Noi dobbiamo avere il coraggio di dire “le parole mai dette“. A parte l’evidenza che Fratelli d’Italia, secondo noi giustamente, è l’unico partito scettico su Draghi, a ragione, visto che sta fuori dalla coalizione. Dunque oggi Giorgia Meloni viene attaccata dal sistema tutto, che va dalla finta destra alla sinistra storica ormai travestita di liberismo. Sapete il motivo? Il sistema, ossia il sistema dei partiti da cui, per fare spazio a se stessi, la destra italiana è stata sistematicamente ostracizzata, un abisso politico che va dall’ex PCI militante alla Lega (Salvini è uno dei politici italiani con maggiore anzianità n Parlamento, ndr), sa perfettamente che ci saranno misure lacrime e sangue da imporre agli italiani di qui a breve; per correggere errori di gestione compiuti da coloro che hanno governato per tanto tempo.
Quest’uomo farà necessariamente il bene dell’Italia?
Dunque costoro oggi attaccano l’unica forza politica che potrebbe avere dei vantaggi dallo stare all’opposizione….
Per capire bene come agire da qui in avanti, mi metto nei panni della destra, indagando la storia, usando il cervello e, soprattutto, osando affrontare argomenti che la destra storica ha sempre evitato (sbagliando). E’ il momento.
La destra italiana patisce infatti dell’incapacità di affrontare il dolore politico, frutto amaro di un passato mal interpretato.
Il fascismo, tutto parte da lì.
Lo stesso fascismo che ricordo nelle parole di mio nonno, che morì comunista. Ma che, COME PRATICAMENTE TUTTI GLI ITALIANI, usciti a pezzi dalla cd. spagnola e dalla prima guerra mondiale, abbracciò la svolta di Mussolini ad inizio del ventennio. Fu una svolta ai tempi necessaria, per uscire da una crisi mai vista, che guarda caso oggi si ripete, precisamente 100 anni dopo.
Ricordo mio nonno fiero di essere andato ai Giochi della Gioventù, invenzione fascista. E del’indottrinamento scolastico, vissuto con gioia ed ardore, non solo da mio nonno ma pure dai bisnonni e da tutti, gente che fece la Grande Guerra e tornò con una medaglia, viva. E con enorme crescita economica e di benessere, riconosciuta da tutti nel mondo addirittura come modello. Questo per dire che, nonostante gli innegabili errori parziali, Mussolini fino alla dichiarazione di guerra fu supportato dalla stragrande maggioranza degli italiani.
Il problema politico è non voler riconoscere che quasi il 50% del supporto popolare mussoliniano venne meno con la dichiarazione di guerra alla Francia: chi aveva fatto la Grande Guerra sapeva infatti che sarebbe finita male. Ossia, mentre Mussolini ebbe enormi e smisurati meriti fino di fatto al 1937, avendo risollevato una nazione, pur anche con tragici errori di percorso come io personalmente considero il caso Matteotti, vedasi oltre, il fascismo NON è tutto da buttare da via, anzi IL CONTRARIO.
E ve lo dice un soggetto che è erede di una tradizione di combattimento, prima per lo Stato e poi contro i tedeschi invasori, MAI contro gli italiani (il nonno faceva sempre la differenza tra italici e invasori; lo stesso nonno che ha sempre festeggiato il 25 aprile ed il primo maggio assieme: lui festeggiava solo la liberazione dai tedeschi!). Si perchè se possiamo discutere sullo scoppio della guerra, dove poteva esserci ancora un supporto per un certo fascismo ideologico, tale supportò finì TRAGICAMENTE con l’8.9.1943, quando ci fu il disastro! (a causa di un Re indegno nella sua fuga a Brindisi, ndr)
A tale punto, oltre alla guerra civile, lo Stato della RSI, nel cuore della zona della Lega attuale, a Salò (non a caso, …), si trasformò nello Stato fantoccio dei nazisti del nord Italia.
Molti fascisti – mi raccontava il nonno – non erano d’accordo con tale svolta. Peccato che il nonno non capisse ai tempi – e nemmeno io, ai tempi – la differenze di cosa stava succedendo sopra e sotto la linea gotica, due approcci differenti allo stesso problema, lui ancorato al profondo nord alpino.
D’ogni modo se uno rappresenta a sommi capi la realtà dei fatti passati con la chiave di lettura di cui sopra, sebbene semplicistica, come fu vista dalla gente comune e NON da Roma, magari aggiungendo alcune desecretazioni inglesi (Kew Gardens, io vissi la mia infanzia nella terra di Edgardo Sogno, la mia famiglia servì il comandante Franchi in guerra, ndr), si capisce benissimo che il secondo Mussolini, quello post 1937, fu ricattato da tangenti inglesi, ossia con la Sinclair Oil. Gli errori, dunque, ci furono….
Inutile negarlo cari miei.
Basti questo per il credito storico mai riscosso della destra italiana….
Passando al presente, se non si riaffronta come sopra la storia non si riuscirà MAI a capire il credito che il Paese ha con la destra italiana. Infatti il fascismo NON fu tutto negativo, anzi in larga parte assai positivo, parlo del primo fascismo.
E’ un dato di fatto, con la tara innegabile di un regime che io chiamo post fascista diventato progressivamente assai meno democratico rispetto agli albori, seguendo i nazisti era un percorso direi inevitabile.
Ma dovendo considerare anche il periodo difficilissimo, ai tempi, che come programmato sfociò in una terribile guerra mondiale (in tale contesto le leggi razziali restano e resteranno la macchia purtroppo indelebile del fallimento del secondo fascismo, quello filo-nazista, il vero simbolo dell’errore di non volersi emancipare dai tedeschi di allora).
(…)
Noi NON dimentichiamo
Oggi, a ben notare, la destra italiana nipote alla lontana di quello che fu il primo fascismo, è l’unico partito che non sta non solo con Draghi ma soprattutto NON sta coi tedeschi a capo dell’EU (ciò vuole dire, per me, che si è imparato dagli errori passati).
Ossia, anche – anzi, solo – la destra italiana sembra oggi conscia che andando coi tedeschi a capo dell’EU si va verso il disastro, avendo essi vissuto la tragica pagina della RSI e della guerra civile italiana. Ed avendo compiuto – ripeto – il tragico errore delle leggi razziali, errore che oggi invece, un equivalente intendo, riteniamo, si voglia evitare!
Vedo per assurdo che l’errore che fu del secondo Mussolini – stare coi nazisti a tutti i costi a capo di uno stato di cartapesta del nord Italia – oggi con Draghi governatore pro-tempore a nome dell’EU della neo-Vichy, viene compiuto da una maggioranza arlecchino centrata sul nord Italia a cui la destra NON partecipa. Ovvero una maggioranza arlecchino centrata su Pontida-Salò, rappresentata da gente relativamente poco acculturata che è davvero nostalgica del secondo Mussolini, intendo di quando Salò era capitale nel nord Italia dello Stato fantoccio tedesco (se non ci credete, andate a vedere gli affreschi nel Castello di Pontedilegno, dove svernava Bossi, ndr).
Dunque oggi la destra italiana sembra perfettamente conscia che si rischia di fare LO STESSO ERRORE di 80 anni fa, errore rappresentato in primis dalle leggi razziali; dunque evita di fare parte del governo Draghi figlio dell’EU tedesca, saggia ed anzi onorevole mossa direi. E dunque per questo viene attaccata.
Appunto, Giorgia Meloni continuerà ad essere attaccata. E noi continueremo a difenderla, salvo stigmatizzare – a sua stessa garanzia per altro – l’elevato tasso di impreparazione tecnica del suo partito (e della mancanza di vision ad es. economica).
D’ogni modo la scelta di FdI di stare fuori dal “conventional wisdom pro-Dragi a tutti i costi” è il sintomo della maturazione che mancava alla destra italiana; un vanto per me, figlio del benessere.
A patto di rappresentare a sommi capi la storia come sopra indicato.
Immagino infatti che NESSUN fascista veramente nostalgico a tutto tondo possa pensare ai fasti di un fascismo idealistico ipotizzando la secessione del nord. Appunto, i nazisti, come i tedeschi ora, sono interessati a rompere l’Italia in due, verso Salò (che è meta estiva di frotte di tedeschi in vacanza, ndr), acquisendo il nord nel loro sistema economico e lasciando il sud a tempi migliori, come vera colonia.
Anzi considerando il sud Italia alla stregua di inferiori, come alcuni redattori bergamaschi interpretano ed interpretavano i “terroni” del sud che se ne andarono dalla Milano del COVID, durante la pandemia fatta scoppiare grazie all’insipienza dei governo dei leghisti della Lombardia (vedremo a tempo debito se volontariamente o meno), degni eredi del disastro di Salò. Come nei tradimenti all’ultimo Mussolini per altro, diventato scomodo per gli imprenditori del nord con gli alleati ormai vincenti, nelle sue ultimissime pagine (per questo fu permesso a molti imprenditori di fuggire in Argentina, zona Dalmine ad esempio, ndr).
Siamo dunque qui oggi a sostenere Giorgia Meloni nella sua perseveranza nel rifiutare che l’Italia sia l’unico Paese al mondo SENZA OPPOSIZIONE. Per i motivi di cui sopra.
Perfettamente coscienti che un paese SENZA OPPOSIZIONE E’ COMUNQUE UN PAESE SENZA DEMOCRAZIA!
MD
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