CJ Hopkins per The Consent Factory
La guerra alla realtà sta andando alla grande. Le società di tutto il mondo sono spaccate in realtà opposte e inconciliabili.
I vicini, gli amici e persino i famigliari sono divisi in due fazioni ostili, dove tutti pensano che l’altra sia popolata da paranoici, fanatici, idioti e, comunque, nemici mortali.
Nel Regno Unito, in Germania, negli Stati Uniti e in molti altri Paesi vige lo “stato d’emergenza”.
Un virus apocalittico è a piede libero e le varianti si diffondono a macchia d’olio.
La maggior parte della gente vive chiusa in casa, oppure è soggetta alle restrizioni sanitarie d’emergenza.
Le persone vanno in giro indossando mascherine chirurgiche, con la Polizia che arresta chi si riunisce illegalmente all’aperto.
Le Big-Tech censurano qualsiasi deviazione dalla realtà ufficiale e i diritti costituzionali sono ancora sospesi.
Intere popolazioni vengono costrette a farsi iniettare dei “vaccini sperimentali”, con lo smartphone utilizzato per implementare sistemi di segregazione pseudo-medicali.
Ma, ormai, avrete familiarità con i dettagli.
Nel frattempo in Svezia, in una parte degli Stati Uniti e anche in altri Paesi l’apocalittica pandemia sembra che non esista. Le persone fanno la vita di sempre.
OK, certo, c’è un brutto virus in giro e, quindi, si prendono precauzioni di buon senso, come si fa per qualsiasi virus.
Ma non esiste ragione o “stato d’emergenza” per trasformare la società in un’incancrenita distopia paranoico-totalitaria, dove co-esistono due realtà contraddittorie reciprocamente esclusive.
Tutto ciò è assurdo, non si può andare avanti in questo modo.
Questa devastante pandemia — tale da giustificare lo “stato d’emergenza” a livello globale, la sospensione dei diritti costituzionali e tutte le altre “misure” cui siamo sottoposti dal marzo del 2020 — o esiste oppure non esiste.
Tertium non datur. Dovrebbe essere semplice … e invece non lo è.
Negli ultimi 16 mesi ci siamo abituati a vedere persone schierate su posizioni opposte, che si guardano l’un l’altro come se fossero nemici.
Non sto parlando di disaccordi politici o di differenze socio-culturali. Sto parlando di due mondi opposti, di cose che sono accadute (e quindi esistono) oppure no.
Non riassumerò l’intera “guerra al populismo” — ne ho già parlato a lungo — ma è con essa che la guerra globalista alla realtà è stata ufficialmente scatenata.
Non più la solita propaganda, ma un vero e proprio assalto ideologico condotto su vasta scala, al termine del quale le persone dovevano credere che Donald Trump fosse un agente russo o un clone di Hitler, prossimo a dichiararsi Führer d’America attraverso un “colpo di stato” volto a installare il Quarto Reich suprematista bianco.
Oppure che Trump ci avesse provato per davvero a rovesciare il Governo, inviando alcune centinaia di manifestanti ad assediare il Campidoglio, durante la cosiddetta “insurrezione del 6 gennaio” — condotta da persone disarmate, nonne estremiste, squadroni della morte a gestione familiare e sciamani con le corna di bufalo.
Quindi, quando la cabala dei global-capitalisti ha buttato lì la trovata della “Nuova Normalità”, non stava esattamente partendo da zero.
Milioni di persone in tutto il mondo (perché la guerra al populismo è una campagna globale) stanno già vivendo una nuova realtà, in cui i fatti non hanno più alcuna importanza.
Si spacciano per veri fatti mai accaduti e si negano quelli reali, liquidati come “teorie cospirative di estrema destra”, “fake-news”, “disinformazione” o altro ancora.
Ma l’obiettivo dei globalisti non è semplicemente quello d’ingannare le masse e dividerle in campi opposti.
I governanti lo hanno sempre fatto fin dagli albori della civiltà umana … solo che questa volta è un po’ più complicato.
Seguitemi, che la cosa si fa interessante.
La guerra alla realtà non è il tentativo di sostituirla con un’altra posticcia. O, meglio, questa è solo una parte.
Il suo vero obiettivo è di rendere la realtà arbitraria, soggettiva, spogliata della sua autorità epistemologica e trasformata in un qualcosa di flottante, senza più un riferimento oggettivo.
Questa cabala non vuole che la realtà sia presa per quello che è.
Vuole che diventi indeterminata e, quindi, non più un qualcosa di tangibile, oggettivo, materiale, indipendente dalle nostre convinzioni e che esiste da qualche parte nel tempo e nello spazio.
La realtà non è vuota, arbitraria e fine a sé stessa. Un qualcosa da usare strategicamente per consolidare l’autorità o per imporre una certa ideologia, come vorrebbero i globalisti.
Così fosse non esisterebbe più alcuna realtà, varrebbe tutto e il contrario di tutto.
Se la realtà fosse funzione del potere piuttosto che dei fatti, servirebbe a marcare i limiti attuali della nostra conoscenza e delle nostre convinzioni ideologiche.
Di conseguenza, i nostri medici non sarebbero diversi dagli alchimisti medievali.
Questi, come i pazienti che intendevano curare, credevano nella realtà dell’epoca che, però, noi sappiamo non essere tale — perché la nostra realtà è diversa dalla loro.
Voglio dire … è come se la gente, fra cinquecento anni, guardasse alle nostre conoscenze scientifiche e si mettesse a ridere come facciamo noi, ora, pensando a quegli alchimisti medievali.
Giusto? Ma sto divagando …
Stavo cercando di spiegare lo scopo ultimo di questa guerra global-capitalista alla “realtà” e mi sono infilato in una palude ontologica che non ci porta da nessuna parte.
Così, torniamo a immaginare la realtà non per quello che è (materiale, tangibile e verificabile), ma per quello che vorrebbero diventasse: una costruzione necessaria a convalidare le “credenze ufficiali” e a invalidare tutte le altre.
Più o meno come un “sistema di principi morali” solo che, invece di dividere le cose in “bene“ e “male”, le divide in “vere” e “false”.
Ora, immaginate di far parte di un “sistema ideologico egemonico e immensamente potente” e di volerlo imporre a tutto il globo terracqueo, nonostante non disponiate di un’ideologia vera e propria e nemmeno di qualcosa che abbia un valore riconosciuto.
La vostra missione, di conseguenza, diventa quella di cancellare qualsiasi valore, o verità, o ideologia, o “sistema di fede” che non potete controllare, per trasformare chiunque e qualsiasi cosa in un prodotto scambiabile — ovvero in un bene dal valore manipolabile, valutato non per quello che è ma per quello il mercato gli ha assegnato.
Come potreste cancellare tutti i valori esistenti — religiosi, culturali e sociali — rendendoli merce senza valore?
Bè, distruggendo completamente la realtà magari no. La gente potrebbe non sopportarlo. Darebbe di matto e le cose potrebbero mettersi male.
Potreste allora cambiare approccio, generare una montagna di realtà contraddittorie, mutuamente esclusive, che non potrebbero esistere simultaneamente ma che, comunque, sono utili per spaventare le persone.
Ovviamente, dovreste creare una “realtà ufficiale” verso la quale tutti sono obbligati a conformarsi.
Dovreste poi aggiornarla frequentemente, obbligando tutti ad adeguarsi istantaneamente, facendo finta che non lo abbiano fatto rispetto a quella precedente.
Quando si sono conformati cambiatela di nuovo e così via, finché alla gente non si spegne il cervello e rinuncia a dare un senso a tutto quello che vede.
Se ripeteste questo processo abbastanza a lungo, alla fine niente avrebbe più un significato.
A quel punto, potreste dire alle persone tutto ciò che volete e loro sarebbero addirittura d’accordo … tanto, che differenza farebbe?
Ma aspettate, che adesso viene il meglio.
Potreste mettere in scena una pandemia globale dai contorni apocalittici che, più o meno, aumenta solo un po’ la mortalità dell’influenza stagionale ma che, comunque, è indubbiamente apocalittica.
Persone perfettamente sane potrebbero diventare dei “casi medici”, chiunque morisse sarebbe a causa del virus apocalittico.
Potreste dire alle persone che le mascherine chirurgiche non proteggono dal virus e poi rimangiarvi tutto.
Potreste ammettere pubblicamente che le avete manipolate … salvo negare di averlo mai fatto e ricordar loro, comunque, di mettere la mascherina.
Potreste anche “vaccinare sperimentalmente” milioni di persone uccidendone una discreta quantità … ma coloro a cui avete bruciato il cervello vi ringrazierebbero comunque — per poi andare di corsa in farmacia a far “vaccinare” i loro figli, postando su Internet le foto dell’evento.
Arrivati a questo punto, che paura può farvi il “populismo”, il “terrorismo” o qualsiasi altro tipo di “attività rivoluzionaria”, visto che la stragrande maggioranza della popolazione mondiale è composta da automi col cervello spappolato, incapaci di un pensiero autonomo?
Davvero, non potrebbe andar meglio per gli adepti dell’ideologia globalista!
OK, scusate, credo di essermi perso di nuovo. Non sono sicuro di quello che stavo cercando di dire.
Negli ultimi tempi, in effetti, sono un po’ annebbiato. Non sto dormendo molto bene. Probabilmente è a causa del “Long-Covid”.
Vabbè, non importa. Penso che andrò giù nella mia vecchia libreria, che è diventata un centro per i test-covid, a farmene fare uno.
Passate una buona giornata … ma nel mondo reale, mi raccomando!
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Link Originale: https://consentfactory.org/2021/06/29/the-war-on-reality/
Scelto e tradotto da Bart
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