La terza ondata è arrivata nella Lombardissima a Brescia, chiudendo quasi l’ospedale di Chiari, tra gli altri. Proprio mentre di COVID sembra i morti stiano scendendo in tutto il mondo, si ri-inizia a parlare di crisi da virus a Brescia, zona che forse ha davvero la sua variante ideologica: quella di Salò, che è appunto in zona. Senza dimenticare che la Leonessa è anche la città con la maggiore incidenza di casi di cancro in Italia, con tassi ben superiori alla stessa Taranto! (alla faccia della pericolosità del virus sino-tedesco a questo punto, vedasi oltre).
Taranto è inquinata causa Ilva, innegabile. Ma è davvero la provincia più inquinata d’Italia? A Brescia ci sono state recentemente concentrazioni di diossina anche 1000 volte superiori di Taranto! Ma nessuno dice nulla (“…deindustrializziamo la pianura padana!!!!”)
E’ inutile che lo nasconda: chi scrive ritiene che quanto successo lo scorso marzo 2020 tra Brescia e Bergamo prima o poi dovrà essere indagato nei dettagli, nei comportamenti della junta lombardo-leghista, specialmente con la scellerata decisione di aggregare i malati COVID nelle RSA anziani, causando un’ecatombe di nonni. E senza dimenticare l’untore iraniano proveniente dal sud della Germania, dove c’è stato il paziente zero europeo, traslocato a Lodi e provincia questi quasi per inseminare il virus dell’epidemia a Codogno. visto che – notate bene – tale soggetto poi tornato in Germania è letteralmente SPARITO, volatilizzato, irreperibile!
E specificando che il virus di Codogno si è scoperto NON AVESSE NULLA A CHE FARE con il virus cinese, come confermato dall’ISS e dal capo dei biologi italiani, Vincenzo D’Anna.
Perchè nessuno indaga su tale untore iraniano-tedesco con virus non cinese al portatore, un Anis Amri al contrario insomma? Perchè nessuno ricorda tale stranissima vicenda? (LINK)
E – notate bene – dico questo senza cadere nel complottismo, ad esempio di chi chiede lumi anche sulle strane vaccinazioni di massa lombarde fino a febbraio 2020 proprio nelle zone dove poi è esplosa l’epidemia di COVID (…).
Dunque, per quanto sopra esposto, noi riferiamo la terza ondata bresciana, idealmente la “Variante di Salò”; ossia quella che ci dovrebbe forse farvi ricordare lo stato fantoccio del nord Italia legato ai nazisti, che separava l’Italia in due, sulla Linea Gotica.
Sta di fatto che, con primo caldo, quando il virus dovrebbe iniziare ad indebolirsi – come succede ad es. nella vicina svizzera ad esempio – ecco che a Brescia il COVID riprende vigore: si tenterà anche questa volta, come a marzo scorso, lato lombardo, di trattenere il residuo fiscale di Milano con la “Zona Rossa Economica” invocata dal vice di Fontana, deriva abilmente bloccata dal Primo Ministro di allora – e da allora odiatissimo – Giuseppe Conte? Che anche complice l’insurrezione contemporanea in 32 carceri italiane, mandò i blindati anche a Milano…
Vedremo gli sviluppi.
Faccio per altro notare come, da quando la Lega ha abbandonato sia l’Italexit che la sfida all’EU, ossia non volendo più l’uscita dall’euro sposando Draghi e Renzi, siano emerse contraddizioni insanabili nella politica economica del partito di Via Bellerio.
Ovvero, con un debito statale al 180% del PIL senza attività sommerse – il sommerso è inesistenti col COVID, ndr – restando nell’euro sarà NECESSARIO confiscare i beni delle famiglie prima casa incluse per par quadrare i conti come vuole/necessità l’EU!
Alla fine, resterà solo la strada della secessione del nord per evitare di fare quello che le scellerate politiche salviniane pro-cadrega imporranno non appena il virus sarà domato, ovvero imporre tasse impossibili.
Infatti, lo ricordo, Weidmann, a capo della Bundesbank e soprattutto della BIRS, ha detto senza mezzi termini che finita l’emergenza virus bisognerà ripagare il debito. Dunque, o sarà crisi da virus perenne per l’Italia, o saranno tasse confiscatorie per tutti.
O in alternativa – versione finale di Salò – si tenterà di nuovo di separare l’Italia a cavallo della linea gotica, per evitare la patrimoniale ai settentrionali (facendoli però cadere nel lebensraum tedesco, ndr).
Da qui la variante ideologica del virus, che a breve temo evolverà nelle sue terrificanti manifestazione economiche, in tutto il paese. Ma a partire dal cuore lombardo-leghista, da sempre vicino agli ideali pan-tedeschi.
Alla fine il tragitto dell’Italia da qui in avanti sembra chiaro, le opzioni anche. Ugualmente l’insipienza dei politici italiani. E la solita aggressività franco-tedesca, due paesi perennemente interessati a prendersi un pezzetto d’Italia per soddisfare le proprie necessità di far quadrare i conti a casa loro con qualche nuova colonia da cui attingere valore, stessa solfa da secoli.
Auguri dunque italiani, il puzzle ormai si sta componendo rapidamente. Ed anche in senso assolutamente prevedibile se non direttamente previsto, sembrerebbe. O quanto meno questo è quanto riteniamo stia accadendo.
MD