Sadaf Gilani per Off-Guardian
Tra la moltitudine di problemi legati al Covid, quelli sui vaccini sono i più urgenti da risolvere.
Due formulazioni hanno ricevuto l’approvazione provvisoria dalla FDA e da Health Canada: Pfizer/BioNtech e Moderna.
Entrambi questi vaccini utilizzano la stessa tecnologia, la terapia genica sintetica (SGT), che viene somministrata alla popolazione per la prima volta nella storia dell’umanità.
I farmaci vengono dati alle persone malate per curare le malattie e alle persone sane per prevenire un’infezione. Quindi, l’analisi rischio-beneficio è fondamentale.
Covid è l’etichetta che identifica le persone “positive” alla PCR (o test molecolare), indipendentemente dall’analisi clinica.
La maggior parte è “asintomatica”, alcuni hanno sintomi generici di raffreddore/influenza e alcuni si presentano con stress respiratorio moderato o grave.
Sfortunatamente, i test molecolari PCR utilizzati per la diagnosi non sono adatti allo scopo. La maggior parte dei test PCR sono costruiti sulla base del protocollo “German Drosten et al”.
Il 27 novembre 2020, 22 scienziati hanno presentato una richiesta di ritrattazione di questo protocollo che è stato pubblicato sulla rivista Eurosurveillance, citando una serie di fatali difetti di progettazione.
È importante notare che, nonostante il virus SarsCov2 e la sindrome etichettata come Covid siano usati in modo intercambiabile, il rapporto di causalità non è stato dimostrato come dai postulati di Koch.
La prima metrica che ogni medico deve trasmettere a una persona è quanto sia effettivamente mortale il Covid. Questo è il contesto della pratica legale ed etica del consenso informato.
Per inciso, tutte le statistiche di morte del Covid sono gonfiate: sotto la direzione dell’OMS, le morti “da” e incidentalmente “con” Covid non sono distinte.
La codifica dei decessi è cambiata rispetto all’Influenza/Polmonite.
Secondo un’analisi pubblicata, questo ha portato a gonfiare di oltre 16 volte le statistiche di morte, come sostenuto dai dati del CDC [Centri per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie – ente USA].
Inoltre, le statistiche del tasso di mortalità per infezione IFR (Infection Fatality Rate), basate su studi di sieroprevalenza degli anticorpi, sono gonfiate anche perché in questi studi non viene misurata l’immunità delle cellule T.
Questo può risultare in un IFR di 3-5 volte inferiore per il Covid. Indipendentemente da questo, l’IFR generale è sull’ordine dell’influenza stagionale, circa lo 0,2%.
La mortalità per Covid è un riflesso dell’aumento della mortalità con il crescere dell’età, più dell’influenza/polmonite degli anni precedenti.
L’età mediana dei decessi per Covid (86 anni) supera l’aspettativa di vita media in Canada.
Tragicamente, il 70% dei decessi nella provincia dell’Ontario è avvenuto in Case di Cura.
Il tasso di mortalità da Covid in Canada sotto i 59 anni di età è dello 0,0017%.
Secondo il CDC, la sopravvivenza da Covid (con statistiche gonfiate) è la seguente: (minore 20 anni) 99,997%, (29-49) 99,98%, (50-69) 99,5% e (oltre 70) 94,6%.
Le iniezioni di terapia genica sintetica contro il Covid impiegano sequenze nucleotidiche sintetiche e termostabili che sono avvolte in nanoparticelle di PEG (polietilenglicole) e lipidi per proteggerle dalla distruzione nel flusso sanguigno e facilitare l’ingresso nelle cellule.
Si sostiene che il meccanismo delle cellule si aggancerà con queste sequenze sintetiche per produrre la proteina SarsCov2 S1 spike.
Si crede che il sistema immunitario creerà una risposta anticorpale sufficiente.
Il dottor David Martin ha sottolineato che questa tecnologia non soddisfa la definizione tipica di un vaccino tradizionale. Le prove non testano la riduzione della trasmissione.
Queste terapie non prevengono l’infezione, ma solo la riduzione di uno o più sintomi.
È interessante notare che Moderna descrive la sua tecnologia come il “software della vita“, non come un vaccino.
I media, i politici e i funzionari della Sanità Pubblica hanno sbandierato il 95% di efficacia per entrambe le formulazioni.
Per l’osservatore casuale, questo significherebbe il 95% di riduzione dei ricoveri o dei decessi quando, in realtà, il 95% è calcolato sulla base degli “Endpoint Primari d’Efficacia”.
Nella letteratura scientifica degli studi clinici questi endpoint sono descritti da entrambe le aziende come SINTOMI non gravi di raffreddore/influenza accoppiati a un test molecolare PCR positivo.
Pfizer ha riferito che:
“Per l’endpoint primario di efficacia, la definizione per un caso confermato di COVID-19 era la presenza di almeno uno dei seguenti sintomi e un NAAT SARS-CoV-2 positivo entro 4 giorni dal periodo sintomatico: Febbre; Tosse nuova o aumentata; Respiro corto nuovo o aumentato; Brividi; Dolori muscolari nuovi o aumentati; Nuova perdita di gusto o odore; Mal di gola; Diarrea; Vomito”.
Moderna ha riferito similmente:
“Per l’endpoint primario di efficacia, la definizione per un caso confermato di COVID-19 è stata definita come almeno DUE dei seguenti sintomi sistemici: febbre (≥ 38ºC), brividi, mialgia, mal di testa, mal di gola, nuovi disturbi dell’olfatto e del gusto, OPPURE almeno UNO dei seguenti segni/sintomi respiratori: tosse, respiro corto o difficoltà respiratorie, OPPURE evidenza clinica o radiografica di polmonite; e tampone NP, tampone nasale o campione di saliva (o campione respiratorio, se ospedalizzato) positivo per SARS-CoV-2 tramite RT-PCR”.
In entrambi gli studi, una volta che apparivano uno/due sintomi, un “paziente“ veniva segnalato come “caso” o “evento”, se accoppiato con un “test” PCR positivo.
Nel trial Pfizer/BioNtech si sono verificati 170 “casi”, e 196 nel trial Moderna. Questi dati sono stati utilizzati per calcolare l’efficacia.
Davvero scioccante, meno di 200 casi per una nuova terapia che viene impiegata su milioni di persone in tutto il mondo.
Inoltre, la gente non viene informata che l’efficacia del “95%” o giù di lì è calcolata sulla base di un’inutile metrica di efficacia relativa — ed è quindi molto fuorviante.
Es. Pfizer/BioNtech:
8 “casi” nel gruppo del vaccino
162 “casi” nel gruppo placebo
8/162 = 5%
100% – 5% = 95%
Di conseguenza, affermano che le iniezioni di terapia genica sintetica sono efficaci al 95%.
Ma quello che non stanno calcolando è la dimensione del denominatore. E’ importante quante persone fossero in ogni gruppo. Ad esempio, se questo è di 200, 2.000, o 20.000.
Questo significa la riduzione del rischio assoluto. Per Pfizer/BioNtech ogni gruppo aveva oltre 18.000 persone!
Gruppo iniezione: 8/18.198 = 0.04%
Gruppo Placebo: 162/18.325 = 0.88%
Pertanto, la riduzione del rischio assoluto per l’endpoint primario di efficacia è dello 0,84% (cioè 0,88 – 0,04).
Questo significa che chi prende l’iniezione Pfizer/BioNtech ha meno dell’1% di possibilità di ridurre almeno un sintomo del Covid non grave per un periodo di 2 mesi.
Questo significa che chi prende questa iniezione ha più del 99% di possibilità che non funzioni, per quanto riguarda l’efficacia.
Più di 100 persone devono essere iniettate perché “funzioni” in una persona.
L’efficacia reale della terapia genica sintetica di Pfizer/BioNtech:
La reale efficacia della terapia genica sintetica Moderna:
Ci sono molti problemi con i dati della sperimentazione e con il design.
Bisogna notare che i test PCR non sono adatti allo scopo e senza il sequenziamento Sanger non abbiamo idea di quante di queste persone avessero effettivamente il Covid, invece di un altro virus respiratorio o qualcos’altro.
Questa è la ragione preminente per cui il dottor Yeadon e il dottor Wodarg hanno presentato una richiesta di sospensione temporanea degli studi sul vaccino.
Come ha evidenziato il dottor Peter Doshi, Associate Editor di BMJ, è necessario l’accesso ai dati grezzi per fare ulteriore luce sui motivi di preoccupazione:
“Con un numero di sospetti casi di Covid superiore di 20 volte ai casi confermati, e prove non progettate per valutare se i vaccini possono interrompere la trasmissione virale, un’analisi della malattia grave indipendentemente dalla diagnosi (vale a dire, i tassi di ospedalizzazione, i casi di terapia intensiva e i decessi tra i partecipanti alla prova) sembra giustificata, ed è l’unico modo per valutare la reale capacità dei vaccini di ridurre la pandemia”.
Circa 5-6 sintomi elencati come “effetti collaterali” sono gli stessi del Covid.
Pfizer/BioNtech ha iniziato a contare i “casi” solo 1 settimana dopo la seconda dose e, Moderna, 2 settimane dopo.
Pertanto, se questi effetti collaterali fossero invece etichettati come sintomi “Covid”, anche la misera efficacia di circa l’1% sarebbe relegata nei numeri interi negativi.
In altre parole, il gruppo iniettato potrebbe essere stato più malato di “Covid” rispetto al gruppo placebo.
Ci sono state molte critiche sull’applicabilità dei dati limitati alla popolazione generale, specialmente agli anziani vulnerabili.
Un’importante analisi è stata fatta dal dottor James Lyons-Weiler che ha scoperto che la popolazione generale sta morendo a un tasso 6,3 volte superiore a quello dei partecipanti alla sperimentazione Moderna (compresi i gruppi placebo e iniezione):
“Se il tasso di mortalità per il vaccino di Moderna è così al di sotto del tasso di mortalità nazionale e anche simultaneamente più di cinque volte maggiore del tasso di mortalità per il vaccino di Pfizer, allora il campione di studio di Pfizer appare ancora meno rappresentativo dell’intera popolazione. Anche questo richiede la dovuta considerazione”.
Viene da chiedersi se Pfizer/BioNtech e Moderna abbiano reclutato superuomini e superdonne per i loro studi.
L’incidenza di Covid “grave” nei gruppi Placebo che, esaminando i dettagli, non erano necessariamente gravi manifestazioni cliniche, è così bassa che le prove effettuate su 30.000-40.000 persone mancavano di potere statistico per determinare le riduzioni di ricoveri e morti, secondo Tal Zaks, CMO Moderna.
Zaks è corretto, l’incidenza di “Covid” grave era solo lo 0,04% in Pfizer/BioNtech e lo 0,22% in Moderna.
A causa di questo tasso molto basso di gravi manifestazioni cliniche presenti nel campione, la riduzione del rischio assoluto, anche prendendo i dati al valore nominale, è meramente simbolico.
Pertanto, i potenziali destinatari delle SGT (Terapia Genica Sintetica) devono essere informati che, per ridurre le manifestazioni “gravi”, le probabilità che queste terapie geniche non funzionino sono superiori al 99,5%.
Il British Medical Journal ha scritto che:
“I ricoveri ospedalieri e i decessi per il covid-19 sono semplicemente troppo rari nella popolazione studiata per dimostrare differenze statisticamente significative. Lo stesso vale per la sua capacità di salvare vite o prevenire la trasmissione: le prove non sono progettate per scoprirlo”.
Per poter ottenere il consenso informato, bisogna anche considerare il profilo degli effetti collaterali.
Fino all’80% delle “cavie umane” ha sperimentato effetti collaterali, nel contesto di una sindrome poco chiara in cui l’80% delle persone sono asintomatiche.
Le incidenze di effetti collaterali immediati in entrambi gli studi sono state significative e hanno fatto scomparire la riduzione del rischio assoluto in entrambi gli endpoint di efficacia primaria, così come per il Covid “grave”.
Ad esempio, per quanto riguarda Moderna, l’81,9% ha sperimentato una reazione avversa di un qualche tipo. Le reazioni di grado 3 (considerate gravi) sono occorse al 17,4% del campione dei vaccinati.
Il che vuol dire che il vaccino ha causato 79 volte più probabilità di avere una reazione avversa grave rispetto allo 0,22% che ha sviluppato il Covid in forma grave.
E questo è quanto si evince sulla base di rapporti preliminari di eventi avversi [nella prima settimana di distribuzione, gli americani hanno preso 200.000 vaccini COVID e hanno riportato 5.000 lesioni “gravi”, cioè giorni di mancato lavoro o richiesta d’intervento medico]:
“Questo è un tasso di lesione di 1 su 40 iniezioni. Ciò significa che 150 iniezioni necessarie per evitare un caso lieve di COVID (100/0,88), causeranno lesioni gravi ad almeno tre persone”.
I dati di sicurezza per entrambe le aziende sono datati solo due mesi prima di ricevere lo status di autorizzazione all’uso di emergenza.
Pertanto, non ci sono dati per gli effetti collaterali a medio-lungo termine, visto che le prove sono in corso.
La data di completamento stimata per i trial di Pfizer/BioNtech è il 31 gennaio 2023. La data di completamento stimata per i trial Moderna è il 27 ottobre 2022.
Secondo i dati elaborati da Tal Zaks (CMO di Moderna) le prove non sono progettate per dimostrare una riduzione della trasmissione.
È quindi sconcertante come i medici e i funzionari della sanità pubblica proclamino che questi SGT (trattamenti a terapia genica) promuoveranno l’immunità di gregge.
I produttori hanno anche chiarito che l’efficacia oltre i 2 mesi è sconosciuta.
Pertanto, la riduzione del rischio assoluto dell’1% nei sintomi lievi/moderati del raffreddore/influenza potrebbe non durare più di qualche mese.
Tragicamente, non c’è un discorso pervasivo centrato sui dati, solo un’eccessiva paura.
Senza affrontare i dati, la gente non può fare una scelta informata sulle SGT sperimentali.
Molti non sono consapevoli che ogni destinatario di una SGT (terapia genica sintetica) che partecipa a questa terapia è ora parte di un esperimento senza precedenti.
Quando Health Canada ha scioccamente acconsentito all’autorizzazione provvisoria del vaccino Pfizer/BioNtech, questa è arrivata insieme a un avvertimento: l’azienda deve presentare i dati della sperimentazione per un periodo di sei mesi quando saranno disponibili.
Per sottolineare: Health Canada ha approvato questa SGT sperimentale sulla popolazione senza nemmeno 6 mesi di dati.
È difficile intraprendere un’analisi completa dei rischi e dei benefici, visto che non ci sono dati sulla sicurezza che vadano oltre un paio di mesi.
I nuovi vaccini richiedono in genere da 7 a 20 anni di ricerca e di prove prima di essere immessi sul mercato.
Pfizer/Moderna ha condotto tutti i loro test simultaneamente, compresi quelli sugli animali, invece che in sequenza.
Come il dottor Qureshi (ricercatore in pensione di Health Canada) ha elaborato, è durante le prove adeguate sugli animali che si ottengono dati tossicologici significativi.
Le reazioni anafilattiche osservate in alcune persone sono anch’esse preoccupanti, degne di analisi.
La Children’s Health Defense ha presentato una richiesta alla FDA per affrontare le allergie al PEG, dato che fino al 70% della popolazione ha anticorpi a questi composti.
Il PEG non è mai stato il componente di un vaccino.
Inoltre, bisogna notare che, secondo uno studio interno di Health Human Services e Harvard, sono riportati meno dell’1% degli effetti collaterali dei vaccini.
In questo frangente, sulla base di: bassa efficacia, problemi con la trasparenza dei dati, progetto della sperimentazione, alto livello di effetti collaterali immediati e basso IFR (percentuale di decessi fra gli individui infetti) per Covid, c’è già abbastanza motivo di preoccupazione.
Tuttavia, gli effetti collaterali più sconcertanti sono i potenziali effetti a medio-lungo termine.
Molti medici e ricercatori in tutto il mondo hanno espresso preoccupazioni circa il ben documentato fenomeno denominato Antibody Dependent Enhancement (ADE) visto in alcuni virus come i coronavirus.
Nei precedenti studi sui vaccini contro la SARS, la MERS, la febbre dengue e il virus RSV, l’esposizione dei “virus selvatici” ai destinatari del vaccino ha provocato gravi malattie, tempeste di citochine e morti.
Il fenomeno dell’ADE non si è presentato inizialmente nei destinatari del vaccino. Si è presentato dopo che i destinatari sono stati esposti ai virus selvatici.
Questo è il motivo per cui non abbiamo un vaccino per il raffreddore comune, la MERS e la SARS, quest’ultima omologa al 78% con il SarsCov2 (Covid-19).
La Professoressa di Immunologia Dolores Cahill ha avvertito che il potenziamento della malattia può far morire molti i destinatari del vaccino anche mesi o anni dopo.
Lo stimato specialista tedesco di malattie infettive, il dottor Sucharit Bhakdi ha dichiarato: “Questo vaccino vi condurrà alla rovina”.
I ricercatori del The International Journal of Clinical Practice hanno dichiarato:
“Il fatto che fino ad ora non si siano verificati fenomeni di ADE durante i test sul vaccino COVID-19 non esime gli investigatori dal paventare il rischio che si verifichi questo evento tra i partecipanti alla sperimentazione, un rischio realistico e non teorico. Sfortunatamente, nessun vaccino per nessuno dei ceppi di virus CoV umani conosciuti è stato mai autorizzato, anche se diversi potenziali vaccini SARS-CoV e MERS-CoV sono in stato di avanzata sperimentazione sugli esseri umani, suggerendo che lo sviluppo di vaccini efficaci contro i CoV umani è sempre stato impegnativo”.
I vaccini tradizionali comportano l’iniezione dell’agente patogeno/tossina, parziale o per intero, per suscitare una reazione immunitaria.
Per la prima volta nella storia, con i “vaccini” SGT (terapia genica sintetica) le cellule dei destinatari produrranno l’agente patogeno, la proteina spike S1 del virus SarsCov2.
Nella presentazione per l’autorizzazione all’uso di emergenza alla FDA, i rappresentanti di Moderna hanno spiegato che l’mRNA rimane nel citoplasma delle cellule, produce la proteina S1 Spike e poi viene distrutto.
Ma il dottor Sucharit Bhakdi e altri hanno chiesto: “Dove altro vanno questi pacchetti di mRNA?”.
Inoltre, sulla base di un paio di mesi di dati sulla sicurezza, non sappiamo se questi mRNA durano abbastanza a lungo per produrre la proteina, ma non abbastanza a lungo per esercitare effetti deleteri.
Questa nascente tecnologia è rischiosa.
In primo luogo, le sequenze di RNA sono sintetiche. Pertanto, non sappiamo quanto tempo dureranno nelle cellule.
La Dottoressa Judy Mikovits ha espresso preoccupazioni sul fatto che potrebbero non essere degradate immediatamente e, forse, indugiare per giorni, mesi, anni.
Moderna aveva precedentemente cercato di utilizzare questa stessa tecnologia per trattare la sindrome di Crigler-Najjar, ma non fu in grado di trovare l’equilibrio tra la dose terapeutica e gli effetti collaterali tossici.
L’mRNA è racchiuso in nanolipidi per evitare che si degradi troppo rapidamente, ma cosa succede se si degrada troppo lentamente, o per niente?
Cosa succede se trasformi il tuo corpo in una “fabbrica di proteine virali”, mantenendo così la produzione di anticorpi su base continua senza alcuna capacità che si spenga?
Quindi, prendere un RNA messaggero sintetico e renderlo termostabile — fare in modo che non si rompa — è problematico.
Abbiamo un sacco di enzimi che degradano l’RNA libero e il DNA perché, ripetiamo, questi sono segnali di pericolo per il sistema immunitario. Sono la causa diretta delle malattie infiammatorie.
Moderna sostiene audacemente che questi mRNA sintetici non si integrano con il DNA della cellula ospite.
Ma la scoperta dell’epigenetica ha rivelato che l’espressione del DNA è in flusso e interagisce costantemente con i segnali ambientali.
Il dottor Lanka ha spiegato che anche l’RNA-DNA è un processo bidirezionale, dinamico:
“C’è il potenziale perché questo RNA sintetico si integri nel DNA umano attraverso l’enzima, ovvero la trascrittasi inversa. Questo può portare alla mutagenesi, forse al cancro. Può portare a difetti di nascita se si integra nelle cellule germinali dell’iniettato. Non si possono fare rassicurazioni sulla base di dati di sicurezza così limitati.
Pertanto, è importante comprendere chiaramente i rischi potenziali di questo tipo di vaccino basato sul mRNA, che includono risposte infiammatorie locali e sistemiche, la biodistribuzione e la persistenza dell’espressione immunogena indotta, il possibile sviluppo di anticorpi autoreattivi e gli effetti tossici di qualsiasi nucleotide non nativo e componente del sistema di consegna”.
È stato scoperto che le sequenze di mRNA comunemente trascritte possono integrarsi con il DNA per formare modelli di “R loop”.
La disregolazione di queste sequenze è implicata in diverse patologie, compreso lo “stress oncogeno”.
Questa scoperta è stata definita come: “L’interazione inaspettata tra le modifiche dell’RNA (l’epitranscriptome) e il mantenimento dell’integrità del genoma”.
Chiaramente, siamo nelle fasi nascenti della comprensione del complesso campo dell’epigenetica.
La proteina spike S1 SarsCov2 è altamente omologa con la proteina HERV (retrovirus endogeno umano), nota come Syncytin-1.
C’è il potenziale per l’autoimmunità, perché gli anticorpi della proteina Spike potrebbero attaccare la Syncytin-1.
Mentre le infezioni naturali sono benigne e autolimitanti per la stragrande maggioranza delle persone colpite, le malattie autoimmuni sono per lo più irreversibili.
Questo è ancora più terrificante con il trattamento dell’mRNA.
Se la produzione nel corpo del vaccinato della proteina SarsCov2 S1 spike persistesse, c’è il potenziale per causare l’amplificazione delle manifestazioni di autoimmunità.
Poiché le cellule dei destinatari della SGT stanno ora producendo le proteine spike virali, c’è il rischio potenziale che nei prossimi anni si possa assistere all’esplosione di malattie autoimmuni.
La funzione primaria della Syncytin-1 è nella placenta così come nello sperma.
La richiesta di sospensione degli studi clinici dei Dottori Wodarg e Yeadon era anche causato dalla preoccupazione che il potenziale di anticorpi contro le proteine Syncytin-1 (parte della placenta) potesse provocare infertilità permanente nelle donne e forse anche negli uomini.
I produttori hanno avvertito: “Non è noto se il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 abbia un impatto sulla fertilità. E alle donne in età fertile si consiglia di evitare la gravidanza per almeno due mesi dopo la loro seconda dose”.
Le donne incinte non sono state incluse in nessuno dei trial.
Ai destinatari della sperimentazione non è stato detto di usare metodi contraccettivi
La nanoparticella PEG-lipidica è altamente lipofila — attraversa le membrane cellulari.
Il rinomato esperto di neurotossicità, il Dottor Chris Shaw, ha dichiarato che queste nanoparticelle attraversano la BBB (barriera emato-encefalica) e ha citato le prove dei precedenti studi su animali fatti da Moderna.
Sui social media, ci sono stati molti casi documentati di bizzarri sintomi neurologici nei destinatari di SGT.
Potrebbe uno di questi meccanismi causare la disregolazione della Syncytin-1 nel cervello?
“A parte la normale funzione fisiologica della Syncytin-1 nello sviluppo della placenta, l’attività e l’espressione della Syncytin-1 aumentano in diverse malattie, come disturbi neuropsichiatrici, malattie autoimmuni e cancro […] La Syncytin-1 partecipa alla morfogenesi della placenta umana e può attivare una cascata pro-infiammatoria e autoimmune […] Un numero crescente di studi indica che la Syncytin-1 gioca un ruolo importante nella Sclerosi Multipla”.
Morale della favola: livelli elevati di Syncytin-1 = infiammazione del cervello.
Ora abbiamo una terapia che usa le cellule del corpo stesso per produrre livelli sconosciuti (forse continui) di una proteina che è quasi identica alla Syncytin-1.
Questo è un potenziale disastro, come descritto dal Dottor Mikovits:
La Syncytin è l’involucro endogeno del gammaretrovirus che è codificato nel genoma umano … Sappiamo che, se la syncytin è espressa in modo aberrante nel corpo, per esempio nel cervello, allora si ha la sclerosi multipla […] L’espressione di quel gene letteralmente infiamma e disregola la comunicazione tra la microglia cerebrale, che è fondamentale per eliminare le tossine, e gli agenti patogeni nel cervello. La comunicazione con gli astrociti disregola non solo il sistema immunitario ma anche il sistema endocannabinoide …”.
A lungo termine, si sospetta che vedremo un aumento significativo di emicranie, tic, morbo di Parkinson, disturbi microvascolari, diversi tipi di cancro, compreso il cancro alla prostata, sindromi da dolore grave come la fibromialgia e l’artrite reumatoide, problemi alla vescica, malattie renali, psicosi, malattie neurodegenerative come il morbo di Lou Gehrig (SLA) e disturbi del sonno, compresa la narcolessia.
Nei bambini piccoli, è probabile che si sviluppino anche sintomi simili all’autismo.
Gli attacchi di cuore sono un altro dei documentati effetti collaterali.
I famigliari dei deceduti hanno condiviso sui social media che queste morti non sono considerate reazioni al vaccino e quindi non sono registrate come tali.
Il chirurgo cardiotoracico e ricercatore, dottor Hooman Noorchashm, ha scritto una lettera di avvertimento alla FDA.
La sua preoccupazione è che la proteina spike possa causare infiammazione, coaguli e attacchi di cuore nei destinatari di SGT che sono stati precedentemente esposti a SarsCov2:
“Quindi, se una persona con un’infezione COVID-19 recente o attiva viene vaccinata, la risposta immunitaria altamente efficace e specifica dell’antigene incitata dal vaccino, molto probabilmente, attaccherà il rivestimento interno del vaso sanguigno e causerà danni, portando alla formazione di coaguli di sangue.
Questo potrebbe portare a gravi problemi come ictus e attacchi cardiaci, almeno in alcune persone … Inoltre, se il rischio immunologico che sto prognosticando diventasse realtà, nei prossimi mesi, quando milioni di americani saranno immunizzati, diventerà abbastanza visibile al pubblico …
Complicazioni tromboemboliche, 10-20 giorni dopo l’attivazione di una risposta immunitaria antigene specifica indotta dal vaccino, in anziani vasculopatici fragili, non saranno registrate come classiche “complicazioni legate al vaccino”.
I rappresentanti di Moderna e Pfizer si sono vantati che la proteina spike porterà alla riduzione dei sintomi senza presentare la malattia clinica, poiché solo una parte di SarsCov2 viene prodotta.
La Dottoressa Whelan ha espresso la preoccupazione che la proteina spike, da sola sia sufficiente a causare danni:
“Sono preoccupata per la possibilità che i nuovi vaccini mirati a creare immunità contro la proteina spike della SARS-CoV-2 abbiano il potenziale di causare lesioni microvascolari al cervello, al cuore, al fegato e ai reni, in un modo che attualmente non sembra essere valutato nelle prove di sicurezza di questi potenziali farmaci”.
Ci sono molti rischi di potenziale danno o morte. Molti di questi sono sconosciuti visto che la sperimentazione è durata solo pochi mesi.
Nella contemplazione dell’analisi rischio-beneficio, bisogna considerare anche i trattamenti efficaci a basso rischio.
La scienza ha ben chiarito che la carenza di vitamina D sia legata alla presentazione di un grave stress respiratorio e alle conseguenze della tempesta di citochine, che include anche il Covid.
Questo sopra è un piccolo studio, ma ben supportato dalla letteratura scientifica.
Tutti i fattori di rischio per il Covid sono anche fattori di rischio per la carenza di vitamina D.
Più di duecento scienziati hanno esortato a prendere in considerazione l’integrazione di vitamina D per la prevenzione e il trattamento del Covid.
Il dottor Raharusun ha espresso ottimismo dopo aver condotto il suo studio, ritenendo che si tratti di una soluzione da pochi centesimi.
Purtroppo, ha incontrato una morte prematura poco dopo aver concluso il suo studio.
I funzionari sanitari cinesi hanno raccomandato una moratoria su questi vaccini SGT contro il Covid, dopo le indagini sulle morti nelle case di cura in Norvegia.
Ogni giorno c’è una raffica di rapporti che dettagliano effetti collaterali sconcertanti ,che portano anche alla morte.
Il 5 febbraio, la UK Medical Freedom Alliance ha scritto una lettera a Boris Johnson, esortandolo ad affrontare le morti post vaccino nelle case di cura:
“Chiediamo ora una verifica immediata e urgente delle morti che si sono verificate dall’inizio del lancio del vaccino Covid-19, per accertare se tali vaccini (in generale o una marca in particolare) stiano portando a un aumento del numero di morti (correlati o meno con il Covid-19), casi di Covid-19 o un aumento del rischio di morte in alcuni gruppi di età o sociali”.
Ora ci sono più di 900 morti nel registro VAERS (Registro degli Eventi Avversi al Vaccino).
Come da analisi della stessa Health and Human Services, questi sono probabilmente una piccola percentuale dei decessi reali.
Entrambe le aziende desiderano avere le prove “in aperto”, in modo che le terapie sintetiche possano essere somministrate anche ai gruppi placebo.
Se questo accadesse, il “gruppo placebo” scomparirebbe — il che offuscherà ulteriormente i deleteri effetti collaterali.
In tutto il mondo sono state distribuite oltre 206 milioni di dosi. Pfizer ha previsto un profitto di 15 miliardi per il 2021. Un inizio molto lucrativo per tutte le aziende che beneficiano del complesso industriale Covid.
Purtroppo, la gente non viene informata che sono in corso prove di “fase 3”.
Queste SGT sono state progettate e “valutate” alla velocità record di meno di un anno e poi hanno ricevuto un’approvazione provvisoria basata su soli 2 mesi di dati.
Recentemente, il Governo Indiano ha rifiutato la SGT della Pfizer, il che ha spinto i medici americani di Front Line a fare appello a Biden per affrontare le loro preoccupazioni.
Le autorità sanitarie pubbliche stanno facendo affermazioni sulle SGT che i produttori non hanno fatto.
ICAN (movimento che promuove l’abolizione delle armi) ha recentemente scritto una lettera a Cuomo sollecitando la ritrattazione delle pubblicità fraudolente dello Stato di New York, secondo cui le iniezioni SGT sono approvate dalla FDA e sono state sottoposte a rigorosi test di sicurezza.
Il Dottor Peter Doshi, editore associato, BMJ (British Medical Journal) ha dichiarato:
“I prodotti possono essere commercializzati senza accesso ai dati, ma i medici e le società professionali dovrebbero dichiarare pubblicamente che, senza una completa trasparenza dei dati, si rifiuteranno di approvare i vaccini contro il Covid-19″.
Anche il Dottor Michael Yeadon, ex Vicepresidente della Pfizer, ha dichiarato:
“Tutti i vaccini contro il virus SARS-CoV-2 sono per definizione nuovi. Se un qualsiasi vaccino di questo tipo venisse approvato per l’uso in qualsiasi circostanza che non sia ESPLICITAMENTE sperimentale, credo che i destinatari siano stati ingannati in misura criminale”.
Il libro bianco di American Frontline Doctor riporta: “Un vaccino sperimentale non è più sicuro di un IFR (la percentuale di decessi fra gli individui infetti NDR) molto basso”.
Per esercitare il consenso informato, ogni destinatario di questo SGT dev’essere messo al corrente del fatto che sta partecipando a una sperimentazione clinica.
Non c’è alcuna pretesa sulla riduzione della trasmissione del virus. Tutta l’analisi rischio-beneficio dev’essere focalizzata sull’individuo, come lo è il trattamento con una terapia farmacologica.
Pertanto, il potenziale destinatario della sperimentazione deve comprendere l’IFR, la riduzione del rischio assoluto dei sintomi e i potenziali effetti collaterali, compresi gli ADE, nonché le alternative efficaci per il trattamento in caso di necessità.
Se il potenziale soggetto della sperimentazione non riceve queste informazioni o non le comprende, si tratta di una palese violazione del Codice di Norimberga:
“Il consenso volontario del soggetto umano è assolutamente essenziale … Questo significa che la persona coinvolta dovrebbe avere la capacità legale di dare il consenso; dovrebbe essere messa in condizione di poter esercitare il libero potere di scelta senza l’intervento di alcun elemento di forza, frode, inganno, costrizione, sopraffazione, o altra forma ulteriore di costrizione o coercizione; dovrebbe avere sufficiente conoscenza e comprensione degli elementi della materia in questione da permettergli di prendere una decisione comprensibile e illuminata.
Quest’ultimo elemento richiede che prima dell’accettazione di una decisione affermativa da parte di chi sottopone alla sperimentazione gli siano resi noti la natura, la durata e lo scopo dell’esperimento; il metodo e i mezzi con cui sarà condotto; tutti gli inconvenienti e i pericoli che ci si può ragionevolmente aspettare; gli effetti sulla sua salute o sulla sua persona che possono derivare dalla sua partecipazione all’esperimento”.
C’è un nucleo sostanziale di esperti in tutto il mondo che mette in guardia sui potenziali disastri di questo nuovo SGT.
La santità della vita è relegata ai proclami di coloro che sostanziano e comandano la Nuova Religione Covidica.
La nuova normalità genera isteria. “Sicuro ed efficace” sono i mantra cacofonici.
Solo un eretico osa analizzare i dati reali o porre una domanda razionale.
Il messaggio senza scrupoli proclamato dall’alto è questo: il Covid è estremamente fatale, le iniezioni sono estremamente sicure ed efficaci. Punto e basta.
Nel frattempo, abbondano messaggi orwelliani come il seguente:
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Link: https://off-guardian.org/2021/02/22/synthetic-mrna-covid-vaccines-a-risk-benefit-analysis/
Scelto e tradotto da Roberto 321654
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