Redazionale di Mittdolcino. com by Megas Alexandros
Giorgia Meloni eletta alla guida dei Conservatori Europei. È la prima donna a guidare un raggruppamento partitico UE. La leader di Fratelli d’Italia ora guiderà l’ECR, che riunisce i conservatori ed i riformisti, ma che in Europa si tengono a distanza sia dai sovranisti (il partito di Matteo Salvini e Marine Le Pen) sia dai popolari (quello di Silvio Berlusconi).
Il peso della nomina della leader di Fratelli d’Italia sullo scenario internazionale, avra’ effetti anche fuori dal continente europeo (Raffaele Fitto molto probabilmente ha contribuito a portare questo succoso frutto, in eredità, ndr).
Il partito dei Conservatori e riformisti europei, fondato nel 2009 dopo la creazione dell’omonimo gruppo al Parlamento europeo, rappresenta la destra di governo euroscettica e antifederalista, pur orfani nel Parlamento europeo dei Tories britannici, stanno allargando la famiglia politica internazionale che già annovera il Partito repubblicano degli Usa ed il Likud in Israele, oltre al partito liberale australiano ed il partito conservatore canadese. In Europa ne fanno parte 14 formazioni: tra gli altri i polacchi del PiS, gli spagnoli di Vox , i partiti conservatori del gruppo di Visegrad (escluso Orban), i Democratici svedesi, gli olandesi del Forum per la Democrazia e la nuova Alleanza Fiamminga del Belgio. E chi lo rappresenta, si capisce, ha il compito di tessere relazioni, tenere i contatti, portare avanti politiche comuni.
Insomma, un lavoro importante anche in vista del futuro, quando molti si aspettano potrà sfidare Matteo Salvini per la guida della coalizione del centrodestra italiano. D’altronde i dati dicono chi ha il vento a favore: FDI è uscita rafforzata dalle ultime regionali in cui ha raddoppiato i consensi, i sondaggi a livello nazionale fotografano la sua ascesa. L’ultimo, quello di ieri di Swg per il Tg La7 da il suo partito al 15,8% dal 14,4: +1,4. I meloniani sono ormai a – 0,2% dal M5S al 16%. La Lega invece registra un ennesimo arretramento, dal 26,3% scende al 23,8% (-2,5).
“Alla leader di Fratelli d’Italia sta riuscendo quello che viene negato da anni a Matteo Salvini: l’accreditamento internazionale”
La qualita’ della scelta di Giorgia Meloni assume un valore assoluto in fatto di strategia, sopratutto alla luce del gemellaggio che ECR porta avanti con il partito repubblicano di Donald Trump.
Quindi, la presidenza del partito europeo, rappresenta una rampa di lancio per accreditarsi, ancora di piu’ nei circoli della destra Usa; che ricordiamo la Meloni, gia’ frequenta dal 2019, quando è volata negli Stati Uniti per due eventi organizzati dai conservatori americani, ai quali è intervenuto anche il presidente Donald Trump.
Sopratutto in questa delicatissima fase, che il mondo sta attraversando: devastato dalle misure prese per far fronte alla pandemia, ma sopratutto dopo anni di recessione economica senza respiro, a causa delle folli politiche globaliste; posizionarsi dalla parte giusta della storia e’ un dovere per chi ha veramente a cuore la sorte del suo popolo.
Il mondo sta cambiando, il dramma del Covid-19 ha certificato quanto sbagliati ed insensati a livello di teoria economica, fossero tutti i “mantra” imposti da Bruxelles e Francoforte; scelte che hanno distrutto completamente l’assetto sociale e produttivo sopratutto dei paesi del sud.
Scelte che non scordiamoci, sono state facilitate nella loro attuazione dal vento globalista proveniente dalle amministrazioni USA pre-Trump, che hanno permesso alla Germania ed a certe lobbies italiane di primeggiare in spregio alla sovranita’ del popolo italiano.
Oggi anche in Europa il vento, almeno apparentemente sta cambiando, per lo meno assistiamo a discussioni accese all’interno, sia dei board della BCE che della Commissione Europea, tra austerita’ e deficit, il tema principale causa del paradigma di questa unione monetaria.
Il mondo globalista si sta sciogliendo come neve al sole, la falsita’ dei temi su cui si fondava il loro predominio e’ sotto gli occhi e nella comprensione della maggioranza, sta cadendo un muro dietro l’altro: dal male del deficit, al peccato del debito pubblico, dalla moneta considerata bene limitato alla paura dell’iperinflazione di Waimer…. e potremmo continuare.
Ecco, di fronte a questo scenario e sapendo che agli onori sempre corrispondo gli oneri e la responsabilita’, ci auspichiamo che la “Giorgia nazionale”, che dopo questa ottima scelta, ne faccia un’altra, per noi indispensabile, per il bene del nostro paese e per evitare di fare la fine dei tanti politici italiani che hanno avuto la possibilita’ di incidere nella storia del nostro paese e non l’hanno fatto.
Giorgia, non puo’ fare il drammatico errore di presentarsi ai tavoli europei e mondiali, senza avere una preparazione eccelsa a livello economico-monetario.
Come abbiamo visto sulla nostra pelle in questi anni, limitata professionalita’ sempre ed interesse personale spesso nella classe politica, hanno portato il nostro paese da un benessere diffuso ed una qualita’ della vita tra le piu’ alte in occidente, alle soglie di un paese del terzo mondo. Mala sanita’, alta disoccupazione, risparmi medi azzerati ed aumento delle famiglie che vivono sotto la soglia di poverta’, questo e’ il risultato ottenuto.
Quindi, Giorgia deve fare la scelta giusta, scegliendo le persone giuste da inserire nel suo staff, per riportare il nostro paese a vivere quella che si chiama “buona economia”, perche’ l’Italia e gli italiani e’, ormai molto tempo che non sanno piu’ come si vive in una buona economia. Anche perchè chiunque vada andrà a governare il prossimo anno o nel 2022 avrà davanti sfide immani, che nessuno ha dovuto affrontare dai tempi di De Gasperi (una rappresentanza conservatrice al governo italiano sarà dunque vieppiù necessaria, …).
Se dipendesse da noi, la scelta sarebbe semplice, perche’ dopo oltre 10 anni di studi intensi e di sforzi passionali nel divulgarla, oggi la storia ci dice che Warren Mosler e noi supporter della MMT eravamo e siamo, oggi, dalla parte giusta della storia.
Redazione
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