Notizia naturalmente taciuta dai media italici: il partito comunista cinese avvia un’indagine antitrust sul colosso – tra le altre cose – dell’ecommerce locale, ANT Group-Alibaba. Per smembrarlo, si dice. Questo avviene dopo l’invito, evidentemente non accolto, di riposizionarsi come Gruppo economico, secondo le direttive del Partito. Ma sono le motivazioni addotte che dovrebbero preoccupare i “globalisti neo-feudatari occidentali con enormi rendite di posizione“, a cui sono permessi qui da voi “monopoli di fatto” che in Cina non sono invece (più?) ammessi. Dunque il messaggio è duplice: da una parte lo Stato cinese decide chi guadagna e chi no, ovvero fine della libera imprenditoria e morte di Adam Smith. Dall’altra, i monopoli privati che devono fare utili sulle spalle della comunità, non verranno più permessi nell’ex Impero Celeste. Con buona pace dei reduci del PCI, in Italia, che permisero ad un monopolio pubblico naturale come Autostrade di diventare privato. Con i danni sistemici che tutti conosciamo.
Ma sono i dettagli dell’indagine a colpire al cuore, davvero. In particolare la parole degli organi di comunicazione ufficiali del partito comunista cinese:
“In un editoriale fortemente formulato, il People’s Daily del Partito Comunista al potere ha detto che se “il monopolio è tollerato, e alle aziende è permesso di espandersi in modo disordinato e barbaro, l’industria non si svilupperà in modo sano e sostenibile”. (Fonte: al LINK)
In tale contesto mi chiedo se gli americani saranno felici di correre il rischio di avere come Presidente, nel caso, un soggetto che rischia di essere ricattato e/o ricattabile dai cinesi, in forza degli affari loschi fatti nel caso dalla famiglia in Cina. Parlo di Joe Biden e del figlio Hunter naturalmente.
Si, perchè una volta che prendi il biscottino poi devi tacere e dare corda. Ti continueranno a pagare, sì, ne pagano uno (o pochi) per fregarne centinaia di milioni. Ottimo affare direi, per chi paga. Ma il kapò locale diventa così traditore.
Siamo sicuri che tale deriva sia un affare per l’America e per il mondo occidentale?
Mi domando infatti quanti politici occidentali sono a libro paga del Partito Comunista Cinese… Quanti dossier hanno i cinesi a disposizione che, una volta comprata anche l’informazione, possono spiattellare sui media per distruggere il diretto interessato?
In tale contesto solo i paesi con grande senso di Paese sopravvivono. I Paesi con la mentalità di colonia moriranno. Ma prima di morire faranno la fine del Conte Ugolino, mangiando i propri figli, ossia se stessi, assieme al proprio futuro.
Non lo capite? Vi aiuto con un esempio pratico, sebbene irreale, magari è più facile comprendere. Facciamo un’ipotesi di lavoro, ragioniamo “per ASSURDO”. Immaginate ad esempio se qualche politico italiano avesse incassato la classica stecca sulla vendita in Cina del Made in Italy, pari – che so – ad una piccola percentuale del fatturato in Cina via di un altrettano ipotetico ecommerce cinese. In tale caso – ripeto – solo ipotetico, quelli che nel caso avessero preso i soldi dal PCC/aziende cinesi cosa potrebbero fare se non dare corda alla svendita del paese Italia a favore di chi nei fatti li ricatta? A pena di veder pubblicizzati mondialmente i documenti – e magari anche foto e video compromettenti, … – dei politici in questione.
Fate un copia e incolla del caso sopra con, ad es., Francia e Germania al posto della Cina, magari via coinvolgimenti in business sistemici comuni, ed avete la gravità potenziale del quadro che aspetta l’Occidente, non solo l’Italia. Senza dimenticare il Giappone, magari con materiale ferroviario (…). E magari anche con triangolazioni occidentali per rendere il tutto più diciamo “amichevole”; via, che so, un paese a caso, gli UK, a Londra.
Spero di aver reso l’idea con questo esempio, lo ripeto, esempio teorico e assolutamente casuale ed ipotetico, inventato giusto per farvi capire (…).
Se volete capire dove sta il pericolo della Cina, ascoltate l’interpretazione data da Oliver Stone & Michael Cimino, ne l’ “Anno del Dragone”, in tempi non sospetti… (al LINK)
Infatti il problema con la Cina è che se avesse agito in tal guisa corrompendo nel caso in maniera sistemica il mondo occidentale apicale avrebbe di fatto già vinto, avendo colpito al cuore la vera debolezza del sistema capitalistico, ossia il mix corruzione+l’accumulo di ricchezza in mano di pochi. In quanto nessuno di quelli che comanda sarebbe in grado di ribellarsi al giogo, pena la propria fine politica ed anche, forse, economica. E’ proprio in tale contesto che diventa importante l’essere Nazione.
Ossia, nel caso, derogare anche alle leggi, non punendo necessariamente gli interessati che denuncino la cospirazione (cinese) ma poi con un taglio radicale con il passato, mandando in pensione i cd. “corrotti pentiti”. Un pragmatismo che all’Italia manca. E che invece gli USA (ma non solo), ad esempio, hanno.
Dunque, capite che l’epilogo italico sarà nel caso di finte liti continue tra politici e galletti vari, messe su ad arte per nascondere chi ha mangiato il biscottino. Nel mentre il paese nella migliore dell’ipotesi andrà al caos. Nella peggiore, verrà conquistato, non ritengo solo economicamente, alla fine almeno (come si fa a difendere un paese militarmente se tutti – poco o tanto – sono corrotti? Se manca spirito di corpo?).
Gli USA invece perseguiranno ritengo un’altra strada, quella del revanscismo di fatto anti-cinese, più ideologico che materiale. Sapendo che oggi siamo all’antipasto: se la Cina vince in questo cruciale passaggio di non avere avversari globali facendo fuori Trump, il passo successivo sarà di conquistare anche le coscienze (entartainment e media, oltre che le informazioni, ndr) (I militari USA lo sanno bene, dunque non stupitevi nel caso di cosa succederà).
Ben sapendo che in materia i comunisti sono maestri. Prima alla Lenin. Poi, se necessario, alla Stalin.
La storia matrigna.
Auguri
MD
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