I due concetti di cui al titolo sono collegati, per tale motivo sono stati associati (come vedrete di seguito). Prima di tutto Donald J. Trump riceve la seconda candidatura al Nobel per la Pace, per il suo intervento a favore sia della riappacificazione in medio Oriente tra EAU/arabi ed Israele che tra due repubbliche/entità Europee da sempre in guerra tra loro, Serbia e Kosovo. Chiaramente la potenza anche militare USA ha avuto il suo peso negli eventi di pace, ma come ben sapete certi passi non hanno prezzo. Per assurdo nel prossimo futuro rischiamo che paesi prima nemici storici si avvicinino; mentre paesi in pace da 70 anni vedano guerre, a medio/breve.
I successi di Trump, in breve: notasi che il Bahrain è al 70% sciita!
Chiaramente la notizia sulla seconda candidatura di Trump al Nobel per la Pace è stata grossolanamente taciuta dai media italici; invece di evidenziare il grande successo non solo del presidente USA, ma soprattutto per mondo in generale. Si preferisce dunque silenziare l’evento, denotando malafede. Si sa infatti che l’asse con gli USA là da venire comprende arabi e Israele, ma non l’Iran. Che, come da nome, è ariano; proprio come i tedeschi ex nazisti amavano chiamare la Persia. Assieme alla Turchia, che invece più che ariana è alleata di Berlino da oltre 100 anni.
Gli eventi attuali ci dicono che gli ebrei dei lager e dell’Olocausto staranno anche in futuro, come è giusto che sia, coi loro liberatori dal giogo hitleriano, ossia con gli USA prima di tutto. Sempre pronti alla guerra con chi li voleva annientare: dunque la fine storia alla fin fine proprio non esiste, per lo meno come Francis Fukuyama amava asserire, in modo pressochè assurdo.
Sappiate che il reset dei rapporti geostrategici del Medio Oriente non finisce qui: si parla già di normalizzazione degli accordi di pace tra Israele e Marocco. Poi sarà la volta dell’Arabia Saudita, l’ultima, la sede de La Mecca. Quello che sta accadendo è che i mizrahim torneranno a ricoprire il ruolo ricoperto per secoli, in Medio Oriente, fino alla nascita di Israele. Dunque ecco spiegato il nervosismo delle potenze ex coloniali europee, superate in curva: non serve ad es. avere la Francia o la Gran Bretagna per preservare il petrolio dell’area, basta Gerusalemme.
Questo avviene chiaramente con il supporto USA, anzi con la benedizione di Washington. Ma soprattutto con l’avallo russo che, vedendoci lungo, non ci pensa nemmeno a concedere la vittoria all’asse sino-tedesco, con Turchia ed Iran a supporto. In quanto nelle more di tale progetto verrebbe letteralmente circondata, a sud , est e ovest.
Ecco dunque il nuovo risiko mediterraneo materializzarsi, che se Trump verrà confermato andrà in porto. Lasciando poi al prossimo mandato Trumpiano la “regolazione” operativa di Cina e Germania. Pochi considerano purtroppo che la grande perdente in tale grande gioco sarà anche e soprattutto la Francia, che ritengo perderà l’accesso fin anche all’Algeria, a breve. Ossia dovrà rifarsi con l’anello debole, l’Italia, conquistandola certamente a livello economico, forse tentando anche la strada militare nel nord ovest, vedremo. A meno di intervento USA.
In tale contesto Roma dovrà necessariamente schierarsi con Washington e Tel Aviv, con cui i rapporti sono sempre stati più che cordiali, per altro anche con il mondo arabo in realtà. Pena la fine della Repubblica.
Il catalizzatore degli eventi, voluti
Il silenzio dei media italici cooptati all’EU deriva dal grande schema sopra esposto, spero lo abbiate capito. Infatti le elites locali, ormai al soldo di Parigi e Berlino nella conquista del paese a forma di stivale, verso il neofeudalesimo in cui loro rivestirebbero le funzioni e la figura dei vari Don Rodrigo, forse con un paio di Innominati nel centro, punterebbero a depredare la ricchezza spicciola del classe media, come sta guarda caso accadendo con le leggi asimmetriche a favore delle elites locali approvate nel recente passato. Su tutte la legge sui Paperoni usata soprattutto da italiani elitari re-immigrati e l’art. 135 del decreto Rilancio.
Si, perchè la notizia di cui sopra, il successo di Trump nominato per la seconda volta al Nobel per la Pace, è stata taciuta proprio da tutti i grandi media italici, ossia dalle elites locali, quanto meno nei termini in cui sarebbe dovuta essere pubblicizzata per la sua storica importanza!
Il problema delle elites globali sta nel grafico sopra: sarebbero proprio i grandissimi patrimoni a dover contribuire al pagamento del debito e proprio non vogliono
In tale contesto manca l’ultimo tassello, quello degli interessi delle elites, proprietarie dei grandi media: non va infatti dimenticato che sono proprio tali elites economiche – che non hanno necessità di lavorare per vivere – a sostenere con maggior forza ed incisività l’immigrazione dall’Africa di gente senza arte ne parte. Ovvero, meglio detta, a favore dell’arrivo a frotte di soggetti senza contezza dei propri diritti civili e sociali, nonchè economici. Una varia umanità da usare insomma per sostituire ad es. gli italiani eccessivamente esigenti, in un Penisola forse troppo bella per essere lasciata agli indigeni (…).
Che poi tali elites non solo italiche tifino soprattutto sinistra, ossia il lato politico che più è sodale a questa EU tanto, troppo simile all’Europa sognata dalla Germania nazista se avesse vinto la seconda guerra mondiale, sembra oltre che evidente soprattutto consequenziale e logico. Senza dimenticare che l’incredibile invasione dei neri anche nella Lombardia leghista – ossia pro EU e da sempre filo tedesca, vedasi Salò – potrebbe essere finalizzata a rimpiazzare a termine i meridionali italiani con manodopera di sostituzione a costo più basso, nelle more di una ipotetica secessione del settentrione là da venire per restare nell’euro, all’altezza della linea Gotica.
Tempi “interessanti” ci aspettano.
MD
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