Andrew Korybko per Off-Guardian
Il gatto è fuori dal sacco
I Democratici e i loro sostenitori definiscono tutti coloro che speculano sui tentativi di abbattere l’ex Presidente Trump come “teorici della cospirazione”, cercando persino di farli cancellare dai social media (solo per aver esercitato la libertà di parola sancita dalla Costituzione), a seconda di come articolano le loro personali opinioni.
È stato detto loro che esprimerle pubblicamente equivalga a “disinformare”, allo scopo di “delegittimare” il risultato “democratico” del processo elettorale degli Stati Uniti.
Tutto questo rende ancor più sorprendente il fatto che la rivista Time abbia ammesso la “cospirazione”, gestita da una “cabala ben collegata di persone potenti che ha ottenuto che gli Stati cambiassero i sistemi di voto e le leggi” e che “ha fatto pressione con successo sui social media” per rovesciare “democraticamente” Trump.
In altre parole, la “cospirazione” da “teoria” è diventata “fatto accertato”.
Domande politicamente scomode
Sorge spontanea la domanda sul perché questo quotidiano favorevole ai Democratici abbia così orgogliosamente pubblicato “La storia segreta della campagna-ombra che ha salvato le elezioni del 2020”, come ha titolato il suo pezzo.
Il Time non può essere “screditato” dai Democratici che, altrimenti, infliggerebbero lo stesso danno alle decine di persone citate nell’articolo che hanno collaborato con la giornalista Molly Ball per dimostrare, come ha detto una di loro, che “il sistema non ha funzionato” e che “la democrazia non è auto-esecutiva”.
Che lo volessero o no, hanno confermato che la cosiddetta “teoria della cospirazione” in realtà è un “fatto”, rivendicando quello che ogni sostenitore di Trump aveva precedentemente espresso.
Non solo, ma ha tacitamente riconosciuto che anche coloro che sono stati screditati erano vittime della stessa “cospirazione”, gestita da una “cabala ben collegata di persone potenti”.
È apparentemente inspiegabile il perché lo abbia fatto, ma riflettere profondamente su questa decisione fornisce alcune plausibili spiegazioni.
L’ostentazione del potere narrativo dei Democratici
La prima spiegazione è che, visto che “Ogni Democratico è un aspirante dittatore”, il Partito volesse ostentare il suo ritrovato potere narrativo per umiliare i suoi avversari.
Il messaggio inviato è abbastanza semplice: sono in grado non solo di farla franca, ma anche abbastanza potenti da armare le Istituzioni sotto il loro controllo (Big Tech, Governo, mass media, etc) per sopprimere politicamente chi osa sfidarli.
Come previsto dall’autore del pezzo, premesso che “L’America di Biden non potrebbe essere che un distopico buco infernale”, i Democratici hanno voluto rapidamente imporre al resto del Paese una “dittatura di fatto” monopartitica, in collaborazione con i loro alleati “Republicans In Name Only” (RINOs).
Sono a tal punto ubriachi di potere, dopo aver portato a termine quella che Nebojsa Malic della RT ha giustamente definito una “Rivoluzione Colorata” (vincendo quella che l’autore del pezzo ha chiamato “Guerra Ibrida del Terrore sull’America”), da voler procedere a tutta velocità verso l’obiettivo finale.
Le ragioni della demoralizzazione
Il movimento “Make America Great Again”, ispirato da Trump, si è impantanato in una guerra politica con i RINOs e, contemporaneamente, sta lottando per epurare gli elementi sovversivi di QAnon.
Questo lo rende più debole che mai e, quindi, incapace di organizzare una significativa resistenza politica a questo schema.
Per i Democratici, non c’è mai stato un momento migliore di questo per assestare quello che sperano sia il colpo mortale al morale dei loro più importanti avversari, soprattutto perché la loro rivelazione è arrivata nel momento in cui Trump, catturato dalla “palude”, ha deciso di allearsi con l’establishment del GOP nella speranza, probabilmente mal riposta, che il GOP possa riprendere il controllo del Congresso nelle elezioni di midterm del 2022.
La frustrazione che alcuni degli oppositori dei Democratici potrebbero comprensibilmente provare, dopo questi travolgenti sviluppi, potrebbe indurre alcuni dei più instabili, come ad esempio i seguaci di QAnon, a reagire in modo eccessivo e violento.
Questa reazione potrebbe essere sfruttata per giustificare la fase successiva della “cospirazione”.
La dittatura attraverso i “Movimenti Democratici”
Ci sono pochi dubbi, tra gli oppositori dei Democratici, che quel Partito stia facendo di tutto per imporre al resto del Paese una “dittatura de facto a partito unico”, soprattutto dopo che il Time si è orgogliosamente vantato di come hanno portato a termine la prima fase della loro “cospirazione” per rovesciare “democraticamente” Trump, grazie agli “sforzi segreti di una cabala ben collegata di persone potenti”.
Nonostante abbiano chiarito che useranno il controllo sulle Istituzioni per sopprimere politicamente gli avversari, vogliono comunque completare la loro “piena presa di potere”, passando attraverso Movimenti apparentemente “democratici”.
Di conseguenza, sarebbe un grande passo in avanti, per il loro obiettivo strategico, se un instabile sostenitore di Trump fosse indotto da questa rivelazione a pianificare o addirittura realizzare — Dio non voglia — un attacco terroristico interno.
In realtà, l’attentato non dovrebbe nemmeno aver luogo visto che il contesto generale è già predisposto, se necessario, per inventarselo.
Regna sovrana la confusione
Uno degli impliciti obiettivi supplementari, nell’ammettere la “cospirazione” contro Trump, è quello di rendere impossibile il sapere davvero a cosa credere.
Per questo motivo, qualsiasi notizia su attacchi terroristici interni da parte dei sostenitori di Trump, come risposta alla sorprendente rivelazione del Time, non potrebbe essere presa al suo valore nominale, perché esisterebbe il dubbio che tali accuse facciano parte della “grande cospirazione” recentemente e autorevolmente confermata dal Time.
In quanto tale, non sarebbe sorprendente se molte persone sospettassero che tale attacco sia una “false flag”, o che le persone coinvolte nella pianificazione siano state intrappolate dalla “polizia segreta” (FBI).
Il nostro scopo, nell’affrontare così direttamente la questione, non è quello di conferire credibilità a tutte queste interpretazioni, ma solo di attirare l’attenzione su quanto sia probabile che possano emergere all’indomani dello scandaloso rapporto del Time.
La “solidarietà americana” è l’unica soluzione realistica
Accadessero o meno, l’impatto politico sarebbe comunque lo stesso perché qualsiasi incidente sarebbe certamente sfruttato per far avanzare l’obiettivo strategico dei Democratici, volto ad imporre un “sistema a partito unico” al resto del paese.
Purtroppo, non sembra esserci nulla che i dissidenti possano fare per fermare questo progetto, eccetto forse organizzare immediatamente un “Movimento di Solidarietà Americana” sul modello della sua storica controparte polacca — anche se potrebbero volerci degli anni per avere un qualsiasi effetto degno di nota (ammesso che mai possa essercene uno), considerando le condizioni politiche interne in cui questo Movimento dovrebbe operare.
Ogni tentativo di organizzare una resistenza violenta sarebbe non solo illegale, ma faciliterebbe i piani dei Democratici, fornendo loro le prove di quello che definirebbero “un complotto terroristico interno” per giustificare l’attuazione accelerata della fase successiva della loro “cospirazione”.
Per queste ragioni, la “solidarietà americana” è l’unica risposta realistica (anche se a lungo termine) a questa situazione.
Pensieri conclusivi
I Democratici hanno deciso che uno dei loro più importanti portavoce, il Time, ostenti orgogliosamente la “cospirazione” che una “cabala di potenti ben collegati fra loro” ha messo in atto contro Trump.
E’ stato fatto per umiliare e demoralizzare i loro avversari politici … per provocare i sostenitori più instabili di Trump e farli reagire con atti di violenza che potrebbero essere sfruttati per giustificare la fase successiva della loro “cospirazione”.
I messaggi che vengono inviati sono diversi: i Democratici hanno preso il controllo di tutte le Istituzioni e ora le stanno armando per sopprimere politicamente i loro oppositori sulla base di un doppio standard narrativo.
Questa “rivelazione” era già conosciuta da tutti, ma riconosciuta pubblicamente e con questa tempistica conseguentemente ad una pianificazione strategica.
A questo punto, nessuno può più prendere le dichiarazioni dei Democratici e dei loro Delegati (comprese le Istituzioni che controllano) al loro valore nominale.
In verità, se una guerra ibrida contro l’America è appena finita, un’altra è solo iniziata.
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Link originale: https://off-guardian.org/2021/02/16/us-election-2020-from-conspiracy-theory-to-conspiracy-fact/
Scelto e tradotto da Franco
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