Sean Davis per The Federalist
Per quanti non avessero prestato attenzione, c’è stato un po’ di fermento in Borsa sul “venditore di videogiochi GameStop”.
Gran parte di Wall Street dava per finita quella società, perché era una sorta di riedizione di Blockbuster o Radio Shack.
Insomma, un dinosauro proveniente da un’epoca passata che non aveva alcuna speranza di riuscita in un futuro sempre più dipendente da Internet.
Per cui, un importante hedge fund di Wall Street, del valore di miliardi di dollari, ha scommesso sull’ulteriore ribasso delle sue azioni.
Il modo tradizionale per fare soldi in Borsa è quello di trovare una Società che valga più di quanto sia deducibile dal prezzo delle sue azioni, acquistarne i titoli e poi guadagnare sia attraverso la distribuzione di dividendi che con l’apprezzamento delle sue azioni.
Insomma, comprare basso e vendere alto.
Ma potete fare soldi anche scommettendo su una Società che sta finendo in malora. Si chiama “vendita allo scoperto”.
Per fare soldi con una società in crisi, basta “prendere in prestito” una quota delle sue azioni [tipicamente, da fondi pensione o dal mondo dei derivati, in cambio di interessi e commissioni, ndt], per poi rivenderle immediatamente, incassare e riacquistare quei titoli quando il loro prezzo scende, per restituirli, infine, ai proprietari originali.
Sembra una cosa abbastanza semplice, ma è anche estremamente rischiosa.
Visto che si sta prendendo in prestito un bene, si devono pagare degli interessi e tutto questo, con il passare del tempo, potrebbe diventare sempre più costoso.
Anche se le azioni scendessero esattamente come vi aspettavate, i costi di gestione potrebbero distruggere qualsiasi profitto.
Mentre, se il prezzo delle azioni salisse, potreste rischiare la rovina finanziaria. Con le vendite allo scoperto, le perdite sono potenzialmente illimitate.
Pensatela, però, anche in quest’altro modo: se acquistate un titolo per 25 $, il massimo che potreste perdere, se l’intero investimento andasse a gambe all’aria, è proprio 25 $.
Ma se invece il titolo girasse bene, i vostri guadagni sarebbero potenzialmente illimitati perché chissà di quanto potrebbe salire il prezzo delle azioni [significa tenere una posizione lunga, “long”, ndt].
Le vendite allo scoperto sono l’esatto opposto.
Se il prezzo delle azioni salisse, salirebbero anche le vostre perdite che potrebbero essere infinite.
Lo stesso vale per tutte le altre opzioni e strumenti finanziari basati sullo stesso meccanismo.
Questo ci riporta dritti alla saga di GameStop.
Un importante hedge fund aveva una pesante e pubblicizzata “posizione short” su GameStop.
Qui entra in gioco Reddit.
Un gruppo di Redditors si è reso conto che quell’hedge fund aveva un grosso problema: per una combinazione di fattori, GameStop era finito con più “posizioni corte” rispetto alle azioni in circolazione.
A quel punto, i Redditors hanno capito che potevano implementare uno “short squeeze” [strizzata di venditori allo scoperto, ndt].
Se avessero cominciato a fare incetta di azioni GameStop senza rivenderle, la carenza di offerta, in presenza di una forte domanda, avrebbe spinto in alto il prezzo delle azioni.
In questo modo, i Redditors avrebbero potuto schiacciare quell’hedge fund sulla sua “posizione short”, portandolo potenzialmente al fallimento, facendo al contempo un mucchio di soldi perché le azioni comprate a pochi dollari sarebbero salite alle stelle.
A un certo punto, è stato stimato che le perdite accumulate dai “venditori allo scoperto” sulle azioni di GameStop si avvicinavano a 5 miliardi di dollari!
Melvin Capital, l’ormai famigerato hedge fund, ha dovuto chiedere 2.75 miliardi $ a un hedge fund ancora più grande (Citadel) per restare solvibile.
Ed è a questo punto che l‘Impero di Wall Street ha reagito.
Improvvisamente, la “Federal Securities and Exchange Commission” (SEC), l’organismo che pretende di regolare il buon funzionamento di Wall Street, ha fatto la voce grossa, minacciando indagini o addirittura la sospensione del titolo GameStop per evitare un ulteriore incremento delle sue azioni.
Dopodichè, le “app di trading” (supportate da Wall Street) e i broker si sono uniti, annunciando che non avrebbero più permesso ai loro utenti e investitori al dettaglio di acquistare azioni GameStop.
Il risultato? Quando non è più possibile acquistare un titolo, il suo prezzo può andare solo in una direzione: verso il basso.
Questa saga ha generato una caterva di commenti negativi su trading, mercati, Wall Street, hedge fund, regolamentazione, “teoria dei mercati efficienti” e chissà cos’altro.
Gli hedge fund sono cattivi! No, gli hedge fund sono buoni!
I mercati sono veicoli efficienti per “pesare” il valore delle società! No, abbiamo bisogno di una regolamentazione rigorosa per proteggere le banche!
Tutti perdono il punto.
Quello che è successo non ha nulla a che fare con gli hedge fund, con i mercati, con la teoria dei prezzi o quant’altro.
Quello che è successo è solo un altro fronte della Grande Guerra che sta avendo luogo nelle Istituzioni e nei Paesi di tutto il mondo: è la guerra fra élite e populisti.
Wall Street ha una lunga storia di “venditori allo scoperto” che sono stati brutalizzati. E’ una sorta di passatempo locale.
Basta chiedere a David Einhorn (che ha scritto un intero libro sugli sforzi del sistema per distruggerlo), accusato del “reato” di “vendita allo scoperto” delle azioni di una banca, che cercava di coprire il fatto che una grossa fetta dei suoi prestiti era spazzatura che non sarebbe mai stati rimborsata.
La saga di GameStop non riguarda i pro o i contro della “vendita allo scoperto”.
La vera storia è che alcuni “investitori al dettaglio” — le persone normali che giocano di tanto in tanto in borsa o che hanno un piccolo “conto d’intermediazione” per la pensione o per comprare azioni — abbiano capito come abbattere un “Leviatano Finanziario”.
Non è che a Wall Street non piacciano gli “investitori al dettaglio”, è che Wall Street li considera poco più che fabbriche di commissioni per i grandi broker.
Quei sempliciotti non sanno niente. Non sono acculturati.
Non hanno le entrature o il pedigree di quei geni che nel 2008 hanno distrutto simultaneamente economia e mercato immobiliare.
E, certamente, non hanno il potere di spostare i mercati. E’ compito di Wall Street spostare i mercati.
È compito di Wall Street dire alla gente quali azioni e obbligazioni acquistare che, curiosamente, coincidono con gli asset di cui le mega-banche devono disperatamente liberarsi per far quadrare i loro bilanci.
Hanno un mucchio di spazzatura, titoli garantiti da ipoteca basati su mutui che chiaramente non verranno mai rimborsati?
Basta metterli tutti nello stesso sacco della spazzatura, sostenere che non ci sia pericolo che falliscano tutti insieme e poi chiedere alle “Agenzie di Rating”, dietro lauto pagamento, di valutarle non come spazzatura, ma come oro colato.
Poi, quando la puzza di quei sacchi di spazzatura comincia, magicamente, a raggiungere il cielo, allora è il momento di chiedere che il Governo Federale — finanziato dagli “investitori al dettaglio”, dei “sempliciotti” che probabilmente perderanno il lavoro, le case e i risparmi a causa di quei sacchi di spazzatura — corra in loro soccorso.
Vedete? Gli investitori al dettaglio non spostano i mercati … fino a quando non lo fanno per davvero. E questo non può essere tollerato.
L’intera saga di GameStop non riguarda la finanza o la politica.
Si tratta di Davide contro Golia, di borghesi contro ricchi.
È il perfetto microcosmo della guerra tra populisti ed élite, tra individui e Istituzioni, tra popolo e potenti.
Un gruppo di pirati, su Internet, ha trovato il modo per trarre vantaggio finanziario da una Società che si era cacciata in un vicolo cieco.
Si sono uniti, hanno seguito una strategia e hanno fatto saltare il banco.
Hanno usato le stesse regole e gli stessi sistemi che Wall Street ha usato per decenni, per estorcere denaro ai singoli investitori.
Era quello il vero crimine dei Redditors. Perché questo non è permesso. Non vi è consentito utilizzare lo stesso insieme di regole a vostro vantaggio.
Le regole sono semplici: Testa, Wall Street vince — Croce, tu perdi.
Sono le Istituzioni che stabiliscono le regole, non voi.
Dev’essere l’élite, non la popolazione, a determinare quello che è permesso e quello che non lo è.
Ecco perché questa storia non finirà con GameStop.
Da qui in avanti, si replicherà verso ogni grande Istituzione della vita americana e globale.
Si manifesterà attraverso proteste, rivolte, elezioni pazze, Stati-nazione che se ne andranno dai super-governi globali.
Quando gli animali cominciano a capire che per i “maiali in carica” non tutti gli animali sono uguali (perché alcuni sono “più uguali” degli altri), tendono a perdere la calma.
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Link Originale: https://thefederalist.com/2021/01/29/the-gamestop-saga-isnt-about-finance-its-part-of-the-ongoing-war-between-elites-and-populists/
Scelto e tradotto da Bart
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