Roberto Dal Bosco per Renovatio 21
È impossibile per chiunque conosca la spiritualità extraeuropea non averlo pensato.
L’attacco a Matteo Salvini da parte della signora congolese potrebbe essere intriso di un elemento «magico» africano.
Del resto, la natura magica dell’aggressione è evidente dalle parole e dai gesti di colei che lo ha perpetrato: «io ti maledico», urla la donna africana.
Gli strappa la camicia e pure il Rosario che Salvini porta al collo. Più tardi, è spuntato un altro video in cui la donna grida «vedrai il sangue».
Insomma, un atto religioso a tutti gli effetti.
Il Giornale, poi ripreso da altre testate, ha per primo accennato alla possibilità che si trattasse di un qualcosa vicino alla magia nera africana.
La testata milanese ha quindi intervistato un esperto di culti afro-americani, che ammette di averci pensato anche lui:
— lo strappo del Rosario, potrebbe essere il tentativo di togliergli l’amuleto di protezione;
— la camicia strattonata può nascondere la possibilità di ricavare un pezzo di stoffa, da mettere al centro del “rito di maledizione” vero e proprio.
Chiunque abbia vissuto l’Africa in prima persona, come lo scrivente, sa che sulla magia nera degli africani in pochi hanno voglia di scherzare, anche gli africani bianchi.
Gli stregoni che ogni villaggio sperduto possiede a mo’ di medico/sciamano, incutono timore e talvolta (come notato dagli antropologi già decenni fa) si rendono protagonisti di racconti inspiegabili, che sfidano la razionalità.
Ne sa qualcosa Roberto Calderoli che fu maledetto, in un rito (con tanto di pentolone e foto dell’onorevole odontoiatra bergamasco), dal padre dell’ex Ministro Kyenge.
Calderoli racconta che, quell’anno, né subì di ogni colore: «Sei volte operato, morti, serpente in casa».
Va anche riportato che chiunque conosca di persona l’Africa sa che scene come quella offerta dalla congolese anti-Salvini sono abbastanza comuni in Africa.
Anzi, sono la norma.
In particolare, ricordiamo che tra le donne che assistono alla Messa non sono rarissime scene isteriche che, per qualcuno, sono vere e proprie «possessioni».
I fedeli locali ci sono abituati, gli stranieri ne sono sconvolti.
Se non conoscete la realtà della possessione in Africa, guardate un grande classico del cinema–documentario, Les Maitres fous (1955) di Jean Rouch.
Se riuscite a sopravvivere alla scena in cui un uomo posseduto divora un cane vivo, potete trarne illuminanti conclusioni sulla musica hip hop degli immigrati e sui recenti gatti cucinati per strada.
Quello che Il Giornale e lo specialista di religioni afroamericane dimenticano di dire è che la penetrazione della spiritualità africana, in Italia, è una realtà consistente a partire dagli anni Novanta — e ha pure un innegabile spessore criminale.
Le povere vittime della “tratta delle nere” — giovani africane che finiscono in strada come prostitute — sono ricattate da bande di criminali non solo con il sequestro del passaporto e le minacce alle famiglie nelle terre di origine.
Ma, come emerge da diverse cronache, c’è anche un aspetto prettamente magico, con incantesimi e maledizioni che colpirebbero le ragazze qualora fuggissero dal programma di prostituzione e sfruttamento.
Molte volte, ad attuare queste orrende magie sono delle donne, delle matrone-streghe.
Tuttavia, la stregoneria africana non riguarda solo le donne. E’ un affare anche maschile. Anche i non-stregoni possono lasciarsi andare ad atti magici e criminali.
La cosa saltò fuori con forza (ed è strano che, oggi, nessuno lo ricordi …) nel caso di Pamela Mastropietro, la ragazzina squartata a Macerata.
Forse non rammentate: collo e parti intime della donna erano sparite.
Poi, mentre le elezioni 2018 si avvicinavano, dissero che le avevano ritrovate …
Parimenti, il medico legale che studiò i poveri resti di Pamela sostenne che un «lavoro» così, con le ossa ripulite così a fondo, costituiva per lui «niente di mai visto, sentito o letto nella letteratura di anatomopatologia».
Si è parlato di un’eventuale affiliazione degli accusati dell’omicidio di Pamela alle mafie nigeriane, per le quali l’impiego di sacrifici umani, ovvero atti magici, è di routine.
Le mafie nigeriane derivano dalle confraternite universitarie, impiantate dagli inglesi sul modello di quelle britanniche e poi vellicate dal potere militare e dalle influenze straniere, in quanto possibili strumenti di equilibrio nei confronti del potere dei Sindacati Nazionali.
Persa la connotazione goliardico-studentesca, le confraternite si volsero alla tradizione locale più oscura: magia nera e tutto il resto.
In Nigeria, queste mafie sono tutt’ora chiamate cult, «culti», «sette», quasi a rimarcare, più che l’aspetto criminale, l’aspetto «religioso».
È bene ricordare che la Black Axe, uno dei principali cult nigeriani, è tollerata dalla Mafia siciliana al punto che qualcuno parla di un improbabile «seggio» in sede di discussione direzionale.
La realtà è che ha stretto patti con tutti: dalla Yakuza giapponese ai cartelli colombiani.
Nel caso della Nigeria va detto che il problema della magia nera è preso in considerazione da molto tempo dai Legislatori locali: il Paese ha legiferato per punire il «possesso di teschi umani» (Criminal Code 1990, sezione 329) e la «minaccia di stregoneria» (sezione 210).
Secondo un documento dell’Immigration and Refugee Board of Canada, gli omicidi rituali sono «una pratica comune» in Nigeria — e in costante aumento nell’ultimo ventennio.
Un giornale nigeriano, il Vanguard, ha preso atto che gli omicidi rituali coinvolgano anche e soprattutto la parte alta della società, con picchi in prossimità delle Elezioni.
Il movente è sempre lo stesso: il sacrificio umano come atto magico per propiziare la propria vita, aiutare la propria carriera. Oppure per vendere parti del cadavere per farne pozioni, con il medesimo fine.
I casi si sprecano e, in Nigeria, nemmeno si nascondono più di tanto: è possibile comprare pezzi di carne umana al mercato.
«Le ricerche — scrive sempre il quotidiano nigeriano Vanguard — dimostrano che le parti femminili sono più richieste di quelle maschili. Ciò avviene per la “potenza” di alcuni organi come i seni e i genitali, all’interno di rituali effettuati dai gruppi occulti».
Tanto per tenere a mente la storia della vagina sparita di Pamela.
E ancora:
«Abbiamo visto che una testa umana fresca può andare da 60.000 naira (circa 135 euro) in su, mentre un teschio è venduto per 20.000.
Le gambe fresche sono vendute per 30.000 ciascuna, mentre una gamba decomposta per 20.000.
Un dito fresco viene venduto per 5.000, ma se è decomposto per 3.000.
Gli intestini freschi sono venduti per 20.000 mentre quelli secchi per 5.000. Pezzi di ossa fresche sono venduti per 2.000 e oltre».
C’è un traffico di resti umani che si è sviluppato parallelamente agli omicidi rituali: quello dei cimiteri.
I guardiani fanno affari riesumando i cadaveri poche ore dopo la sepoltura e sezionandone le parti che interessano a chi prepara le pozioni.
Nel 2015 un politico del sudovest del Paese fu sorpreso dal suo autista con il corpo di un bambino nato da pochi giorni: secondo la voce (il politico non è nominato dalla stampa) stava bevendone il sangue.
In Africa non è solo la Nigeria ad avere il problema della magia nera assassina.
«Quando ero in Gabon, mi dicevano che sotto elezioni aumentava il numero dei bambini spariti, perché aumentavano i sacrifici umani», mi disse poco tempo fa un missionario francese.
Vale la pena ribadirlo: gli dèi cruenti degli africani sono qui in Italia, con i loro orrori e i loro sacrifici umani.
Ed è una cosa inevitabile, perché sono arrivati con l’immigrazione.
Se non facciamo qualcosa per arginare questa satanica religione di morte, dovremo prepararci a casi sempre più indicibili, altro che uno strattone a Salvini!
Guardiamo quello che succede a Londra, dove l’immigrazione africana è entrata con forza da molto più tempo che in Italia.
Non troppi anni fa, trovarono nel Tamigi il tronco di un bambino nero (tronco significa che avevano amputato tutto il resto: testa, arti etc) e all’autopsia nello stomaco gli trovarono dei semi di pianta africana usati in alcuni rituali … e dell’oro.
Pensate all’irrazionalità di questo atto: mettere il metallo più prezioso nello stomaco di un bambino da uccidere e gettare via?
Se cercaste una motivazione economica non la trovereste.
Avrete risposte solo se pensate invece ad un fenomeno di «religione»: una religione di morte.
Sbaglia chi crede che con l’immigrazione massiccia si prepari solamente una sostituzione etnica. È molto più di così.
Con l’immigrazione selvaggia si sta preparando una vera e propria sostituzione religiosa: al sacrificio di Cristo si sostituirà il sacrificio umano.
Non più preghiere, ma maledizioni. Non più rosari, ma pozioni magiche. Non più Sante Messe, ma immolazioni di bambine. Non più Santa Eucaristia, ma cannibalismo. Non più amore di Dio, ma ebbrezza del massacro — con mercatino annesso.
Vogliamo far finta di nulla?
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Link Originale: http://www.renovatio21.com/salvini-e-la-magia-nera-africana-su-tutti-noi/
Scelto e pubblicato da Franco
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