Daniel J. Flynn per The American Spectator
“Non so proprio da dove provenga”, ha confessato un frustrato Joe Biden giovedì sera.
“Dai Queens”, lo ha informato Donald Trump.
Rappresentare il Presidente dalla prospettiva della “palude”, da cui proviene Joe Biden, è rivelatrice più di tante altre cose.
“Credo che sia tu ‘il grande uomo’” — ha detto Trump al suo avversario — “Tuo figlio ha detto che dobbiamo dare il 10% al ‘grande uomo’. Joe, di cosa si tratta? E’ davvero terribile”.
L’ex Vicepresidente ha negato di aver tratto profitto dai rapporti con l’estero del figlio e ha persino dato la colpa ai russi per questa storia, smentito dalle prove fisiche del computer di Hunter Biden e dall’Amministratore Delegato della sua azienda, che confermano l’autenticità delle e-mail
(Joe Biden assomiglia molto al protagonista di “Talking John Birch Paranoid Blues” di Bob Dylan).
“Sono come un aspirapolvere” — ha detto Trump (a Nashville) dei familiari di Biden — “Succhiano soldi ovunque vadano”.
Kristen Welker, da moderatrice a partecipante, ha interrotto nervosamente il Presidente in diverse occasioni (Fox News ha conteggiato 24 interruzioni di Trump e solo 2 di Biden), quando Trump ha cercato di rivisitare lo scandalo.
Analogamente alla NPR, a Twitter e a Facebook, la Welker era chiaramente a disagio davanti a un pubblico che sapeva molto sull’argomento anche se, a un certo punto, si è sentita costretta a sollevarlo.
Quando Biden ha tentato di svicolare da quello scomodo argomento, Trump ha risposto: “Sei il classico politicante, ma io non lo sono. Ecco perché sono stato eletto. Lasciamo perdere la Cina, parliamone seduti attorno a un tavolo. Andiamo, Joe, puoi fare di meglio”.
Da parte sua Biden ha offerto come risposta una serie di “C’mons”, spesso seguiti da “man” o “folks”, in sette diverse occasioni.
Ha anche detto una cosa un po’ dubbia, quando ha affermato: “Avevamo un buon rapporto con Hitler prima che invadesse il resto dell’Europa”.
Lo ha imparato nello stesso libro di storia, quello che gli ha insegnato che il Presidente Franklin Roosevelt rispose al crollo del mercato azionario del 1929 rivolgendosi alla nazione attraverso la televisione?
Il naso di Biden è cresciuto irrimediabilmente quando si è vantato del fatto che “non una sola persona che abbia un’assicurazione privata la perderebbe, secondo il mio piano e nemmeno secondo l’Obamacare”.
Quando più di un milione di americani persero il loro piano assicurativo nel 2013, sulla scia del passaggio all’Obamacare, PolitiFact definì la retorica del Presidente Obama “se ti piace il tuo piano, potrai mantenerlo” come la “bugia dell’anno”.
“Non ho mai detto di essere contrario al fracking”, ha detto Biden, sfidando Trump a mostrare le prove.
Nel momento in cui il dibattito si è concluso, Trump ha fatto propria questa richiesta twittando i numerosi video in cui Biden spingeva per vietarlo.
Biden, che si vantava del fatto che “la mia reputazione è garanzia di onore e verità”, in questo caso la verità non l’ha detta.
Ancor più importante, la questione energetica ha rivelato in quale misura il candidato democratico abbracci posizioni del tutto marginali.
Le scioccanti dichiarazioni sul petrolio dell’ex Vicepresidente hanno sollevato una questione importante: “E’ Unabomber il consigliere energetico di Joe Biden?”.
“Trasformerei l’industria petrolifera, questo sì” — ha ammesso Biden, abboccando all’esca del Presidente — “L’industria petrolifera inquina”.
Concludendo: “Deve essere sostituita dalle energie rinnovabili”.
Perché fermarsi qui? Perché non annunciare anche il divieto dei pantaloni da yoga e annullare il Natale?
E’ sembrato il “Bananas Moment” di Biden, quella parte del film di Woody Allen in cui il “Leader dei Rivoluzionari” rivela il suo piano per rendere lo svedese la lingua ufficiale di San Marcos, decretando al contempo che tutti i cittadini dovessero indossare la biancheria intima sopra i loro vestiti.
Forse è una nuova versione della cultura pop che è entrata nella sua mente — siamo tutti dei Fred Flintstone con le auto che “funzionano con i piedi”.
Quando ha messo il suo piede in bocca [rendersi conto di aver detto qualcosa di sbagliato], Biden ha detto docilmente, riferendosi al Presidente: “Tira tutto fuori dal contesto”.
Donald Trump, vista anche la vivacità del primo dibattito, ha senz’altro vinto il secondo. Ne è uscito più da gentiluomo che da maleducato.
Ha fatto le sue osservazioni senza alienarsi il pubblico.
Quando non si è sentito a suo agio, si è abilmente spostato su un terreno più amichevole, come quando ha trasformato la domanda della Welker sulle 20 milioni di persone che potevano perdere la copertura dell’Obamacare, in 180 milioni di persone che potevano perdere la copertura privata, secondo i programmi di Biden.
Ha beneficiato di diversi errori dell’avversario, ma non li ha forzati.
Niente è così profondamente stupido come l’impegno di Joe Biden per una transizione, dal “petrolio e dal gas” ai “pannelli solari e ai mulini a vento” … e molto altro ancora.
Trump ha guadagnato punti nel dipingere Biden come un incompetente perennemente fuori luogo con battute tipo:
“Vedete? Sono solo chiacchiere. Non potete aspettatevi niente con questi politici”, “Non possiamo chiuderci in uno scantinato come fa Joe” e infine “Te ne starai seduto lì, in un cubicolo, avvolto nella plastica?
Biden ha cercato di essere rassicurante dicendo “Chiuderò il virus, non il paese” e promettendo di non volere né un’America rossa né un’America blu, ma solo un’America.
Ma il suo momento molto, molto memorabile è arrivato quando ha offerto una “soluzione” luddista al “problema” del petrolio e del gas.
Quando Joe Biden entrò in politica, i Democratici si preoccupavano per la carenza di petrolio. Ora, invece, vogliono vietare quello che un tempo cercavano disperatamente.
C’mon, man.
*****
Link Originale: https://spectator.org/donald-trump-won-the-debate/
Scelto e tradotto da Franco
*****
Le immagini, i tweet e i filmati pubblicati nel sito sono tratti da Internet per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio e quindi immediatamente utilizzabili. In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.