Redazione Voci dalla Germania: La stampa tedesca che conta sta accompagnando con un certo ottimismo la formazione del Governo Draghi. Per i commentatori tedeschi il nuovo Governo dovrà salvare l’Italia dal fallimento finanziario e in questo modo difendere gli interessi geostrategici della potenza dominante dell’eurozona. Ne scrive il sempre ben informato German Foreign Policy — (sintesi di MD)
… rapidamente
I principali media tedeschi stanno accompagnando con un certo ottimismo la formazione del nuovo Governo in Italia. Alcuni si spingono fino a dare istruzioni dettagliate su cosa fare.
L’ex Presidente della BCE, Mario Draghi, dovrà governare un’economia in grave difficoltà, riferisce ad esempio Der Spiegel: “Debito record, nessuna crescita, ricchezza in calo, demografia in declino”.
Due i compiti principali che Draghi dovrà affrontare: accelerare la “campagna di vaccinazione” e “spendere in maniera saggia” i Fondi UE anti-crisi che ammontano a oltre 200 miliardi di euro e che dalla prossima estate cominceranno ad affluire.
E questo dovrà essere fatto rapidamente, nel quadro di un programma che soddisfi i requisiti dell’UE.
L’Italia ha attraversato “un ventennio molto brutto”, che è cominciato con l’introduzione dell’euro, durante il quale il Paese “è diventato più povero”.
In Germania, invece, “il prodotto interno lordo per abitante è aumentato di circa un ottavo”, stando a un commento che però non menziona il ruolo fatale avuto dall’enorme surplus commerciale tedesco nei confronti dei “paesi meridionali” dell’eurozona.
L’Italia potrebbe andare in “rovina” e trasformarsi in un’“Argentina europea”, sostiene invece Manager Magazine.
Ma questo non è un destino già scritto.
Draghi sarà chiamato a usare i miliardi dell’UE in modo “abile e produttivo”, a stimolare gli investimenti privati e ad avviare un “programma di rinnovamento”, necessario per stimolare l’economia.
Seguendo l’esempio dell’UE
Draghi, tuttavia, ha un grande vantaggio, scrive Manager Magazine.
Gli avversari politici potranno essere messi a tacere grazie alla necessità di rispettare i “requisiti indicati da Bruxelles” per ottenere i fondi contro la crisi.
Se l’Italia vuole ricevere gli oltre 200 miliardi di euro del Recovery Fund, dovrà necessariamente “adeguarsi alle linee-guida indicate dall’UE”.
Il nuovo Capo del Governo potrà usare questa leva nelle prevedibili lotte di potere.
Chiunque si opponesse a Draghi rischierebbe di bloccare i soldi del Fondo e, quindi, di essere oggetto di “un brusco risveglio”.
Altri commentatori, invece, notano che l’Italia soffra di un enorme “arretrato in termini di mancate riforme” che Draghi dovrà rapidamente smaltire, come ha scritto ad esempio la FAZ.
Il Paese ha bisogno d’investire nell’istruzione e nelle tecnologie legate al futuro, deve inoltre avviare le riforme strutturali “del sistema giudiziario, dell’amministrazione pubblica e della politica”, scrive invece Deutschlandfunk.
Il quotidiano sostiene che il nuovo PM dovrà affrontare un “compito erculeo”, e che i Fondi dell’UE rappresentino un’“opportunità storica” che dovrà essere colta.
I media-conservatori tedeschi chiedono anche “l’innalzamento dell’età pensionabile” e la “rimozione degli ostacoli alla crescita”.
Questi provvedimenti dovranno essere attuati nell’ambito di un “grande pacchetto di riforme”, scrive Die Welt.
La posta in gioco è alta, anche per la Germania
Allo stesso tempo, dai media conservatori si leva anche qualche voce cauta.
Trovandosi alla guida dell’Italia, Draghi plasmerà non solo la terza economia dell’eurozona ma, in una certa misura, anche “l’intera Unione Europea”, scrive Die Welt — e quindi anche la Germania ha molte cose in gioco.
Draghi, infatti, come Capo della BCE difese l’euro “a tutti i costi” con la sua politica monetaria espansiva, salvando l’eurozona, ma anche l’Italia, dal crollo.
Ma ci sono state anche “conseguenze gravi e negative”.
Gli ampi acquisti di Titoli di Stato da parte della BCE, al culmine della crisi dell’eurozona, hanno portato a “un rallentamento delle necessarie riforme nei paesi maggiormente indebitati — soprattutto in Italia”.
Nei “paesi creditori”, specialmente in Germania, i risparmiatori hanno pagato un “prezzo elevato” alla politica dei “tassi zero” della BCE.
Draghi, ancora una volta, si trova in una posizione importante in una fase decisiva, con l’UE di nuovo in “modalità di crisi” e che per la prima volta si fa carico di un “debito comune su larga scala”.
L’ex Banchiere Centrale, quindi, come Primo Ministro italiano, “ancora una volta sarà proprio lì, dove si prendono le decisioni più importanti per il futuro dell’Europa”.
Rapporti eccellenti in tutte le Capitali
Tutto questo solleva una questione nei circoli conservatori di destra.
Ovvero, “se i 750 miliardi di euro del Fondo saranno sufficienti per far fronte all’attuale crisi dell’eurozona”.
Ci sono già state richieste provenienti da tutte le parti per introdurre un “sistema permanente di trasferimenti” in modo da contrastare gli enormi squilibri dell’Unione Monetaria, i quali sono essenzialmente una conseguenza degli avanzi commerciali tedeschi.
Sono in corso, inoltre, discussioni sul “patto di stabilità” dell’UE che, ora, dovrà essere “ammorbidito” perché il debito pubblico dell’Unione Monetaria, nella lotta contro la pandemia, è salito a più del 100% del Pil.
In Italia, “si prevede un aumento dal 130% a oltre il 150 %”, scrive Die Welt.
Poiché il Governo Tedesco viene visto, nell’Europa del Sud, come “il grande dittatore dell’austerità”, gli “ottimi rapporti” di Draghi con le Capitali e la Commissione UE, ma anche con la Presidente della BCE Christine Lagarde, potrebbero rivelarsi “un capitale prezioso” nei conflitti futuri.
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Link Originale: http://vocidallagermania.blogspot.com/
Scelto e pubblicato da Franco