Dalla fine del 2019 la Lega non incanta più granché come partito sovranista, da alcuni mesi purtroppo abbiamo anche sentito discorsi che fanno arrabbiare. Ieri abbiamo incrociato su twitter un video in cui il Prof. Sen. Alberto Bagnai parla del controllo dei movimenti di capitali. Dovrebbe trattarsi di un recente evento pubblico della Lega. Vediamolo. https://twitter.com/i/status/1312149966513606656 Ecco trascritto lo spezzone dell’intervento del Prof. Bagnai di cui al video apparso su twitter: C’è un enorme tema di libertà di circolazione dei capitali e di libertà dei mercati finanziari, che è assolutamente un fattore propulsivo, è assolutamente un fattore di sviluppo dell’economia, ma dobbiamo smettere di raccontarci la favola…che sia la torta di mele…che sia l’integrazione economica…che sia la libera circolazione dei capitali…che siano i cannoli… che vanno bene in dosi infinite. Ad un certo punto occorre limitarsi, altrimenti scoppia qualcosa, il fegato o l’economia. E allora noi dobbiamo tornare un attimo sul tema, che deve essere posto, di disciplinare – non dico reprimere – disciplinare il funzionamento dei mercati di capitali. Ma disciplinarlo in un modo sensato, non lasciando fare ad ognuno quello che gli pare, salvo poi risolvere i problemi espropriando i risparmiatori. Perché questo è stato il bail in tanto amato da quelli che oggi amano tanto il recovery fund…dovremmo imparare a riconoscere i mentitori seriali, quelli che non ne azzeccano mai una, fino a che toppano la successiva. Da chi ha indicato per così tante volte la strada sbagliata, e tanto per non far nomi mi vengono in mente la “A” di ABI e la “B” di Bankitalia, non possiamo aspettarci che adesso ci sia indicando la strada giusta. Cosa implichi il controllo dei movimenti di capitali ce lo aveva spiegato due anni fa con estrema precisione Bagnai stesso. https://goofynomics.blogspot.com/2018/03/il-cambio-fisso-e-i-suoi-correttivi.html […]il sistema di Bretton Woods prevedeva un importante correttivo agli squilibri di bilancia dei pagamenti. Quale? Ma è semplice: il controllo dei movimenti di capitali. […] se i capitali non sono totalmente liberi di muoversi da un paese all’altro, se i loro spostamenti sono disciplinati, il governo ha la possibilità di fissare il tasso di interesse, e quindi di stimolare o frenare la propria economia, e, soprattutto, di determinare il costo del proprio debito (ovviamente, di quello collocato sul mercato interno). Quindi, se il resto del mondo va in recessione, ma non puoi svalutare, puoi però rilanciare l’economia con politiche monetarie espansive senza che i capitali defluiscano all’estero (deflusso di capitali significa Ideal Standard, significa Brioni, significa Honeywell, significa Embraco: il capitale va altrove e lascia il “fattore lavoro”, cioè i disoccupati, a te). Al tempo stesso, con apposite restrizioni valutarie, puoi governare i flussi di import/export (se non ti do la valuta per acquistare un prodotto estero devi acquistare un prodotto italiano e quindi generare reddito e occupazione in Italia). Bagnai propone riflessioni ineccepibili. Tutto giusto quindi ? Bravobagnaiiiibravobiiiis??!! NEMMENO PER IDEA !! Il Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) che, diciamolo, in genere ha l’apparenza di una collezione di “supercazzole” normative, “guarda caso” è a dir poco lapidario riguardo alla libera circolazione dei capitali. L’’Art. 63 è uno dei pochi del TFUE che somiglia, per chiarezza e linguaggio diretto, alle vecchie Costituzioni nazionali che il TFUE ha nei fatti disapplicato. Articolo 63 (ex articolo 56 del TCE)
- Nell’ambito delle disposizioni previste dal presente capo sono vietate tutte le restrizioni ai movimenti di capitali tra Stati membri, nonché tra Stati membri e paesi terzi.
L’Euro è oggi incentrato sulla libera circolazione dei capitali, che però non si deve né all’ introduzione dell’Euro stesso nel 1999, né al Trattato di Maastricht del 1992…ma (non a caso) risale a prima del crollo dell’Unione Sovietica. E’ infatti con l’Atto Unico Europeo del 1987, un accordo intergovernativo siglato per emendare i Trattati di Roma con cui era stata istituita la CEE, che fu sancito l’obbligo di garantire la libera circolazione dei capitali all’interno della CEE, obbligo poi reso cogente attraverso la direttiva 88/361/CEE del 24 giugno 1988.
L’élite che già allora gestiva economia e finanza europee, sapeva che la libera circolazione dei capitali sarebbe stata utilizzata anche per delocalizzazioni, concorrenza fiscale sleale tra stati, dumping fiscale… con effetti finali distruttivi per le condizioni di vita dei cittadini, in tutta EUropa. Ma l’élite sapeva benissimo anche che di lì a poco l’URSS sarebbe crollata e non sarebbe più stato necessario tenere a bada i “bollenti spiriti” sindacali e della sinistra socialista, che avevano ottenuto dal capitale europeo il benessere diffuso per le classi lavoratrici, in cambio dell’impegno a non cedere alle “sirene del comunismo”. Poiché la libera circolazione dei capitali è l’essenza non solo dell’Euro ma dell’EU, invocare il controllo della libera circolazione dei capitali si può fare…ma non [almeno se si desidera essere presi sul serio] stando in un partito il cui leader dice le cose riportate qua sotto. Fine della questione. Non smetteremo mai di ringraziare il Bagnai professore per la monumentale opera di analisi e divulgazione che ha compiuto, sulle nefandezze economiche dell’EU e dell’Unione Monetaria in particolare…. …al Bagnai politico potremmo invece dirne di tutti i colori: ci tratteniamo solo perché siamo in un rispettato sito, che usa toni sempre morigerati prima di tutto per correttezza verso i propri lettori. L’unica casistica disponibile nel diritto dell’EU per il controllo di movimenti di capitali, è quella della c.d. segregazione secondo l’Art. 65 del TFUE, di cui parlammo ampiamente in marzo 2020. «Articolo 65 Le disposizioni dell’articolo 63 non pregiudicano il diritto degli Stati membri: […] di adottare misure giustificate da motivi di ordine pubblico o di pubblica sicurezza.» https://www.mittdolcino.com/2020/03/31/la-segregazione-ex-art-65-tfue-presupposti-applicazione-opportunita/ Si tratta di uno strumento applicabile solo in condizioni di emergenza – come sono peraltro le attuali – ma che in considerazione dei disequilibri in cui versa attualmente l’Unione Economica e Monetaria, verosimilmente finirebbe per provocare l’uscita dell’Italia dall’Euro ed il ritorno alla Lira. Con potenziali enormi benefici per l’italia e con la disintegrazione dell’Unione monetaria, dunque con Italexit… …che la Lega nei fatti ha già reso evidente di NON volere !!! La Lega non potrà continuare a sfruttare il “mercato politico” degli euroscettici/sovranisti – che nel complesso vale ormai almeno il 60% dell’elettorato – quando è sempre più chiaro che le scelte leghiste strategiche e di fondo, quelle realmente importanti, prevedono senza esitazione di restare dentro EU ed Euro. Vorremmo che gli elettori sovranisti riflettessero sul fatto che mentre gli eletti della Lega si cimentano nell’ ambiguità tra sovranismo ed ammiccamenti all’èlite italiana, magari proprio quella che si riunisce a Cernobbio… …anche a causa della lega [v. alla voce memorandum della Via della Seta 2.0 con la Cina, accordo promosso dal leghista Geraci che nel 2019 ha fatto infuriare gli USA] abbiamo già danneggiato i legami con gli USA…l’unico attore in grado di strapparci dal destino della Troika, che da tempo l’EU progetta di inviare a Roma per finire il lavoro di distruzione economica iniziato da Monti nel 2011. PS
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