Mike Whitney
Supponiamo per un solo minuto che la campagna di vaccinazione sia condotta da persone che vogliono veramente porre fine alla crisi attuale e riportare il paese alla “normalità”.
Supponiamo anche che credano in buona fede che la vaccinazione di massa sia il modo migliore per raggiungere quest’obiettivo, impedendo la diffusione del virus e, quindi, riducendo il numero di morti.
Ebbene, tutto questo è una ragione sufficiente per mettere a tacere chi critica i vaccini con un’operazione di lavaggio del cervello volta a controllare l’opinione pubblica?
No, non lo è.
Per prendere una decisione informata su come procedere, la gente ha bisogno di sentire entrambe le campane.
I media non hanno il diritto di comandare l’etere e controllare ciò che la gente vede e sente.
Non hanno il diritto di escludere deliberatamente i professionisti e gli altri esperti le cui opinioni sono in conflitto con la narrativa ufficiale.
Per concedere il proprio “consenso informato” alla vaccinazione, la gente dev’essere in grado di soppesare autonomamente i rischi e i benefici.
Ma questo è possibile solo se ha accesso a diverse fonti d’informazione.
Sempre più spesso, l’unico messaggio è quello fornito dal governo in collaborazione con i pezzi grossi dell’industria e altri membri dell’élite.
Tradizionalmente, tutto questo si chiama “propaganda”.
Non ci vuole un genio per capire come tutto questo abbia influenzato il dibattito sui vaccini, fino al punto d’impedire il dibattito stesso.
Gli scettici sono stati liquidati come “pazzi antivax”, mentre un vaccino sperimentale, completamente nuovo, viene considerato “miracoloso”.
Allo stesso tempo, il governo (che è allineato con l’industria che dovrebbe, invece, controllare) sta facendo tutto ciò che è in suo potere per spingere la gente a vaccinarsi.
Quello cui stiamo assistendo è la più stravagante campagna pubblicitaria nei 245 anni di storia dell’America.
È praticamente impossibile accendere la TV o la radio senza essere sommersi da immagini emotive volte a promuovere la vaccinazione.
In che modo tutto questo rispetta il diritto dell’individuo a prendere una decisione informata e libera dalla coercizione del governo?
Si tratta di un flagrante indottrinamento, eppure nessuno ne parla.
Avete notato che ai critici dei vaccini mRNA sia stato impedito di esprimere le loro opinioni attraverso i media?
Avete notato che ai medici, agli scienziati, ai virologi, agli epidemiologi e agli esperti di salute pubblica viene impedito di apparire sui canali di notizie via cavo e sui principali giornali?
Avete notato che questi critici sono stati attaccati sui social media, censurati su FaceBook e rimossi da Twitter?
Avete notato fino a che punto i media si siano spinti per eliminare ogni sfida alla “narrazione ufficiale”, denunciando, ridicolizzando o mettendo sulla lista nera chiunque osi offrire un’opinione contrastante?
Perché i media impediscono agli esperti di esprimere i loro dubbi direttamente al popolo americano?
Perché i manovratori di questa campagna vogliono che nulla si discosti dalla “narrativa ufficiale”.
Non vogliono che la gente pensi da sola, che cerchi siti alternativi, che legga i dettagli delle prove o le riviste mediche e i documenti di ricerca.
Non vogliono che la gente metta in dubbio le loro motivazioni, o che soppesi correttamente i rischi e i benefici del farsi vaccinare.
Non vogliono si sappia che il loro vaccino non ha mai completato gli studi a lungo termine, o soddisfatto i normali standard di sicurezza.
Non vogliono si sappia che l’mRNA è una tecnologia relativamente nuova con un passato controverso che include alcuni esperimenti inquietanti sugli animali, dove questi sono tutti morti.
Non vogliono che pensiate a tutto questo. Vogliono che stiate zitti, vi mettiate in fila, spegniate il cervello e vi tiriate su la manica.
E che chiunque non sia d’accordo venga censurato.
Sono ingiusto? In ogni caso non sarebbe questa la mia intenzione.
Ci crediate o meno, non intendo criticare i vaccini in sé, ma il modo in cui ci vengono imposti.
E’ a questo che mi oppongo fortemente perché vìola il diritto della gente al consenso informato.
Siamo davanti a un blitz asimmetrico che glorifica i vaccini ed esclude deliberatamente la minima critica espressa da stimati professionisti.
Si tratta di un puro e semplice lavaggio del cervello.
Continuando, perché il governo ha impiegato psicologi comportamentali per promuovere la campagna di vaccinazione?
Perché hanno architettato questa strategia volta “a cambiare le credenze e i sentimenti della gente sulla vaccinazione, indottrinandola sui suoi benefici sociali e agendo direttamente sui comportamenti?”.
Questo significa che vi viene fissato un appuntamento dicendo che sarete vaccinati alla fine della sessione.
Gli psicologi la definiscono “raccomandazione presuntiva”, perché elimina l’elemento della scelta personale creando uno scenario in cui farsi vaccinare è un fatto compiuto.
Come fa tutto questo a non essere una coercizione?
È una coercizione a livello inconscio, dove un medico induce il paziente a farsi vaccinare facendo sembrare l’operazione una procedura standard.
In questo modo lo mette sotto pressione inducendolo a seguire il percorso di minor resistenza, che è la conformità.
È una tattica intelligente ma palesemente manipolativa.
Gli psicologi comportamentali che hanno contribuito a plasmare la politica del governo credono che debba essere posta molta enfasi sulla “sicurezza ed efficacia” dei vaccini.
Il termine “sicuro ed efficace”, di conseguenza, non è altro che un tranquillante usato per convincere le pecore a farsi vaccinare, senza dover fornire alcuna prova a sostegno.
Potreste anche aver sentito il termine “esitazione vaccinale”, usato per descrivere le persone che non vogliono farsi vaccinare, suggerendo che abbiano una particolare condizione mentale, come ad esempio la schizofrenia paranoica.
Questo è un modo efficace per screditare i propri nemici, ma mostra anche la palese debolezza della posizione pro-vaccino.
Se i sostenitori della vaccinazione avessero qualcosa di concreto da offrire, si baserebbero su fatti e sui dati e non sugli attacchi personali.
Inoltre, l’“esitazione vaccinale” non è un difetto caratteriale o una condizione mentale, ma il segno che qualcuno che si è preso la responsabilità di gestire la propria salute e il proprio benessere.
Chiedetevi questo: perché una persona razionale dovrebbe farsi iniettare un cocktail sperimentale che potrebbe scatenare ogni sorta di disturbi a lungo termine o finanche la morte? È questa la scelta che farebbe una persona normale?
Per quanto posso vedere, gli psicologi comportamentali stanno giocando un ruolo critico in questa campagna di vaccinazione di massa.
Secondo un rapporto pubblicato dal “National Institutes of Health”, sembra che sia stato formato un team di risposta rapida per attaccare le opinioni di chi sfida la “narrativa ufficiale”.
Guardate questo trafiletto tratto del rapporto intitolato “COVID-19 Vaccination* Communication: Applying Behavioral and Social Science to Address Vaccine Hesitancy and Foster Vaccine Confidence”, del National Institutes of Health:
Mitigare l’impatto della disinformazione legata al Covid-19 …
La diffusione della disinformazione sulla salute pubblica era una preoccupazione significativa ben prima della pandemia di Covid-19.
Nell’ultimo decennio il discorso sui vaccini, online e nei media, è stato afflitto dalla disinformazione.
I gruppi antivaccinali hanno fatto leva sulle divisioni politiche e sociali per diminuire la fiducia nei vaccini, spingendo false narrazioni che mettevano in dubbio la loro sicurezza ed efficacia, diffondendo false affermazioni sugli esiti avversi e minimizzando i rischi della malattia contro cui i vaccini proteggono …
Gli sforzi di comunicazione sui vaccini Covid-19 non possono ignorare la disinformazione e devono intraprendere azioni volte a identificare le voci emergenti, rispondendo loro sulla base della scienza comportamentale.
Il monitoraggio in tempo reale dei discorsi riguardanti la vaccinazione — comprese le teorie cospirazioniste, le voci e i miti — può sostenere una risposta mirata e rapida.
Gli sforzi di “sorveglianza della disinformazione” dovrebbero identificare le più importanti fonti di disinformazione, le tattiche utilizzate e i gruppi più esposti e influenzati.
Queste informazioni, oltre ai dati riguardanti le dinamiche e i modelli di diffusione della disinformazione, potrebbero aiutare a costruire una risposta appropriata e i migliori obiettivi d’intervento …
Correggere le false affermazioni contenute nei messaggi, esporre le tattiche usate dagli agenti della disinformazione e indurre scetticismo, evidenziando i secondi fini di questi attori, mitigando in questo modo l’impatto della disinformazione …
Questa è roba veramente spaventosa.
Gli agenti dello stato stanno identificando coloro che criticano i vaccini Covid come loro nemici mortali.
Come siamo arrivati fino a questo punto? Perché questo va ben oltre Orwell. Siamo entrati in un qualche inquietante universo alternativo.
Sull’argomento, ecco una dichiarazione di Arthur C. Evans Jr., PhD, CEO dell’American Psychological Association, in risposta all’approvazione di un vaccino anti Covid da parte della Food and Drug Administration (“APA Welcomes Step Toward First U.S. Vaccine Approval”, American Psychological Association):
Riconosciamo che ci sono sacche di resistenza ai vaccini, sfiducia nell’establishment medico e disinformazione sui vaccini in generale …
Alcune popolazioni sono comprensibilmente meno propense ad accettare le vaccinazioni conseguenza di un retaggio di sfiducia radicato su pratiche di salute pubblica non etiche.
È fondamentale che i leader di tutto lo spettro politico si uniscano dietro ai messaggi di sicurezza e trasparenza dei vaccini …
Arruolate portavoce credibili che possano connettersi con comunità diverse, specialmente quelle dove sono alti la sfiducia e lo scetticismo.
Quando i leader parlano dei vaccini come pratiche standard, invece che opzioni, le persone sono più propense ad accettarli.
Considerate l’ampia varietà di fattori che motivano il comportamento umano.
La scienza comportamentale insegna che le persone sono più propense ad aderire alle raccomandazioni sui vaccini quando credono di essere suscettibili alla malattia, quando vogliono proteggere gli altri, quando credono che il vaccino sia sicuro o almeno più sicuro della malattia e, infine, quando le loro preoccupazioni sono gestite con rispetto da medici ed esperti.
È davvero etico che l’APA sia coinvolta in una campagna di vaccinazione di massa?
È questo il ruolo che un’organizzazione come questa dovrebbe svolgere in una società democratica?
La sua comprensione del comportamento umano per persuadere la gente a nome del governo e di Big Pharma?
Ancor più importante, se gli psicologi comportamentali hanno contribuito a plasmare la strategia del governo sulla vaccinazione di massa … allora, in quali altre politiche sono stati coinvolti?
Erano questi i “professionisti” che hanno evocato i confinamenti per rispondere alla pandemia?
Le mascherine, il distanziamento sociale e l’isolamento sono stati promossi da questi “esperti” per minare le normali relazioni umane e infliggere il massimo dolore psicologico al popolo americano?
Il tutto per creare una popolazione debole e sottomessa, per farle accettare volentieri lo smantellamento delle istituzioni democratiche, la drammatica ristrutturazione dell’economia e l’imposizione di un nuovo ordine politico?
Queste domande hanno bisogno di una risposta.
Sorprendentemente, la resistenza alla vaccinazione è forte oggi quasi quanto lo fosse un anno fa.
Secondo una ricerca della PEW Reserach, “Growing Share of Americans Say They Plan To Get a COVID-19 Vaccine – or Already Have“:
(solo) Il 69% della popolazione intende farsi vaccinare o lo ha già fatto …
Coloro che attualmente non hanno intenzione di farsi vaccinare (30%) elencano una serie di motivi.
La maggioranza è preoccupata per gli effetti collaterali (72%), c’è la sensazione che i vaccini siano stati sviluppati e testati troppo velocemente (67%), c’è inoltre il desiderio di saperne di più su come funzionano (61%).
Percentuali minori citano gli errori passati del sistema sanitario (46%), o la sensazione di non averne bisogno (42%).
Il 36% di questo gruppo (11% di tutti gli adulti statunitensi) sostiene che non vuol prendere vaccini a prescindere.
Così, nonostante l’incessante blitz propagandistico, una parte significativa della popolazione è ancora scettica, indifferente e inamovibile.
Naturalmente, questo è solo il primo round. Presto la persuasione si trasformerà in coercizione e, da questa, si passerà alla forza vera e propria.
È già chiaro che i viaggi aerei richiederanno passaporti vaccinali e che i trasporti pubblici, i concerti, le biblioteche, i ristoranti e, forse, anche i negozi di alimentari potrebbero seguire a ruota.
La vaccinazione sembra essere la questione determinante dei prossimi anni.
Coloro che resisteranno agli editti dello stato si troveranno sempre più esclusi. Emarginati nel loro stesso Paese.
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Fonte: https://www.unz.com/mwhitney/you-refuse-to-get-vaccinated-but-are-you-ready-to-be-an-outcast/
Scelto e tradotto da Roberto321654