David M. Herszenhorn per politico.eu
La Russia non si è fatta intimorire e ha risposto a tono ai commenti pubblici della Presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, che esponevano dubbi sul vaccino Sputnik V.
In un comunicato, l’Ambasciata russa a Bruxelles ha detto che i commenti della von der Leyen erano “o un tentativo di politicizzare la questione in modo frivolo e spudorato o, peggio ancora, una chiara dimostrazione dell’inadeguatezza della dirigenza europea”.
Mercoledì, la Presidente della Commissione aveva fatto delle osservazioni molto forti sul vaccino russo — che numerosi Paesi della UE hanno già preso in considerazione per un’autorizzazione d’emergenza — insinuando che nemmeno i cittadini russi lo vogliano.
In una conferenza stampa, la von der Leyen ha negato che ci siano prove sul fatto che i produttori russi del vaccino, il “Russian Direct Investement Fund” (RDIF), abbiano applicato le regole richieste dall’”European Medicines Agency” per ottenere l’approvazione.
Ha poi aggiunto: “Dopotutto, ci chiediamo come mai il governo russo stia offrendo milioni di dosi a noi, mentre non riescono a vaccinare nemmeno il loro popolo”.
Lo RDIF ha insistito dicendo che Sputnik V è allo stesso livello dei vaccini occidentali e che sta facendo pressione affinché l’UE lo approvi.
Al tempo stesso, alcune voci critiche sostengono che la questione venga usata dal Cremlino con finalità politiche e che quindi non ci si dovrebbe fidare.
I media russi e internazionali hanno mostrato che in Russia la domanda per il vaccino è molto bassa e, infatti, molte dosi sono ferme nelle cliniche.
Lo stesso Presidente Putin, considerato a rischio per la sua età (68 anni), non è stato vaccinato o, se lo fatto, non lo ha reso noto.
Nel recente comunicato, la “Russian Permanent Mission” presso l’UE ha dichiarato che le accuse della von der Leyen l’hanno lasciata davvero perplessa:
“Al contrario di quanto assunto dalla Presidente della Commissione, è importante che le Autorità Russe, la comunità scientifica e i centri d’affari, incluso il Russian Direct Investement Fund, si impegnino nella promozione del vaccino sul mercato globale.
Più volte è stato pubblicamente sottolineato che la vaccinazione dei cittadini russi costituisce una priorità assoluta per la Russia nella sua lotta contro il Covid-19”.
Il comunicato così continuava:
“In ottemperanza ai principi della democrazia e delle leggi umanitarie, il vaccino in Russia è volontario e, finora, tutti i cittadini interessati ne hanno avuto accesso senza subire ritardi e senza dover pagare.
È stata creata una rete di centri per la vaccinazione che viene costantemente migliorata, anche attraverso l’adozione di mezzi digitali”.
L’Ambasciata ha sottolineato che la fornitura dello Sputnik V ad altri Paesi “non sia riconducibile” all’ampia disponibilità di dosi di vaccino.
La comunicazione, però, non ha fornito alcun dettaglio sulla produzione domestica e internazionale del farmaco.
Alcune questioni sono state poste sul vaccino Sputnik V fin da quando, lo scorso agosto, le competenti Autorità Russe lo hanno brevettato per un uso limitato, senza aspettare i dati riguardanti la sua sicurezza o la sua efficacia nella fase III dei test clinici.
Una revisione pubblicata su The Lancet, all’inizio di questo mese, ha mostrato che lo Sputnik V sia efficace oltre il 91%.
I commenti della von der Leyen sono arrivati proprio quando la Commissione sta cercando di ristabilire la fiducia con gli stati-membri riguardo la gestione dei vaccini, che è stata molto lenta e inefficace, per lo più per un’inaspettata insufficienza di produzione.
Questo rallentamento ha aumentato l’interesse di alcuni Stati verso il vaccino russo.
L’Ungheria, ad esempio, ha già richiesto l’approvazione d’emergenza.
Un portavoce della Commissione ha detto di non avere alcun commento da fare sul comunicato della Russia.
La von der Leyen ha anche detto che, per far sì che i vaccini russi vengano approvati dall’UE, la Russia dovrebbe permettere agli ispettori europei di accedere ai suoi centri di produzione.
Rifiutandosi di pubblicare il protocollo dei primi test clinici la Russia, a sua volta, non ha ispirato fiducia sul vaccino Sputnik V.
Nel suo comunicato, l’Ambasciata ha detto che la Russia, ora, è pronta alla totale trasparenza:
“Il nostro Paese è pronto a fornire un rapporto con tutte le informazioni riguardanti il lavoro degli scienziati russi, così come i nostri test-campione sullo Sputnik V, cosicché i partner interessati possano condurre un’analisi completa e indipendente sulle sue caratteristiche farmacologiche e anche sui suoi fattori economici e logistici”.
L’Ambasciata russa ha inferto un altro colpo alla von der Leyen, sollecitando l’UE a superare le questioni politiche e le procedure burocratiche:
“Crediamo che la produzione e la diffusione del vaccino debbano andare oltre la mera politica. Per cui speriamo che la UE rivaluti il vaccino russo su basi scientifiche e umanitarie, piuttosto che su considerazioni politiche”.
La questione dei vaccini è un altro elemento di conflittualità nello spinoso rapporto tra Mosca e Bruxelles.
Giovedì, i diplomatici della UE avevano dichiarato che il blocco dei vaccini era stato fatto per preparare nuove sanzioni conseguenti all’incarcerazione del leader dell’opposizione Alexei Navalny.
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Link Originale: https://www.politico.eu/article/russia-hits-back-at-von-der-leyen-over-sputnik-jab/
Scelto e tradotto da Franco