Josh Mitteldorf (sintesi)
Questo scritto è ispirato a un articolo del dottor Joseph Mercola. E’ stato minacciato perché rimuovesse dal suo sito web uno studio (revisionato da alcuni esperti) che dimostra i benefici della vitamina D e dello zinco nella prevenzione dei peggiori esiti del Covid.
Quando la propaganda e l’inganno sono onnipresenti, la verità viene sempre pesantemente censurata.
Preda di pensieri oscuri, ho deciso di metterli su carta supportandoli con ragionamenti dalla logica stringente e consequenziale.
Già nel gennaio del 2020 due idee stavano emergendo sul Covid:
1) Alcune persone e istituzioni sembravano aver previsto l’evento. Non solo, sembrava che lo stessero pianificando da tempo. Gates, Fauci, il World Economic Forum e la Johns Hopkins School of Medicine erano fra questi “preveggenti”.
2) Alcune prove suggerivano che il Covid avesse avuto origine in un laboratorio. L’establishment scientifico ha fallito il tentativo di ridicolizzare l’idea e, ora, questa è trapelata nel mainstream, dove si è fusa con la propaganda sul pericolo giallo: “È stata la Cina!”. Ho citato le prove secondo cui l’America è probabilmente altrettanto colpevole.
Da qui il mio assunto: coloro che sapevano in anticipo non solo della pandemia, ma anche del Coronavirus, sono i veri responsabili della sua ingegnerizzazione.
A questo punto, un pensiero sorge spontaneo: com’è possibile che questi sociopatici occupino i circoli più potenti dell’élite mondiale? E qual’è la loro motivazione?
Esiste una teoria assai diffusa che, seppur attraente, trovo fra le meno convincenti: che la pandemia sia stata concepita come una macchina da soldi per la grande e criminale industria farmaceutica.
I vaccini mRNA sono fra i farmaci più redditizi, ma credo che il blocco delle economie mondiali, gli assassinii dei leader mondiali, la profonda corruzione della scienza e il controllo a tutto campo della narrativa mainstream implichino una base di potere più grande di quella che, plausibilmente, possa avere l’industria farmaceutica.
In questo articolo cercherò di seguire le implicazioni scientifiche e mediche dell’ipotesi che il Covid sia un’arma biologica.
La proteina spike
La proteina spike è la parte della struttura di un virus che s’interfaccia con la cellula ospite.
I virus si legano a un recettore cellulare umano chiamato ACE-2, comune nelle cellule polmonari ma presente anche in altre parti del corpo.
Legarsi al recettore ACE-2 della cellula è come il lupo che bussa alla porta della nonna di Cappuccetto Rosso: “Ciao, nonna. Sono tua nipote. Per favore, fammi entrare”.
Il virus è un lupo che indossa un mantello rosso e un cappuccio, che finge di essere una molecola dell’enzima ACE-2 per cercare di entrare nella cellula.
Per farlo, il virus deve staccarsi dalla proteina spike e lasciarla sulla soglia.
Il virus SARS-CoV-2 ha un trucco per effettuare questa separazione: proprio sul bordo della proteina c’è un sito di scissione della furina (un enzima presente nel nostro corpo per fini metabolici che taglia le molecole proteiche).
La prova più convincente per un’origine da laboratorio del Covid-19 è che i normali Coronavirus non hanno siti di scissione della furina e, fino all’anno scorso, questo trucco non si era mai evoluto in modo naturale.
La malattia naturale
La definizione classica di una malattia virale o batterica è questa: un parassita è un organismo che utilizza le risorse dell’ospite per la propria riproduzione.
Per riprodursi in modo efficiente co-evolve assieme all’ospite, sia per salvaguardarne la salute che addirittura per promuoverla — perché è questa la strategia ottimale di lungo termine di qualsiasi parassita o predatore.
Ma i parassiti possono decidere di star bene anche solo per un po’ di tempo, inabilitando o uccidendo i loro ospiti — e questo è il tipo di malattia che ci danneggia di più.
Il danno è conseguente al fatto che la strategia del virus (giovane) è quella di riprodursi rapidamente e poi di disperdersi nell’ambiente, dove può trovare nuovi ospiti.
Il virus non ha interesse a danneggiare l’ospite (e non si evolve a questo scopo), ma requisire le risorse di un corpo per la propria riproduzione è a volte un inevitabile effetto collaterale.
Le malattie ingegnerizzate possono essere diverse
Un virus usato come arma biologica è progettato per causare un certo tipo di danno.
- Che tipo di danno? Dipende dall’uso previsto per quest’arma.
- Il virus deve riprodursi? Certamente sì per la maggior parte delle applicazioni dell’arma. Ma un’arma biologica non è necessariamente progettata per una riproduzione rapida. Può anche essere progettata per restare dormiente per mesi o anni, o per causare disabilità incrementale per un lungo periodo.
Se il Covid si fosse evoluto naturalmente, ci aspetteremmo che la sua proteina spike si sia adattata nel tempo per accoppiarsi bene con il recettore umano ACE-2.
Ma, se il Covid è ingegnerizzato, può essere che la stessa proteina spike sia stata progettata per farci ammalare.
E’ significativo che tutti i vaccini siano stati progettati intorno alla proteina spike, assumendo che questa sia metabolicamente neutra.
Se il virus si fosse evoluto naturalmente, questa sarebbe un’ipotesi ragionevole. Ma se provenisse da un laboratorio, la proteina spike potrebbe essere l’effettivo agente del danno.
Ci sono diverse ragioni per sospettare che sia proprio questo il caso.
La proteina Spike come agente patogeno attivo
Già nel febbraio del 2020 quest’articolo mise in luce che la proteina spike non sia perfettamente ottimizzata per legarsi all’ACE-2 umano, presentando il fatto come una prova che: “il SARS-CoV-2 non sia un virus manipolato di proposito”.
Ma se qualcuno volesse progettare un virus per causare dei danni, la proteina spike sarebbe un mezzo conveniente per generarli — potrebbe quindi essere stata progettata con due scopi, il legame e la tossicità.
La proteina spike appare in molte copie tutt’intorno alla “corona” del virus. Poiché ogni copia ha alla sua base un sito di scissione della furina, molte proteine spike si staccano per confluire nel flusso sanguigno.
A tutt’oggi, abbiamo diversi rapporti (e ipotesi) sulla proteina spike come agente attivo del danno.
La proteina spike è sospettata di causare coaguli di sangue, d’indurre danni neurologici di lunga durata e di causare infertilità.
Da un articolo di Global Research, Febbraio 2021:
“Gli individui con il Covid-19 sperimentano un vasto numero di sintomi neurologici, come mal di testa, atassia, alterazione della coscienza, allucinazioni, ictus ed emorragia cerebrale.
Ma gli studi autoptici non hanno ancora trovato delle chiare prove sull’invasione virale distruttiva del cervello dei pazienti, spingendo i ricercatori a considerare spiegazioni alternative su come il SARS-CoV-2 causi sintomi neurologici …
Se non è un’infezione virale, cos’altro potrebbe causare danni ad organi distanti associati al Covid-19? Il colpevole più probabile è stato identificato nella proteina spike Covid-19, rilasciata dal guscio esterno del virus in circolazione.
La ricerca citata di seguito (*) ha documentato che la proteina spike virale è in grado di avviare una cascata di eventi che provoca danni ad organi distanti nei pazienti Covid-19.
Inoltre (e la cosa è molto preoccupante), diversi studi hanno scoperto che le proteine spike, da sole (ovvero senza la prova della presenza di un virus), hanno la capacità di causare danni diffusi in tutto il corpo.
Ciò che rende questa scoperta così inquietante è che i vaccini Covid-19 a mRNA prodotti da Moderna e Pfizer, attualmente somministrati in tutti gli Stati Uniti, programmano le nostre cellule per produrre la proteina spike del Coronavirus come un modo per indurre i nostri corpi a produrre anticorpi al virus stesso”.
(*) Questo studio su Nature riporta che la proteina spike iniettata nei topi attraversa il cervello, dove causa danni neurologici.
Si noti che anche i vaccini Astra-Zeneca e J&J generano la creazione della proteina spike nella persona vaccinata.
Una notizia ancora più grande è arrivata proprio questa settimana da uno studio in cui i ricercatori del Salk Institute della California hanno collaborato con dei virologi cinesi.
Hanno scoperto che la proteina spike nuda (ovvero senza il virus), iniettata nei topi, può causare danni alle arterie, portando a malattie cardiache e ictus negli esseri umani.
L’articolo originale è stato pubblicato su Circulation Research, mentre il Salk Institute ha pubblicato un saggio dove descrive la ricerca.
Uno dei pericoli più credibili della proteina spike coinvolge la fertilità. Nessuno dei vaccini è stato testato su donne incinte, eppure molte Autorità lo raccomandano come un prodotto sicuro.
Dopo la vaccinazione, il VAERS ha riportato fino ad oggi 174 aborti spontanei: qui e anche qui.
Nessuno sta prendendo la cosa sul serio e la ricerca viene attivamente scoraggiata nelle più rispettate riviste scientifiche.
La proteina spike, in effetti, è parzialmente omologa alla sincitina.
Questa, originariamente, era una proteina retrovirale presente nel genoma dei mammiferi, evolutasi nel corso dei secoli per svolgere un ruolo essenziale nella riproduzione, legando la placenta al feto.
Una risposta immunitaria che attaccasse la sincitina potrebbe costituire un pericolo di aborto spontaneo.
In tempi ordinari, i ricercatori medici si sarebbero buttati a capofitto sulla questione, con test sugli animali e indagini sul campo, per valutare il pericolo.
Ma questi non sono tempi ordinari e il rischio viene liquidato su basi teoriche, senza indagini.
Particolarmente sospetto il fatto che un programma di vaccinazione, organizzato nel 1995 dalla Fondazione Gates, sia stato applicato a delle giovani donne, causando loro infertilità.
(Sì, lo so che ci sono molti fact-checkers desiderosi di “sfatare” questa storia, ma non li trovo convincenti. Inoltre, alcuni di loro usufruiscono dei finanziamenti di Gates).
La possibilità più pericolosa, sospettata ma non verificata, è che la proteina spike possa causare una cascata di prioni.
La loro eziologia evolutiva è assolutamente misteriosa, tanto che Stanley Prusiner ha dovuto aspettare un decennio prima che la comunità scientifica prendesse sul serio la biochimica dei prioni.
Ma queste sono delle potenti armi biologiche che i laboratori possono progettare al di fuori delle dinamiche evolutive naturali.
La possibilità che esistano strutture simili ai prioni nella proteina spike è stata presto notata, basandosi su uno studio computazionale.
Questa recente revisione combina prove teoriche, di laboratorio e osservazionali per giustificare l’uso di una notevole cautela.
Ancora una volta, trovo inquietante che questa possibilità sia stata scartata solo su basi teoriche, piuttosto che essere indagata sia in laboratorio che sul campo.
Da dove viene l’idea che tutti i vaccini siano automaticamente sicuri?
Perché così tanti giornalisti respingono il fatto che i vaccini debbano essere testati come tutti gli altri farmaci?
Perché è diventato routine denigrare gli scienziati che si pongono domande sulla sicurezza dei vaccini, descrivendoli come anti-vaxers e luddisti motivati politicamente?
Come siamo arrivati a una situazione in cui il “principio di precauzione” si è trasformato in una pressione esercitata sui giovani (che non sono a grave rischio Covid) perché accettino un vaccino non completamente testato e mai approvato?
Non ho risposte, ma so chi è che beneficia di questa cultura.
Mettendo insieme tutte queste prove, è difficile non concludere che alcune persone e alcune potenti organizzazioni abbiano progettato questa pandemia con palesi intenti mortali.
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Link: https://joshmitteldorf.scienceblog.com/2021/05/10/unthinkable-thoughts/
Scelto e tradotto da RobertoX
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