Redazione:
Il sito ofcs.it, attentissimo – e molto informato – sugli sviluppi di guerra in Medio Oriente, oltre a saper dare i pesi giusti spesso ci indirizza pure: nessun altro organo di informazione italico ha dato la notizia di cui sopra con tale nettezza; anzi in molti casi la notizia è stata bellamente taciuta dalle cronache. Non oso nemmeno immaginare cosa sarebbe potuto succedere se il missile avesse colpito la centrale nucleare israeliana. E non parlo del disastro in loco, appunto, nucleare. No, parlo della risposta anche solo simmetrica di Israele in Syria. Ed in In Iran, che la supporta, a sud del Paese, con Hezbollah.
Un giorno ci sveglieremo con una vera guerra calda in corso a pochi passi dall’Europa, temo…
Israele, missile siriano precipita vicino al reattore nucleare di Dimona
POLEMICHE PER LA MANCATA INTERCETTAZIONE DA PARTE DEL SISTEMA DI DIFESA INTEGRATO DI GERUSALEMME
23/04/2021 7:20 AM , al LINK
Un missile siriano è precipitato vicino al reattore nucleare [israeliano] di Dimona.
È alta la preoccupazione negli ambienti della difesa israeliana dopo la mancata intercettazione di un missile terra aria, lanciato dal sud della Siria, e precipitato a fine corsa nei pressi del reattore nucleare di Dimona, nella zona del Neghev. I fatti risalgono a due giorni fa.
Stando a quanto riferito, l’aviazione israeliana stava conducendo un raid mirato contro installazioni militari e depositi di armi di gruppi armati filo-iraniani nei pressi di Dumayr.
In risposta all’azione, la contraerea siriana ha azionato le batterie di missili terra aria Sa-5, uno dei quali, senza aver colpito i cacciabombardieri con la Stella di David, ha proseguito la sua corsa precipitando vicino alla centrale nucleare di Dimona, nel nord del Neghev a circa 300 km da Damasco.
A seguito dell’accaduto, le Israel defence forces hanno colpito postazioni situate a est di Damasco tra le quali la batteria lanciamissili usata per il lancio dei Sam e altre batterie di “terra-aria”.
Secondo l’agenzia siriana Sana “le forze di difesa aerea del paese hanno subito un attacco missilistico nei pressi di Damasco, che ha provocato il ferimento di quattro militari ed alcune perdite materiali”. La Ong Osservatorio siriano per i diritti umani ha parlato di un attacco diretto contro la regione di Dmeir, ad est della capitale, contro una base di difesa aerea dell’Esercito siriano, con vittime o feriti e danni materiali.
Proprio sabato scorso i media di regime iraniani avevano sollecitato una risposta “occhio per occhio” contro l’impianto nucleare israeliano di Dimona come ritorsione al sabotaggio della centrale di Natanz, per il quale Israele è ritenuto responsabile. Ma secondo il portavoce delle Idf, Hidai Zilberman, “L’intenzione non era quella di colpire il reattore nucleare di Dimona”.
Si parla quindi di un missile sfuggito al sistema di difesa integrato di Israele composto da postazioni “Iron dome” e radar decentralizzate che non sarebbero riuscite a intercettare il vettore, un SA-5 – noto anche come S-200, munito di una testata da 200 chilogrammi e con una gittata operativa di circa 250 chilometri (a seconda della traiettoria di lancio) che a fine corsa è precipitato presso la comunità di Ashalim, a circa 40 chilometri dal reattore di Dimona, senza causare danni o feriti.
A seguito dell’accaduto, in una conferenza stampa tenutasi a Tel Aviv, il ministro della difesa israeliano Benny Gantz, ha dichiarato che “le Idf hanno lavorato per prevenire un potenziale attacco su beni critici nello Stato di Israele. Un modello SA-5 di missile terra-aria è stato lanciato (dalla Siria). C’è stato un tentativo di intercettarlo, che non è riuscito. Stiamo ancora indagando sull’evento”.