Tom Luongo per Gold Goats ‘n Guns
La Russia ha chiuso con l’Unione Europea.
Al Forum di Valdai della scorsa settimana il Ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, lo ha chiarito con questa dichiarazione:
“”A quelle persone che in Occidente sono responsabili della politica estera, ma non capiscono la necessità di una conversazione corretta, dobbiamo rispondere smettendola, per un po’, di comunicare con loro.
Tanto più che Ursula von der Leyen sta affermando che una partnership geopolitica con l’attuale leadership russa sia impossibile. Se è questo ciò che vuole … ebbene, che così sia””.
Le dichiarazioni di Lavrov fanno seguito a diverse affermazioni dei leader russi, secondo le quali non c’è alcuna possibilità di dialogo con gli Stati Uniti.
A questa lista, ora, possiamo aggiungere l’Unione Europea.
L’ultimo pezzo di Pepe Escobar passa in rassegna i commenti di Lavrov sull’UE e sono devastanti.
Analoghi a quelli attraverso cui, qualche anno fa, lui e Putin descrissero gli Stati Uniti come “Not Agreement Capable“.
Lavrov lo ha ribadito la settimana scorsa a Valdai.
Ma, per quanto gli Stati Uniti abbiano potuto agir male nelle relazioni internazionali, abrogando unilateralmente Trattato dopo Trattato (nominalmente con l’obiettivo di renderli più inclusivi), l’atteggiamento di Lavrov nei confronti dell’attuale leadership dell’UE è molto peggiore.
Perché ha assecondato, se non apertamente aiutato, qualsiasi provocazione degli Stati Uniti contro la Russia.
Dall’Ucraina all’MH-17, dal caso Skripal all’attuale Bielorussia e fino al ridicolo avvelenamento da Navalny, l’UE si è dimostrata ben peggiore degli Stati Uniti.
Perché, se da un lato non può esserci alcun dubbio che gli Stati Uniti vedano la Russia come un’antagonista, dall’altro l’Europa fa il doppio gioco, nascondendosi sotto le gonne degli Americani e dicendo alla Russia, di solito attraverso Angela Merkel: “”Abbiate pazienza, siamo riluttanti ad andare avanti in questo modo””.
Ma in realtà ne è felice.
In questo modo la Russia finisce con il trovarsi intrappolata fra Stati Uniti ed Europa su tutte le questioni fondamentali: dal commercio alla politica e fino al Diritto Internazionale.
Andrei Martyanov, un eccellente analista della politica russa, è assolutamente corretto quando scrive:
“”Non si negozia con le scimmie, le si tratta bene, ci si assicura che non vengano maltrattate. Ma non si negozia con loro, così come non si negozia con i bambini.
Vogliono trastullarsi con il giocattolo Navalny … bè, lasciateglielo fare.
Chiedo alla Russia di ridurre fortemente l’attività economica con l’UE per un lungo periodo di tempo. Per gli idrocarburi e l’alta tecnologia russa continuino pure a comprarla.
Ma, oltre a questo, qualsiasi altra attività dovrebbe essere drasticamente ridotta e nessuno deve più dubitare della necessità di una nuova ‘Cortina di Ferro’””.
La verità è che la Russia ha a che fare con le scimmie negli Stati Uniti e con i bambini nell’UE.
Martanyov ha ragione quando dice che è ora che Putin et.al. voltino semplicemente le spalle all’Occidente e vadano avanti sulla loro strada.
Le dichiarazioni di Lavrov a Valdai sono state molto importanti.
Hanno inviato un segnale molto chiaro: se l’Europa vuole rapportarsi con la Russia, dovrà cambiare il suo modo di condurre gli affari.
Il problema, però, è che in questa vigilia delle Elezioni Americane l’UE è piena di arroganza pensando, erroneamente, che Joe Biden batterà Trump.
E’ dal 2013 che la Merkel tradisce Putin ad ogni occasione — e lo sconcertante comportamento della Germania, per il presunto avvelenamento di Alexei Navalny, è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Il fatto che la Merkel abbia permesso al suo Ministro degli Esteri (Heiko Maas) di aprire la bocca sull’argomento — per poi affidare la decisione di sanzionare la Russia (ancora una volta) al Parlamento dell’UE — è stato un gioco davvero pericoloso.
E ha dimostrato, ancora una volta, che la parola della Merkel vale meno di niente. Prima dice una cosa e poi fa l’esatto contrario.
Glenn Deisen della RT ha sottolineato i piani di dominazione della Germania.
Giustamente, ha visto che i tedeschi stanno usando la Russia per ottenere ciò che vogliono in Europa:
“”La Germania ha preso l’iniziativa di far avanzare ‘l’integrazione europea’ e quindi dà la priorità agli Stati-membri dell’Europa dell’Est che spingono per una posizione più aggressiva nei confronti della Russia.
La connessione economica con la Russia non è più uno strumento utile per costruire la fiducia e la cooperazione nello spazio paneuropeo.
In effetti, fu pensata per rafforzare la posizione della Germania come centro dell’UE.
Mosca dovrebbe lavorare con Berlino per costruire il Nord Stream 2, ma senza dimenticare perché il Nord Stream 1 sia stato costruito, mentre il South Stream sia stato invece bloccato””.
E’ una questione che porto avanti da anni.
Il Nord Stream 2, per la Germania, è uno strumento politico per deviare il gas proveniente dalla Russia, che la Merkel può usare come leva politica sulla Polonia e sui Paesi di Visegrad.
Sono i polacchi che si sono sparati sui piedi, non riconciliandosi con la Russia e senza legarsi ai loro fratelli dell’Est Europeo, assicurandosi al contempo una fonte indipendente di gas russo.
Putin e Gazprom sarebbero felici di fornirglielo, se solo lo chiedessero.
Ma non lo fanno e si rivolgono invece agli Stati Uniti perché li proteggano sia dalla Russia che dalla Germania, piuttosto che comportarsi come una nazione sovrana.
Detto questo, credo che al Sig. Diesen manchi il punto più importante.
È senz’altro vero che la Germania, sotto la Merkel, stia cercando di espandere il suo controllo sull’Unione Europea e di costituirsi come una delle superpotenze di questo secolo.
Lo stesso Putin, a Valdai, ha riconosciuto questa possibilità ma, più che altro, per dare una gomitata agli Stati Uniti e per mettere in guardia il resto d’Europa.
Ovvero, senza crederci sul serio.
Perché, sotto la Merkel e l’UE, la Germania sta perdendo il suo dinamismo. E potrebbe anche perdere il controllo sull’Unione se non prestasse molta attenzione.
Se si guarda alla situazione attuale da una prospettiva tedesca, si capisce immediatamente che il mercantilismo tedesco è circondato da potenze straniere ostili.
Russia — La Merkel ha tagliato fuori il suo Paese dai mercati russi. Anche se un po’ di scambi commerciali sono tornati, dai tempi delle sanzioni sulla Crimea (2014), la Cancelliera non ha combattuto l’uso aggressivo delle sanzioni da parte degli Stati Uniti, peggiorando la situazione della Germania.
Francia — Il Presidente Emmanuel Macron sembra che abbia progettato una Brexit No-Deal con Boris Johnson, che innalzerà importanti barriere alle esportazioni della Germania verso il Regno Unito, tagliandola fuori da quel mercato.
Stati Uniti — Trump ha quasi dichiarato che la Germania sia un paese nemico e, quando vincerà il secondo mandato, stringerà ancora di più le viti della Merkel.
Cina — Sa che il Grande Reset è in arrivo (avrà il suo evento Jahr Null in Europa, probabilmente l’anno prossimo) e che sarà incentrato sul consolidamento del suo potere in Europa, succhiandolo via dagli Stati Uniti. Un processo contro il quale Trump si trova al momento in una situazione di stallo.
Tuttavia, non pensate neanche per un secondo che i gestori dell’UE e il “World Economic Forum” si uniscano ai comunisti cinesi. Oh no, hanno piani ben più grandi di questo.
Quello che mi è sempre stato abbastanza chiaro è che l’Europa si stia solo illudendo di poter assoggettare il mondo alla sua rubrica, costringendo il resto di noi, Cina compresa, alle sue regole e ai suoi standard, manovrando ancora una volta gli Stati Uniti e cercando di mantenere la sua posizione.
Lo so cosa state pensando. Sembra una storia completamente ridicola.
E avete ragione, lo è.
Ma questo non significa che non sia vera. E’ questa la mentalità con cui abbiamo a che fare confrontandoci con “The Davos Crowd”.
Hanno progettato una pandemia per lo più fasulla per accelerare i piani di rifondazione dell’economia mondiale, dopo averla bruciata.
Il mondo multipolare vedrebbe l’affievolirsi del duo “Stati Uniti + Regno Unito”, mentre Russia e Cina continuerebbero a ricucire l’Asia in una sfera economica coerente.
Se Trump vuole tirar fuori gli Stati Uniti dall’Asia Centrale (che non ha procurato altro che dolore all’establishment americano), l’Europa, invece, continua a volersi espandere fino al confine russo (attraverso la NATO), sostenendo il tentativo di “colpo di stato” in Bielorussia.
A Valdai, è stato il fulcro del discorso di apertura di Putin.
Il più grande fallimento di Putin è stata la sua riluttanza a vedere l’UE come il suo vero nemico.
È stato infinitamente paziente nel cercare di allontanarla dagli Stati Uniti e non lo biasimo per questo.
Putin ha fatto tutto il possibile per far sì che l’Europa vedesse il futuro, ma poi se ne è lavato le mani.
La maggior parte degli osservatori si concentra sui problemi dell’impero statunitense e sull’ascesa della Cina, ma non vede le vere intenzioni dell’UE, che persegue tranquillamente la creazione di un nuovo impero usurpandolo agli Stati Uniti, salvo incorporarli nel suo tecnocratico “Cubo Borg”.
Ma l’UE è irredimibile nei suoi rapporti con la Russia e l’incidente di Navalny equivale al taglio dell’ultimo ponte.
L’UE crede che gli eventi del 2020 abbiano posto le basi per la sua apoteosi. L’imminente Grande Reset (2021) dovrebbe consolidare questo progetto.
E’ abbastanza folle da credere di poterlo fare — anche se è consapevole di dover prima sconfiggere l’elettore americano, che pensa di manipolare e ricattare fino alla sottomissione.
Non credo sia una cosa probabile.
Ma non c’è dubbio che fra due settimane, negli Stati Uniti, vedremo cosa succederà a un Paese che vota contro la volontà degli scommettitori europei.
Ci hanno ridotto a un branco di scimmie nascoste dietro mascherine chirurgiche, che si urlano addosso sprofondando nella follia intersezionale.
Tuttavia, ora che la Germania e per estensione l’UE hanno dichiarato di fatto le loro intenzioni imperiali, mi aspetto che l’unica cosa su cui gli Stati Uniti, la Russia e la Cina saranno d’accordo è che l’Europa debba essere relegata a mangiare al tavolo dei bambini per tutto il resto del XXI secolo.
*****
Link Originale: https://tomluongo.me/2020/10/23/monkeys-or-children-russia-chooses-neither-dooming-germany/
Scelto e tradotto da Franco
*****
Le immagini, i tweet e i filmati pubblicati nel sito sono tratti da Internet per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio e quindi immediatamente utilizzabili. In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.