Guardando bene i vari Biden che sembrano presentarsi alle conferenze stampa, viene davvero il dubbio che si tratti sempre della stessa persona. In fondo è una prassi anche quella, avere il sosia per le persone apicali. Alcuni però si spingono addirittura oltre, non senza cinico realismo, sostenendo che i militari abbiamo capito cosa è successo lo scorso novembre nelle elezioni USA e dunque, pur parteggiando per Trump, per il bene del paese, abbiano lasciato correre ma mettendo sotto una certa forma di tutela la corrente presidenza USA (…).
In effetti ci sarebbero riscontri, sulla base della storia. E tali risconti vanno – nel caso – sempre nella medesima direzione: non è l’Italia a correggere i propri errori ed andare verso le cd. “virtù democratiche” ad es. degli USA; ma piuttosto sono gli USA a fare gli stessi, medesimi errori fatti dall’Italia, andando progressivamente nella stessa direzione nichilista. A cosa mi riferisco? Leggete oltre…
Vi sembrerà strano ma siamo molti attenti nelle nostre prese di posizione: hanno sempre riscontri. Le opinioni no, quelle restano opinioni. Ma restano fattuali, circoscritte ed anzi confinate entro determinate “boundary conditions; ossia restano frutto logico e lineare di fatti interpretati al meglio delle nostre possibilità.
Nel caso in specie sembra esistere invece una fattualità che, sebbene sconosciuta in Italia se non agli addetti ai lavori, riteniamo essere assai significativa.
Sappiate che il più grande esperto di Gladio è un professore svizzero, che parla italiano. Si tratta di Daniele Ganser, oggi docente a Zurigo, che grazie a qualche magia nei rapporti è riuscito con attenzione e cautela ad accedere a files pesantissimi sui fatti appunto di Gladio, nel mondo (…).
Tale professor Ganser nel suo celeberrimo “NATO Secret Armies“, ha spiegato come Gladio sia stato un esercito nascosto e parallelo in veste anti comunista in grado di indirizzare le sorti dei paesi alleati. Nello stesso testo si spiega ad esempio che il cd. Piano Solo del Gen. De Lorenzo di inizio anni ’60 in Italia in realtà sia stato un vero e proprio colpo di stato. Tentato. E soprattutto RIUSCITO (…).
Interessante però scoprire il modo, secondo Ganser, che documenta la faccenda in termini direi incontrovertibili: tale piano sarebbe stato perpetrato con la scusa di una parata militare nella capitale italiana (Festa della Repubblica), dove affluirono militari a frotte, molto più del necessario e di quanto fosse uso fare (arrivarono anche le truppe di elite, ad esempio, ndr). Poi tali militari, appunto facendo sfoggio della loro presenza, non se ne andarono dalla Capitale italiana, ma restarono inspiegabilmente di stanza in loco per i mesi a venire.
Alla fin fine in tale modo, secondo Ganser, fu evitata la svolta a sinistra, mettendo al governo un presidente adeguato “al momento storico“. Ossia, fu una messa in scena quella della parata e quella dei militari a frotte, i fini erano altri: ricordando che Gladio era un organo prettamente militare NATO – ossia USA -, i militari italiani sembra fecero quello che dovevano, garantendo un indirizzo politico adeguato all’epoca, diciamo così (…) [a latere: oggi che l’ultimo uomo nei servizi italiani che fu parte del team anti-terrorismo del patriota italiano, gen. Dalla Chiesa , Marco Mancini, viene messo in malo modo alla porta, sembra appropinquarsi un periodo assai difficile per la Repubblica Italiana, …, ndr]
Ben sapendo che di lì a due anni fu proprio l’Italia a scatenare la risposta più forte al comunismo dalla fine della WWII, ossia la crisi dei missili di Cuba: in realtà tale crisi fu scatenata – sebbene l’opinione pubblica italiana ufficialmente non lo seppe mai – dall’installazione di missili Jupiter americani, nucleari, puntati sull’Unione Sovietica, in ben 10 siti italiani, causando come conseguenza la reazione dell’URSS a Cuba. Forse oggi si capisce meglio la preoccupazione di Papa Giovanni XXIII quando si spese come nessun altro per evitare l’epilogo infausto di tale crisi, visto che l’Italia in caso di guerra sarebbe stato il primo paese ad essere raso al suolo stile Hiroshima (…).
Andiamo avanti 60 anni ed arriviamo al 2020 ed alle elezioni USA dello scorso anno: le elezioni sono avvenute con un quantitativo di militari al seguito mai visto nella capitale USA, ammasso di truppe che poi è aumentato esponenzialmente dopo il caso di Capitol Hill di Gennaio scorso.
I militari oggi sono ancora a Washington e la Casa Bianca è tuttora circondata dai militari.
Vi dice qualcosa tutto questo? Trovate analogie? Verrebbe quasi da dire che forse manca giusto uno studioso referenziato come Ganser, la cui fama mondiale derivò da tale impressionante analisi su Gladio, che fra qualche decennio ci spieghi i retroscena della situazione odierna negli USA (…).
Andiamo avanti: dall’elezione di Biden tutto è stato fatto dagli USA tranne che una politica “di Biden”. Il prezzo del petrolio ad es. è praticamente raddoppiato, alla faccia del green; e le sfide al mondo per via inflattiva sono al calor bianco, assieme alle minacce all’Iran. E poi anche il walk back sulle responsabilità COVID della Cina, oggi considerato negli USA come primo responsabile della strage economica mondiale (ma non strage economica cinese, unico paese che è cresciuto post COVID, che caso). Pensate che, ultimamente, anche le mascherine di Fauci sono diventate inutili. Manca solo l’esplosione del North Stream II, in attuazione della mai rinnegata dottrina Kissinger atta ad evitare la saldatura geoeconomica tra Russia e Germania, e poi abbiamo tutto (…).
Io mi domando se chi legge abbia ben capito che i militari USA sono perfettamente coscienti che il loro potere, il loro benessere, la loro pensione, il futuro prospero dei loro figli e dei loro nipoti dipende dal dollaro e dalla forza militare USA anche all’estero, legata al dollaro (Aggiungo, per la cronaca: è bene sappiate che ne sono perfettamente coscienti!)
Dunque, chi scommette sul suicidio USA, beh, prendete fiato! Ben sapendo che esiste la possibilità concreta che le manovre sporche per abbattere Trump – proprio come le manovre sporche per abbattere l’URSS, anche coi missili Jupiter, … – siano passate per l’Italia.
Parlo dell’ITALYGATE, apparso nelle cronache non solo dei media alternativi come strumento per abbattere Trump da parte degli europei, facendo fare però il lavoro sporco – ossia prendendo la colpa al posto dei francotedeschi – ai soliti italiani, vedasi nel caso la gestione remota dei server elettorali Dominion (negli scorsi giorni un noto politico fiorentino, nel più classico degli “excusatio non petita, accusatio manifesta”, senza minimamente essere stato tirato in causa nel caso in oggetto, si è spinto addirittura a negare detto ITALYGATE, ndr).
Chiaro, se Trump tornerà Presidente i primi ad essere messi al muro, si fa per dire, saranno i traditori, temo dunque in primis anche e soprattutto gli italiani (che da piccolo paese vassallo avrebbe – ripeto – nel caso avuto l’ardore, in una sua certa qual dirigenza politica, di sfidare dal di dentro addirittura il gigante economico-militare USA, mettendo dunque potenzialmente in pericolo i valori costituzionali a stelle strisce, roba da alto tradimento se provata, ndr).
Invece se Trump non tornasse presidente e l’EU con l’euro dovesse perpetrarsi, beh, allora l’Italia sarebbe comunque il primo paese a subire le conseguenze della troika pro € voluta da Schauble, anche e soprattutto per tagliare il cordone ombelicale tra USA ed Italia.
Un lose lose italico insomma, che solo politici insipienti e traditori nell’essenza possono aver avallato se non direttamente partorito, per propri personali interessi.
Chiaramente noi, umili patrioti italiani, di quelli che sono tuttora schifati dagli insipienti voltafaccia della Lega di Salvini – che nel caso, pur stando oggi al governo, avrebbe avallato il tradimento a Trump; oltre che dalla falsa opposizione di Fratelli d’Italia – restiamo ad osservare. Senza mai rinnegare la nostra piena fiducia negli indirizzi trumpiani atti a superare il globalismo, tornando prima di tutto ad un sano interesse nazionale, anche per il la Penisola (…).
Dati economici disastrosi italiani attesi a fine anno 2021, con o senza il Recovery Fund (e causa inflazione). Vedasi le previsioni di BdI per una crescita del PIL – asfittica – di solo il 3% cumulato al 2025
Ben consci che il fallimento dell’Italia sarebbe a breve termine il fallimento dell’Occidente, a cui l’Italia appartiene a tutto tondo (da qui la logica considerazione che il Grande Reset ipotizzato sulla copertina del Time qualche mese fa sia un evento da scongiurare a tutti i costi). Occidente in cui il primus inter pares, diciamo così, resta sempre e comunque Washington, non l’EU.
E forgiando nel mentre – ed in punta di piedi, senza infastidire nessuno – il nostro network di esperti, legali, finanzieri, strategists ed economisti; ossia un team che sa già come andrà a finire questa triste storia dell’Italia nell’euro e dell’inflazione made in USA nel mondo. Ed anche nel caso cosa bisognerebbe/bisognerà fare, nel bene del Paese e della sua gente, non delle sue caste romane.
Tanto – si sa – in Italia, la patria dell’antimeritocrazia per eccellenza, o anche del “familismo amorale” di Banfield se volete, non servono nè risultati nè competenze, che anzi danno estremo fastidio agli insipienti al potere. Solo raccomandazioni.
Sappiate che, in ogni caso, siamo già stati superati dagli eventi, ne parleremo più avanti (…).
Noi racconteremo nei mesi a venire anche questo aspetto della deriva italica in corso, da anni purtroppo, ma con una lente internazionale, in particolar modo “anglo“. Deriva di cui il COVID rischia di essere solo un mero dettaglio; le conseguenze del COVID – forse vaccini inclusi, vedremo – saranno invece il fulcro. E continuando a dimostrare estrema attenzione e simpatia per quello che Trump continua a rappresentare per la maggioranza della popolazione, in termini di loro interessi. Ai due lati dell’oceano.
In tale contesto dovreste vedere sul nostro sito interviste sensazionali, nei prossimi tempi (…).
MD
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