Redazione South Front
Il 23 maggio, un aereo della compagnia aerea RyanAir in volo da Atene a Vilnius ha effettuato un atterraggio d’emergenza all’aeroporto di Minsk, conseguenza di un allarme-bomba.
È stato ampiamente affermato che si sia trattato di un’”operazione speciale” ordinata dal Presidente Alexandr Lukashenko, finalizzata all’arresto di uno degli esponenti dell’opposizione, Roman Protasevich, che era a bordo.
Tuttavia, uno sguardo più attento all’incidente e ai dati appena rilasciati dimostra che potrebbero esserci altre forze dietro quest’“operazione speciale”.
I rapporti sull’esplosivo a bordo dell’aereo non sono stati confermati.
I passeggeri hanno preso un altro volo tranne Protasevich, la sua ragazza (cui ha consegnato gli effetti personali, fra i quali un PC e un telefonino) e quattro cittadini russi, “che erano sicuramente ufficiali del GRU”.
Roman Protasevich è una delle figure principali dell’opposizione bielorussa, il co-fondatore del “canale Telegram Nexta” che fu utilizzato per il coordinamento delle proteste di massa ad agosto 2020.
Una delle prove principali sul fatto che l’incidente sia un’operazione delle “forze speciali bielorusse” è la pubblicazione su Nexta di un suo messaggio privato, nel quale Protasevich aveva descritto un russo che, prima di atterrare, aveva cercato di scattare una foto dei suoi documenti.
Gli autori del canale considerano questo fatto come la prova finale che Roman Protasevich sia stato seguito fin da Atene.
“Me ne stavo in silenzio quando questo signore mi si è rivolto, parlando in russo, facendomi qualche stupida domanda” — ha scritto Protasevich ai suoi amici — “Un tale di mezz’età, palestrato, calvo. Indossa una t-shirt, pantaloni chiari e porta con sé un astuccio di pelle”.
Ma uno sguardo più attento alla cronologia degli eventi getta qualche dubbio sul fatto che si tratti di un’operazione delle “forze speciali bielorusse”.
Il comandante dell’equipaggio dell’aereo ha informato Minsk del possibile esplosivo a bordo il 23 maggio, alle 12:50 ora locale.
Nonostante l’aereo fosse già vicino al confine lituano, i piloti hanno deciso di agire in conformità con le “istruzioni di sicurezza internazionali”, chiedendo un atterraggio a Minsk.
La registrazione della chiamata dei piloti (effettuata con il dispatcher) è stata recentemente pubblicata online.
Ha confermato che quella di atterrare a Minsk è stata una decisione dei piloti.
In quello stesso momento l’aeroporto di Minsk riceveva una e-mail sulla possibile bomba a bordo.
La decisione presa dall’equipaggio di atterrare a Minsk è stata confermata anche dai rapporti del “dipartimento di comunicazione” dell’aeroporto internazionale lituano.
Immediatamente, l’informazione è stata riferita al Presidente Lukashenko, che ha dato ordine di prendere le misure necessarie per assicurare l’atterraggio.
Le forze aeree della Bielorussia hanno reagito all’emergenza secondo gli standard internazionali. Il MIG-29 seguiva l’aereo per fornire assistenza, se necessario.
Non appena l’aereo è atterrato, i passeggeri sono stati evacuati, dopodiché sono intervenuti i genieri e i “servizi di soccorso”. Allo stesso tempo, i passeggeri sono stati controllati secondo le norme standard di sicurezza.
In quel preciso istante, una foto di Protasevich con notizie sul suo arresto è apparsa online, pubblicata dall’assistente di Svetlana Tikhanovskaya sul suo account Twitter.
Secondo i rapporti, la foto è stata presumibilmente inviata agli esponenti dell’”opposizione bielorussa” dalla fidanzata di Protasevich (che volava con lui) per uso interno.
Ma il team si è affrettato a pubblicarla su Internet ancor prima del rapporto ufficiale sul suo arresto.
E’ appena il caso di aggiungere che la cosiddetta “operazione speciale” sia stata effettuata proprio alla vigilia del primo “vertice europeo offline”, dove i diplomatici europei terranno un dibattito strategico sulla Russia.
Che coincidenza!
Il Capo della Diplomazia UE, Josep Borrell, dopo i risultati del “vertice UE” del 24 maggio, dovrà preparare un rapporto sulle relazioni con la Russia.
Il clamore sulle piattaforme mediatiche globali, basato sull’accusa che Lukashenko abbia ignorato le norme sul “terrorismo internazionale”, mira ad impattare sui risultati del vertice.
Prima dell’incidente, i Paesi europei stavano per discutere nuove restrizioni contro Minsk ma, dopo un tale scandalo internazionale, questa vicenda diventerà l’argomento principale del forum.
L’UE sta considerando non solo la chiusura delle comunicazioni aeree, ma anche quelle di terra, con la Bielorussia, come risposta al Presidente Lukashenko — ha riferito Bloomberg, citando un Alto Funzionario europeo.
Secondo qualsiasi legge giuridica internazionale, il detenuto Protasevich dovrebbe essere considerato un criminale.
La decisione dei leader europei di proteggerlo sarebbe un altro esempio della “politica del doppio standard” condotta dall’UE — e taglierebbe le ultime opportunità di normalizzare le relazioni con la Bielorussia e la Russia.
Roman Protasevich è accusato a termini di legge dei disordini di massa, dell’organizzazione e della preparazione di azioni grossolanamente contrarie all’ordine pubblico e, infine, dell’incitamento all’odio razziale, nazionale e religioso.
Protasevich è incluso nella lista del KGB come membro di organizzazioni dedite ad attività terroristiche.
Non si è limitato a supervisionare il canale Telegram, ma ha anche coordinato le azioni dei gruppi radicali neonazisti, riempiendo lo spazio informativo di fake news per sollevare un’ondata di protesta.
La sua detenzione non cambia l’essenza delle accuse. Ora, l’indagine sarà semplicemente condotta in sua presenza (i leader dell’opposizione bielorussa, e solo loro, sostengono che potrebbe affrontare la pena di morte).
L’incidente è avvenuto subito dopo che un altro scandalo mediatico aveva coinvolto l’opposizione bielorussa.
I burloni russi Vovan e Lexus hanno recentemente parlato con il leader dell’agenzia statunitense “National Endowment for Democracy” (NED), fingendo di essere l’ex candidato presidenziale della Bielorussia, Svetlana Tikhanovskaya, e il suo assistente.
Il Presidente del NED, Karl Gershman, ha detto ai due burloni di avere una stretta collaborazione con l’opposizione russa — compreso Leonid Volkov, il Capo della sede regionale della Fondazione Anti-corruzione.
Secondo Gershman, la nuova Amministrazione USA ha una “grande volontà” di aiutare l’opposizione russa e bielorussa.
Un nuovo scandalo internazionale, quindi, teso a rappresentare da una parte il Presidente Lukashenko come un tiranno e, dall’altra, l’opposizione come vittima della sua impunità.
Lo scopo è quello di distrarre l’attenzione pubblica dallo svelamento delle attività delle ONG americane, in particolare del NED — così come il vero volto della Tikhanovskaya e del suo team.
Al momento, le versioni principali sull’incidente con la RyanAir sono due:
1) o si tratta di un’operazione davvero di alto profilo delle “forze speciali bielorusse” volta a trattenere un giovane attivista, anche se il suo fermo non ha alcun impatto sul processo e non influisce nemmeno sul lavoro del suo canale Telegram,
2) o si tratta di un’operazione delle “forze di opposizione bielorusse”, sostenute dai loro alleati Occidentali, per generare maggiori sanzioni e un aumento della spaccatura fra l’Occidente e l’Oriente dell’Europa.
Al momento, i dati disponibili sull’incidente confermano che la seconda opzione sia molto più probabile.
Questa versione è supportata dalla cronologia degli eventi, dalla pubblicazione delle fotografie private di Protasevich prima di salire sull’aereo, dal rapporto dei piloti, dalla decisione indipendente dell’equipaggio di atterrare a Minsk, secondo le regole internazionali.
È anche possibile che l’intero caso possa essere stato provocato da una delle fazioni dell’“opposizione bielorussa” legata all’Occidente.
Questi gruppi sono fra di loro in uno stato di lotta permanente — e tutti si avvalgono del denaro e dell’aiuto dei loro “partner occidentali”.
Pertanto, le Autorità Bielorusse potrebbero aver ricevuto i dati sul movimento di Protasevich dai suoi stessi colleghi, che volevano motivare i loro sponsor a condurre azioni più decise — e a stanziare ulteriori risorse in favore della “lotta per la democrazia” in Bielorussia.
Il signor Protasevich è diventato molto probabilmente un’altra “vittima sacra” del confronto che divampa in Europa.
È anche possibile che i suoi “compagni d’armi” dell’opposizione lo abbiano semplicemente consegnato alle Autorità Bielorusse come conseguenza di un conflitto interno legato, ad esempio, alla distribuzione dei soldi fra i leader dell’opposizione — visto il problema davvero acuto relativo ai finanziamenti, come confermato dalla conversazione fra i rappresentanti del NED e la finta Svetlana Tikhanovskaya.
Comunque, la reazione dei Funzionari UE e della NATO ha già dimostrato la volontà di applicare la cosiddetta “politica del doppio standard”, confermando l’impegno a manipolare il Diritto Internazionale.
Demonizzando Lukashenko, tutti hanno dimenticato il precedente del Boeing di Belavia, che stava volando sulla rotta Kiev–Minsk e che fu costretto a tornare all’aeroporto di partenza, nel 2016.
Cinquanta km prima di entrare nello spazio aereo della Bielorussia, il comandante dell’aereo ricevette l’ordine (dal dispatcher ucraino) di tornare immediatamente all’aeroporto di partenza, senza alcuna spiegazione.
Nel caso di mancato adempimento, i caccia ucraini si sarebbero alzati in volo.
Dopo l’atterraggio presso l’aeroporto internazionale di Zhulyany, le “forze dell’ordine” ucraine fermarono un passeggero, cittadino dell’Armenia.
Non ci fu alcuna reazione internazionale a quell’incidente.
Senza dimenticare un’”operazione speciale” delle “forze ucraine”, volte a catturare un aereo con a bordo alcuni presunti membri del “PMC Wagner” nel 2020.
Ma quella era un’altra storia … certo.
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Nota del traduttore: la sera di martedì 2 luglio 2013 un aereo diretto in Bolivia (proveniente dalla Russia) con a bordo il Presidente boliviano, Evo Morales, fu deviato e fatto atterrare in Austria per il sospetto che Edward Snowden si trovasse a bordo.
Tale sospetto spinse le Autorità di Francia e Portogallo a rifiutare il permesso di sorvolare il proprio territorio, costringendo l’aereo a fare tappa a Vienna. L’aereo ripartì solo quando le Autorità Austriache accertarono l’infondatezza della notizia — https://www.ilpost.it/2013/07/03/aereo-morales-austria-snowden/
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Link: https://southfront.org/alternative-version-or-who-may-be-behind-minsk-special-operation/
Scelto e tradotto da Franco
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