(La terra dei draghi)
EDITORIALE
Io ho viste cose che voi Italiani non potreste immaginare:
Truppe da combattimento in giacca e cravatta portare le fiamme nei mercati al largo dei bastioni della Fed e della BCE.
Ho visto i raggi € balenare nel buio vicino alle porte di Atene e un popolo cadere.
Ho visto e vedo gente che possiede isole e gente isolata dalla vita.
Tutti quei momenti andranno perduti nella memoria, come lacrime nella pioggia.
È il tempo dei draghi.
Partiamo dalla Grecia, penso che la migliore descrizione ce la possa dare l’ex ministro delle finanze Varoufakis, cioè la morte della democrazia proprio nella nazione che l’ha inventata.
Tutto questo per mano della dei poteri forti, fra loro la banca centrale con il suo drago.
Nel libro “Adulti nella stanza” si può leggere tutto quello che in pochi mesi ha portato al collasso l’intero paese ellenico.
In pratica non si capisce bene se il medico abbia sbagliato la cura, o se come riportato nel libro, quel tipo di cura non era perseguibile dalla BCE.
La notizia che la BCE avrebbe diminuito l’acquisto dei bond greci, proprio quando il tesoro doveva emettere altri bond per pagare quelli in scadenza (lo fanno tutti, Giappone e USA in testa, ma anche Francia Germania, ecc.) ha portato la Grecia al fallimento per mancanza di liquidità.
Ma andiamo avanti.
Ve lo immaginate Mario il grande che va a Bruxelles chiedendo i soldi per il reddito di cittadinanza, quota cento, la scuola, gli ospedali che non hanno sufficienti letti in terapia intensiva.
E se Cristina ci desse quei soldi, il famoso recovery fund a che serve?
No, io lo immagino diversamente, come un adulto nella stanza, parlerà con diversi altri adulti e poi tornerà in Italia a fare ciò che fanno gli adulti di quella stanza.
A noi i pastori ci vanno stretti, non crediamo a narrazioni e a magici pifferai, restiamo della nostra idea.
In questi ultimi giorni, prima dell’azione, avrò il tempo per scegliere la riva del fiume sulla quale sedermi ad aspettare.
Presto vedremo la verità, ma ho la sensazione che prima pagheremo ogni cosiddetto debito con la tasca personale dei cittadini.
Dopo e solo dopo, la banca centrale interverrà con vagoni di euro per aiutare quei soggetti che avranno la capacità di sopravvivere al disastro, cioè aiutare qualche adulto della stanza.
Del resto non vorrai mica fare shopping col tuo borsellino, meglio farsi dare i soldi dalla BC e poi ridarglieli (forse) a tassi negativi.
Dite che sbaglio? Si può essere, ma in questa foresta di sapienti ho visto un altro scienziato declamare la sua medicina salvifica, eccolo qui, sono le parole di Visco:
“Sui licenziamenti: “Non impedire la fisiologica riallocazione delle risorse verso imprese e settori con più opportunità di crescita”
Lo potete leggere per intero qui LINK (scusate se linko repubblica), ma come hanno perfino interpretato loro, si prevede lo stop al blocco generalizzato dei licenziamenti.
Con più gente disoccupata come possiamo pensare che l’economia migliori?
I consumi si abbasseranno ulteriormente e la crisi produrrà altra crisi, sono certo che non serve un disegno.
Una curiosità mi rimane, ma come fanno a rimanere così freddi e distaccati in quella stanza?
Sarà il loro ruolo istituzionale? Sarà che non gliene frega nulla?
O forse sarà che hanno tutti condiviso un’idea che è stata sapientemente instillata nelle loro menti fra i biscotti ed il the?
E’ Affascinante vedere le parole della politica, tutti a sperticarsi la lingua, allora è proprio vero che ce l’hanno molto allenata.
Ma alcuni virtuosismi sono inarrivabili, addirittura Grillo dice che si aspettava un banchiere centrale ed ha trovato un grillino.
Lo potete leggere per intero qui LINK
Peccato che fino a ieri l’autore del sopracitato pensiero era disposto a purificare col fuoco i pericoli che un drago poteva portare al paese, non sono parole mie, non soffro di dissociazione mentale.
Il giornalista di questo blog evidenzia che “l’elevato parlante” aveva di Draghi ben altra considerazione, potete leggerlo a questo LINK
Che dire la politica è veramente liquida, mi vengono in mente delle associazioni, ma scarichiamo questi pensieri.
Chissà cosa pensano i politici pro tempore, che sacrificano il loro lavoro, sull’altare della democrazia, di quando Mario Draghi, ha comunicato a Varoufakis che il tempo della democrazia e delle banche greche era scaduto.
Che i referendum e la volontà popolare valgono zero.
Ovviamente noi non siamo qui per parlare dell’uomo, certamente un fuoriclasse, ma delle azioni, come si sa bene, il diavolo è nei dettagli.
Per fare ripartire l’economia sono necessari stimoli e spesa pubblica, questo è ormai scritto sotto ogni pietra di qualsiasi facoltà di economia, anche se più nessuno le legge.
Quali mai potranno essere gli stimoli al mondo industriale e del lavoro?
Posso azzardare una previsione, Bruxelles in cambio di qualche spicciolo vorrà delle riforme, l’ha sempre chiesto, perché dovrebbe essere diverso ora?
Potrà ad esempio volere che si sostenga la riconversione dell’industria automobilistica verso il paradigma professato dai “gretini”?
In una nazione dove ormai i costruttori di auto sono un ricordo e ciò che rimane brilla sotto la luce di una nuova “stellantis”, della costellazione dei Franchi.
Il futuro ministro dei prati verdi, vorrà fortemente finanziare l’acquisto di auto elettriche costruite oltre Gottardo, poi ci sentiremo dire che pur con tutti gli aiuti dati non siamo stati virtuosi.
Certo che non lo saremo, finché l’inganno sovrasterà l’onestà, gli stupidi vestiranno i ladri di virtuosità.
In quella stanza piena di adulti, non importa se le banche centrali e i loro amici hanno sostenuto per anni aziende fallite, morte e decotte.
Non importa della più squallida speculazione, non importa se il gregge va al macello, anzi forse fa parte dell’agenda, quella più esoterica.
Pensare che sarebbe facile, cancellare i debiti, applicare la MMT, fare spesa pubblica e non buttare il denaro delle BC nelle sale giochi finanziarie.
Se non lo faranno l’euro si spaccherà.
L’ha detto anche Draghi, ma Cristina non ci sta.
Come asseriva Shakespeare: i diavoli sono dei draghi nel recitare le sacre scritture.
R.Z.
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