Redazione: alcuni report, seppur apodittici, sono comunque utili per comprendere quanto ingarbugliata sia la realtà e quanto sia difficile trarre una linea di pensiero comune dalle visioni main-stream.
Questo nostro intervento è il preambolo dell’articolo a seguire, in cui una Sorcha Faal in maschera (riconoscibilissima, per averne frequentata una, la sottostante “scuola di comunicazione”), in un volutamente pessimo inglese, ci dà qualche notizia che, almeno, niente ha a che vedere con quelle dei media main-stream.
Nello specifico, riafferma il legame Merkel/Putin e ci parla di una strana moria fra gli alti esponenti del Great Reset.
A pagina 85 del libro “Massoni”, Gioele Magaldi ha scritto che fu proprio nella DDR degli anni ’80 che Vladimir Putin e Angela Merkel vennero iniziati presso la stessa Ur-Lodge: la Golden Eurasia.
Si tratta di un’”officina latomistica” particolarmente attiva che, ancora oggi, sovrintende con cinismo e spregiudicatezza all’evolversi del conflitto russo-ucraino.
Come mai il Presidente Putin, presunto nostalgico dell’Impero Sovietico, si fece iniziare presso una Loggia che vantava rapporti privilegiati con quel Brzezinski che tanto si diede da fare per far crollare il comunismo?
Putin conserva ancora oggi dei rapporti con certi ambienti della politica a stelle e strisce?
Domande che bastano da sole a comprendere come la realtà sia un po’ più complessa di quanto i media di regime intendono farci credere.
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Sorcha Faal per What Does It Mean
Per comprendere il significato del sorprendente scambio telefonico fra il Presidente Putin e la Cancelliera Angela Merkel, è necessario esaminare innanzitutto la storia della loro (stretta) relazione personale, cominciata oltre 40 anni fa.
Una storia che iniziò con la nascita della Cancelliera Merkel nella Germania Ovest, nei primi anni della Guerra Fredda.
Poi, nel 1968, la Merkel si unì alla “Gioventù Libera Tedesca” (il “movimento giovanile comunista” sponsorizzato dal “Partito di Unità Socialista” di stampo marxista-leninista), dopo che si era trasferita nella Germania Est, dove studiò fisica dal 1973 al 1978 presso l’“Università Karl Marx” di Lipsia.
Verso la fine dei suoi studi, cercò una “cattedra di assistente” in una “scuola d’ingegneria”.
Come condizione per ottenere il lavoro, le fu detto che avrebbe dovuto fare rapporto sui suoi colleghi agli Ufficiali del “Ministero per la Sicurezza dello Stato” (Stasi).
La Merkel rifiutò l’ordine con la scusa che non era capace di mantenere i segreti sufficientemente bene da poter essere una spia efficace.
La qual cosa portò la Stasi a chiedere ulteriori istruzioni al “Comitato per la Sicurezza di Stato” (KGB), la principale Organizzazione d’Intelligence dell’ex Unione Sovietica, da cui la Stasi era controllata e diretta — in particolare per quanto riguardava le attività di spionaggio che coinvolgevano cittadini della Germania Occidentale, o provenienti da tale Paese, come appunto la Merkel.
Quando il KGB ricevette il dossier della Stasi sulla Merkel, questo fu assegnato all’agente del controspionaggio Vladimir Putin, che era entrato nel KGB nel 1975 per la sua fluente conoscenza della lingua tedesca — che aveva studiato fin dal “Liceo 281” di San Pietroburgo.
Con gli archivi di KGB e Stasi ormai distrutti, resta comunque da notare che la Merkel aveva lavorato e studiato presso l’”Istituto Centrale di Chimica-Fisica” dell’”Accademia delle Scienze” a Berlino-Adlershof (Germania dell’Est) dal 1978 al 1990.
Si tratta di un’area di vitale importanza perché la Stasi vi stazionava il suo “Reggimento di Guardie” d’élite, composto da 12.000 persone, presso cui il principale esponente del KGB, dal 1985 al 1990, fu il Primo Direttore Vladimir Putin.
Dopodiché sia la Germania dell’Est che l’Unione Sovietica cessarono di esistere.
Putin sarebbe diventato il Presidente della Federazione Russa l’ultimo giorno del 1999 e, la Merkel, Cancelliera della Germania il 22 novembre 2005 — fra le grandi nazioni, sono entrambi i leader più longevi.
Conoscendo questa storia, non sorprende che la trascrizione citata mostri che il Presidente Putin e la Cancelliera Merkel concordino sul fatto che gli Stati Uniti siano consapevoli di non poter fermare il progetto Nord Stream 2 con le loro sanzioni — ed è per questo che stanno facendo pressione sugli europei.
Ma è comunque improbabile che Washington possa costringere l’Europa a imporre ufficialmente delle sanzioni contro il gasdotto e a interrompere in questo modo la sua costruzione, perché l’UE ne comprende appieno l’importanza.
L’Unione capisce quanto questo progetto sia cruciale per la Germania, perché il basso costo del gas russo aumenterebbe l’efficienza dell’industria tedesca.
La cosa più interessante di quella trascrizione, però, è lo scambio fra il Presidente Putin e la Cancelliera Merkel sulle loro rispettive posizioni, per come sono state articolate al World Economic Forum.
La Merkel ha definito la pandemia il “disastro del secolo” che ha messo a nudo “le debolezze della nostra società”, e Putin ha avvertito che:
“E’ del tutto pleonastico sostenere che non ci siano paralleli diretti nella storia. Alcuni esperti — e io rispetto la loro opinione — stanno paragonando la situazione attuale a quella degli anni ’30 …
Vorrei sottolineare le negative conseguenze demografiche della crisi sociale e poi la crisi dei valori, che potrebbero portare alla perdita dell’eredità civile e culturale di interi continenti”.
Durante questo scambio il Presidente Putin e la Cancelliera Merkel hanno discusso a lungo l’agenda del “Great Reset”, presentata al WEF dalla fazione socialista-globalista.
La parte più sorprendente, la mostra questa trascrizione (dal tedesco):
Merkel: “Il Principe Carlo ne ha perso un altro …”
Putin: “Sono due …”
Merkel: “Il primo era il suo preferito, lo sai …”
Putin: “Sì, sono stato informato …”
Merkel: “Non è una coincidenza …”
Putin: “Sappiamo anche questo …”
Il contesto di questo notevole scambio d’opinione fra il Presidente Putin e la Cancelliera Merkel vede il Principe Carlo nelle vesti di uno dei principali sostenitori del programma socialista-globalista “The Great Reset”.
Due dei suoi più stretti alleati per lo sviluppo di questo programma, erano l’uomo più ricco della Gran Bretagna, Sir Richard Sutton, e Petr Kellner, l’uomo più ricco della Repubblica Ceca.
Il Principe Carlo incontrò Kellner per la prima volta quando visitò la Repubblica Ceca nel 1991 e, nel 2009, guidò lo sforzo per farlo selezionare come il “giovane leader globale” del World Economic Forum.
Due settimane fa, il 27 marzo, Petr Kellner è morto in un misterioso incidente d’elicottero in Alaska [analogo a quello di Olivier Dassault, ndt].
Poi, qualche giorno fa, anche Sir Richard Sutton è stato misteriosamente ucciso a coltellate nella sua casa nell’ovest dell’Inghilterra.
A queste morti misteriose s’è aggiunta la notizia che il padre del Principe Carlo, il Principe Filippo, è morto in ospedale all’età di 99 anni.
L’importanza di quanto si son detti il Presidente Putin e la Cancelliera Merkel — entrambi d’accordo sul fatto che le morti misteriose degli alleati del Principe Carlo, Sir Richard Sutton e Petr Kellner, non siano una coincidenza — è monumentale.
Soprattutto perché suggerisce fortemente che queste morti siano in realtà degli omicidi mirati, un messaggio rivolto a chi sostiene il “Great Reset”.
Come del resto ci si aspettava, a fronte dell’agenda socialista-globalista volta a resettare il mondo intero, le potenti forze che vi si oppongono mai permetteranno che ciò accada.
E’ il motivo per cui il Presidente Putin ha avvertito quei pericolosi idioti del WEF che il percorso che stanno percorrendo è esattamente come quello degli anni ’30 che, prevedibilmente, portò alla 2a Guerra Mondiale.
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Link Originale: https://www.whatdoesitmean.com/index3533.htm
Scelto e commentato da Franco
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