Chi scrive tifa per l’Italia unita, senza se e senza ma: i miei avi hanno speso sangue per questo dannato Paese e non intendo rinnegarlo.
C’è poi un aspetto più pratico: stare coi tedeschi per me non è un’opzione. Ossia, libro di storia alla mano, stare coi germani significa essere loro servo, la vacca da mungere.
Ultimo fu lo stato fantoccio di Salò, perfettamente inserito nel cuore della terra che ora è della Lega. Parlo della Repubblica Sociale Italiana (non fa per me, preferisco il mondo libero).
A guardar bene, il problema nord-sud ai tempi della Repubblica Italiana — ossia in assenza di un Re che mediava tra la nobiltà-nera papalina e la ragion di Stato — NON è stato il mancato sviluppo del meridione, ma chi ha fatto il sacco d’Italia, ossia Roma … la politica romana, intendo dire.
La Capitale che da sempre si vanta di “magnare“, incistata tra il Nord (smisurato pagatore) e il Sud, che ha visto solo le briciole. Entrambi — nord e sud — sono solo vittime.
A supporto di quanto sopra ci sono molti elementi: dalla base di Camp Darby (il più grande arsenale USA fuori dai confini americani, costruito solo qualche passo più giù — intenzionalmente, non a caso — della linea gotica, ossia la linea militare nazista che doveva difendere il nord Italia dalla riconquista anglo) ai dettagli più o meno segreti di Cassabile, che permettono “certe cose” ma altre no (…).
Più le innumerevoli basi militari USA disperse in tutto il Paese, le stesse che hanno fatto da deterrente dall’invasione franco-tedesca dell’Italia negli ultimi 70 anni.
Un’abitudine europea che dura da millenni, venire a fare vacanza in Italia portandosene via un pezzo.
Inutile girarci attorno: in EUropa, da sempre, a vincere è colui che sta lontano dalla Germania (e, per l’Italia, anche dalla Francia).
In tale contesto, i russi meritano una medaglia per il loro eroismo — non fosse altro che per aver causato l’80% di tutte le perdite naziste durante la WWII … e per aver annientato anche Napoleone, altro fratello di sangue in termini di razzie.
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Oggi, in Italia, avete il governo Draghi che il Corriere della Sera, noto falsario storico (nel senso di essere assolutamente e irrimediabilmente filo governativo), elogia immediatamente perché ha una maggioranza di Ministri settentrionali (“Più nord che Sud“, alimentando tensioni evidentemente volute).
In tale contesto stanno nascendo innegabili e inevitabili pulsioni secessioniste da parte di molti nordisti i quali — normalmente poco acculturati — non riescono a percepire quanto ho sopra indicato.
Ad esempio, non sono coscienti che ai tempi dell’impero austro-ungarico il piccolo lombardo-veneto, con poco più del 12% della popolazione, pagava a Vienna oltre il 25% di tutte le tasse dell’Impero. Insomma, la classica vacca da mungere!
Tali conterranei lombardi, ad esempio, dimenticano la lezione che il Giusti ha impartito loro nella meravigliosa e milanesissima poesia, “Sant’Ambrogio” (cfr. un popolo che dimentica la propria storia, come farà a difendersi?).
Certo, lavorare 20 ore al giorno — quando c’era ancora lavoro, intendo dire — lascia poco spazio per coltivare certe “finezze”, che però pesano come macigni nella vita di tutti i giorni.
Come dimenticare, ad esempio, la figura di Guido Orefice (apprezzato ne “La vita è Bella” dal medico nazista che decideva chi mandare alla camera a gas tra decine di migliaia di ebrei), che fu salvato solo perché serviva al carnefice per risolvere gli indovinelli …
Oltre alle pillole di Carlo Maria Lomartire che lo scorso anno, pacatamente, ci ha spiegato in un bellissimo libro PERCHE’ la Lombardia fu Stato, descrivendo anche i fasti di un Ducato semi-sovrano di oltre 500 anni fa (poi Ludovico il Moro scappò, guarda caso, in Austria a farsi difendere dai cugini germanofoni).
Poi, i milanesi, furono dominati dallo straniero fino al 1860 circa — e questo senza scomodare il Don Rodrigo dei Promessi Sposi, libro importantissimo perché ci spiega che l’ultimo feudatario che metteva alla fame il suo stesso popolo stava in Lombardia e non nel Meridione (anzi, il soggetto che salvò i promessi sposi settentrionali dal giogo imposto dai loro conterranei nobili e feudatari fu, ironia della sorte, proprio un “terrone”, Fra Cristoforo).
Da tempo gli amici leghisti (ne ho davvero tanti, anche in posizioni apicali) mi spiegavano che la strategia leghista era, ed evidentemente ancora lo è, di arrivare alla rottura dell’Italia (creando al nord qualcosa di simile alla RSI, posta sotto il cappello tedesco, aggiungo io), dando al settentrione come merce di scambio l’illusione che NON dovrà ripagare l’enorme debito nazionale.
Come per la DDR quando si separò dalla RFT dopo la WWII. Ossia, nella logica balzana di certi leghisti (dimentichi che RFT e DDR si separarono come conseguenza del sangue di milioni di morti nella WWII), si vorrebbe dividere l’Italia per non ripagare il debito.
In altre parole, costoro vorrebbero farci credere (forse) che la gente del nord Italia avrebbe ricevuto questo impegno dai tedeschi. Così si dice …
Vabbè, anche qui resta il macigno dell’enorme ignoranza storica: i tedeschi non mantengono mai le loro promesse nelle cose importanti, se non quando sono con le cd. pezze al culo — vedasi il tradimento del Patto Ribbentrop-Molotov e quello precedente con Churchill, attaccando la Corona dal di dentro, attraverso la dinastia tedesca degli Hannover.
Oppure il tradimento tedesco dei giapponesi (che ora non li vogliono più vedere nemmeno dipinti) quando, alla fine della WWII, per salvarsi il deretano diedero a Washington gli inneschi delle bombe atomiche che gli scienziati americani non avevano, permettendo di sganciare due bombe atomiche sulla testa dei giapponesi.
In realtà, l’alleanza che oggi vedete tra tedeschi e cinesi è roba antica. Strategicamente, i tedeschi avevano capito già 90 anni fa che la Cina odiava gli anglo (i nemici giurati dei germani) come conseguenza della guerra dell’Oppio.
All’inizio i tedeschi furono vicini ai cinesi, cercando anche di mediare con il Giappone durante l’invasione ed i fatti di Nanchino (non casualmente, le divise cinesi di quei tempi somigliavano molto a quelle tedesche).
Poi, l’arretratezza cinese contrapposta alla possente forza giapponese, fecero fare back down a Berlino che, in Asia, restò saldamente legata solo con Tokyo.
Ma ciò non toglie che nelle segrete stanze di Berlino venisse riconosciuta la grandezza prospettica dell’ex Impero Celeste nella futura sfida all’America (…).
Blondet, che stimo ed apprezzo, questa volta non trova la mia approvazione
Dopo tanta premessa, dentro la Lega oggi abbiamo, oltre ai kapò, anche i sub-kapò del Meridione: parlo dei meridionali che per una cadrega sposano la strategia della Lega al governo.
Sono certamente consapevoli che, così facendo, tradiscono le proprie origini e i propri elettori, ma fanno finta di non capire perché la cadrega è senz’altro più importante.
Mi vengono stranamente alla mente, non so perché, Antonio Maria Rinaldi e Alberto Bagnai, rispetto ai quali non so dire se siano i sub-kapò dei leghisti del nord, ma senz’altro non saranno mai dei kapò a pieno titolo .
Qualcuno potrebbe dire che sono in buona fede, non conoscendo questa storia — ma di almeno uno dei due posso dire con certezza che ne sia quanto meno al corrente, visto che una delle mie fonti è conosciuta da entrambi.
Ma, si sa, le parole di certe persone valgono quasi nulla. Ad esempio quelle di Antonio Maria Rinaldi che, pochi giorni fa, ha affermato “Mai detto che volevamo uscire dall’euro” …
Che dire? Avrò letto male le centinaia di messaggi che ci siamo scambiati.
L’Italia diventò 4a potenza economica mondiale con la Repubblica, non con i Duchi di Milano
Chissà, quando tutto sarà compiuto (ed io spero che questo giorno non arrivi mai), per non essere presi a parolacce potrebbero dover emigrare a nord, sopra la linea gotica, dove il loro accento e la mancata conoscenza del dialetto locale li farebbe comunque considerare, come dicono certi leghisti (da cui mi dissocio, naturalmente), dei semplici “terroni“.
Dei terroni–utili-idioti dei leghisti del nord, perché li aiutano a tradire i creduloni del sud … per far loro credere che la Lega non sia il movimento secessionista di sempre.
E’ tutto sotto i vostri occhi.
Auguri a tutti, credetemi. Che siate del nord o del sud poco importa, ne avete davvero bisogno, visto quello che si comincia a intravedere sull’orizzonte.
MD
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