Redazione
Per anni mi sono chiesto cosa successe nel giugno/luglio 2015 (LINK) quando Citibank, la banca più importante e sistemica del mondo, fece una previsione folle per la Grecia, post referendum della sfida all’EU/euro. Erano i periodi delle ultime turbolenze di Varoufakis, se vi ricordate bene. Sostanzialmente Citibank fece una previsione davvero folle, ai tempi: si aspettava negli anni a venire la temutissima stagflazione, con esplosione del “Misery Index”, vedasi oltre. La tabella la vedete sopra. Previsione folle che però non si avverò. Resta il dubbio su tale “svista di Citi“. Soprattutto oggi, quando la previsione economica per la Grecia di allora di fatto diventa valida ed attualissima quanto meno per tutto il Club Med EU!
L’errore di Citi fu talmente grande ed abnorme che davvero non passò nel dimenticatoio per gli addetti ai lavori. Poi. vero, Citi è la banca sistemica USA, più di JPM. Dunque può permettersi anche queste diciamo leggerezze (…), se necessario (…).
Ma la previsione fu davvero folle. Quando succedono cose del genere, previsioni folli ad esempio, spesso si suppone che tali banche sistemiche abbiano delle fonti per fare analisi di tale tipo, che non sono azzardate ma anzi svelte di intelletto. Che so, un membro del CdA, un consulente ex politico che ti tiene aggiornato. Normale a certi livelli.
In pratica si diceva, in soldoni: il prossimo anno la Grecia perde la supply chain, non produce più, causa incertezza e mancanza finanziamenti; dunque crollo del PIL e inflazione su, disoccupazione alle stelle. E crisi da offerta. Ossia Misery Index al settimo cielo. Crack, insomma.
Soprattutto la perdita della supply chain, in grado di causare una inflazione da assenza di offerta, faceva davvero pensare, ai tempi.
6 anni dopo resta il dubbio su tale errore. Ma con una aggravante: che a 6 anni di distanza la rottura della supply chain c’è stata di fatto in tutta l’EU Med, causa COVID. Ossia colpendo soprattutto le PMI, imperanti sotto Gottardo. Ossia la previsione folle di allora diciamo che si avvera con ritardo e a livello macro, soprattutto in EU Med.
Ma, chiediamoci, che successe ai tempi per errare così clamorosamente una fondamentale previsione economica? Azzardando ipotesi davvero folli? Nessuno lo sa.
Recentemente mi è salta all’occhio una possibile traccia: possibile che il piano diciamo greco sia stato solo rimandato? Coinvolgendo poi un’area più diciamo macro? Ad esempio l’EU? Soprattutto Med?
Il dubbio resta.
Certo, se ci fosse oggi una strategia USA atta ad agire da “first mover” – come sta facendo – con la “terza ondata di sussidi USA” per l’economia post COVID (ca. 1900 mld USD, da aggiungere a quelli già erogati da Trump, ndr), certamente il “second mover” dei sussidi all’economia (ossia l’EU, perchè la Cina non ne ha bisogno; e nemmeno al Russia con la salita del petrolio, ndr) dovrebbe fare i conti con la salita dell’inflazione prima di attuare tali correttivi/sussidi: dunque, come si farebbe a sovvenzionare l’economia anche se in crisi in presenza di una inflazione che non solo sale ma GALOPPA? Ad esempio causa “food inflation“, l’unica e vera causa della wage inflation?
Il Misery Index oggi: guardate come era nel 2015, sotto…
In tale contesto tutte le possibili vie d’uscita “a sconto” per l’EU dal cul de sac della crescita asfittica (e a tale punto anche dell’inflazione, …) – lo ricordo a tutti – CAUSA EURO AUSTERO [noi infatti restiamo come sempre pro-ritorno alla lira, senza se e senza ma, ndr], ad esempio finanziando il debito via BCE e/o con la MMT e/o con i CCF salterebbero come birilli. Ovvero non sarebbero più praticabili, in presenza di un rischio concreto di inflazione in centro EUropa, a seguire stagflazione (e anche in assenza di una valuta locale – Euro Med, leggete bene, … – adattabile agli eventi).
Resterebbe in tale contesto – in via del tutto teorica, però l’equivalente di una guerra – passare alle forme autoritarie, per tenere in piedi l’EU. Dunque anche un vaccino che vaticini le previsioni di Deagel (occhio alle date della previsione!!!) che preconizzava nel 2018 una forte riduzione della popolazione EUropea potrebbe essere una strada che le elites miliardarie – disperate – potrebbero cercare di cavalcare per salvare i loro immensi patrimoni. O altri artifizi sociologici, ben ricordando che l’economia fino a pochi decenni fa giusto era una branchia della sociologia.
Sono infatti costretto mio malgrado a rilevare che – fattuale – alcuni strani brevetti legati al COVID che vennero registrati in Olanda da una delle famiglie più in vista e sistemiche al mondo; guarda caso, con una registrazione avvenuta tre/quattro mesi dopo tale incredibile previsione per la Grecia elaborata della più grande e sistemica banca USA (tutti fatti, vedasi LINK).
Dunque qualche dubbio permane, ad es. che ci fosse davvero un piano per la Grecia. Intendo, a pensare male… E se tale piano ci fosse nel caso davvero stato, e fosse stato presentato in pillole da Citibank in anticipo, alla fine tutto sembra indicare che sarebbe nel caso stato sospeso alla 25a ora. O forse posticipato, (…).
In bocca al lupo. Davvero.
Buona lettura del nostro pezzo d’antan, sotto. Illuminante a saperlo leggere bene-
MD
Il colonialismo tedesco del III. millennio si chiama “Stagflazione in Regime di Cambi Fissi”. L’esempio greco nelle previsioni di Citibank e le implicazioni per i paesi europeriferici
Dopo molti, troppi interventi preminentemente opinionistici vorrei fare un back to basics e verificare quanto presentato nel titolo. Sarà per altro interessante scoprire alla fine della dissertazione che è proprio la Germania il paese che ottiene i maggiori benefici dall’austerità che lei stessa sta imponendo ai propri cd. partner (deboli) nell’EU, ossia stiamo assistendo ad un piano ben congegnato. In breve, oggi molti paesi europei periferici e la Grecia in particolare si trovano in una forma di recessione depressiva caratterizzata da bassa crescita, bassa domanda ed alto debito, unitamente ad un’elevata imposizione fiscale dettata dai rigidi parametri dell’austerità imposta da Berlino. Se andiamo a verificare l’indice di miseria, che è la somma tra disoccupazione e inflazione, notiamo che parametri superiori a 25% sono indice di grande degenerazione del sistema, vedasi grafici proposti. …