Redazione: Non conosciamo il “Buffalo Chronicle” e, quindi, non riusciamo a “pesare” del tutto quest’articolo.
Truccare le schede elettorali è un reato molto pesante e quindi, per la serie “non facciamoci mancare niente”, non sorprende che sia coinvolta la mafia. Anzi, sembrerebbe strano il contrario.
Pubblichiamo comunque la notizia, curiosi di vedere se i media americani di maggior diffusione se ne faranno carico.
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Redazione di The Buffalo Chronicle
I circoli più riservati della mafia americana sono in fermento.
Il boss della mafia di Filadelfia, ‘Skinny Joey’ Merlino (si è fatto strada fra gli esponenti storici della mafia, la maggior parte dei quali preferisce vivere in Florida), sta parlando su quello che potrebbe essere stato il “colpo del secolo”: le elezioni presidenziali del 2020.
La decisione sta raccogliendo un forte apprezzamento anche negli angoli più remoti della comunità imprenditoriale italo-americana, perché il ringraziamento dell’Amministrazione Trump potrebbe essere una chiave per la rinascita dell’influenza politica della comunità.
Un “affiliato” ha detto che Merlino potrebbe essere disposto a parlare riguardo Joe Biden e gli operatori politici della Pennsylvania che hanno ordinato circa 300.000 schede elettorali già votate per Biden.
La “fonte” sostiene che Merlino e una squadra ristretta di affiliati abbiano prodotto quelle schede al prezzo di 10 dollari l’una — 3 milioni di dollari sono tanti per qualche ora soltanto di lavoro.
Sono state poi confezionate in anonime scatole di cartone e lasciate fuori dal Philadelphia Convention Center.
La “fonte”, che ha parlato con il Chronicle in condizioni di anonimato, afferma che Merlino ha consegnato quelle schede a due famiglie di privati, dove un pugno di fidati collaboratori le ha “votate” con pennarelli Sharpie.
Le schede sono state acquistate in contanti.
Si pensa che gli agenti del Partito Democratico che lavorano all’interno dell’”ufficio elettorale” di Philadelphia abbiano fornito a Merlino degli scatoloni pieni di schede vuote alcune ore prima della “notte delle elezioni”, che egli ha trasportato in due case private nel sud di Philadelphia perché fossero truccate con il voto a Biden.
Ma, ora, Merlino sarebbe disponibile a denunciare Joe Biden davanti al Congresso, se il Presidente Donald J. Trump gli concedesse la pulizia della “fedina penale”.
E, naturalmente, Merlino vuole la grazia anche per i brogli elettorali e per i crimini in cui potrebbe incorrere durante la sua testimonianza.
“Vuole una fedina penale pulita. Vuole pescare e cacciare in tutto il territorio federale. Vorrebbe davvero un lavoro presso il Servizio Parchi Nazionali”. Spiega il confidente.
Che così continua: “Ci vuole una fedina penale pulita per ottenere queste cose ma, soprattutto, vuole il ringraziamento della nazione per essersi fatto avanti”.
“Non gli dispiacerebbe un po’ di fama” — scherza il confidente — “Se si facesse avanti, probabilmente otterrebbe un contratto per un libro e per una serie di film”.
Gli osservatori politici ritengono che Merlino potrebbe vendere i diritti della sua storia a un importante studio di produzione di Hollywood per più di 20 milioni di dollari.
Il contratto per un libro, invece, potrebbe fruttare fino a 10 milioni di dollari.
“Skinny Joey, che è molto carismatico e sa parlare in modo avvincente” — spiega la “fonte” — “farebbe una grande figura davanti al Congresso”.
In effetti, una testimonianza siffatta potrebbe colpire l’opinione pubblica in modo tale da farlo diventare istantaneamente una superstar.
Quella dannata testimonianza davanti al Congresso su “La più grande rapina nella storia politica del Paese”, potrebbe rendere politicamente impossibile per il Parlamento della Pennsylvania, peraltro controllato dai Repubblicani, certificare i 20 voti elettorali dello Stato.
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Link Originale: https://buffalochronicle.com/2020/11/14/exclusive-how-a-philly-mob-boss-stole-the-election-and-why-he-may-flip-on-joe-biden/
Scelto da Laura, tradotto da Franco
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