dal gasdotto North Stream 2 al ritiro dei soldati americani dal territorio tedesco, dai contributi al bilancio della Nato alle relazioni con la Cina: tanti sono i punti di scontro che mettono di fronte Stati Uniti e Germania. L’ultimo casus belli tra Donald Trump e Angela Merkel riguarda l’Organizzazione mondiale della sanità. O meglio il ruolo di Paese guida all’interno dell’Oms e, indirettamente, nel palcoscenico della sanità mondiale.
Per capire meglio il contenzioso è necessario fare qualche passo indietro. Da quando Trump ha deciso di ritirare gli Usa dall’istituto con sede a Ginevra, nei primi giorni di luglio, si sono aperti mille interrogativi sul futuro dell’Oms. Il motivo è semplice. Il bilancio annuale dell’Oms si aggira intorno ai 6 miliardi di dollari. Soldi, questi, che provengono dai Paesi membri di tutto il globo. Il problema è che nel 2019 gli Stati Uniti hanno contribuito alla causa versando oltre 400 milioni di dollari, ovvero il 15% dei finanziamenti complessivi.
Calcolatrice alla mano, la ritirata di Washington lascerebbe l’organizzazione guidata da Tedros Adhanom Ghebreyesus con un grosso buco di bilancio da riempire. Donald Trump ha più volte accusato l’Oms di essere filo cinese e di avere enormi responsabilità tanto nella “cattiva gestione” della pandemia di Covid quanto nell’”insabbiamento della diffusione del coronvirus”. È così che alla fine siamo arrivati alla rottura, anche se, dato l’obbligo di preavviso di un anno, il ritiro americano scatterà soltanto a partire dal 6 luglio 2021.
Riempire i vuoti: l’asse franco-tedesco
La Germania ha fiutato il possibile colpaccio e, a quanto pare, Berlino è pronta a sfruttare l’ennesima ritirata americana dallo scacchiere globale. Angela Merkel sarebbe pronta a coprire il buco di bilancio che si verrebbe a creare con l’addio di Washington. Il ministro della Sanità tedesco, Jens Spahn, ha infatti annunciato che il contributo della Germania passerà da 200 a 500 milioni di dollari. Stiamo parlando di una cifra inferiore soltanto a quella versata dagli Stati Uniti negli ultimi due anni, ovvero quasi 900 milioni. …
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