Questo articolo avrà un seguito. Qui analizziamo solo i dati ufficiali di mortalità in Italia, trovando dati direi eclatanti. Abbiamo solamente una esposizione dei dati rilevati da Istat e in seguito, in altri articoli, provvederemo ad approfondire e fare i nostri commenti in modo da “scatenare” il dibattito.
Approfittiamo dell’uscita dei dati definitivi ISTAT relativi alle persone decedute nel periodo compreso tra i mesi di gennaio e il mese di ottobre 2020. Nonostante il vergognoso terrorismo mediatico e politico, i numeri parlano in maniera chiara. I numeri sono l’equivalente della bilancia per una persona a dieta. La bilancia non dice bugie.
I dati Istat forniti nel sito www.istat.it paragonano su base mensile i deceduti nell’anno 2020 verso la media dei deceduti nei 5 anni precedenti e sono aggregati per ogni provincia.
Come detto prima i numeri non mentono e non vogliamo essere negazionisti.
Il virus esiste, eccome.
Esattamente come altri milioni di virus che però non suscitano l’interesse di nessuno.
Stiamo solo cercando, come al solito, di analizzare le cose unicamente usando i fatti accaduti e cercando di usare dei criteri di razionalità che dovrebbero essere la base della politica che “non” decide nel nostro interesse.
I deceduti sono in aumento nel 2020, ma i dati dicono che il problema è enormemente inferiore a quanto affermato dai media main stream servi di coloro che hanno avuto enormi vantaggi dal creare questa situazione.
Nell’analisi dei dati si rileva immediatamente che nei mesi di gennaio e febbraio (pre-covid) è stato rilevato un grosso calo della mortalità rispetto alla media dei 5 anni precedenti.
Sono stati rilevati 117.253 decessi contro i 125.741 della media dei 5 esercizi precedenti.
Tale calo è del 6,75% sulla media dei 5 anni precedenti come vediamo dalla tabella che segue.
Media 2015/2019 | 2020 | %Incremento |
125.741 | 117.253 | -6,75% |
Ci si chiede come mai, nei due mesi immediatamente precedenti la pandemia ci sia stato un calo così importante nei decessi nei due mesi più freddi dell’anno.
Io avrei un’idea ma lo scopo di questo lavoro è unicamente il voler fornire un’analisi dei dati al fine di dare uno strumento con cui ognuno di noi si possa fare una propria idea su quanto sta succedendo.
Dopo questo strano dato è iniziata la vera e propria pandemia con un significativo aumento dei decessi nei mesi di marzo e aprile come vediamo dalle tabelle sottostanti.
Media 2015/2019 | Marzo 2020 | %Incremento |
49.489 | 60.614 | 22,48% |
Aprile 2020 | ||
Media 2015/2019 | 2020 | %Incremento |
43.899 | 55.324 | 26,03% |
Questi dati sembrano sono o meglio sembrano allarmanti, ma se osserviamo i dati stessi in un periodo più lungo (al 31/10/2020), notiamo che l’incremento è di grandezza completamente diversa.
01/2020 10/2020 | ||
Media 2015/2019 | 2020 | %Incremento |
536.025 | 588.331 | 9,76% |
A prima vista l’incremento sembra grande, ma se lo confrontiamo con gli incrementi di anni precedenti notiamo che tra il 2014 e il 2015 si è verificato un aumento dell’8,67% e tra il 2016 e il 2017 l’aumento di mortalità è stato del 6,70% come vedete dalle tabelle successive.
Quindi rispetto al 2015 abbiamo una mortalità su tutto il territorio nazionale in aumento del 1,11%. Lascio a voi il commento se un aumento dei deceduti dell’1,11% deve scatenare la distruzione del tessuto economico e sociale di una nazione.
I valori li esprimiamo nelle seguenti tabelle:
Gennaio Ottobre | ||
2014 | 2015 | %Incremento |
496.403 | 543.522 | 8,67% |
Gennaio Ottobre | ||
2016 | 2017 | %Incremento |
506.140 | 542.412 | 6,70% |
Gennaio Ottobre | ||
2019 | 2020 | %Incremento |
530.785 | 588.331 | 9,78% |
Qui di seguito abbiamo invece l’andamento dei decessi dal 2012 al 2020 con la percentuale di incremento sull’anno precedente.
2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 |
514.342 | 501.434 | 496.403 | 543.522 | 506.140 | 542.412 | 528.970 | 530.785 | 588.331 |
-2,57% | -1,01% | 8,67% | -7,39% | 6,69% | -2,54% | 0,34% | 9,78% |
Notiamo i picchi del 2015 e del 2017 e avendo avuto in seguito un anno in diminuzione (2018) e un anno stazionario (2019) un picco era atteso.
Ma vediamo il picco del 2020 e vediamo di esporre i dati e soprattutto la loro distribuzione sul territorio nazionale.
Innanzitutto, notiamo che l’incremento del 2015 (8,67%) è molto simile a quello del 2020 (9,78%).
Ma la cosa veramente interessante è la distribuzione territoriale dei decessi e il loro incremento.
Sembra che il Covid 19 sia molto attivo solo in Lombardia come possiamo vedere dalla tabella successiva. Potremmo quasi definirlo un virus “lombardo”.
Gennaio Ottobre | ||
2019 | 2020 | %Incremento |
82.720 | 110.453 | 33,53% |
Osserviamo la distribuzione nelle singole provincie della Lombardia.
Provincia | Media 5 anni | 2020 | % aumento |
Varese | 7642 | 8612 | 12,69% |
Como | 5061 | 6025 | 19,05% |
Sondrio | 1674 | 2055 | 22,76% |
Milano | 25895 | 32510 | 25,55% |
Bergamo | 8474 | 14511 | 71,24% |
Brescia | 9798 | 14198 | 44,91% |
Pavia | 5793 | 7582 | 30,88% |
Cremona | 3395 | 5510 | 62,28% |
Mantova | 3836 | 4754 | 23,92% |
Lecco | 2761 | 3743 | 35,59% |
Lodi | 1903 | 2852 | 49,87% |
Monza e della Brianza | 6488 | 8101 | 24,87% |
Notiamo l’epicentro a Bergamo con un aumento super-anomalo del 71,24% che scende man mano che ci si allontana,
Indubbiamente i dati sono elevatissimi ed effettivamente preoccupanti. Qui nei mesi di marzo e aprile il virus ha colpito senza dubbio fortissimo.
Vediamo che oltre alla Lombardia il Covid è attivo (ma molto meno) in tutto il Piemonte soprattutto nelle provincie confinanti con la Lombardia come possiamo vedere dalla tabella successiva.
Gennaio Ottobre | ||
2019 | 2020 | %Incremento |
44.602 | 50.342 | 12,87% |
Notiamo che la percentuale di aumento rispetto alla media del quinquennio precedente è nell’ordine del 12%. Quindi nettamente sopra la media nazionale ma enormemente inferiore rispetto alla Lombardia.
Dalla tabella successiva vediamo una distribuzione su tutto il territorio del Piemonte abbastanza uniforme con secche diminuzioni nelle provincie più lontane come Cuneo.
Provincia | Media 5 anni | 2020 | % aumento |
Torino | 21630 | 24494 | 13,24% |
Vercelli | 2069 | 2401 | 16,05% |
Novara | 3486 | 4084 | 17,17% |
Cuneo | 5963 | 6344 | 6,39% |
Asti | 2507 | 2793 | 11,39% |
Alessandria | 5207 | 6024 | 15,70% |
Biella | 2060 | 2416 | 17,28% |
Verbano-Cusio-Ossola | 1681 | 1786 | 6,27% |
Il valore di incremento nettamente inferiore sia alla media regionale (12,87%) che nazionale si ha in provincia di Cuneo che è la più lontana dalla Lombardia e nella provincia di Verbano-Cusio-Ossola al confine con la Svizzera.
I valori del Piemonte sono elevati ma enormemente lontani da quelli della Lombardia e la confinante Valle d’Aosta presenta un risultato leggermente inferiore (12,61%).
Dopo il Piemonte confinante in gran parte delle provincie a parte quelle con incidenza più bassa (Cuneo e Verbano) veniamo alla Liguria.
Gennaio Ottobre | ||
2019 | 2020 | %Incremento |
18384 | 20.442 | 11,19% |
Notiamo che la percentuale di aumento rispetto alla media del quinquennio precedente è nell’ordine del 11%. Quindi sopra la media nazionale ma enormemente inferiore rispetto alla Lombardia e leggermente inferiore al Piemonte.
Dalla tabella successiva vediamo una distribuzione su tutto il territorio della Liguria dalla quale si evidenzia che, tranne Genova, i dati sono in linea con l’aumento nazionale. Quindi la situazione è estremamente meno grave.
Provincia | Media 5 anni | 2020 | % aumento |
Imperia | 2.503 | 2.739 | 9,42% |
Savona | 3.325 | 3.610 | 8,56% |
Genova | 10.045 | 11.341 | 12,90% |
La Spezia | 2.510 | 2.752 | 9,62% |
Trentino-Alto-Adige
Gennaio Ottobre | ||
2019 | 2020 | %Incremento |
7.905 | 9.244 | 16,94% |
Notiamo che la percentuale di aumento rispetto alla media del quinquennio precedente è nell’ordine del 16,94%. Quindi nettamente sopra la media nazionale ma enormemente inferiore rispetto alla Lombardia.
Dalla tabella successiva vediamo una distribuzione su tutto il territorio del Trentino-Alto-Adige dalla quale si evidenzia che i dati sono nettamente superiori alla media nazionale.
Media 5 anni | 2020 | %Incremento | |
Bolzano | 3670 | 4244 | 15,64% |
Trento | 4235 | 5000 | 18,06% |
Passiamo ora alla regione governata dal lockdownista Luca Zaia che chiuderebbe qualsiasi cosa causa il virus.
Media 5 anni | Gennaio Ottobre 2020 | %Incremento |
41.093 | 44.118 | 7,34% |
Notiamo che la percentuale di aumento rispetto alla media del quinquennio precedente è nell’ordine del 7,34%. Quindi nettamente al di sotto della media nazionale.
Dalla tabella successiva vediamo una distribuzione su tutto il territorio del Veneto e notiamo chiaramente che il virus ha fatto danni veramente quasi trascurabili ed ha un tasso inferiore al picco di decessi del 2015 (8,67%) e appena superiore al picco del 2017 (6,70%).
Media 5 anni | Gennaio Ottobre 2020 | %Incremento | |
Verona | 7477 | 8308 | 11,12% |
Vicenza | 6774 | 7281 | 7,49% |
Belluno | 2184 | 2244 | 2,74% |
Treviso | 6905 | 7359 | 6,58% |
Venezia | 7662 | 8313 | 8,49% |
Padova | 7553 | 7931 | 5,00% |
Rovigo | 2538 | 2672 | 5,28% |
Notiamo che l’unica provincia con incidenza superiore alla media nazionale è Verona che si trova al confine con la Lombardia e molto vicina a Brescia e Bergamo epicentri della epidemia.
Le altre provincie hanno incidenze negli aumenti nettamente inferiori alla media nazionale e abbondantemente inferiori al picco del 2015.
Il lockdownista Zaia nel 2015 con un picco di mortalità dell’8,67% avrebbe dovuto chiudere ancora di più rispetto al 2020 che ha avuto un picco del 7,34%.
Il Friuli-Venezia-Giulia ha avuto un aumento dei decessi sulla media dei 5 anni dell’1,37% con Udine e Gorizia dove il numero dei decessi è addirittura diminuito.
Qui le tabelle.
Media 5 anni | Gennaio Ottobre | %Incremento | |
Friuli-Venezia-Giulia | 12322 | 12491 | 1,37% |
Vediamo la percentuale bassissima di aumento di decessi di quasi 10 volte inferiore alla media nazionale.
Non commento il dato, perché nei confronti di chi ha disposto il lockdown dovrei dire cose plausibili di querela.
Vediamo i dati provinciali.
Media 5 anni | Gennaio Ottobre | %Incremento | |
Udine | 5321 | 5275 | -0,86% |
Gorizia | 1525 | 1524 | -0,08% |
Pordenone | 2689 | 2836 | 5,46% |
Trieste | 2787 | 2856 | 2,48% |
Notiamo che nelle provincie di Udine e Gorizia i decessi sono addirittura diminuiti rispetto alla media dei 5 anni precedenti.
Veniamo ora a una regione dove si hanno i dati più contrastanti : l’Emilia-Romagna.
Media 5 anni | Gennaio ottobre | %Incremento | |
Emilia-Romagna | 42.211 | 47.953 | 13,60% |
L’Emilia-Romagna ha avuto un aumento dei decessi superiore alla media nazionale e superiore alla media degli ultimi 5 anni del 13,60%. Ma vediamo la distribuzione provinciale qui nettamente diversa tra una provincia e l’altra.
Media 5 anni | Gennaio ottobre | %Incremento | |
Piacenza | 3033 | 4277 | 41,03% |
Parma | 4222 | 5683 | 34,62% |
Reggio nell’Emilia | 4560 | 5149 | 12,91% |
Modena | 6130 | 6760 | 10,28% |
Bologna | 9825 | 10462 | 6,49% |
Ferrara | 4066 | 4224 | 3,89% |
Ravenna | 3917 | 4063 | 3,74% |
Forlì-Cesena | 3630 | 4013 | 10,54% |
Rimini | 2828 | 3322 | 17,46% |
Notiamo i valori altissimi e quasi “lombardi” delle provincie di Parma e Piacenza. Si nota immediatamente che sono le provincie confinanti con la Lombardia in particolare con le provincie di Brescia e Cremona.
Vediamo dalla tabella superiore che il virus cala sempre di più percorrendo la Via Emilia fino a Bologna per poi risalire a mano a mano che ci si avvicina a Rimini dove i valori ritornano a livelli preoccupanti.
Il virus ha poi sconfinato nelle Marche e anche la provincia di Pesaro presenta valori particolarmente elevati.
Invece allontanandosi dalla via Emilia e andando verso il mare nelle provincie di Ravenna e Ferrara il virus si butta a mare e sparisce suicidandosi.
Analizziamo ora l’ultima regione con andamento anomalo :
Le Marche
Media 5 anni | Gennaio ottobre | %Incremento | |
Pesaro | 3288 | 4114 | 25,11% |
Ancona | 4582 | 4841 | 5,65% |
Macerata | 3147 | 3335 | 5,98% |
Ascoli Piceno | 2067 | 2070 | 0,13% |
Fermo | 1764 | 1795 | 1,78% |
La provincia di Pesaro che confina con quella di Rimini presenta valori preoccupanti mentre le altre provincie presentano valori fino a 10 volte più bassi rispetto alla media nazionale.
Molto strano. Sembra ci sia una enclave del virus nelle provincie di Rimini e Pesaro.
Il resto d’Italia presenta valori assolutamente trascurabili, nettamente al di sotto della media nazionale o spesso valori di mortalità inferiori agli anni precedenti come vediamo nella prossima tabella.
Marche | 14.848,2 | 16.155 | 8,80% |
Toscana | 36.767,0 | 38.116 | 3,67% |
Umbria | 8.754,8 | 8.740 | -0,17% |
Lazio | 48.927,2 | 49.077 | 0,31% |
Campania | 46.013,2 | 46.252 | 0,52% |
Abruzzo | 12.751,0 | 12.918 | 1,31% |
Molise | 3.247,4 | 3.250 | 0,08% |
Puglia | 33.104,0 | 35.023 | 5,80% |
Basilicata | 5.407,4 | 5.409 | 0,03% |
Calabria | 17.051,4 | 17.238 | 1,09% |
Sicilia | 44.715,4 | 44.877 | 0,36% |
Sardegna | 13.961,2 | 14.848 | 6,35% |
Ricordiamo che il dato totale Italia è il 9,76%.
Vediamo che nel centro e nel sud i dati sono praticamente, scusate il termine, ridicoli.
Anche le Marche, nonostante la criticità della zona di Pesaro è sotto la media nazionale.
Per finire, anche se ho detto che non lo avrei fatto, non riesco a resistere e devo fare un paio di osservazioni.
Mi piacerebbe sapere :
I media main stream che mandavano gli inviati in Stazione centrale a Milano per intervistare quelli che scappavano e portavano il virus al sud, si sono chiesti come mai il virus al sud non è arrivato? Il virus si è fermato sul treno ed è tornato a Milano. Forse è un virus razzista e i terroni gli stanno sui coglioni. Si rifiuta di infettarli.
Il Governatore De Luca, l’uomo che voleva mandare i carabinieri con il lanciafiamme a casa delle persone ha registrato un aumento dei decessi sulla media dei 5 anni precedenti dello 0,52% e nella provincia di Salerno i decessi sono calati del 2,38%.
Cosa risponderà al popolo campano quando un giorno gli chiederà perché non si è opposto alla distruzione del tessuto economico e sociale per combattere il nulla?
Forse il popolo campano andrà a casa sua con il lanciafiamme per vedere se ci sono assembramenti ?
Tutti i governatori e che, essendo responsabili del settore sanitario, sono complici della distruzione del tessuto economico e sociale di una nazione come si discolperanno nei confronti dei cittadini?
E tutta la classe politica romana come si sentirà?
Questa era solo una esposizione di dati molto semplice guardando in modo freddo e distaccato i dati di persone purtroppo decedute.
Le nostre idee su un virus che sembra più politico che clinico le svilupperemo in articoli a parte e ci piacerebbe sviluppare un vero e proprio dibattito sul tema che permettesse di capire alle persone cosa sta realmente succedendo.
Sembra che la magistratura abbia cominciato ad indagare su ciò che è successo in Lombardia in particolare a Bergamo.
Spero che questa volta venga fatto un lavoro onesto che porti i colpevoli di questo scempio dietro le sbarre.
Per concludere con una battuta per giustificare il titolo, ricordo in Romagna esiste la figura del “PATACCA”.
In Romagna si definisce patacca un essere ragliante che pensa invece di essere un fenomeno.
Il covid sembra davvero un’influenza trasformata dai media nella peste del Manzoni, ma che rimane sempre un’influenza.
Come un patacca che rimane sempre un patacca perché non è abbastanza intelligente da rendersi conto di essere un essere ragliante.
OS
*****
Le immagini, i tweet e i filmati pubblicati nel sito sono tratti da Internet per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio (nessun visibile contrassegno di copyright). In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.