Laurie Azgard per Justice For Us (estratto)
Le informazioni pubblicate da QAnon hanno una loro cronologia.
Nello specifico, questa corrisponde alla previsione dell’arco temporale [14 – 18 settembre] della morte dell’ex Giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti, Ruth Bader Ginsburg, comunicata il 13 settembre e quindi prima della data ufficiale [18 settembre].
Anche l’invio della lettera di Brian D. Hill di “USWGO alternative news” per il Giudice Clarence Thomas è stato fatto nell’arco di tempo menzionato da QAnon.
Inoltre, ulteriori ricerche mostrano che il Presidente della Corte Suprema degli Stati Uniti, John Roberts, potrebbe essere stato compromesso dal pedofilo Jeffrey Epstein.
Il video di un rapporto investigativo pubblicato su Twitter lo mostra mentre sale a bordo del Lolita Express.
Conseguente il ricatto: un pedofilo con scheletri sporchi e scuri nei suoi armadi.
I “registri di volo” depositati nei registri della Corte d’Appello Federale (cui si può accedere tramite PACER.gov, con i registri digitali ufficiali della Corte Federale] mostrano due volte il nome di John Roberts.
Spiacente, Giudice, sembra che tu sia un fantoccio ricattabile e questo blog non esiterà a dichiararlo a viva voce.
John Roberts ha tradito Donald Trump e gli ha votato contro in alcuni dei casi sottoposti alla Corte Suprema.
Quelle decisioni dovrebbero essere ribaltate attraverso una “mozione di riesame” basata sui fatti e sulle prove di un possibile ricatto relativo all’attività criminale del Presidente della Corte Suprema.
John Roberts si è persino pubblicamente opposto al Secondo Emendamento, rinnegando il suo giuramento, rifiutando di far rispettare la Costituzione così come è stata scritta per il popolo americano.
I giornali hanno scritto che egli, ancora una volta, ha votato con i Liberal.
La ragione per cui aveva [e ha] tradito Donald Trump era il ricatto di Jeffrey Epstein.
In altre parole, non aveva agito secondo legge e coscienza, ma come un “burattino” nelle mani di un “burattinaio” a cui anche Brian D. Hill di USWGO fa riferimento nella sua lettera al Giudice Clarence Thomas.
Innanzitutto, partiamo con il post di QAnon drop #4686:
Quel post precedeva cronologicamente la data della morte di Ruth Bader Ginsburg, che viene fissata tra il 14 e il 18 settembre 2020.
Coincidenza o meno, la Ginsburg è stata dichiarata morta il 18 settembre.
In un altro post, QAnon ha pubblicato una parte dell’edificio della Corte Suprema con la scritta “Equal Justice Under Law”. Post #4737.
Questo dimostra che QAnon sapeva che qualcosa sarebbe successo nella Corte Suprema e ha scelto il giorno successivo a quello della morte di Ruth Bader Ginsburg per comunicarlo.
Sono sempre più numerose le prove che confermano la veridicità delle sue informazioni.
Dietro la sua facciata, chiunque stia pubblicando i messaggi e le informazioni — sia egli un sensitivo, un insider delle Agenzie d’Intelligence o un signore a loro ben collegato — sa quello che accadrà prima che accada.
Anche Brian D. Hill di USWGO ha scritto la sua lettera al Giudice della Corte Suprema Clarence Thomas prima del 15 settembre 2020, perché ci vuole tempo per mettere insieme una lettera di 17 pagine.
Poi, il 17 settembre 2020, la lettera è stata ricevuta dalla Corte Suprema. Il giorno successivo è stata annunciata la morte di Ruth Ginsburg.
La successiva scadenza fissata da QAnon [post sopra] è fra il 21 al 25 settembre.
Dopo che la busta è stata consegnata all’ufficio di Clarence Thomas (Giudice della Corte Suprema), il Presidente Donald Trump ha annunciato che il prossimo Giudice sarebbe stato nominato il 25 settembre 2020, proprio in coincidenza con la data di QAnon.
Brian ha anche menzionato alcune cose, in quella lettera al Giudice Thomas, che indicano un possibile ricatto all’interno della stessa Corte Suprema, ma lo ha detto in modo ambiguo, facendo riferimento a false accuse sessuali.
Ecco il PDF della lettera: letter-addressed-to-honorable-justice-clarence-thomas-september-15-2020-scanned (la lettera è stata scansionata e resa disponibile attraverso l’OCR per la ricerca del testo).
Ecco una breve citazione tratta dalla stessa lettera:
“Onorevole Justice Clearance Thomas, non è stato solo Brett Kavanaugh ad aver ricevuto false accuse sessuali, ma anche a te ne sono state rivolte per conseguire l’obiettivo politico di non farti nominare Giudice Associato di questa Onorevole Corte Suprema degli Stati Uniti.
Oppure per rovinare la tua immagine o per comprometterti e ricattarti per farti diventare un ‘burattino’ che prende decisioni sulla base delle potenziali minacce del ‘burattinaio’ che ha espresso quelle false accuse sessuali, membro della Palude del Deep State”.
Alcune considerazioni tratte dalla pagina n. 10 della lettera a Clarence Thomas del 15 settembre 2020
Davvero interessante il modo in cui Brian ha formulata la lettera.
Ha avvertito Clarence Thomas che delle “false accuse sessuali” erano state usate per creare il “burattino” di un “burattinaio” appartenente alla “Palude del Deep State”.
Un “burattinaio” come Jeffrey Epstein, per caso?
Inoltre, è interessante notare che Brian, un “alleato di QAnon”, abbia inviato la lettera citata nell’esatto arco temporale menzionato da QAnon nei confronti della Corte Suprema, seppur per un’altra questione.
La lettera fa riferimento alle parole “accuse sessuali”, “ricatto” e “burattinaio”.
E questo mi porta al punto successivo.
Brian sapeva che il “sistema giudiziario federale” era sotto ricatto (visti i suoi fallimenti nell’ottenere qualsiasi tipo di giustizia) e quindi stava cercando di avvertire Clarence Thomas.
Hmmm, interessante. Brian comincia a sembrare criptico come QAnon e Donald Trump.
Per quanto riguarda il ricatto al Presidente della Corte Suprema, John Roberts, ho esaminato i documenti della Corte Federale ottenibili da PACER.gov.
Guardate qui — https://www.courtlistener.com/docket/8344596/giuffre-v-maxwell/#entry-278
Documento 278, 9 agosto 2019, UNSEALED SUMMARY JUDGMENT RECORD, appendice 4 di 13, ai sensi della decisione della Corte del 3 luglio 2019, DOCKETED. [2628230] [18-2868] [Immesso: 08/09/2019 09:29 AM].
Documento principale — https://ecf.ca2.uscourts.gov/docs1/00207031028?caseid=18-2868
Corte d’Appello degli Stati Uniti caso n. 18-2868, documento 278, pagina 426
Corte d’Appello degli Stati Uniti caso n. 18-2868, documento 278, pagina 426, mostra anche il nome John Roberts sulla pagina dei registri di volo dell’aereo di Jeffrey Epstein depositato presso la Corte Federale.
Quindi John Roberts della Corte Suprema non ha fatto solo un rapido tuffo nel Lolita Express di Epstein, ma una scansione dei registri di volo dimostra che il suo nome compare almeno due volte.
Qui c’è un tweet nel quale si sostiene che uno dei Giudici della Corte Suprema era sull’aereo di Epstein.
La prova è lì, la prova è lì, proprio negli archivi della Corte Federale.
Chiunque può controllare il PACER.gov ed esaminare i registri di volo di Epstein e tirare di conseguenza le proprie conclusioni.
Si sapeva che Epstein ricattava persone potenti e, fra queste, possiamo ora includere un Giudice della Corte Suprema.
Epstein poteva tirarsi fuori da qualsiasi accusa criminale perché, tutto quello che doveva fare, era di ricattare il Presidente della Corte Suprema.
Ma poteva anche ricattarlo per portare avanti qualsiasi politica egli desiderasse.
E’ una cosa molto pericolosa per la Repubblica Costituzionale degli Stati Uniti d’America se la “Corte” dovesse decidere chi dovrà essere il legittimo Presidente tra il Candidato Joe Biden o il Presidente Donald Trump.
John Roberts voterebbe con i Liberal per Joe Biden, un Democratico, per il ricatto di cui è oggetto e per i fili tirati dal “Puppet Master” a cui si riferiva Brian nella lettera a Clarence Thomas.
*****
Scelto e tradotto da Franco
*****
Le immagini, i tweet e i filmati pubblicati nel sito sono tratti da Internet per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio e quindi immediatamente utilizzabili. In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.