Bart: Ogni tanto mi piace dar voce a teorie opposte alle mie, per completezza d’informazione ma anche per rafforzare le mie convinzioni.
E’ questo il senso dell’articolo, pubblicato per aprire una discussione sull’alternativa alle politiche monetariste che la MMT può convenientemente offrire.
In generale, condivido alcuni aspetti analitici sull’attuale situazione finanziaria e comunque la necessità di riformare drasticamente certe evidenti storture.
Tuttavia, non sono favorevole a un ritorno del gold standard che, per quanto rassicuri l’autore, riporterebbe in auge teorie economiche basate sul denaro come risorsa finita, ostacolo oggettivo all’espansione dei commerci e che ha come corollario l’imposizione di deleterie e controproducenti politiche di austerità.
Per il resto, non riesco a vedere dove sia l’iperinflazione paventata dall’autore (se i soldi non arrivano a chi può spenderli …) e non posso che rigettare qualche affermazione un po’ strampalata.
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Alasdair Macleod per Goldmoney (sintesi)
Il “Deep State” e il “Blob” alimentano il complottismo
Sempre più persone stanno maturando la convinzione che il mondo stia attraversando un periodo di rapidi cambiamenti, con il futuro del denaro fiat non più così florido.
Ai più la cosa appare persino difficile da immaginare, ma le crescenti incertezze portano a riflettere su quello che le autorità globaliste hanno in serbo per la razza umana, sotto forma di “Grande Reset”.
Briglia sciolta, dunque, ai “teorici della cospirazione”, incoraggiati dai comportamenti sempre più evasivi di politici e “banchieri centrali” (visto che gli eventi stanno loro sfuggendo di mano).
Poi c’è il Deep State americano e il suo equivalente britannico, il “Blob” — quell’entità amorfa costituita dagli intoccabili della burocrazia che perseguono un’agenda tutta loro.
Burattinai senza volto che ormai non si accontentano più di rendere la vita impossibile ai governanti che si discostano dal percorso da loro delineato — come abbiamo visto, ad esempio, nel dopo Brexit.
Hanno alzato il tiro arrivando a cospirare per piegare i risultati elettorali al loro volere.
Christopher Steele (un “ex ufficiale dell’MI6”), ad esempio, produsse un dossier fasullo su Trump per cercare di abbatterlo, in spregio alle “elezioni presidenziali americane” del 2016.
Ma, conseguenza dell’Official Secrets Act, non esistono “ex ufficiali dell’MI6”, per cui deduciamo che sia stata l’Intelligence al soldo del Blob a manovrare la vicenda, ben nascosta dietro le quinte.
L’MI6 lavora con le altre Agenzie d’Intelligence del gruppo dei “five-eyes” ed è molto vicino alla CIA.
Nonostante non condividano necessariamente tutte le informazioni, quasi certamente la sua missione era stata benedetta dalla CIA.
Nel momento in cui scriviamo non sappiamo l’esito delle elezioni presidenziali 2020, ma i tanti soggetti intervenuti nella sua gestione hanno generato molti dubbi sulla validità del processo elettorale.
Non si potrà mai provare (sic), ma questa sembra proprio un’operazione del Deep State e non deve quindi sorprendere che il complottismo stia prosperando.
Il World Economic Forum
Nelle ultime settimane, la più importante di queste cospirazioni è finita in prima pagina.
Quella di un pugno di “illuminati” la cui ambizione sarebbe quella di resettare il mondo smantellando il sistema capitalista a favore di un “governo tecnocratico” (addirittura una “quarta rivoluzione industriale”), che impianti microchip negli esseri umani per leggere e controllare i loro cervelli.
Il leader è Klaus Schwab, fondatore e direttore del World Economic Forum, che organizza l’annuale kermesse a Davos.
Quale leader del Forum di Davos, Schwab considera se stesso, probabilmente, come il coordinatore del Governo Mondiale.
Di conseguenza, all’alba degli 82 anni, sarà diventato impaziente di realizzare la sua personale visione del “potere assoluto”.
Il caos del coronavirus e il successo della sua agenda sui cambiamenti climatici devono averlo convinto di essere molto vicino a una svolta.
In alternativa, possiamo sempre considerare Schwab come una sorta di Charles Fourier (1772-1837) nei suoi ultimi giorni: un utopico filosofo socialista, i cui ideali erano solo marginalmente più narcisisti e bizzarri di quelli di Schwab.
Se un po’ tutti amano la parata annuale di Davos, almeno come opportunità di networking per la macchina della politica, quando si tratta di trasferire il vero potere a Schwab tutti si girano dall’altra parte.
L’unica volta che un politico trasferisce spontaneamente il potere è quando viene deposto dal suo elettorato, dai suoi colleghi o dai militari.
La storia è disseminata di utopisti come Schwab, che desiderano ardentemente di comandare sui loro simili.
Oltre a Charles Fourier, possiamo menzionare Georg Hegel (1770-1831) e Auguste Comte (1798-1857), oltre ovviamente Karl Marx.
Tuttavia, se è pur vero che un numero crescente di “persone ben informate” stia annusando la fine dell’attuale Ordine Mondiale, presumere che questa loro convinzione possa accelerare la conquista del mondo da parte del WEF è un errore.
Tutti i nostri Deep State, i Blob e le loro succursali (in particolare le Banche Centrali), vorranno mantenere e rafforzare il loro potere esecutivo, mandando avanti come copertura la classe politica.
I poteri nazionali non si sottometteranno ai piani del signor Schwab per il dominio del mondo.
Piuttosto, le relazioni internazionali implicano una reciproca cooperazione per garantire obiettivi puramente interni, cosa che il Presidente Trump stava per stroncare.
Ed ecco spiegato, dal punto di vista del Deep State, il motivo per cui Trump deve essere deposto in favore di Biden e dei suoi lunghi trascorsi di compiacente “famiglio”.
Le “valute digitali” delle Banche Centrali (CBDC)
Non ci sono dubbi sul fatto che le Banche Centrali vogliano aumentare il loro controllo sul denaro e su come questo viene utilizzato, eliminando l’ostacolo delle Banche Commerciali che producono la maggior parte del denaro in circolazione attraverso l’espansione del credito bancario.
Da un punto di vista statalista, le Banche Commerciali sono roba vecchia, un residuo obsoleto del “libero mercato” ormai sorpassato dalla tecnologia. Rppresentano un inutile rischio sistemico.
Le “reti di filiali” sono destinate a scomparire insieme al contante, cambiando per sempre i rapporti tra le banche e i loro clienti.
Se le Banche Centrali aprissero loro stesse, direttamente, nuovi Conti Correnti alla clientela pubblica e privata, le Banche Commerciali diventerebbero superflue e sarebbero lasciate morire, con la possibilità di trasferire i loro prestiti e depositi sui libri contabili delle stesse Banche Centrali.
La rimozione del rischio sistemico costituito dalle Banche Commerciali è uno dei tanti e probabili obiettivi di lungo termine delle “valute digitali centrali”.
Alle Banche Commerciali sarà lasciato al massimo l’investment-banking sui mercati azionari.
Possiamo immaginare che l’introduzione delle “valute digitali centrali” vada ben oltre la semplice sostituzione del contante.
Lo stimolo attraverso il versamento di denaro sui Conti Correnti personali può servire a provocare un aumento della spesa da parte dei consumatori (singoli o in gruppi), ordinati per ricchezza, posizione o altri fattori.
Alcuni consumatori potrebbero essere favoriti rispetto ad altri e questo potrebbe configurarsi — ad esempio in uno “swing-state” — come un modo per comprarsi i voti da parte dell’Amministrazione in carica.
Arrivando a negare anche l’evidenza, lo Stato s’insinuerebbe gradualmente dappertutto, utilizzando ogni strumento a sua disposizione.
L’elezione di politici approvati dal Deep State diventerebbe quindi la norma e, alla fine, il finanziamento di tutte le iniziative imprenditoriali passerebbe sotto il controllo diretto della Banca Centrale.
E i “depositi di risparmio”, da sempre considerati un freno ai consumi, potranno essere banditi liberando il capitale, che si dirigerà verso “pacchetti governativi” e attività che dipendono dai capricci della Banca Centrale.
Insomma, il Paradiso dei burocrati.
Le valute digitali potranno essere trattenute o congelate per chiunque sia sospettato di crimini o evasione fiscale, strangolando l’accusato in caso di mancata ammissione di colpa.
La giustificazione, come sempre, è che sia nell’interesse nazionale garantire che i crimini finanziari e fiscali siano eliminati — cosa, a dire il vero, che le Banche Commerciali fino ad ora si sono ben guardate dal perseguire.
I pagamenti all’estero potranno essere instradati verso altre valute digitali, consentendo alla rete delle Banche Centrali il controllo del commercio mondiale.
Immaginate per un solo momento che il commercio estero venga gestito con un sistema simil Target–2, ma su scala globale! Paura, eh?
Nelle economie avanzate il coronavirus ha già praticamente eliminato il contante. E’ dunque evidente che il suo destino sia segnato in favore delle monete digitali.
La fine del contante e dei depositi bancari consentirà alla Banca Centrale di fissare un limite del tutto discrezionale alla quantità di contante che chiunque potrà detenere, oltre che di definire in parallelo un “reddito di sussistenza” garantito.
Da segnalare, inoltre, l’intenzione di eliminare l’onere dei “tassi d’interesse”.
Monitorando dov’è che si espande la richiesta di moneta, una Banca Centrale potrà effettuare un controllo serrato sull’economia.
Si presume, comunemente, che i nostri rappresentanti sappiano cosa stanno facendo. Purtroppo non è così.
Si sono infilati in un vicolo cieco di stampo comunista e stanno raddoppiando i loro sforzi per introdurre ancor più collettivismo.
I loro “sogni bagnati” sul controllo del futuro sono solo una patetica fuga dalla realtà.
Gli individui possono anche perdere una parte delle loro libertà personali ma, alla fine, lo Stato non ce la farà a conquistare la natura umana e la volontà degli individui di fare quello che vogliono.
I sovietici ci provarono e fallirono, riservando per decenni un destino di fame e di morte a milioni di persone.
Elemento essenziale per orchestrare un qualsiasi “Reset” è la perdita di fiducia nelle valute legali e, in particolare, nella “valuta di riserva mondiale”: il dollaro.
Certo, le valute digitali potrebbero accelerarne il declino affrettando l’immissione nell’economia di nuovo denaro quando necessario (in realtà lo è sempre!) e, al tempo stesso, imporre “tassi d’interesse” sempre più negativi, a livelli non raggiungibili dall’attuale sistema monetario.
Se lasciamo che prevalgano queste ricette stataliste, insieme ad altre meraviglie come l’eliminazione dell’energia dagli idrocarburi (a basso costo ed efficiente), le prospettive per l’umanità saranno estremamente cupe.
Come il comunismo, il “Grande Reset” verso cui sta scivolando il Mondo Occidentale si porterà dietro il tessuto sociale.
Coloro che credono nei valori liberali — nel senso originale del termine — accoglieranno con favore la distruzione dell’attuale sistema … prima che evolva ulteriormente in qualcosa di molto peggiore.
Rotta verso il crollo valutario
La fine delle valute fiduciarie è possibile che arrivi, prima o poi, come conseguenza dell’attuale massiccia stampa di denaro, in particolare di dollari (Quantitative Easing).
La spesa pubblica degli Stati Uniti è già finanziata, sostanzialmente, più dalla svalutazione che dalle tasse — una condizione che quasi certamente continuerà a deteriorarsi nei prossimi mesi.
Inoltre, il sistema bancario globale, che è molto poco capitalizzato, dovrà affrontare una valanga di crediti inesigibili che porterà a un fallimento sistemico, che avrà inizio probabilmente nell’Eurozona per poi propagarsi in tutte le altre aree, come ad esempio quelle dei rischi di controparte [mancato rispetto degli obblighi contrattuali a causa del default].
Presto si raggiungerà il culmine, probabilmente in concomitanza con la seconda ondata del Covid.
In anticipo rispetto ai due o tre anni necessari per la messa in circolo di una “valuta digitale centrale”, la valuta fiat di riserva mondiale [il dollaro] sta già iper-inflazionando (sic).
I mercati stanno cominciando a capirlo. Il prezzo dei Bitcoin, ad esempio, è aumentato drasticamente.
Nonostante la crisi economica, i mercati azionari stanno raggiungendo nuovi massimi perché adesso anche i clienti non finanziari a “basso profilo di rischio” ritengono che le azioni siano preferibili ai depositi bancari.
Non ha nemmeno aiutato il fatto che la Fed, lo scorso marzo, abbia ridotto a zero i tassi sui depositi, ben al di sotto delle aspettative di chiunque.
La Fed ha anche promesso un “QE senza fine” per finanziare il disavanzo fiscale.
Non sorprende, quindi, che le persone e le società stiano spostando i liquidi verso attività finanziarie o simili, con la grande eccezione delle obbligazioni a tasso fisso.
Anche l’aumento dei prezzi delle commodity e delle materie prime ci sta dicendo che parecchi dollari sono stati investiti su quei mercati.
Questo è il punto che manca in tutti i commenti: la crescente evidenza che i mercati, guardando al futuro, stiano cominciando ad abbandonare il dollaro.
Per evitare questo risultato le Banche Centrali guidate dalla Fed dovrebbero smettere immediatamente di pompare liquidità per sostenere i deficit di bilancio, ma la cosa purtroppo continuerà (sic).
Oltre a queste misure inflazionistiche, bisogna aggiungere le coperture necessarie per salvare il sistema bancario globale ormai praticamente in bancarotta, con costi immediati con i quali i Governi (attraverso le loro Banche Centrali) ingoiano i crediti che le Banche nazionali non sono più in grado di recuperare.
[L’autore ragiona in termini di economia monetarista, mentre è ormai comunemente accettato che l’inflazione dipenda dalle dinamiche salariali (e quindi dall’aumento della domanda di beni e servizi, eventualmente generata anche da un eccesso di spesa pubblica) e da shock esterni. In ogni caso, l’obiettivo vero di aumentare il denaro circolante dev’essere, secondo ad esempio la MMT, non la bassa inflazione ma la piena occupazione. Aggiungo che le Banche Centrali dovrebbero accertarsi che la liquidità aggiuntiva raggiunga effettivamente l’economia reale e non si fermi a livelli finanziari superiori, ndt]
Le conseguenze sono che i Governi non avranno altra alternativa politica se non quella di contrastare il crollo economico attraverso la stampa di ancor più denaro.
Con disponibilità estere in dollari (e titoli finanziari denominati in dollari) pari a quasi 27 trilioni di dollari, è probabile che il dumping del dollaro sulle borse estere aumenterà rapidamente.
Stando così le cose, la Fed non solo starebbe finanziando un deficit di bilancio senza precedenti in tempo di pace, ma dovrà anche assorbire le vendite estere di dollari e Titoli del Tesoro USA per contenere il costo del debito governativo.
Sempre più prove indicano che questa cosa non si può fare.
Anche perché la Fed non potrà continuare all’infinito a contenere artificialmente il tasso d’interesse e, nel momento in cui questa politica dovesse terminare, ne conseguirebbe il crollo dei cattivi investimenti via via accumulatisi, quello delle finanze pubbliche e quindi della valuta stessa.
Prima le ceneri, dopodiché, si spera, la fenice
Eletto nel 1929, Hoover è stato il primo Presidente degli Stati Uniti che pensava di poter riformare il sistema capitalista meglio di quanto potessero farlo gli stessi mercati — e i risultati furono un disastro.
Fu licenziato e sostituito con un altro interventista, Roosevelt, che però sancì la supremazia del Governo degli Stati Uniti sui ogni possibile autoregolamentazione dei mercati.
La situazione odierna è la conseguenza logica dell’errore secondo cui i Governi possono gestire l’economia meglio dei mercati.
Finirà con il crollo e la sostituzione delle valute fiat: prima le ceneri e poi la fenice.
Ci sono indicazioni che il momento in cui tutto sarà ridotto in cenere si sta rapidamente avvicinando.
Il crollo di una valuta senza un’altra verso cui fuggire è un evento catastrofico.
Se non serve a sfamarti o a scaldarti, anche un milione di dollari non vale niente.
I Governi non avranno nemmeno i mezzi per riscuotere le tasse, se non nelle loro inutili valute.
Non potranno pagare nemmeno i propri impiegati i quali, di conseguenza, non potranno nemmeno permettersi di recarsi presso i loro uffici. Le loro pensioni e quelle di tutti gli altri non varranno più niente.
Con un Governo senza soldi non ci saranno incentivi per nessuno. E senza soldi non c’è potere politico.
L’unica soluzione è il ripristino del controvalore in oro.
La ragione di un ritorno al gold-standard non è tanto per evitare il collasso delle valute fiat, ma per garantire la più ampia distribuzione delle riserve auree nazionali attraverso una valuta riformata vincolata all’oro.
Il Tesoro degli Stati Uniti afferma di avere ancora oltre 8.000 tonnellate d’oro. Questo, nell’ipotesi che il Deep State non ne abbia già fatto razzia, può garantire che un nuovo dollaro convertibile da tutti in oro possa circolare come moneta.
Lo stesso vale per altre valute, in misura maggiore o minore a seconda delle loro riserve auree nazionali.
Ma, per essere credibili, le monete d’oro devono anche circolare liberamente in parallelo con i loro sostituti cartacei o digitali prontamente convertibili.
Il sistema bancario dev’essere riformato anche per eliminare l’espansione del credito bancario, che genera depositi non garantiti dall’oro.
Ma il Deep State americano è ossessionato dalla minaccia di Cina e Russia che, insieme, controllano i mercati internazionali dei metalli preziosi e che, negli ultimi anni, hanno accumulato sostanziose riserve di metalli preziosi, a volte non dichiarate.
Nel caso di un crollo valutario, qualsiasi Banca Centrale che pensasse di poter utilizzare una valuta digitale per alimentare i mercati comprometterebbe la propria credibilità.
Gli unici soggetti credibili sarebbero gli emettitori di banconote garantite dall’oro.
Affinché le riforme necessarie attecchiscano, le ambizioni stataliste di tutti i burocrati e i Klaus Schwab di questo mondo devono essere abbandonate, insieme a tutte le loro pseudo-scienze.
Guardando il lato positivo, se per liberarci di questo sistema fallimentare l’unico modo è un crollo valutario, allora ben venga.
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Link Originale: https://www.zerohedge.com/markets/global-reset-scam
Scelto e tradotto da Bart
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