Paolo Deotto scrive a Marco Tosatti
Non si può certo esprimere un giudizio definitivo sul Governo Draghi, non fosse altro perché è appena nato.
Magari farà cose meravigliose per il bene dell’Italia … ma il discorso programmatico dà comunque delle indicazioni ben precise che, francamente, giustificano più d’una perplessità.
Mi limito a due passaggi del discorso, che potrete leggere in forma integrale cliccando qui:
“Questo Governo nasce nel solco dell’appartenenza del nostro Paese (come socio fondatore) all’Unione Europea e (come protagonista) all’Alleanza Atlantica, nel solco delle grandi Democrazie Occidentali, a difesa dei loro irrinunciabili principi e valori.
Sostenere questo Governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro, significa condividere la prospettiva di un’Unione Europea sempre più integrata che approderà a un ‘bilancio pubblico comune’ capace di sostenere i Paesi nei periodi di recessione.
Gli Stati nazionali rimangono il riferimento dei nostri cittadini ma, nelle aree definite dalla loro debolezza, cedono sovranità nazionale per acquistare sovranità condivisa”.
Più chiari di così si muore: “Sostenere questo Governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro, significa condividere la prospettiva di un’Unione Europea sempre più integrata” etc.
“D’irreversibile c’è solo la morte”, ha detto non più tardi di due giorni fa Salvini che, però, ha dato il pieno appoggio, suo e della Lega, al Governo …
Dunque, cari concittadini, il nuovo Presidente del Consiglio (e, per favore, smettiamo di parlare di “premier”. In Italia non esiste il Primo Ministro, ma il “Presidente del Consiglio dei Ministri”) ci ha detto con chiarezza: dall’Europa e dall’Euro non si sfugge.
Questo Governo nasce nel “solco dell’appartenenza” alla UE.
La quale UE dovrebbe difendere irrinunciabili principi e valori.
Sarebbe interessante capire quali siano, visto che non è mai stata “unione di popoli e di nazioni”, ma “unione di banche”, di banche private.
Sarebbe bello e istruttivo che qualcuno finalmente ci spiegasse, senza svolazzi retorici, in che modo la UE e la “moneta unica” abbiano giovato all’Italia e agli italiani.
Finora, le uniche cose che possiamo sperimentare quotidianamente sono la perdita del potere d’acquisto dei salari nel passaggio dalla lira all’euro.
E poi la perdita di sovranità monetaria, che ci ha ridotti a vassalli delle “Istituzioni Finanziarie Internazionali” (fra le quali, per prima, la BCE), per regolare la liquidità circolante.
E ancora, la necessità di dover chiedere autorizzazioni agli “Organismi Centrali Europei” per ogni scelta di politica monetaria.
E così via.
Insomma, siamo più poveri ma in compenso abbiamo perso buona parte della nostra sovranità, avendo perso la moneta nazionale.
E la prospettiva, Draghi dixit, è questa:
“… un’Unione Europea sempre più integrata che approderà a un ‘bilancio pubblico comune’ capace di sostenere i Paesi nei periodi di recessione.
Gli Stati nazionali rimangono il riferimento dei nostri cittadini, ma nelle aree definite dalla loro debolezza cedono sovranità nazionale per acquistare sovranità condivisa”.
Sarebbe interessante capire cosa sia una “sovranità condivisa” che, detta così, è semplicemente una contraddizione in termini e, comunque, una presa in giro perché — e questo lo avevano ben capito gli inglesi — senza emissione della propria moneta non c’è più sovranità.
Quanto alla difesa degli irrinunciabili principi e valori, qui rischiamo di cadere nel comico: l’UE, finora, si è stracciata le vesti contro quei Paesi che, come Polonia e Ungheria, sembrerebbero non garantire appieno i “diritti” degli invertiti/e o il “diritto” all’aborto e altre simili piacevolezze.
E perché non parlare del “diritto” che dovrebbero avere i popoli di difendere la loro identità e tradizione?
E perché dobbiamo continuare a essere la pattumiera d’Europa, in cui sbarca chiunque voglia, dove, come e quando vuole, continuando un’invasione che distruggerà la nostra identità, nell’indifferenza della UE che poco o nulla ha fatto per aiutare l’Italia a frenare l’invasione?
E questi sarebbero gli “irrinunciabili principi e valori”?
Ma Draghi ha parlato chiaro.
Chi aderisce a questo Governo, aderisce alla religione dell’Europa: l’UE è bella, buona e santa, non importa se finora ti ha impoverito e umiliato. La UE non si discute e l’Euro è irreversibile, perfetto, praticamente divino.
Perché? Non lo spiega e, del resto, i “grandi sacerdoti” sono i gelosi custodi delle verità che il popolaccio non può discutere, ma solo accettare. Con devota umiltà.
Tutto chiaro, quindi: “Sostenere questo Governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro, significa condividere la prospettiva di un’Unione Europea sempre più integrata …”.
Ed è già stabilito un confine oltre il quale non si potrà andare: la “sacra UE” e il “divino Euro”. Irrinunciabili. Irreversibili. Eterni. Amen.
Lasciamo perdere i discorsi “climatici”, non foss’altro perché sembrerebbe quanto meno grottesco, non sapendo se e come arriveremo a dopodomani, parlare di obiettivi da raggiungere nel 2050.
Andiamo al finale del discorso.
C’è una frase che trovo francamente inquietante: “Oggi, l’unità non è un’opzione, l’unità è un dovere. Ma è un dovere guidato da ciò che son certo ci unisce tutti: l’amore per l’Italia”.
L’unità di chi e con chi? E perché è un dovere?
Ma se vogliamo conservare un minimo di “democrazia e di libertà”, ovvero della dignità di “cittadini” e non di “sudditi”, non dobbiamo garantirci proprio una dialettica tra “Governo” e “Opposizione”?
O il Governo parte con la convinzione che il Parlamento sia solo un passaggio burocratico, noioso ma inevitabile, per salvare le forme?
E poi, chi non è in “unità” con questo Governo non ama l’Italia?
No, grazie. Quest’unità, che è un “dovere”, mi convince proprio poco. Puzza molto di “dittatura”.
E, per chiudere, permettetemi di dire una parola a un personaggio politico che ho mille volte sostenuto e che mi ha deluso profondamente:
“Caro Salvini, ma sei davvero sicuro di aver fatto la scelta giusta? Finché sei in tempo, sfuggi dalla tela del ragno. Se aspetti troppo, sarai invischiato del tutto e il ragno non avrà difficoltà a ucciderti …”.
E Dio salvi l’Italia.
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Link originale: https://www.marcotosatti.com/2021/02/18/paolo-deotto-draghi-ha-parlato-chiaro-siamo-sistemati-ma-salvini/
Scelto e pubblicato da Franco
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