David Ware per No Q Report
Oggi, nei media mainstream è circolato il seguente memorandum. Sembra che sia stato diffuso anche tramite Navy.mil.
Come veterano, mi son reso conto immediatamente che questo memorandum non rispetta il protocollo e sono d’accordo con me anche alcuni colleghi militari in pensione.
Se è stato emesso dal Pentagono, è certamente il memorandum più sciatto che sia mai stato pubblicato, soprattutto in un periodo di crisi nazionale: “Mancano l’autorità di emissione, il sistema di diffusione e la data! Non vengono citate sezioni o articoli di leggi, regolamenti o statuti”.
Donald Trump è il “Comandante in Capo” delle “Forze Armate degli Stati Uniti” e ogni militare è tenuto a rispettarlo in quanto tale, secondo il “Codice di Giustizia Militare”.
Il rifiuto a seguire qualsiasi legittimo ordine del Comandante in Capo è insubordinazione.
Joe Biden non ha alcuna autorità fino al suo insediamento, il 20 gennaio.
Nessuno, al Pentagono, deve obbedienza al “Presidente eletto” finché Donald Trump è ancora “Comandante in Capo”.
Se questo memorandum risultasse effettivamente emesso dal JCS, sarebbe una grave violazione del giuramento di “Sostenere la Costituzione degli Stati Uniti”, che stabilisce con estrema chiarezza la catena di comando.
E’ evidente che, se il Presidente ha posto le “Forze Speciali” direttamente sotto l’autorità del Segretario alla Difesa (abrogando la precedente catena di comando che passava attraverso lo “Staff dei Capi di Stato Maggiore” [JCS], prima che il server della Dominion fosse portato via dall’“Army Delta Force” dalla sede CIA di Francoforte, in Germania), è perché il sistema non funzionava bene.
I membri dell’Esercito degli Stati Uniti non sono immuni dallo stesso tipo di corruzione che ora infesta il nostro governo civile.
Gli Ufficiali sono tutti implicitamente dei politici: nessuno ottiene quattro stellette senza giocare con la politica.
Ai tempi del Viet Nam, ho passato 5 anni e mezzo in servizio attivo nell’Aviazione Militare e poi ho fatto una carriera combinata militare/civile in ambito federale, lunga 42 anni.
Quindi, so perfettamente come funziona la burocrazia.
Arrivare al vertice di qualsiasi Agenzia, sia militare che civile, dipende più dalla propria capacità di fare politica che dal merito.
Questa è la triste realtà del mondo in cui viviamo.
Il Presidente e i membri del JCS sono più preoccupati di proteggere il proprio sedere che di mantenere il loro giuramento costituzionale.
Così, i grandi problemi del nostro governo sono replicati in egual misura all’interno delle nostre infrastrutture militari.
Un promemoria del genere sarebbe dovuto arrivare dal Segretario alla Difesa piuttosto che dalla JCS, se fosse stato legittimo.
Il Presidente dovrebbe licenziare tutti i Capi di Stato Maggiore se lo avessero davvero fatto. Oggi stesso.
Questo non fa che approfondire l’agonia di “We, the Peolple”.
Siamo stati abbandonati dai membri del Gabinetto del Presidente, dal Congresso e dalla Corte Suprema degli Stati Uniti.
Ora le talpe del Pentagono sono impegnate a scavare buchi nel terreno, invece di alzarsi e fare i comandanti.
Ecco perché abbiamo bisogno che i Generali patriottici in pensione, come Michael Flynn e Thomas McInerney, continuino a restare fermi sulle loro posizioni e non rinuncino alla lotta.
È improbabile che qualcuno ancora in servizio attivo possa mettere a rischio la propria carriera proteggendo la Costituzione e “We, the People”.
L’aspetto più spregevole di tutto questo è che, con il Kraken e altri programmi militari, queste persone dovrebbero sapere esattamente cos’è successo — ovvero che il Partito Comunista Cinese ha compiuto un atto di guerra contro il nostro Paese.
Questo rende ancora più atroce il loro rifiuto ad agire nell’interesse nazionale.
Ma se il PCC ottenesse davvero il controllo del Paese attraverso il governo fantoccio di Joe Biden e Kamala Harris, questi stessi Ufficiali non sarebbero “risparmiati” per la loro complicità.
Il PCC continuerebbe a vederli come americani e non sarebbero trattati meglio di tutti gli altri.
Non mi appellerò al JCS perché facciano la cosa giusta. Sono compromessi come la Corte Suprema e il Congresso e quindi sarebbe un esercizio di notevole futilità.
Il mio appello è rivolto a “We, the People” perché riconosca che nessuno, all’infuori di noi stessi, si occuperà del nostro futuro e di quello dei nostri figli.
Né il Partito Repubblicano né il Partito Democratico sono vostri amici.
Ma è opportuno che io vi avverta di non cadere nella trappola delle marce sulla Capitale dello Stato.
Il 6 gennaio ci hanno incastrato.
Hanno cambiato il racconto di un’elezione rubata per poter scorticare il Presidente e i patrioti, accusandoli di aver falsamente provocato una rivolta.
Ora lo stanno facendo di nuovo. Non siate creduloni, non fatevi coinvolgere nelle marce sul Campidoglio perché sfoceranno in altre violenze, montate per incolpare noi delle loro malefatte.
E’ sufficiente restare vigili mentre il Congresso avanza le sue mozioni per approvare l’uso del 25° Emendamento o dell’impeachment, per tentare un “colpo di stato” volto a rimuovere il Presidente Trump dal suo incarico.
Sembra che in questo momento ogni forza all’interno del nostro Governo sia schierata contro “We, the People”.
A loro non importa che la Cina ci abbia attaccato.
Se ne fregano che ci abbiano rubato un’elezione, ma sono pronti a farci fare la parte dei cattivi in questo dramma di vita reale.
In questo momento non c’è praticamente nessuno al nostro fianco che occupi una “posizione di autorità”. Almeno non un’autorità terrena. Ma Dio dovrebbe ancora avere il controllo.
Ok, ci resta solo una settimana, sette giorni fra noi e l’inverno che cancellerà la libertà di cui abbiamo goduto per oltre due secoli, in questa benedetta e amata Repubblica Americana.
Credo davvero che George Washington, John Adams, Thomas Jefferson, James Madison e Benjamin Franklin sarebbero inorriditi nel vedere quello che abbiamo permesso senza nemmeno opporre resistenza.
Sono contento che Nathan Hale e Patrick Henry non siano qui ad assistere all’implosione degli Stati Uniti.
Cito spesso Thomas Paine. Questo è un tempo in cui l’anima degli uomini è messa alla prova.
Il minimo che ognuno di noi possa fare è mantenere accesi i fuochi d’artificio mentre a Washington DC spengono le “luci della libertà”.
Sono appena stato informato da Edwin Boyette, membro del Partito Repubblicano delle Hawaii che: “Posso confermare che stasera il Presidente Trump ha comunicato direttamente al RNC che ci sarebbe stato un cambio d’Amministrazione — senza alcuna ambiguità”.
Al che la mia risposta è stata: “Lasciamogli fare quello che vuole. “We, the People” siamo i veri perdenti. Un’elezione è stata rubata e nessuno, nemmeno Donald Trump, può cambiare questo fatto”.
Per la cronaca, non c’è assolutamente nulla in gioco se non l’onore.
Sembra che Dio lascerà che l’America soffra per darci una lezione.
Ho sperato contro tutto e tutti che ci desse ciò di cui abbiamo bisogno, piuttosto di ciò che ci meritiamo per la nostra incapacità di difendere la nostra Repubblica.
Se potessi incontrare uno dei nostri Padri Fondatori, vorrei scusarmi con Benjamin Franklin perché li abbiamo delusi.
Ma abbiamo deluso anche noi stessi, abbiamo deluso i nostri figli, abbiamo deluso i nostri nipoti e abbiamo deluso tutte le future generazioni in America.
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Link originale: https://noqreport.com/2021/01/13/we-shall-not-surrender-%e6%88%91%e4%bb%ac%e7%bb%9d%e4%b8%8d%e6%8a%95%e9%99%8d/
Scelto e tradotto da Franco
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