Vi presento l’intervista al Dottor Salvatore Rainò. Ci ha subito colpito la grande umanità di questo medico: dono prezioso in un mondo di medici che vedono nella propria professione uno stipendio assicurato e uno status quo.
Abbiamo bisogno di medici competenti e capaci come il Dottor Rainò.
Il Dottor Rainò ci ha parlato schiettamente della situazione in cui ci troviamo. Senza giri di parole l’ha definita così:
“Tutto questo che stiamo vivendo, viene arrogantemente proposto come il “non plus ultra” della qualità e della sicurezza della vita. Ma è evidente che è tutta una grandissima presa in giro, ma oltre alla presa in giro, c’è una grandissima malvagità alla base di tutto questo.”
Il Dottor Rainò vede nella Verità e nel Coraggio i due pilastri attraverso i quali vincere questo sistema che ci vuole timorati e sottomessi.
Quello che stiamo passando non è uno scherzo. Non ci vogliono proteggere. Non vogliono il nostro bene.
Invito a visitare il suo sito per avere maggiori informazioni su questo grande medico: https://salvatoreraino.com/
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Si presenti ai nostri lettori. Chi è e che cosa fa?
Sono un medico e un ricercatore scientifico. Ho cinquantanove anni. Sono laureato in Medicina e Chirurgia specialista in Allergologia e Immunologia Clinica, specialista in Medicina Interna, Omeopata Unicista Hahnemanniana e ricercatore Bioenergetico.
Lei è sempre stato molto critico nei confronti della “pandemia”. Che cosa l’ha indotta a capire sin da subito che qualcosa non andava?
All’inizio dell’anno, dopo gli ultimi mesi del 2019, quando non si capiva bene cosa stesse accadendo e tutti mi chiedevano un parere, io ho aspettato qualche settimana. Poi, se non sbaglio a fine febbraio, marzo 2020 ho espresso un mio parere, dopo aver osservato con estrema attenzione quello che accadeva.
Realizzai un video che andò su Facebook, che nel giro di 20 ore, fece un milione seicentomila visualizzazioni. Poi è stato cancellato. In questo vide io allertavo sull’importanza del ruolo dei farmaci e degli antinfiammatori in particolare e il possibile scatenamento della sindrome che noi chiamiamo COVID.
Nel 1918-1920, quando c’è stata la pandemia della Spagnola, sono morte 50 milioni di persone, documentatamente per aspirina, tanto che l’aspirina fu chiamata killer. Nelle autopsie di quell’epoca, che praticamente sono identiche a quelle che abbiamo avuto nell’aria settentrionale in Italia, la causa di morte era addebitata ad infezioni batteriche opportunistiche, scatenate dalla repressione dell’immunità a causa degli antinfiammatori, in primis l’aspirina.
Poi c’è un’altra cosa che bisogna dire degli antinfiammatori e cioè che documentatamente, è un fatto scientifico comprovato noto a tutti quelli che hanno studiato questi meccanismi: gli antinfiammatori intervengono nella trasformazione dell’acido arachidonico in leucotrieni o prostaglandine.
Quindi sono due strade che provengono dalla strada dell’acido arachidonico che si sdoppia. Quando si prendono gli antinfiammatori, soprattutto in soggetti più predisposti geneticamente, la via delle prostaglandine viene fortemente inibita. Le prostaglandine rappresentano il versante buono dell’infiammazione.
Quello praticamente protettivo per l’organismo, mentre i leucotrieni, se prendiamo gli antinfiammatori in misura massiva, vengono decalzati. I leucotrieni, invece, fanno parte dell’immunità dell’infiammazione perversa e quindi scatenano meccanismi di edema, di polmonite interstiziale, di trombosi venosa, di coagulazione intravascolare disseminata, che sono esattamente il quadro del COVID, che quindi a questo punto non è attribuibile al virus.
Tanto è vero che, anche negli anni scorsi, i reparti di rianimazione, di terapia intensiva soprattutto sono stati assaltati in diverse occasioni da un quadro che era identico a quello attuale, solo che non era scattato l’ordine di etichettarlo COVID.
L’unica cosa in comune, sicuramente non era il virus, perché adesso loro parlano di un virus nuovo, altrimenti sarebbe esistito in passato, che poi la verità è anche questa: il coronavirus è sempre esistito.
Ma l’unico dato in comune è il grande uso di antinfiammatori per combattere la febbre, per combattere l’infiammazione sotto le varie […] paracetamolo, aspirina, Brufen, Aulin tutti quanti gli antinfiammatori non steroidei e anche cortisonici. Quindi, siccome, in parallelo è noto che nel 2020 c’è stato un incremento del 220% e anche più di vendita di antinfiammatori e siccome le persone non li hanno nascosti nello sgabuzzino, ma li hanno impiegati.
E questo è fortemente suggestivo che il vero quadro, il quadro generico del COVID non sia il virus, ma sia una somministrazione esagerata dettata da temi fobico-ossessivi indotti ad arte per creare tutto questo.
La prova del nove? La prova del nove è che varie centinaia di migliaia di persone, sicuramente anche qualche milione perché mi hanno ascoltato in milioni, lungo tutto il 2020, che hanno rispettato le mie direttive nemmeno una di queste persone ha avuto il COVID. Ripeto: nemmeno una. Ragion per cui invito tutti a spiegarmi come sia possibile una cosa del genere.
In un intervento, a mio avviso molto profondo e significativo, lei parla di “riappropriazione del diritto di essere”. Inoltre sottolinea il fatto di dire no, e lo definisce come “l’atto più fondamentale della centralità della quintessenza della persona” e lo lega a un rischio. Che cosa intende?
Si perché a dire le cose come stanno, a dire come la nostra razionalità ce le fa percepire si corre un rischio. La caratteristica principale non solo di questa pandemia, ma di tante pandemie, epidemie è l’irrazionalità.
Mi spiego meglio: quando noi siamo in situazioni come questa dovremmo chiederci non perché si ammalano le persone, ma dovremmo chiederci: “perché tante persone non si ammalano? Perché tante persone non hanno i sintomi?”
E dovremmo studiare il meccanismo per cui molte persone restano sane.
Ovviamente se vogliamo farlo in modo disilluso, obiettivo dobbiamo andare ad esaminare tutti i fattori in gioco, quindi anche in questo senso io chiedo in questa storia degli antinfiammatori di cui ne ha parlato addirittura l’OMS, ne ha parlato il Presidente della Francia, ne hanno parlato molte testate giornalistiche, moltissimi lavori scientifici.
Perché alla fine si dissimula sempre questo aspetto? Lo si mette da parte, lo si dimentica, mentre la verità è che mentre adesso io e te stiamo parlando questo costume malsano è in voga, al massimo dei livelli ed è causa di malattia. Queste cose non sono delle invenzioni mie: questa è scienza ufficiale.
Ma allora mi chiedo: perché vogliamo continuare a condurre una disamina della realtà secondo schemi cosiddetti della dissonanza cognitiva?
Cioè c’è qualcosa, ci sono molti aspetti che non convincono in tutto quello che sta accadendo.
Ci vogliamo sedere al tavolino e parlarne in modo equilibrato, senza lasciare nessun fattore fuori dalla disamina?
Cosa pensa dell’obbligo vaccinale? Galli ha detto che il vaccino “funzionicchia”, ministro Giovannini ha rimarcato che anche i vaccinati possono contagiare e che non la situazione non si risolverà vaccinando tutti, lo stesso Figliuolo ha detto una cosa tremenda qualche giorno fa: che questi vaccini sono sperimentali e non se ne conoscono gli effetti. Come mai questo cortocircuito comunicativo delle istituzioni?
È evidente che non è come un circuito che come accade nella normale cibernetica si equilibra. Cioè le risposte che fuoriescono dal sistema non sono risposte che modulano gli stimoli in entrata.
Sappiamo che in cibernetica tutti i sistemi biologici sono sistemi biocibernetica. Facciamo l’esempio dello scaldabagno: lo scaldabagno noi lo impostiamo a 40° e c’è un relè e un sensore di temperatura per cui viene erogata energia elettrica, la temperatura arriva 40,5°, si ferma e scende. Quando arriva a 39,5° riprende e sale. Arriva a 40,5° e così via.
Ci sono due termini prestabiliti e c’è una retroazione che si chiama feedback della temperatura conseguita che apre il circuito, interrompe il flusso di corrente altrimenti arriveremmo a 1000° oppure sotto zero.
Cosa voglio dire? L’esempio spero che calzi, che arrivi a chi ci sta leggendo.
Questa società è sempre stata molto strana, ma ultimamente sta veramente dando il peggio di sé: da una parte vi è un’evidenza sempre più acclarata, che addirittura è sempre più andata ingiudicata in sentenze penali molto gravi per comportamenti omissivi e soprattutto menzogneri in relazione ai temi di cui stiamo parlando.
Dall’altra parte uno si aspetterebbe che tutto questo inibisca i fenomeni che hanno creato. Invece no. Contemporaneamente questi fenomeni sono sempre più intensi, sempre più arrogantemente e irrazionalmente proposti e messi in essere e alimentati.
Questa è la follia. Per esempio, ammesso che questi vaccini potessero avere un senso, ma un senso dal punto di vista scientifico non ce l’hanno, mi dispiace e anche questo è più che acclarato.
Perché si è corso tanto per arrivare a farli?
Ingannando poi le persone: dicendo che questo avrebbe dato la libertà, poi s’è cominciato a dire che “funzionicchiano”, s’è iniziato a dire che “non proteggono”, s’è iniziato a dire che la causa principale dei contagi sono i vaccinati e addirittura circolano un sacco di report in cui si dice che i medici vaccinati hanno contagiato i reparti e altre affermazioni del genere, che sono ufficiali.
Allora questo è un esempio di irrazionalità, resa come dicevo prima, perché non si riesce proprio a capire come mai ci siano degli individui nella compagine sociale che abbiano questa facoltà che abbiano proprio una “licenza di uccidere”. Nel senso che possono dire e fare tutto quello che vogliono.
Ci sono queste masse di persone, che sono state opportunamente studiate negli anni come allevamenti e sono state studiate molto bene nei loro comportamenti e vengono proprio guidate, dominate.
Ma per fare che cosa? Per andare incontro a che cosa? Non voglio ora dilungarmi, ma la domanda facciamocela insieme.
La vita non è questa.
La vita è libertà, la vita è salute.
Questa non è la strada della salute. La salute è la qualità della vita, la libertà, mangiare bene, vivere bene, avere dei pensieri armoniosi, non avere preoccupazioni finanziarie, economiche.
Tutto questo che stiamo vivendo, viene arrogantemente proposto come il “non plus ultra” della qualità e della sicurezza della vita. Ma è evidente che è tutta una grandissima presa in giro, ma oltre alla presa in giro, c’è una grandissima malvagità alla base di tutto questo.
Secondo lei come faremo a uscire da questo labirinto di ologrammi e di illusioni nel quale ci hanno cacciato?
Bravo, mi piace che hai introdotto il concetto di ologramma, perché è proprio così. Qua proiettano prima nel vuoto delle immagini che paiono tridimensionali e reali e poi spingono le greggi e qua veramente è un effetto gregge ad attraversare queste pseudo realtà, convincendole che sia tutto vero.
Il primo elemento fondamentale è la verità.
Bisogna dire sempre e soltanto la verità, anche se la verità dovesse costare molto caro.
Come dice Padre Giuseppe Moscati: “In ogni caso dì sempre la verità”, e io molto fanciullescamente, molto ingenuamente, esprimendo al massimo la libertà che un essere umano, importante come me, per tutti gli studi che ha fatto, per stima che ha conquistato nel tempo a livello mondiale: io devo dire la verità, devo dire solo la verità. Dire la verità aumenta il livello di coscienza, di conoscenza, di consapevolezza, ma soprattutto dire la verità è un atto di coraggio.
Come diceva il grande Aldo Moro: “Ogni atto di coraggio suscita altri atti di coraggio”.
L’espressione del coraggio è la molla più importante per far evolvere nella direzione sana un contesto sociale, questa società che dovrebbe essere una grande famiglia, basata su valori che non c’entrano nulla con il denaro e che invece adesso si sta arricchendo addirittura con le nuove forme di speculazione sul COVID: costruttori di mascherine, costruttori e venditori di gel e di mille altre corbellerie.
Devono solamente farsi un esame di coscienza, perché invece di esprimere una realtà, che poi è la verità all’interno delle mura di casa loro, usciti di casa che fanno?, si mettono una divisa e iniziano a dire bugie e a guadagnare soldi sulla bugia. Perché non è vero quello che sto dicendo?