Con questo articolo vogliamo dare voce agli eventi popolari accaduti nei giorni scorsi nel nostro paese.
La protesta è un venticello, un’auretta assai gentile, che insensibile e sottile, incomincia a sussurrar.
Sottovoce, sibilando, va scorrendo, va scorrendo, nelle orecchie della gente s’introduce destramente
Lo schiamazzo va crescendo, prende forza a poco a poco, vola già di loco in loco.
Sembra un tuono, una tempesta che nel sen della foresta va fischiando, brontolando, e ti fa d’orror gelar.
Alla fin trabocca e scoppia, si propaga, si raddoppia, e produce un’esplosione come un colpo di cannone.
Un terremoto, un temporale, un tumulto generale che fa l’aria rimbombar. (Liberamente tratto e adattato dal libretto di C. Sterbini – 1816)
Alla fine la forza della natura emerge, puoi comprimere violentemente i popoli per poco tempo, o lo puoi fare leggermente per molto tempo, ma le due cose insieme non sono possibili.
Lo sanno anche loro, ma si credono Dio e dimenticano le regole basilari della fisica, che si adattano a tutto il vivente e anche all’inerte.
Questi terremoti stanno accadendo un po’ ovunque, alle volte con spontaneità dal basso, come mostrato nel video girato a Firenze da qualche ragazzo presente alla riunione spontanea.
Per vederlo in alta risoluzione cliccate sul LINK
Oppure accadono, come l’altro giorno a Chivasso, davanti ad un negozio di Torte, dove la proprietaria, Rosanna Spataro che cerca di lavorare.
Sembra abbia subito la chiusura e subito dopo la riapertura del suo esercizio, approfondiremo in futuro questo particolare argomento.
Qui potete vedere un video dove la solidarietà umana inizia a farsi sentire, la gente è accorsa spontaneamente, riempiendo la strada, di un tranquillo paese nella cintura nord est di Torino.
Ovviamente chi sta conducendo questo cosiddetto “Great Reset” sta dietro le quinte, al riparo da qualsiasi occhio indiscreto, nulla deve giustificare e si muove nei propri salotti autoreferenziali, dichiarandosi addirittura “filantropo”.
Sulle strade invece ci sono i popoli, chi con la divisa, chi solo con la bavaglia, vittime di una lotta fratricida, che vede entrambe gli attori la sera davanti alla minestra fare i conti per capire se si potrà “passare a nuttata”.
Non è di questo che parla la nostra costituzione, essa, un testo rivoluzionario, oggi ancor di più, parla di popolo libero, sovrano, unico decisore del suo futuro. Nel bene e nel male.
L’apparato politico ed amministrativo, sono solo strumenti per raggiungere la volontà del popolo.
E quando la politica fallisce, questo è il risultato, povertà, limitazioni della libertà, economia a scatafascio, almeno fino a quando il popolo dice: ora basta.
Sia ben chiaro, qui noi tutti rispettiamo le leggi, e non infrangiamo un bel nulla.
Ma quando qualcosa non funziona, e continua a non funzionare reiteratamente qualcosa accade.
Lo abbiamo dimostrato con centinaia di articoli su questo sito.
E’ fatale che il popolo scende in piazza, con eventi come quelli che vi abbiamo appena segnalato.
Il dovere della politica è quella di ascoltare il popolo e non solo gli esperti, e condurre la nazione con saggezza e sapienza per il bene diffuso.
Non è certamente questa la strada su cui stiamo camminando.
Questo breve video ci da un assaggio del sentore popolare.
(Il video completo lo trovate in alta defnizione a questo LINK
Spero che anche per la politica sia arrivata l’ora del coraggio, l’ora di riprendere in mano il timone spegnendo il pilota automatico, altrimenti prima del naufragio vedo solo dolore e morte.
Restaurare una sorta di Aristocrazia come prefigurato da Attalì ed altri pensatori contemporanei di quei salotti, è una rotta che al popolo non piace.
E a dirla tutta non piace nemmeno a noi.
Ricordiamoci tutti, la rotta la decide il popolo, i politici la tracciano sulla carta, chi amministra la segue timonando in mezzo alle avversità, dandoci prova della propria maestria.
Che sia questa degna di noi.
R.Z.