Chicco Valli pubblica Paul Urieli per mittdolcino.com
La visita del Papa ad Astana (il prossimo marzo?), ora Nur Sultan, sta facendo emergere una lunga serie di osservazioni e interrogativi.
Nella prima parte abbiamo evidenziato la situazione geografica, religiosa e politica del Kazakistan, cominciando ad esporre le prime tre osservazioni attinenti all’orientamento della dottrina di questo Papa e al contesto storico dello Stato del Kazakistan.
Proseguiamo con le osservazioni che emergono analizzando l’evento in relazione al contesto storico, architettonico, politico e religioso della capitale del Paese.
Osservazione n° 4
Nur Sultan, già Astana fino a marzo 2019, è la prima capitale al mondo progettata e costruita nel terzo millennio.
E’ la città al mondo più ricca di simbologia esoterica. Nella sua architettura e nella sua mappa, osservate da un satellite, troviamo tutti i principali simboli massonici. Perché?
Astana è dal 1997 la capitale del Kazakistan.
La città ha cambiato più volte nome dalla sua fondazione avvenuta nel XVIII secolo : prima Akmolinsk, poi Tselinograd (1961 — 1992) , dal 1993 Akmola, fino al decreto presidenziale del 6 maggio 1998 che ne ha cambiato ufficialmente il nome in Astana, nome scelto ufficialmente per essere facilmente pronunciato in molte lingue, ma che nasconde per i “cospiratori” l’anagramma di Satana (in inglese Satan).
E’ questo il vero significato?
Vero o non vero, il nome è stato cambiato nel marzo 2019 in Nur Sultan ovvero, in lingua persiana, Capitale della Luce, proprio in occasione di avvicendamento del Capo di Stato, Nursultan Nazarbaev, pare a questo punto significare “signore della città della luce”, che è parimenti il significato di Lucifero. Quasi a significarne la sua prosecuzione come a Signore immortale della Capitale. Come di fatto sta dimostrando ancora di essere.
“La parola Astana in kazako significa letteralmente “capitale”, ma deriva dal persiano Astane (persiano: آستانه) che significa “soglia sublime” o “porta reale”, parola usata di solito per la capitale di uno Stato Monarchico o per una città-santuario, sacra, che a sua volta deriva dal verbo persiano Istadan (ایستادن) che letteralmente significa “soglia” (reale o sacra, dove le persone accedono con rispetto o timore)”
Non è consueto cambiare nome alla capitale di uno Stato, apparentemente incomprensibile farlo tre volte in poco più di un ventennio caratterizzato da un’assoluta stabilità del potere.
Quasi alla ricerca di un significato facilmente (o volutamente) equivocabile ai più: “prima con Astana (anagrammando, “Satana”) e poi con Nur Sultan, che significa “Città sacra/Portale sacro del Signore della Luce”. Lucifero”.
E’ un caso che corrisponda anche al nome dell’ ex-Presidente Kazaco, Nursultan Nazarbaev, quasi fosse investito di un’autorità divina e permanente al pari degli antichi Faraoni egiziani?
Ma lo Stato non è una Monarchia e ci si chiede come mai, nel 1998, si sia voluto dare alla capitale un significato “sacro”.
Ma passiamo ai simboli esoterici in essa contenuti.
Simbolo 1: La mappa della città è come un albero sefirotico
La costruzione di ASTANA rispecchia i l’ALBERO SEFIROTICO della KABBALAH e l’ADAM KADMON.
Simbolo 2 – Il palazzo presidenziale
E’ la testa dell’Uomo Kadmon. Il palazzo presidenziale kazaco non poteva che essere una costruzione più che maestosa.
Di fronte all’edificio, si trovano due imponenti colonne dorate.
Simbolo 3 – Le due torri
Le colonne ricordano in maniera sin troppo evidente le due colonne poste all’ingresso del maestoso e biblico Tempio di Salomone, che ha una fondamentale importanza nella tradizione massonica.
In mezzo alle colonne c’è il Palazzo Presidenziale, la governance “illuminata”, il nuovo Dio da adorare.
Simbolo 4 : La piramide della pace (Palace of Peace and Reconciliation)
E’ stata costruita per ospitare il Congresso dei leaders delle Religioni Mondiali e Tradizionali con lo scopo di dar vita a un’unica religione mondiale, obbiettivo della massoneria e degli Illuminati.
Contiene alloggi per le diverse religioni: ebraismo, islam, cristianesimo, buddismo, induismo, taoismo e altre ancora.
Ospita anche un teatro dell’opera da 1.500 posti, un museo nazionale di cultura, una nuova “università della civiltà”, una biblioteca e un centro di ricerca per i gruppi etnici e geografici del Kazakistan.
Questa diversità è unificata all’interno della forma pura di una piramide, alta 62 m (203 piedi) con una base di 62 x 62 m (203 x 203 piedi).
Piramide nelle cui misure ricorre per 3 volte il numero 6.
E il resto (2+2+2 ovvero 2×3) da sempre il “6”, numero satanico in quanto opposto al numero divino 9 (3×3 = perfezione). La simbologia massonica regna sovrana.
Nella punta della piramide c’è una Sala Congressi riservata a una ristretta cerchia di persone disposte su una tavola rotonda, che rappresenta il sole e dove la luce solare domina completamente.
La sala dedicata a ospitare i leader della terra e delle religioni si trova più in basso, alla base (piramide inferiore, quella del popolo o Goym).
E’ stato appositamente studiata per convegni come il Congress of Leaders of World and Traditional Religions, cui dovrebbe presenziare il Papa il prossimo marzo 2021.
La sala per il popolo, i Goym.
Simbolo 5: L’albero della vita
In kazaco viene chiamato Bayterek, ovvero “pioppo”, ufficialmente il più alto posto di osservazione della città, dedicato alle visite turistiche.
E’ il “Cuore sacro” di Astana, l’Albero della Vita che nella simbologia massonica rappresenta il Tifferet cabalistico.
La forma alla cuspide del Bayterek ricorda il copricapo di Baphomet.
Simbolo 6 – Il sole triangolare + 32 raggi
Posto in cima al Bayterek, ecco il disco che rappresenta il sole con 32 raggi + un triangolo inscritto che simboleggia il sole stesso.
E’ il simbolo sia numerico che figurativo della stessa massoneria.
Simbolo 7 – Il Khan Shatyr
Khan Shatyr (o “Royal Marquee”) è una tensostruttura trasparente costruita con uno stile neofuturista e progettato sempre dalla Foster + Partners, artefice di gran parte dei progetti della Capitale. La struttura è stata inaugurata nel 2010.
E’ il “centro di intrattenimento” rappresentativo di Astana … e non poteva che coincidere con i genitali.
A proposito del progettista, Norman Foster, questi è un massone inglese famoso per i suoi grattacieli “fallici” similmente alla simbologia associata agli obelischi.
Come tutti gli “onorevoli fratelli massoni”, ha costruito molti edifici pieni di simboli esoterici, come il Millennium Bridge davanti all St. Paul’s Chatedral di Londra.
Simbolo 8 – Lo stemma della città
Solo uno sguardo rapido per notare la quasi perfetta somiglianza fra lo stemma ed il copricapo di Baphomet, antico dio pagano associato al dio sumero “capra”, Enki, nemico di YaHWèH (nome di Dio in Ebraico) e successivamente fatto proprio dagli adoratori di Satana, come rappresentazione satanica nel mondo dell’occulto.
Simbolo 9 – La fenice
Il simbolo per eccellenza di un massone che si rispetti è la fenice.
La parola fenice deriva dal greco “Phòinix” che può essere tradotto in “purpureo“, il colore rosso porpora con il quale, negli antichi miti, viene rappresentato l’uccello infuocato.
L’aggettivo “araba”, invece, che lo precede, viene usato per indicare la sua provenienza perché il primo a citarla, Erodoto, sosteneva che fosse originaria dell’Egitto.
Il significato ortodosso storicamente dato all’animale è di un “uccello mitologico” (secondo le testimonianze riportate dagli occidentali) proveniente dall’Egitto, da una terra che allora era conosciuta con il nome di Bennu.
Bennu è una divinità dalle sembianze di airone, è una figura associata alla creazione e alla rinascita legata a doppio filo a Osiride, il dio egizio della morte.
La Fenice del mito di questa terra risultava strettamente connessa al ciclo vita-morte e alla resurrezione.
Spesso associata al sole, veniva spesso rappresentata o disegnata con l’emblema di un disco solare, o con la caratteristica corona “Atef”.
Rosso, fuoco, sole (Ra), morte (Osiride), resurrezione, Egitto. Siamo in piena simbologia massonica che adora Satana come proprio Dio.
La FENICE è infatti uno dei principali simboli di SATANA, il “lucifero” delle società segrete, il REBIS “divino androgino”.
Per i massoni esso rappresenta Satana cacciato da Dio e che farà ritorno.
Nella cultura cristiana è il falso Pietro che anticiperà il ritorno di Gesù. E’ citato nell’Apocalisse, il libro che significa Rivelazione, scritto dall’apostolo Giovanni.
Ad Astana-Nur Sultan vi sono diverse immagini raffiguranti tale simbolo.
Questa simbologia esoterica sta dilagando nel mondo in tanti eventi ed occasioni mondane senza che il pubblico spettatore ne abbia una piena consapevolezza, ma per mandare messaggi a chi li sa riconoscere.
Conclusione
Il Papa, quindi, andrà nella capitale ad alto tasso di correlazione satanico-massonico. Una città riprogettata solo pochi anni fa per diventare una capitale che anche nel nome sembra essere dedicata a Lucifero.
Cosa ci va a fare un Papa nella capitale costruita per simboleggiare Satana/Lucifero?
Ma al centro è posto anche “l’uomo” … che inneggia all’unificazione di tutte le religioni, di tutte le culture del mondo, di tutte le scienze.
L’uomo messo al posto di Dio.
Un città che sembra essere la capitale di un nuovo Dio, un Dio ecologico, un Dio “bio” posto al suo centro insieme all’uomo e ai simboli esoterici massonici.
Un sincretismo delle conoscenze umane per realizzare un unico centro direzionale mondiale per l’uomo?
Magari per realizzare un “grande reset” volto a far risorgere la fenice di un Nuovo Ordine Mondiale?
Quale funzione potrà mai avere un Papa che va nella città che inneggia al suo nemico e con simboli contrari alla religione che esso rappresenta?
Un Congresso promosso e diretto da chi?
Da un Presidente che sembra un Imperatore o un faraone a cui hanno costruito la paramide/città? Che ha diretto il paese per oltre vent’anni senza contradditorio o alternanza democratica?
Oppure da un ebreo massone, vista la presenza nella capitale di simboli legati anche al sionismo massonico?
O dal Papa? O da qualcuno che non si è ancora rivelato?
Vediamo ora di approfondire meglio il contenuto dell’Ebraismo celebrato dai sionisti di origine askenazi.
La studiosa Floriana Castro sostiene che:
““I cattolici, nella loro stragrande maggioranza, tendono ad identificare la religione ebraica odierna con la religione mosaica [da Mosè]; essi ignorano l’esistenza della religione talmudica che non è monoteista, come ha fatto notare Israel Shahak, e che è l’anima di ciò che egli definisce il «giudaismo reale».
Nell’ortodossia ebraica attuale, soprattutto presso i rabbini, la Kabbalah è nettamente predominante.
Secondo la Kabbalah, l’Universo è dominato non da un unico Dio, ma da numerose entità divine, che si diversificano tra loro per il carattere e l’influenza e che sono emanazioni di una Causa Prima indistinta e lontana”” .
E nella nota precisa:
“”La Cabala (o Kabbalah) è certamente una dottrina esoterica il cui studio era riservato agli eruditi.
In Europa, soprattutto dopo la metà del XVIII secolo, alcune misure draconiane vennero prese per mantenerla segreta e per vietarne lo studio, salvo per gli eruditi provatamente tali e sotto la rigorosa direzione di un Maestro.
Le masse ebraiche non istruite dell’Europa Orientale non avevano alcuna conoscenza reale della dottrina cabalistica, ma quest’ultima giungeva fino ad esse sotto forma di superstizioni e di pratiche magiche””.
Non più la Torah, quindi, ma Kabbalah e Talmud sono le basi sulle quali, oggi, poggia la dottrina giudaica. (clicca qui)
Il sionismo è stato smascherato, ora sta a noi riflettere per poi trarne le dovute conseguenze.
Dopo queste osservazioni è ragionevole chiedersi: “cosa ci fa un Papa nel covo della Massoneria, patria degli ebrei atzeri o ebrei talmudici sionisti, che hanno dato vita alla dinastia dei Rothschild?“
Ma se esiste correlazione tra un Papa che rappresenta una Chiesa smarrita (che vuol perdere la propria identità per confondersi con le altre religioni) e la simbologia massonica della città di Astana, possiamo concludere che ci troviamo di fronte a quanto rivelato nell’Apocalisse dall’Apostolo Giovanni?
Ecco la connessione tra Papa, massoneria e Apostolo Giovanni.
Paul Urieli
P.s. Papa Francesco è il primo papa che si ricordi che non torni a far visita al proprio Paese natio. Nel suo caso l’Argentina. Il prossimo 13 marzo sarebbero ben 7 anni lontano dall’Argentina. Cosa potrà mai essere successo là per non desiderare di tornare nel proprio Paese? Vuole unire politici e religioni di tutto il mondo……. dimenticando l’Argentina. Un poco discriminatorio, sembra. Se non contradditorio. Un punto su cui riflettere…. molto.
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